Il Gran Premio di Germania visto alla TV - di Paolo Baldinotti
Dopo la pausa estiva, il Mondiale di F1 riprende con il GP ungherese. Il via è regolare, senza nessun pilota vittima di inconvenienti, anche se Barrichello e Baumgartner ritardano l'avvio per il giro di formazione, pur riuscendo a recuperare regolarmente. Allo spegnimento dei semafori partono bene le due Ferrari che mantengono le posizioni di testa. Partono male entrambe le BAR, mentre le Renault scattano meglio di tutti e guadagnano qualche posizione. In coda c'è il contatto tra la Toyota di Zonta e la Jordan di Pantano e l'auto del brasiliano tocca una Jaguard davanti, girandosi.
Alla seconda curva Fernando Alonso tenta un attacco a Barrichello ma senza successo. Il brasiliano mantiene senza problemi il secondo posto.
Al primo giro Schumacher conduce sul compagno di team. Terzo è Alonso mentre seguono Montoya, Button, Trulli, Raikkonen e Sato. Le posizioni rimangono sostanzialmente immutate per tutti i giri seguenti.
In coda Massa attacca Pantano che si difende come può con una vettura decisamente inferiore. Tuttavia per il pilota della Sauber (che è partito dal fondo per non aver effettuato le prove) non trova lo spunto vincente per molti giri per le caratteristiche della pista ungherese che certo non favorisce i sorpassi.
Al 10° giro Alonso apre le danze dei pit-stop seguito da Fisichella.
Poi è la volta di tutti gli altri piloti. La tattica di gara è per tutti quella delle tre soste. Nel frattempo Klien compie una escursione fuori pista ma riesce a riprendere la gara.
Si ferma Schumacher... poi è la volta di Raikkonen che però si ritira dalla corsa per problemi all'iniezione sulla sua Mclaren.
Durante il pit stop in casa Ferrari, il dispositivo di rifornimento ha una perdita. A lungo i meccanici lavorano per riparare il guaio testando poi il corretto funzionamento dell'impianto. L'allarme rientra in breve tempo.
In coda un piccolo duello tra Klien e Pantano che lo tiene dietro.
Al 18° giro Massa si ferma al box. La sosta è lunga e riparte per poi ritirarsi definitivamente qualche giro dopo per un problema ai freni.
Intanto al comando Schumacher conduce tranquillamente su Barrichello, forte di un ritmo nettamente più veloce del compagno di squadra. In ogni caso le due Ferrari hanno un passo imprendibile per tutti e gestiscono la corsa nella più assoluta siurezza. Eco la sosta di Zonta, tornato a disputare un GP mondiale.
Intorno al 30° giro l'australiano Webber compie un testacoda in uscita di curva. Riprende senza problemi ma la sua gara sarà piuttosto opaca e senza spunti interessanti.
Nel gruppo si accende timidamente un duello tra Heidfeld (Jordan) e Panis (Toyota)... ma è poca cosa. Poi è la volta della tornata di rifornimenti. Ma anche questo evento non poduce nessuno scossone alla gara e i piloti riescono praticamente a riprendere le loro posizioni acquisite.
Se le due Ferrari sono tranquille, lo stesso si può dire della Renault di Alonso che occupa la terza posizione senza pensieri di sorta.
Una certa lotta, sia pure a distanza, c'è tra le due BAR e le due Williams che si marcano anche durante le soste. Montoya, Button, Sato e Pizzonia costituiscono gli altri piloti a punti.
Al 31° giro si ritira Ricardo Zonta che è tornato a disputare un GP dopo ben tre anni di assenza sostituendo il connazionale Da Matta giubilato dalla squadra. La sua corsa denota un certo "arrugginimento" del pilota che tuttavia non ha commesso particolari errori. Indubbiamente è la Toyota a patire una scarsa competitività.
Al 41° giro si ferma ai box Trulli che accusa un calo nei tempi sul giro. Riparte ma si ferma nel rettilineo principale poco dopo per un problema al suo motore. Nonostante una discreta partenza, ha subito un calo che gli ha compromesso un sicuro piazzamento a punti.
Si ferma ai box Webber dopo uno stint piuttosto breve. Barrichello è sempre secondo, ma il suo distacco dal capofila è notevole a parità di vettura. Indubbiamente il brasiliano sa di non poter lottare col caposquadra e conta di arrivare al traguardo sul podio.
Ennesimo ritiro per Pantano al 48° giro per rottura del cambio che già in precedenza aveva cominciato a non funzionare a dovere. Poi è la volta del terzo e ultimo giro di soste ai box prima dell'ultima trance di gara. Nelle foto vediamo Alonso, Fisichella, Montoya, Coulthard e il pilota di casa Baumgartner.
Pizzonia (Williams) nel frattempo si è avvicinato alla BAR di Sato ma una escursione all'esterno di una curva veloce gli fa perdere tutto quanto aveva guadagnato lentamente. Rinuncia così ad ogni velleità di guadagnare una posizione.
La "passeggiata" di Schumacher continua. Per l'ultima posizione a punti sembra accendersi una speranza per Coulthard che si avvicina alla Sauber di Fisichella che potrebbe avere dei problemi. In realtà l'italiano sta controllando lo scozzese gestendo la gara e ripristina il distacco con facilità. L'ungherese Baumgartner continua la sua gara in ultima posizione. Il suo obiettivo è soprattutto quello di terminare la gara al traguardo, cosa che farà pur attardato di 5 giri dal vincitore.
E anche per tutte le altre posizioni ormai si pensa solo a terminare al traguardo. La zona punti fuori del podio è appannaggio di Montoya, Button, Sato, Pizzonia e Fisichella.
Naturalmente la vitoria non scappa a Michael Schumacher che precede Barrichello. La parata dopo il traguardo festeggia la conquita dell'ennsimo titolo costruttori (6° consecutivo) a testimonianza di una supremazia che non ha mai avuto pari nella storia della F1.
Il podio vede i due piloti della Ferrari con lo spagnolo della Renault Alonso giunto terzo distaccato di ben oltre 44 secondi dal vincitore. Sale a festeggiare anche Jean Todt che viene innalzato dai suoi due piloti.