Due su due: Nico Rosberg si mette in saccoccia anche il successo nel Gp del Bahrain totalizzando la 16esima vittoria in carriera, la prima nell'Emirato. Il tedesco diventa il grande favorito nella lotta per il mondiale, spezzando le reni di Lewis Hamilton già in partenza: ha già 17 punti di vantaggio sull'inglese e ha infilato la quinta affermazione di fila. (continua...)

Il campione del mondo in carica, proprio come a Melbourne, non è riuscito a scattare con la sua freccia d'argento che è rimasta piantata al via e colpita alla prima curva da Valtteri Bottas che ha rotto l'ala della sua Williams contro la pancia della W07 Hybrid, che in seguito ha perso anche il deviatore di flusso. L'irruente finlandese si è meritato un drive through, mentre l'inglese ha completato il primo giro al settimo posto una gara già compromessa allo spegnimento dei semafori.

Insomma Nico Rosberg guardando negli specchietti non ha più visto nessuno degli avversari più temuti visto che Sebastian Vettel non è arrivato nemmeno a schierarsi al via. Una nuvola di fumo bianco è esplosa dallo scarico della Rossa e le speranze del tedesco di lottare alla pari con le Mercedes sono andate letteralmente in... fumo. Motore ko: seconda rottura per la SF16-H che mostra preoccupanti problemi di affidabilità. Il turbo di Raikkonen in Australia, ora il propulsore di Vettel. Non si può sperare di vincere un mondiale se i cedimenti si moltiplicano, toccando sempre parti diverse.

Nico Rosberg l'unica emozione della corsa l'ha vissuta al secondo pit stop quando ha perso un paio di secondi per un cambio gomme una volta tanto non perfetto nel team Mercedes. Il tedesco ha azzeccato anche la strategia migliore (Supersoft, Soft e ancora Supersoft), mentre Hamilton ha cercato di sparigliare la partita al secondo stint passando alle Medie, le coperture meno efficaci nella notturna di Al Sakhir.

E così Kimi Raikkonen ha negato con la Ferrari la seconda doppietta della Mercedes costringendo Hamilton solo al terzo gradino del podio: il finlandese, dopo una partenza lenta (era quinto al primo giro), ha costruito una gara perfetta, confermando il posto d'onore dello scorso anno con la Rossa e l'ottavo podio ad Al Sakhir.

Kimi con la SF16-H è tornato a essere Iceman: quest'anno sente la macchina e ha ritrovato le prestazioni. In qualifica è sempre vicino a Vettel e in gara non commette errori, dettando la tattica di gara alle frecce d'argento che hanno "copiato" la strategia del Cavallino.

La Ferrari, priva del dt Allison, dimostra di aver quasi colmato il gap dalle Mercedes, almeno nel passo gara: per cercare le prestazioni si è presa dei rischi con l'affidabilità. Fa bene Maurizio Arrivabene a insistere su questa strada, perché è l'unico modo per cercare di mettere in difficoltà lo squadrone di Brackley. Il presidente, Sergio Marchionne, dovrà avere un po' di pazienza, scaricando la tensione che rischia di montare nel team del Cavallino.

Fuori dal podio resta Daniel Ricciardo con la Red Bull Racing che ha adottato una tattica aggressiva di gomme, mentre la Williams ha sbagliato tutto costringendo Felipe Massa a remare con le Medie per una scelta strategica completamente sbagliata. L'esperto brasiliano si accontenta di un deludente settimo posto preceduto da un sorprendente Romain Grosjean e Max Verstappen, ma si è messo alle spalle l'irruento Bottas solo nono. L'australiano, facendo la formichina, è addirittura terzo nel mondiale piloti dietro ai due della Mercedes!

Il quinto posto del francese in Australia sembrava un mezzo miracolo: la Haas aveva sfruttato la bandiera rossa per fare l'unico pit stop a Melbourne e, invece, la quinta piazza del Bahrain testimonia che la squadra americana è una realtà che rischia di cambiare l'approccio dei team minori alla Formula 1. Il team diretto da Gunther Steiner può cominciare a sognare più in grande, anchese mostra ancora gravi lacune nell'organizzazione dei pit stop.

L'ultimo ad essere finito a giri pieni è stato Max Verstappen che regala i primi punti in Bahrain alla Toro Rosso con il sesto posto, mentre Carlos Sainz è stato costretto al ritiro (dopo che la squadra faentina gli ha fatto scendere la macchina dal cric ad una sosta per il cambio gomme).

Positiva la rimonta di Daniil Kvyat con la seconda Red Bull Racing dopo la disastrosa qualifica del russo: l'ottavo posto dimostra che sa reagire bene alle avversità. Fra i grandi della giornata bisogna metterci anche Stoffel Vandoorne che porta il primo punto stagionale alla McLaren-Honda nel giorno del debutto: il belga ha sfruttato al massimo il potenziale della MP4-31, mentre Jenson Button ha fatto poca strada per un problema elettrico. Come si fa a rimettere a piedi un pilota così?

Alla soglia dei punti è arrivato un coriaceo Kevin Magnussen con la Renault e da segnalare il 13esimo posto di Pascal Wehrlein un talento di cui sentire parlare perché sa fare cose grandi con una Manor in graduale crescita. Male le Force India che sono riuscite a fare peggio solo delle Sauber. Il che è tutto dire...

PosDriverCarGap
1 Nico Rosberg Mercedes 1h33m34.696s
2 Kimi Raikkonen Ferrari 10.282s
3 Lewis Hamilton Mercedes 30.148s
4 Daniel Ricciardo Red Bull/TAG Heuer 1m02.494s
5 Romain Grosjean Haas/Ferrari 1m18.299s
6 Max Verstappen Toro Rosso/Ferrari 1m20.929s
7 Daniil Kvyat Red Bull/TAG Heuer 1 Lap
8 Felipe Massa Williams/Mercedes 1 Lap
9 Valtteri Bottas Williams/Mercedes 1 Lap
10 Stoffel Vandoorne McLaren/Honda 1 Lap
11 Kevin Magnussen Renault 1 Lap
12 Marcus Ericsson Sauber/Ferrari 1 Lap
13 Pascal Wehrlein Manor/Mercedes 1 Lap
14 Felipe Nasr Sauber/Ferrari 1 Lap
15 Nico Hulkenberg Force India/Mercedes 1 Lap
16 Sergio Perez Force India/Mercedes 1 Lap
17 Rio Haryanto Manor/Mercedes 1 Lap
- Carlos Sainz Toro Rosso/Ferrari Collision
- Esteban Gutierrez Haas/Ferrari Brakes
- Jenson Button McLaren/Honda Power Unit
- Sebastian Vettel Ferrari Not started
- Jolyon Palmer Renault Not started

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