formula_401Due controverse figure della FIA targata Max Mosley lasceranno la Formula 1 nel 2010. Una delle prime misure prese dal nuovo presidente della Federazione, Jean Todt, è stata infatti quella di eliminare il ruolo di Alan Donnelly, ex-braccio destro di Mosley, come capo-commissario dei Gran Premi. Secondo quanto rivela Autosport, Donnelly avrebbe assunto un ruolo non connesso con l’automobilismo sportivo. (continua...)

Il nome di Donnelly era salito alla ribalta delle cronache in riferimento alla guerra con la FOTA, per aver tentato di spingere alcuni membri dell’associazione dei costruttori ad abbandonare i piani per una serie alternativa. Ma c’è dell’altro: all’inizio di giugno si sarebbe recato in Arabia Saudita a procurare sponsor al team Manor, quello che fa capo a Nick Wirth, già socio di Mosley ai tempi (sfortunati) della Simtek.

Un portavoce della FIA ha inoltre confermato l’addio all’organizzazione di Parigi anche da parte del cosulente tecnico Tony Purnell, un uomo che ha avuto un ruolo fondamentale nel definire i cambiamenti regolamentari degli ultimi anni. L’ingegnere americano entrò in Formula 1 come team boss della Jaguar nel 2002, ma in questo ruolo ebbe vita breve, dovendo cedere la poltrona con l’acquisizione del team da parte della Red Bull Racing. Tanto bastò, però, per stringere un’importante amicizia con il Presidente della FIA, che sembrava entusiasta delle idee che lo statunitense gli esponeva per rivoluzionare la Formula 1.

Nel 2003, così, sulla base delle idee di Purnell, venne concepito un pacchetto di novità che riguardarono anche il fronte sportivo. E che, secondo molti, rovinarono irrimediabilmente la massima Formula. Reduce, infatti, da una stagione vissuta sul dominio della Ferrari, la Federazione volle impedire un altro Mondiale assegnato già in estate. Per questo, il sistema di punteggio venne modificato: al posto del vecchio 10-6-4-3-2-1, si introdusse il 10-8-6-5-4-3-2-1. In pratica, punti assegnati fino all’ottava posizione, ma due sole lunghezze di differenza tra chi vince e il secondo classificato.

Il risultato, anche in questo caso, si rivelerà controproducente. Riducendo l’incentivo a puntare alla vittoria piuttosto che a un piazzamento, i sorpassi diminuiranno ulteriormente: un po’ perché i piloti preferiranno non rischiare di mettere a repentaglio il loro risultato per guadagnare appena due punti in più; un po’ perché gli stessi tecnici, come ricorderà a chi scrive l’allora direttore tecnico della Renault Pat Symonds, nella progettazione della monoposto prediligeranno la velocità pura in qualifica piuttosto che una maggior efficacia nei sorpassi in gara.

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