Nico Rosberg è finalmente riuscito a mettersi alle spalle gli errori delle ultime uscite e in Messico ha convertito in vittoria la sua quarta pole position consecutiva. Un successo perentorio, mai messo in discussione neppure dalla Mercedes gemella di Lewis Hamilton, che si è dovuta accontentare di vedere solamente l'ala posteriore della W06 Hybrid del tedesco per quasi tutti i 71 giri in programma. (continua...)
Il campione del mondo in carica si è avvicinato solamente nel finale grazie alla safety car, ma il figlio d'arte comunque è stato bravissimo a non cedere alla pressione, pur commettendo un piccolo errore alla curva 8, subito replicato dall'inglese, involandosi così verso la quarta affermazione del suo 2015, la 12esima della sua carriera.
Un trionfo che ha un peso specifico importante anche nella lotta per il secondo posto nel Mondiale, visto che Sebastian Vettel lascia il Messico senza punti e quindi ora si ritrova distanziato di 21 lunghezze. La corsa del pilota della Ferrari si è messa in salita fin dai primi metri, perché un contatto con la Red Bull di Daniel Ricciardo gli ha procurato una foratura, facendolo arretrare in ultima posizione dopo un pit stop obbligato.
Il tedesco poi ha dato vita ad una bella rimonta, vanificata però da un testacoda alla curva 7 nel quale ha spiattellato una gomma. Un successivo errore nello stesso punto poi ha messo la parola fine alla sua corsa, quando la sua SF15-T è andata ad impattare contro le barriere, obbligando la safety car ad entrare in pista, ravvivando l'ultima ventina di giri.
E' stata una gara storta anche per l'altra Rossa di Kimi Raikkoken, partito dal fondo dello schieramento per la sostituzione della motore e del sistema ibrido. Il finlandese si era riaffacciato a battagliare con le Williams approfittando di una strategia alternativa (era partito con le gomme medie), ma poi si è toccato con Valtteri Bottas alla curva 5, danneggiando la sospensione posteriore destra e dovendo anche lui alzare bandiera bianca. A Maranello è quindi arrivato il primo doppio zero della stagione.
Ad approfittare della domenica storta del Cavallino è stato proprio Bottas, che ha conquistato il suo secondo podio stagionale (dopo quello del Canada) visto che i commissari hanno deciso che il suo contatto con "Iceman" fosse un normale incidente di gara. Un piazzamento che gli ha permesso di scavalcare proprio Raikkonen al quarto posto nel Mondiale, anche se per appena 3 punti. Il finlandese è stato molto bravo nella fasi di ripartenza dopo la safety car per andare ad infilare la Red Bull di Daniil Kvyat che fino a quel momento si era meritato a pieni voti di occupare la terza piazza.
Alla fine però il russo si è dovuto accontentare di chiudere quarto, distanziato di un paio di secondi dal rivale nordico e precedendo di poco la RB11 gemella di Daniel Ricciardo, che dopo il contatto con Vettel nelle prime fasi aveva perso un paio di posizioni, ma poco prima della neutralizzazione ha regalato al pubblico un gran bel sorpasso ai danni Felipe Massa, sesto al traguardo con l'altra Williams.
A seguire troviamo le due Force India, con Nico Hulkenberg che ha avuto la meglio sull'idolo locale Sergio Perez. Va detto però che la squadra di Vijay Mallya non è stata particolarmente reattiva con il messicano quando c'è stata la safety car. "Checo" però è stato ancora una volta magistrale nella gestione delle gomme facendo la gara con un solo pit stop e in questo modo ha resistito alla grande al ritorno della Toro Rosso di Max Verstappen.
L'olandese forse ha ritardato un po' troppo la prima sosta e l'ha pagato alla distanza: basta pensare che nel primo stint viaggiava poco distante da Ricciardo, più o meno con lo stesso passo. Lascia il Messico con un punticino anche la Lotus, grazie al decimo posto ottenuto da Romain Grosjean in bagarre proprio con il compagno di squadra Pastor Maldonado che ha rischiato di finire nelle barriere durante un attacco.
Male la McLaren: Fernando Alonso si è ritirato nel corso del primo giro per un calo di potenza al motore Honda. Lo spagnolo già sapeva che c'era un problema alla MGU-H e avrebbe fatto poca strada. Jenson Button, invece, ha completato la corsa al 14esimo posto, con alle spalle solo le Manor con Rossi ancora davanti a Stevens.
Pos | Driver | Car | Gap | Laps |
---|---|---|---|---|
1 | Nico Rosberg | Mercedes | 1h42m35.038s | 71 |
2 | Lewis Hamilton | Mercedes | 1.954s | 71 |
3 | Valtteri Bottas | Williams/Mercedes | 14.592s | 71 |
4 | Daniil Kvyat | Red Bull/Renault | 16.572s | 71 |
5 | Daniel Ricciardo | Red Bull/Renault | 19.682s | 71 |
6 | Felipe Massa | Williams/Mercedes | 21.493s | 71 |
7 | Nico Hulkenberg | Force India/Mercedes | 25.860s | 71 |
8 | Sergio Perez | Force India/Mercedes | 34.343s | 71 |
9 | Max Verstappen | Toro Rosso/Renault | 35.229s | 71 |
10 | Romain Grosjean | Lotus/Mercedes | 37.934s | 71 |
11 | Pastor Maldonado | Lotus/Mercedes | 38.538s | 71 |
12 | Marcus Ericsson | Sauber/Ferrari | 40.180s | 71 |
13 | Carlos Sainz | Toro Rosso/Renault | 48.772s | 71 |
14 | Jenson Button | McLaren/Honda | 49.214s | 71 |
15 | Alexander Rossi | Marussia/Ferrari | 2 Laps | 69 |
16 | Will Stevens | Marussia/Ferrari | 2 Laps | 69 |
- | Felipe Nasr | Sauber/Ferrari | Brakes | 57 |
- | Sebastian Vettel | Ferrari | Spun off | 50 |
- | Kimi Raikkonen | Ferrari | Collision | 21 |
- | Fernando Alonso | McLaren/Honda | Power Unit | 1 |
www.omnicorse.it