Continua il percorso di avvicinamento della Porsche 919 Hybrid alla 24 Ore di Le Mans. Dopo la gara d'esordio, nella quale ha ottenuto un buon terzo posto, il team tedesco correrà la prossima gara in Belgio per la 6 Ore di Spa-Francorchamps il prossimo 3 magio. Anche in questo caso, com'è avvenuto a Silverstone, si punterà principalmente a mettere a punto ulteriormente la vettura in vista del principale appuntamento stagionale. Rispetto a Le Mans, il tracciato di Spa presenta qualche punto in comune molto interessante come la lunghezza del singolo giro piuttosto elevata e la presenza di lunghi rettilinei da percorrere in pieno. La gara belga sarà quindi importante per raccogliere ulteriori dati, magari anche a scapito del risultato immediato stesso.

 

Ricordiamo che alla gara di apertura del Campionato del Mondo a Silverstone, il trio di piloti alla guida della vettura N. 20, Timo Bernhard (Germania), Brendon Hartley (Nuova Zelanda) e Mark Webber (Australia) si è aggiudicato il terzo posto. La vettura gemella N. 14 di Romain Dumas (Francia), Neel Jani (Svizzera) e Marc Lieb (Germania) non è riuscita a totalizzare punti a causa di problemi alla trasmissione. Pur trattandosi di un risultato in parte scaturito dai problemi che hanno avuto le Audi ufficiali, c'è da considerare che la Porsche aveva corso con assetti e configurazione aerodinamica sbagliata per la pista britannica, preferendo adottare quelli simili a Le Mans per raccogliere dati utili.

La Porsche 919 Hybrid: Con due differenti sistemi di recupero dell’energia, la Porsche 919 Hybrid è la vettura da corsa più complessa che il costruttore tedesco abbia mai costruito nella sua lunga e gloriosa storia, ed è il laboratorio di ricerca mobile più veloce per le future vetture da strada. Il prototipo in struttura leggera è concepito per performance elevate e massima efficienza.

Oltre al sistema di recupero dell’energia cinetica in frenata, la 919 Hybrid recupera energia termica dei gas di scarico in fase di accelerazione. La combinazione di questi due sistemi rappresenta l’ingresso in un territorio sconosciuto per Porsche e una caratteristica unica in tutto il WEC. Quando il pilota richiama l’energia accumulata dalle batterie agli ioni di litio raffreddate ad acqua, un motore elettrico aziona le due ruote anteriori. Questa potenza si aggiunge a quella del motore a combustione (downsizing a 2 litri e 4 cilindri, tur-bocompresso con iniezione diretta) consentendo ai due sistemi di funzionare come trazione integrale temporanea.