A Monza è guerra aperta: a seguito delle dimissioni di Ivan Capelli e Enrico Radaelli dal consiglio di amministrazione di SIAS, la società che ha in gestione l’autodromo lombardo, il presidente Andrea Dell’Orto ha deciso la sostituzione dei due membri dimissionari con Gianangelo Bravo, direttore internazionalizzazione delle imprese e Cristina Colombo, direttore dello sport presso la Regione Lombardia. (continua...)

Il provvedimento è stato adottato anche se il Collegio Sindacale di SIAS ha espresso a maggioranza un parere negativo, data l’imminente convocazione dell’assemblea dei soci. Capelli e Redaelli, infatti, hanno chiesto la revoca dei vertici della società. Dell’Orto, invece, ha ritenuto di fare la proposta di cooptazione, dato che non è ancora definita la data dell’assemblea.

Insomma c’è chi vuole restare attaccato alla propria sedia a tutti i costi, nonostante da più parti sia arrivato l’invito a farsi da parte. Anche Ivan Capelli che ha difeso l’operato dei vertici SIAS oltre ogni misura, ora ha deciso di passare all'azione…

“La richiesta di revoca – spiega Dell’Orto - non ha una reale motivazione ed è perciò incomprensibile e infondata. Anche con il supporto e condivisione di quegli stessi consiglieri che oggi hanno rassegnato le dimissioni e chiesto la nostra revoca, da oltre un anno siamo al lavoro per rilanciare l’Autodromo, che abbiamo ereditato in condizioni economiche e organizzative disastrose.”

“Abbiamo sempre lavorato con onestà e trasparenza, nell’esclusivo interesse dell’Autodromo di Monza così da garantirgli il ruolo che gli spetta, cioè quello di punto di riferimento mondiale per gli sport motoristici. Abbiamo lavorato all’ampliamento della stagione sportiva, all’allargamento e al potenziamento dell’offerta in campo dell’entertainment; abbiamo cominciato a proporre nel mondo l’autodromo sia come destinazione turistica che nel mercato degli incentive aziendali, valorizzando la bellezza e la capacità attrattiva del territorio”.

“In questo senso SIAS è sempre più impegnata non solo per il rilancio dell’autodromo ma anche per fare in modo che dal 2017 si corra ancora il Gran Premio di F.1 a Monza. Proprio a tal fine, oltre a mettere a disposizione parte delle risorse economiche per il rinnovo del contratto, in questi giorni stiamo lavorando intensamente con istituzioni e partner per arrivare a una soluzione positiva della vicenda e supportare la trattativa in corso. E’ pertanto da respingere ogni interpretazione maliziosa che attribuisce a SIAS ritardi o impedimenti nel rinnovo dell’accordo”.

Il presidente della SIAS farebbe bene a portare il gruzzolo che dice di avere a disposizione ad Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Italia, per sommarlo ai 12,5 milioni di euro l’anno che sono già stati stanziati con i soldi del PRA per il rinnovo del contratto del Gp d’Italia con la FOM.

In realtà in cassa non c’è più il becco di un quattrino, ma solo debiti da ripianare. Dell’Orto si è messo in testa l’elmetto e vuole combattere contro tutto e tutti dal suo fortino. In realtà la sensazione è che voglia ottenere qualcosa in cambio per uscire dalla partita.

I bluff stanno venendo a galla e i nodi verranno al pettine. Questa lotta di potere tutta italiana sta uccidendo Monza. Non solo il Gp d’Italia. In Bahrain c’erano i responsabili di Imola che hanno incontrato Bernie Ecclestone. Fino a ieri sono rimasti in scia a Monza con un ruolo molto rispettoso di quelli che accettavano l’ingrato ruolo di “ruota di scorta”.

Ora sembra che abbiano deciso di uscire dal cono d’ombra e vogliano giocarsi la propria partita: sono stati riallacciati i fili con San Marino, per puntare eventualmente ad una denominazione diversa da Gp d’Italia. Le istituzioni regionali Emiliano romagnole la prossima settimana dovrebbero uscire allo scoperto dichiarandosi disponibili a supportare l’adeguamento dell’Enzo e Dino Ferrari in tempo per il Gp del 2017, mentre il Conami, il consorzio dei comuni sul territorio è pronto a mettere le mani in tasca per scucire una parte dei soldi richiesti da Mister E.

E se davvero sul Monte Titano fossero interessati a rivedere il Gp di San Marino, verrebbe meno anche il ruolo dell’ACI Italia. Insomma, più passano i giorni e più i fili si ingarbugliano. Ecclestone, intanto, tratta anche con Las Vegas: nella Capitale del gioco d’azzardo due Gran Premi in un parcheggio li hanno già disputati…

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