Non era mai accaduto che all’indomani di un incontro dello Strategy Group di Formula1 fosse stato mantenuto un riserbo quasi assoluto sugli argomenti discussi. (continua...)

Una delle poche indiscrezioni trapelate riguardano un argomento di discussione (non inedito) destinato a dividere gli appassionati: il format del weekend con doppia gara. È stato uno degli argomenti discussi dai rappresentanti di squadre, FOM e FIA, ma non è ancora chiaro in quali termini. La volontà, ovviamente, è quella di incrementare lo spettacolo.

Si parla di una “qualification-race”, ovvero una manche da disputare sabato pomeriggio il cui risultato dovrebbe definire la griglia di partenza del Gran Premio vero e proprio. È un format che usa il Gran Premio di Macao da anni, anche se nel caso della gara di Formula 3 asiatica, si tratta di un evento a se stante che non assegna punti.

Nel caso della Formula 1 la proposta che sarebbe stata presentata prevede invece che anche l’ordine d’arrivo della manche di sabato garantisca dei punti mondiali ai primi classificati, ovviamente in quantità minore rispetto al Gran Premio. Anche perché la durata sarebbe minore (si parla di 150 chilometri complessivi).

Ovviamente un cambiamento che sarebbe epocale per la Formula 1 andrebbe ad impattare sul format complessivo del weekend. Dovendo disputarsi le qualifiche (che definirebbero la griglia di partenza della “qualification-race”) squadre e piloti avrebbero a disposizione solo il venerdì per le prove libere.

Ma i punti di discussione sono tanti, e tengono conto di una storia che non si può cancellare o ridurre di significato. Ovviamente il vincitore della manche di qualifica non farebbe statistica nell’albo d’oro della Formula 1 alla voce “risultati di gara”, ma chi sarebbe il poleman? L’autore del miglior tempo del sabato mattina o il vincitore della “qualification-race”?

Si è discusso molto, ed è fortemente probabile che se ne discuterà ancora tanto. Ma tra tutti i cambiamenti a cui la Formula 1 può essere soggetta, questo potrebbe davvero tagliare i ponti con il passato. Ne vale la pena?

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