Nelle competizioni si vince e si perde ma dopo il Gp del Canada 2019 si è avuta la netta sensazione che è stato il motorsport a perdere.

E ancora di più gli appassionati.

Sembra di essere tornati ad una decina di anni fa, quando le penalizzazioni fioccavano ogni tre per due, anche per uno starnuto. Ce ne ricordiamo bene.

Quello che è avvenuto al 48° giro poteva essere considerato un normale fatto di gara, magari condito da un pizzico di malizia da parte di Vettel. Malizia che la storia del motorsport ne può annoverare un'infinità e che hanno fatto parte del mondo delle corse sin dalla loro nascita. E molto spesso vengono decantate, ancora oggi, come pagine formidabili.

Non parliamo di scorrettezze; parliamo di malizia. E forse sul tracciato di Montreal non c'è stata nemmeno questa.

Ma i giudici hanno guardato e riguardato le immagini, valutato il valutabile e scritto il loro implacabile verdetto. Ed è sembrata una triste decisione.

E per una volta ci è piaciuto Vettel, solitamente compassato al limite della noia, esternare platealmente la sua rabbia e la sua protesta. Non solo via radio. Ma non posteggiando la sua monoposto nella piazzola del podio, cambiando provocatoriamente i cartelli che indicano le posizioni. E, pur andando al podio, a spiegare di non fischiare il "vincitore" Hamilton. Parole, gesti ed azioni significative. Che hanno segnato la sua protesta contro la Federazione. Contro i giudici. Contro regole spasso assurde ed incomprensibili nella loro ingessata rigidità.

Dura Lex, Sed Lex.

Ma a noi, stavolta, non ci piace.

La gara ha visto il ritorno alla competitività della Ferrari che con Vettel ha retto egregiamente la sfida contro la Mercedes (salvo l'errore del 48° giro). Benchè più veloce in alcune condizioni di gara, Hamilton non è riuscito a trovare lo spunto vincente contro Vettel e, analogamente Leclerc ha conquistato il terzo gradino del podio davanti ad un distaccato e spento (sin dalla qualifica) Bottas.

La Ferrari quindi ha vinto sul campo la sfida nei confronti del team anglo-tedesco sin dalle PL2, un segnale comunque importante, sia pure su un tracciato che aveva tutte le caratteristiche per esserle favorevole.

Alla luce del "fattacco" il resto della classifica sembra perdere importanza. Verstappen è comunque il migliore degli altri. "Solo" quinto per non aver avuto chances contro Ferrari e Mercedes. Seguono le due Renault, finalmente in giornata-si con Ricciardo e Hulkenberg rispettivamente 6° e 7° per un bel bottino di punti importanti per l'economia della stagione. Alle spalle dei due portacolori del team di Ensone, l'altra Red Bull di Pierre Gasly che ha preceduto Stroll (Racing Point) e Daniil Kvyat (Toro Rosso) che hanno chiuso la zona punti.

 

 

 

Di seguito la classifica del Gran Premio del Canada 2019

Pos Pilota Team Distacco Giri
1 Lewis Hamilton Mercedes 1:29:07.084 70
2 Sebastian Vettel Ferrari +3.658s 70
3 Charles Leclerc Ferrari +4.696s 70
4 Valtteri Bottas Mercedes +51.043s 70
5 Max Verstappen Red Bull-Honda +57.655s 70
6 Daniel Ricciardo Renault +1 giro 69
7 Nico Hulkenberg Renault +1 giro 69
8 Pierre Gasly Red Bull-Honda +1 giro 69
9 Lance Stroll Racing Point-Mercedes +1 giro 69
10 Daniil Kvyat Toro Rosso-Honda +1 giro 69
11 Carlos Sainz McLaren-Renault +1 giro 69
12 Sergio Perez Racing Point-Mercedes +1 giro 69
13 Antonio Giovinazzi Alfa Romeo-Ferrari +1 giro 69
14 Romain Grosjean Haas-Ferrari +1 giro 69
15 Kimi Räikkönen Alfa Romeo-Ferrari +1 giro 69
16 George Russell Williams-Mercedes +2 giri 68
17 Kevin Magnussen Haas-Ferrari +2 giri 68
18 Robert Kubica Williams-Mercedes +3 giri 67
19 Alexander Albon Toro Rosso-Honda Ritirato 59
20 Lando Norris McLaren-Renault Ritirato 8