La Spezia, 8 Maggio 1982 - Rally Golfo dei Poeti

Quella giornata non la dimenticherò facilmente, non solo per la nostra splendida gara, e credo nessuno appassionato di corse lo potrà fare.
La gara è valida per la Coppa Italia di zona e quindi per qualificarsi alle finali del Campionato Nazionale Rally che si sarebbero tenute a Imperia, Enna e Radicofani. Al solito c’è un bel plateau di iscritti, a memoria oltre 160 e nella nostra classe (2000 cc gr.1)  sono presenti quasi tutti i più forti di zona, tra cui dopo un 1981 chiuso alla grande con il S. Marino, figuriamo di diritto anche noi. E’ una giornata tremenda, con una pioggia fittissima che non accenna a smettere e rende le verifiche sportive e tecniche  molto difficoltose. A fine mattinata con il nostro team Stilauto andiamo a mangiare in un bel ristorantino sul mare, e dopo desinare andiamo tutti in saletta a vedere le qualifiche del G.P. del Belgio. E lì sappiamo tutti che cosa accadde. Io mi ricordo ero come ammutolito. Vedevo senza sosta le immagini di Gilles che volava in aria e si schiantava sulle reti. E continuavo a credere che se la sarebbe cavata comunque. Tanto uno come Lui era impossibile si facesse male.
L’Aviatore.
E invece quello fu il suo ultimo volo, e ci lasciò tutti più soli.
Torniamo sconvolti verso il Parco Chiuso, quando arriva la notizia che Attilio Bettega in Corsica si è gravemente ferito alle gambe schiantandosi contro un muretto. A questo punto è inutile dire che al dolore ed al dispiacere si aggiunge la preoccupazione, inevitabile quando alle 21.00 è prevista la partenza della gara con un tempo da lupi e una nebbia terribile, che si dice imperversi in larga parte del percorso. Quando si dice i presagi. Comunque si va avanti o, come mi piace sempre dire, indietro non si torna.
Partenza della prima prova: stavolta siamo i primi di classe a partire ed un Commissario ci avverte che da circa metà prova c’è nebbia, molta nebbia, quindi occhio alla penna. Finalmente il via e si dimentica tutto. Sul bagnato Orazio è velocissimo, lo sapevo, ma in quella prova semplicemente eccezionale, tanto che proprio a metà prova riprendiamo e superiamo al volo il 124 Sport che partiva davanti a noi. Si inizia a salire ed arriva la nebbia. E lì scendo in campo io, con la gestione dei Megalux (fari aggiuntivi):  tolgo quelli alti quando la nebbia è più fitta e li rimetto appena si dirada. Non vorrei incensarmi, ma fare questo più volte mentre si leggono le note in mezzo alla nebbia e senza perderle, non è cosa facile. Arriviamo in cima e riceviamo dal cronometrista una comunicazione folle: “Ragazzi avete fatto il miglior tempo assoluto, bravi!” Io e Orazio ci guardiamo increduli, avevamo messo dietri tutti i gr.4 presenti, Stratos e Porsche compresi, con una semplice Escort RS 2000 Gr.1,  e tra quelli c’era un certo Massimo Boretti che l’anno dopo vincerà il Campionato Italiano. Mi ricordo bene che mentre siamo all’assistenza arriva Barsanti con una Ascona Gr.1, nostro rivale, che si ferma e mi chiede se abbiamo trovato la nebbia oppure no. Io gli rispondo che c’era la nebbia da metà prova in su e lui mi fa “Allora il tempo vi è venuto per quello, la nebbia a banchi vi ha favorito”. Va bene così. A noi interessa tutta la gara, non la prima prova. La gara continua tra la pioggia battente e noi si rimane primi di gruppo e tra i primi assoluti. Purtroppo alla ultima prova del primo giro, in località Zum Zeri,  buchiamo e diventiamo secondi di classe.
E’ così che ci presentiamo alla partenza della prima prova al secondo giro. Il Commissario ripete la raccomandazione sulla nebbia, mentre piove a sassate. Via! E stavolta, con la rabbia in corpo per la foratura si va più forte di prima. Io lavoro di cesello con i fari e Orazio fa un capolavoro. A fine prova la comunicazione del cronometrista è la seguente: “ Caxxo, un tempo strepitoso! E’ l’assoluto”. Ci battiamo il cinque e ci fermiamo all’assistenza a ricevere i complimenti di tutti. Ecco Barsanti e stavolta non resisto: “Oh, ma questi banchi di nebbia a noi ci vogliono proprio bene……” E Barsanti si allontana ridendo con il pollice alzato.
La gara continua e noi sotto la pioggia siamo sempre tra i primi assoluti così da concludere primi di gruppo e classe.
Una gara da incorniciare, purtroppo in una delle giornate più buie nella storia delle corse.