Due giganti hanno occupato il podio del Gran Premio d'Ungheria 2019.
Lewis Hamilton vince (anche) in terra magiara e continua la sua trionfale marcia verso il titolo che sembra non avere contendenti già da un po' di tempo.
Max Verstappen per poco riesce nell'impresa di vincere la sua terza gara stagionale dopo aver siglato una splendida Pole e quasi fino all'ultimo ha creduto di potercela fare.
Due giganti abbiamo scritto.
Il terzo gradino del podio è apparso basso, molto più basso degli altri due.
Sebastian Vettel lo conquista, ma la sua gara, come pure quella del suo compagno di team Charles Laclerc (4° finale) è stata ben al di sotto dell'auspicabile e nulla è valso tentare di diversificare la strategia di gara.
Poco hanno potuto i due piloti del Cavallino, con una SF90 per nulla a suo agio nel toboga ungherese rispetto a Mercedes e Red Bull (quella “giusta”).
Il momento più bello è stato sicuramente la lotta dura ma corretta tra Hamilton e Verstappen con l'inglese che le ha tentate tutte per sopravanzare l'avversario sfruttando una monoposto più performante in quei momenti. L'olandese ha saputo resistere al meglio e il pilota Mercedes è riuscito a primeggiare solo con una vincente seconda sosta ai box per montare pneumatici nuovi. A quel punto la sua rimonta e il sorpasso finale con gomme più fresche è sembrato quasi un gioco da ragazzi.
Per il resto il Gp è apparso più banale. Sainz (quinto) e la Mclaren (che piazza anche Norris in zona punti) i migliori degli “altri”.
Gasly, sesto, è ancora a punti ma purtroppo per lui il confronto viene sempre fatto col fortissimo compagno di team e per lui il countdown sembra essere sempre più vicino alla fine.
Raikkonen ancora a punti al termine di una gara regolare e ben condotta. Anche in questo caso il confronto col suo team mate Giovinazzi appare impietoso.
Gara sfortunata per Valtteri Bottas. Partito dalla seconda piazza nella griglia di partenza, il finlandese ha subìto un contatto nelle primissime curve riportando un danno all'ala anteriore che lo ha costretto ai box. La sua rimonta dalle retrovie non poteva che essere impossibile, viste le caratteristiche del circuito, e così è stato.
La zona punti è completata dall'inglese Albon con la sua Toro Rosso.
La palma dello sfortunato va a Romain Grosjean che poteva far davvero bene all'Hungaroring. Bene in prova e in gara, è stato fermato da guai tecnici ma il suo potenziale era elevato. Peccato.
Bandiera nera invece per la Renault. In certi tracciati non riesce a svettare, in altri offre ottime prestazioni ma viene fermata da affidabilità o sfortuna. Proprio non ci siamo ancora.
POS |
PILOTA |
SQUADRA |
GIRI |
TEMPO |
|
1 |
Lewis Hamilton |
Mercedes AMG Petronas Motorsport |
70 |
1:35:03.796 |
|
2 |
Max Verstappen |
Aston Martin Red Bull Racing |
70 |
1:35:21.592 |
|
3 |
Sebastian Vettel |
Scuderia Ferrari |
70 |
1:36:05.229 |
|
4 |
Charles Leclerc |
Scuderia Ferrari |
70 |
1:36:09.046 |
|
5 |
Carlos Sainz |
McLaren F1 Team |
69 |
1:35:31.121 |
|
6 |
Pierre Gasly |
Aston Martin Red Bull Racing |
69 |
1:35:32.514 |
|
7 |
Kimi Raikkonen |
Alfa Romeo Racing |
69 |
1:35:35.188 |
|
8 |
Valtteri Bottas |
Mercedes AMG Petronas Motorsport |
69 |
1:35:35.924 |
|
9 |
Lando Norris |
McLaren F1 Team |
69 |
1:35:41.187 |
|
10 |
Alexander Albon |
Red Bull Toro Rosso Honda |
69 |
1:36:10.323 |
|
11 |
Sergio Perez |
SportPesa Racing Point F1 Team |
69 |
1:36:21.366 |
|
12 |
Nico Hulkenberg |
Renault F1 Team |
69 |
1:36:22.002 |
|
13 |
Kevin Magnussen |
Rich Energy Haas F1 Team |
69 |
1:36:22.759 |
|
14 |
Daniel Ricciardo |
Renault F1 Team |
69 |
1:36:22.993 |
|
15 |
Daniil Kvyat |
Red Bull Toro Rosso Honda |
68 |
1:35:08.984 |
|
16 |
George Russell |
ROKiT Williams Racing |
68 |
1:36:03.701 |
|
17 |
Lance Stroll |
SportPesa Racing Point F1 Team |
68 |
1:36:07.471 |
|
18 |
Antonio Giovinazzi |
Alfa Romeo Racing |
68 |
1:36:16.660 |
|
19 |
Robert Kubica |
ROKiT Williams Racing |
67 |
1:35:14.074 |
|
20 |
Romain Grosjean |
Rich Energy Haas F1 Team |
49 |
1:09:26.871 |