Anche quest'anno il team austriaco non si smentisce. Come sua tradizione presenta una monoposto che sorprende per la ricercatezza di alcuni particolari e la cura aerodinamica con forme e volumi ridottissimi; la classica creatura di Adrian Newey.

In realtà la nuova RB15 non è realmente una mosca bianca, ma semplicemente frutto del continuo affinamento della tipica filosofia costruttiva ed aerodinamica del tecnico inglese, pur con qualche riferimento a ciò che in questi ultimi periodi hanno proposto i teams rivali Ferrari e Mercedes, ma non solo questi.

Se la Red Bull ci ha abituato a vetture telaisticamente ed aerodinamicamente eccellenti, il fattore motore sarà determinante per quello che saranno le prestazioni del 2019. E l'accordo con la giapponese Honda rappresenta sicuramente l'incognita più grossa ma anche un passaggio obbligato poichè l'avere una joint venture con un motorista per avere una fornitura ufficiale è imprescindibile per una lotta ai massimi livelli.

Una sfida nella sfida.