7. tipologie di ali reali
in F1 e nelle macchine reali (2^ parte)
- 7.7 lesatto
shaping del front wing (musi alti o bassi; differenti configurazioni a seconda del carico
aerodinamico richiesto): casi reali.
-
- Bene, finalmente iniziamo la
sezione piena di foto e disegni, per capire meglio cio che abbiamo detto in
precedenza.
- Iniziamo subito con una
schematizzazione di un front wing std a 2 ali:
(fig.1)
-
- come potete vedere, abbiamo
unala principale ed un flap. Se vi ricordate bene, avevamo detto che, per essere
efficaci, il flap deve essere almeno il 10% della corda del mainplane.
- Si puo notare come, in
questesempio molto esplicativo e che mi piace molto, perche molto vicino anche
alle F1 di oggi, il design del mainplane sia sostanzialmente unala a basso drag, con
uno shaping molto ben curato, soprattutto nella regione del te: guardatela bene, vedete
che nella upper surface, lala tende nuovamente verso lalto?
- Cio per ottimizzare il
flusso che arrivera nella superficie inferiore del flap (come avevamo detto nella
teoria delle multiple wing surfaces).
-
- Andiamo adesso alla fig.2:
vediamo nel dettaglio la parte terminale di un front wing di qualche anno fa.
- Bene, qui abbiamo il mainplane ed
il flap con la vista sullendplate, ossia i 3 elementi fondamentali del musetto.
- Andiamo un po piu a
fondo: innanzitutto si puo vedere, come detto poco sopra, che il mainplane ha una
forma a basso drag, il piu dritta possibile (a questo proposito, anche per cose che
diremo in seguito, vi rimando alle parti di teoria dei capitoli precedenti); mentre il
flap ha una corda larga verso lendplate e molto piccola in mezzo:
- avendo questa configurazione, si
ha un doppio vantaggio:
- a- deviare il meno possibile il flusso dai radiatori posti in
mezzo e dietro il front wing;
- b- avere meno dwf della max possibile: caso di circuito quindi
con poco-medio carico richiesto
-
(fig.2)
-
- si puo notare anche alla
base dellendplate una parte perfettamente orizzontale: questa serve per
prendere la dwf gratis derivante dal rotolamento delle gomme, poste poco
dietro.
-
- Passiamo ora alla fig.3:
- abbiamo una vista complessiva del
front wing. A parte notare che questo caso possiede 3 ali, e quindi una configurazione ad
alto carico, possiamo anche notare che la parte centrale del mainplane e rialzata
rispetto alle parti laterali.
- In questo caso, i progettisti
avevano evidentemente verificato una troppo grande sensibilita al suolo per
lalettone ed hanno quindi rialzato la parte centrale.
- Certo, sapevano anche che,
compiendo questa modifica, avrebbero perso un po di velocita di flusso sotto
la macchina, riducendo quindi lefficienza complessiva dellunderside (cio
e vero, pensando che una piu bassa h dal suolo, accelererebbe di piu
laria).
- E comunque il pilota, in
genere, a dichiarare agli ingegneri che la macchina e troppo sensibile
sullavantreno, ossia denunciando un sottosterzo.
- Ancora una volta, ci troviamo a
fare una scelta: < lefficacia delleffetto suolo, ma migliorare il
sottosterzo percepito dal pilota...
-
(fig.3)
-
- ultima cosa: notate bene le
paratie verticali che sorreggono il front wing: ci sono molti studi che riguardano lo
shaping ottimale anche per questa parte apparentemente insignificante. Configurare bene
lattaccatura allala (arrotondandola il piu possibile), serve per
diminuire leffetto negativo di separazione del flusso nel flap.
-
- Siamo ora alla fig. 4:
- Abbiamo la Arrows di D.Hill di
qualche anno fa.
- Notiamo subito la larghezza del
front wing: ricordate che se volete maggiore carico, dovete innanzitutto allargare il
piu possibile lala.
- Vi propongo pero questa foto
per farvi notare lo shaping interno degli endplates: vedete che sono inclinati verso
linterno nella loro parte finale?
- Cio per evitare a tutti i
costi che laria passante per il front wing possa andare a colpire le
ruote, deviandola anzi verso linterno dello chassis, aumentando la q di flusso verso
i radiatori.
-
(fig.4)
-
-
- figura 5:
- qui abbiamo un super-dettaglio del
flap. Cio ci e molto utile per vedere bene le attaccature verticali, lo shape
ed il gurney flap (la striscia nera sopra il flap, verticale).
(fig.5)
-
- notate altresi
lattaccatura verticale del mainplane allo chassis: vedete come essa sia arrotondata
nella parte verso di noi ed inclinata verso lesterno: anche questa configurazione
deriva da tanti studi nella galleria del vento. Abbiamo infine anche la vista sui
deviatori posti nel gruppo sospensioni.
-
- figura 6:
- siamo ora in grado di vedere molto
bene la parte dietro un front wing. Notate le alette verticali che partono normalmente da
sotto il mainplane per deviare piu efficacemente il flusso oltre lala. Queste
possono essere inclinate verso linterno (per > il flusso nella parte centrale
inferiore del veicolo) o esterno (per scaricare meglio laria in eccesso verso
lesterno della macchina).
(fig.6)
-
-
- Vediamo ora le fasi di
montaggio dellalettone:
-
- figura 7: abbiamo
qui le 3 fasi sostanziali: 1-montare il mainplane e fissarlo con le paratie verticali di
sostegno al musetto; 2- posizionare il flap, scegliendo la distanza nellasse x e y
rispetto al mainplane; 3- fissare infine lendplate al mainplane ed al flap.
(fig.7)
-
- Nella figura 8
abbiamo invece una vista laterale, senza endplate, per farvi notare il design delle ali:
notate ancora una volta che il mainplane e a forma a basso drag e molto
pulita, mentre il flap dietro ha uno shape un po piu
estremo, con un camber che possa garantire buona dwf.
(fig.8)
-
-
- nella figura 9
abbiamo 2 viste dellalettone finito: da sotto, e possible ammirare la
lunghezza di corda del flap rispetto al mainplane, mentre nella vista a lato, possiamo
notare langolazione del flap (e si nota ancora come il mainplane abbia invece quasi
0 di inclinazione).
(fig.9)

-
- Nella figura 10
abbiamo invece una bella visione delle alette orizzontali esterne: notate come ci siano
tantissime forme possibili, ma lunica usata oggi e lesterna, con
unala unica, per deviare meglio il flusso oltre le ruote (abbiamo infatti meno
rischio di separazione avendo solo unaletta, anziche 2: tenete sempre in
considerazione le cose dette in precedenza. La separazione del flusso lavremo anche
qui, in unaletta apparentemente insignificante).
-
(fig.10)
-
- nella 10-bis,
abbiamo unaltro esempio di ali, questa volta sulla Minardi. La cosa piu
importante e configurare bene linclinazione di questa, insieme allo shape
(notate il suo camber).
-
(fig.10-bis)
-
- la figura 11 ci
evidenzia invece come sia possibile modificare, oltre che laltezza della parte
centrale a seconda della sensibilita al terreno, anche la forma del mainplane: in
Ferrari e Williams, nel 2000, sono apparsi questi musi a freccia, che sono poi stati
abbandonati. Si era cercato di creare unala non perfettamente simmetrica, per
variare la q di flusso nella parte centrale del flap, dove potete notare la maggiore corda
rispetto alle parti esterne.
-
(fig.11)
-
- infine, vediamo la figura
12, dove possiamo notare delle DELTA WINGS poste sotto il
mainplane, in modo da sfruttare il flusso in maniera ottimale tra la combinazione
dellala maggiore posta sopra ed appunto la piccola delta wing (qui in realta
e una forma avanzata, quasi doppia). Il flusso che passera tra lala
grande e la delta, subira, inoltre, anche leffetto biplano (y-axis).
(fig.12)
-
- esempio pero molto
migliore (e quello che citavo nella parte teorica) e quello apparso nella
Arrows, figura 13: guardate unapplicazione molto coraggiosa di delta
wing (indicate con la freccia nera). La posizione molto sopra il front wing, evita
negative interazioni ed aumenta il carico nella zona anteriore, in caso di piste con
necessita di molto carico, diminuendo altresi il sottosterzo.
(fig.13)
-
- Immaginiamo ora di dover
creare o scegliere un front wing per la nostra macchina (e quello che fate in
sostanza quando scegliete langolo in gp3: vedete come questa rappresentazione sia
molto riduttiva? In pratica e come se aveste sempre uno stesso alettone e doveste
modificare solo linclinazione del flap), vediamone le regole fondamentali:
-
- FRONT WING AD ALTO CARICO:
- 1- > la larghezza massima a
1400 mm (limite regolamentare);
- 2- > la corda del flap, sia
nella parte esterna, che soprattutto in quella interna;
- 3- configurare a 3 elementi il
front wing, con particolare cura al 2 flap.
- 4- aggiungere secondary devices,
come delta wings sopra nel muso, o sotto la lower surface del mainplane;
- 5- < se necessario la corda del
mainplane, favorendo cosi il flap in lunghezza;
- 6- > laltezza degli
endplates (cio provoca in pratica meno sottosterzo e piu direzionalita
della vettura, aumentando la q di flusso passante sopra il front wing e quindi > dwf).
- Consideriamo meglio
questultimo punto: se noi aumentiamo lh degli endplates, avevamo visto che
> anche la corda dellala, giusto? Ma, se ci pensiamo meglio, avremo anche un
effetto positivo abbastanza banale: aumentiamo anche la q di flusso, visto che
forzeremo piu aria incanalata sullala.
-
- FRONT WING A
BASSO CARICO:
- 1- < la larghezza massima ad un
valore che consenta un buon inserimento nelle curve + lente del tracciato, ma anche meno
drag possibile;
- 2- < la corda del flap nella
parte interna;
- 3- configurare a 2 elementi il
front wing;
- 4- eliminare secondary devices,
come delta wings sopra nel muso, o sotto la lower surface del mainplane;
- 5- > la corda del mainplane
rispettivamene al flap, per avere meno drag indotto (il mainplane e infatti
configurato per avere meno drag possibile, essendo lineare);
- 6- < laltezza degli
endplates.
-
- Guardiamo, a proposito del punto 2
un esempio in McLaren, figura 14: corda del flap allargata nel caso
superiore e diminuita in quello inferiore (con anche diversa angolazione di
discesa dalle parti esterne a quella interna).
(fig.14)
- Passiamo ora a foto che mostrano
cio che abbiamo visto poco fa:
-
- Alettone anteriore a 2
profili alari:
-
(fig.15)
-
(fig.16)
-
- (notate qui e soprattutto nella figura
17 come la parte centrale sia molto bassa)
-
(fig.17)
-
-
(fig.18)
-
- (la Williams qui sceglie invece un
alettone anteriore da basso carico: ala lineare, con parte centrale lievemente rialzata +
flap con corda ridotta nel centro)
-
-
- Alettone anteriore a 3
profili alari:
-
(fig.19)
-
-
(fig.20)
-
- (da notare i 3 profili: nel caso
piu tipico, si sceglie la configurazione a 3 ali, per avere max dwf, sfruttando il
famoso caso visto prima dello z-axis. Nel caso std, il 1 flap (la 2 ala vista
da qui), ha un profilo generalmente minore del 2, in modo da accelerare il flusso il
piu possibile per il 2 flap, che avra il compito di procurare maggior
dwf. Il 1 flap ha uno shape sostanzialmente simile al mainplane, con poco camber, ma
soprattutto lineare, mentre il 2 ha camber ed e differenziato tra la parte
centrale e quelle esterne).
-
-
- 7.7.1 lesatto
shaping del gurney flap: esempi reali
-
- Vediamo ora il gurney flap,
applicato ad un front wing: diciamo subito che la forma std e piu usata e
quella verticale:
- in pratica si ha una striscia di
carbonio, che si divide in 2 parti: la parte orizzontale, da fissare al flap con viti e la
parte verticale che crea una superficie attiva.
- Uno sviluppo molto interessante
e quello che avevamo svolto noi in USA, creando un gurney inclinato ulteriormente
verso il flusso, in una sua piccola parte:
- cio, aumentando quindi il
camber effettivo, non faceva altro che aumentarne lefficiacia, ma a prezzo di
maggiore drag.
- Normalmente, tenete conto che
questi device sono alti circa 2-5 cm al max.
-
- Vediamo alcuni disegni che ci
illustrano la forma ed il loro posizionamento, figura 21: qui abbiamo un
nolder (cosi viene anche chiamato) che corre per tutto il profilo del flap,
piu alto pero nella parte centrale dellala.
- Qui possiamo aggiungere una cosa:
il nolder puo essere inserito per tutta la lunghezza del flap o meno: dipende da
quale zona dellala richieda piu o meno aiuto di dwf, per evitare
sostanzialmente peggiore separazione del flusso.
- Sono gli studi sulle P a dirci
dove e di che altezza deve essere questo device. Piu lo vedrete alto, piu vuol
dire che la macchina (senza il device) soffre di negativa separazione del flusso oltre il
flap.
(fig.21)
-
-
- figura 22: qui
abbiamo proprio un caso di nolder parziale, presente solo nella parte piu larga del
flap (le esterne). Si puo anche notare un vertical nolder, usato qui dalla Minardi
per creare un mini endplate per la parte centrale del flap (applicazione, come
al solito, sempre ottima, come nuovi sviluppi, da parte della Minardi). Nel circoletto,
potete notare invece una 2 configurazione possibile, con un nolder anche nella parte
iniziale della centrale, non presente nel caso sotto.
(fig.22)
-
- figura 23: altro
esempio molto interessante. La Jordan prova qui 2 differenti nolders, uno sopra il flap,
nelle sue parti esterne ed uno solo nella parte esattamente centrale, dove la corda
e minima. Gli ingegneri qui avevano valutato invece positivo lo sviluppo del flusso
(oppure la necessita di non > troppo la dwf creata) nella parte sostanzialmente
minore di corda.
(fig.23)
-
- figura 24: foto
della McLaren con gurney fissato. Potete notare, guardando bene, la parte orizzontale
fissata al flap con delle viti e la forma esattamente verticale del nolder. In pratica
questo non e altro che un muretto piazzato sullala.
-
(fig.24)
-
- La prossima volta che guardate la
Tv, provate a notare se le macchine hanno o meno un gurney piazzato. Ovviamente, questo
puo essere anche fissato al rear wing, con forme esattamente identiche, ma con una
sola (solitamente) applicazione possibile: il nolder e fissato per tutta la
lunghezza dellala.
-
- 7.8 la middle section
della macchina: shaping delle ali supplementari ed esempi reali
-
- In questa sezione vedremo le
alette o devices che si possono inserire nella cosiddetta medium section o
parte centrale dello chassis.
-
- Partiamo ovviamente dai deviatori
di flusso in prossimita delle ruote anteriori. Questi deviatori, di varie
dimensioni, hanno il compito di deviare ed accelerare il flusso dal front wing, ai
radiatori posti subito dietro. Le dimensioni e le forme di questi devices derivano come al
solito da studi, che tendono ad ottimizzare soprattutto la velocita locale del
flusso in quella regione, in modo da forzare piu o meno aria nei radiatori.
- Un deviatore maggiore sara
richiesto anche in caso di piste molto calde (quelle tipicamente che si corrono a
Luglio-Agosto o la Malesia).
-
- Consideriamo ora la figura
25 (i numeri tra parentesi si riferiranno a questa):
- Esiste, poco prima (spazialmente),
la possibilita di inserire dei piccoli deviatori sulle sospensioni (numero 3):
questi servono principalmente o come sostitutivi ai deviatori grandi (come in questo
caso), oppure come ulteriori canalizzatori di flusso. Anche qui, lesigenza di
piazzare questi devices, e determinata dalla temperatura o dalla quantita
necessaria di aria per i motori. A proposito di questo, la McLaren, con Adrian Newey, ha
raggiunto un ulteriore livello di complessita, modificando lo shape delle
sospensioni, creandole come vere e proprie ali
-
- Andiamo verso il retro della
macchina: esiste unaletta piazzabile anche sotto i grandi deviatori (numero 6), per
deviare una parte di flusso in eccesso sotto la macchina (migliorando quindi
lafflusso verso il fondo piatto) e per creare una vera e propria aletta da dwf
supplementare.
-
- Il device piu importante
pero in questa zona e lala supplementare piazzata sullo chassis, poco
prima delle ruote posteriori, detto anche winglet.
-
- Questi winglets hanno
sostanzialmente 2 funzioni:
- a-creare unala supplementare
per creare dwf a meta chassis,
migliorando cosi lefficienza delle ruote posteriori (limitando cosi il
pattinamento)
- b-deviare il flusso oltre le ruote
posteriori.
-
- Proprio a seconda della funzione
ritenuta piu importante dagli ingegneri, i winglets possono avere forme e dimensioni
completamente differenti.
- Quelli piazzati molto a lato e con
forme smaccatamente a forte camber, servono per il caso b; quelli piazzati invece sullo
chassis, in alto, per il caso a.
- Ce ovviamente anche la
possibilita di avere 2 winglets, diversi e contemporaneamente, per sfruttare le 2
cose separatamente (vedete fig. 26).
-
-
- In questa figura 25,
abbiamo cio che abbiamo detto prima: deviatori piccoli sostitutivi sulle
sospensioni; nessun grande deviatore; aletta supplementare (5) sotto; winglet per caso
b(8).
- Potete notare anche una
schematizzazione (azzurra) del flusso su questi devices.
(fig.25)
-
-
- vediamo la fig. 26:
qui abbiamo presenti 2 winglets, uno per il caso a (1 a sinistra) ed uno per il b (1 a
destra). Le differenti forme, ma soprattutto la differente localizzazione fanno
immediatamente capire a cosa si riferiscono.
(fig.26)
-
-
- Figura 27: abbiamo
qui la vista frontale dei piccoli deviatori posti sulle sospensioni. Notate il loro camber
verso lesterno, proprio per deviare il flusso in modo ottimale verso i radiatori
posti dietro.
- Solitamente la loro max distanza
viene determinata da un regolamento tecnico.
- Nella parte sopra il pilota,
abbiamo poi 2 parti egualmente importanti: il
convogliatore per il raffredamento primario (inlet) e la forma delle protezioni laterali
per il pilota.
- La forma dellinlet va scelta
il piu possibile lavorando fianco a fianco con i progettisti del motore, per
assicurare la solita quantita daria necessaria per raffreddare il motore, a
seconda dei giri e della media di velocita delle piste.
- La forma delle protezioni laterali
va studiata (anche se ormai, ci sono limiti regolamentari molto forti) per deviare il
flusso verso il posteriore, non creando, possibilmente, forti vortici.
-
(fig.27)
-
-
- figura 28: esempio
tipico di winglet per caso b. Notate la posizione, il piu possibile davanti alla
gomma e la forma a cuneo che devia laria ben sopra la ruota.
(fig.28)
-
-
- figura 29: qui
abbiamo invece unaltra applicazione interessante: una piccola parte orizzontale
posta dietro le ruote anteriori, per sfruttare un po di dwf gratis. Tutte le
macchine ormai hanno questa modifica al suolo piatto, con questa sporgenza, proprio per
avere una piccola quantita in piu di forza disponibile (e la parte sotto
la scritta twin pack).
-
(fig.29)
-
-
- figura 30: abbiamo
qui il max sviluppabile per un winglet di caso a. Notate la posizione, davanti al rear
wing ed il piu possibile larga come span. Lo scopo e solo quello di creare max
dwf in quella zona, per aumentare lo schiacciamento delle ruote posteriori. Lunico
lato negativo, e la creazione di vortici poco prima del rear wing, diminuendone un
pochino lefficienza complessiva.
-
(fig.30)
-
-
- figura 31: esempio
tipico di winglet, caso a. Si notano le 2 alette ai lati dello chassis.
-
(fig.31)
-
- ancora figura 15:
vediamo qui, solo i 2 winglets di caso a e i 2 di caso b, ben visibili davanti alle ruote.
I limiti regolamentari vietano che questi possano essere larghi come le ruote, delimitando
una zona in cui e possibile inserire devices aerodinamici. Cio implica quindi
che le squadre la utilizzino tutta, anche non coprendo tutta la superficie frontale della
gomma.
-
(fig.15)
-
- figura 32: vista da
dietro del winglet per caso a. Notate che qui e diviso in 2 piccole ali, sempre per
sfruttare la teoria delle multiple wing surfaces. La loro configurazione
e simile ad un front wing a 2 ali.
-
(fig.32)
-
- 7.9 lesatto
shaping del rear wing: differenti configurazioni a seconda del carico aerodinamico
richiesto ed esempi reali.
-
- Partiamo con lanalisi del
diffusore, che abbiamo citato prima.
- Vediamo subito la figura 33,
che ci presenta un tipico esempio di diffusore: potete notare segnati con i numeri, i vari
canali primari per la canalizzazione del flusso. Sostanzialmente, possiamo dire che la
parte principale e quella centrale, con levidente corpo del diffusore (si nota
qui la chiara inclinazione verso lalto). E proprio questa parte che
distribuirera meglio a velocita ambiente il flusso che proviene
dallunderside. Le parti laterali, sono egualmente importanti per convogliare
laria sostanzialmente in ununica zona. Come vedete infatti, questi
sono inclinati verso linterno, in modo da forzare luscita dellaria
nellunica zona centrale a meta del rear wing, ossia nella zona dove non
esistono i vortici (ricordate che avevamo visto in un disegno che lo sviluppo maggiore dei
vortici avveniva principalmente ai tips dellala?).
-
(fig.33)
-
-
- Adesso passiamo subito
allanalisi del rear wing: molte cose sono uguali ovviamente a quello gia detto
diffusamente per il front wing (intendo le varie applicazioni della teoria delle
multiple wing surfaces, ad esempio).
-
(fig.34)
-
- vediamo qui subito una vista da
dietro: si nota il grande endplate e le 2 ali principali poste sopra e lunica posta
sotto (limite regolamentare).
-
- Figura 35: schema
del diffusore e del rear wing: qui abbiamo il caso di un po di anni fa, dove non era
regolamentata ad 1 massima, lala inferiore (ne vediamo qui infatti 2). Notate, come
avevamo gia detto nel front wing, lallocazione sullasse x delle ali,
nella parte superiore.
-
(fig.35)
-
-
- figura 36: ala
posteriore da bassissimo carico: si nota lala inferiore con profilo a basso drag e
la piccola corda degli elementi superiori.
-
(fig.36)
-
-
- figura 30:
riprendiamo questa figura, per vedere come in questo caso vi sia una 3 ala piazzata
in alto, che e posizionata sopra il mainplane e poco prima del flap primario
(lala piu a sx).
-
(fig.30)
-
- figura 37: ancora
unala ad alto carico, come la 30: notate come si vede bene da questa angolatura, il
posizionamento del 3 flap. Si puo notare anche lappoggio verticale sul
mainplane.
-
(fig.37)
-
- figura 38: endplate:
notate come la parte inferiore sia a diverso shape e piu incava, per valorizzare
meglio il flusso nella zona dopo la ruota posteriore. Con il mark 1, notate
una piccolissima aletta orizzontale per il solito motivo.
-
(fig.38)
-
- figura 39:
configurazione da alto carico: notate meglio qui il posizionamento del 3 flap,
rispetto al mainplane e con la freccia nera, linclinazione notevole (sopra i
45) del 2 flap sotto, ora non piu permesso.
-
(fig.39)
-
- figura 40: altra
vista del 3 flap (indicato col numero 2, mentre l1 e il mainplane).
-
(fig.40)
-
-
- figura 41: come
dicevo nella parte teorica, si nota qui il famoso taglio nellendplate, per aumentare
la q di flusso passante in senso trasversale sullala principale. Questa
configurazione ha pero un effetto negativo: diminuisce la deportanza
(lefficacia) dellalettone.
-
(fig.41)
-
- figura 42: 3
flap complesso: si nota la configurazione a tripla aletta, per sfruttare max carico.
(fig.42)
-
- figura 43: vista
dallalto di un alettone a basso carico (3 profili, sulla dx) ed uno ad alto (a sx,
con 3 flap posizionato). Anche questa configurazione di sx ora e vietata,
visto che la FIA consente solo 3 ali nella parte superiore.
-
(fig.43)
-
- figura 44: schema di
ali per Indy racing: notate che le multiple ali hanno un angolo esattamente da 90,
creante massima dwf, ma anche altissimo drag.
(fig.44)
-
-
- figura 45: schema
con slat posizionato e 2 flaps (senza slat, e una tipica configurazione da F1
moderna).
-
(fig.45)
Immaginiamo ora di dover creare o
scegliere un rear wing per la nostra macchina (come abbiamo fatto prima, per il front),
vediamone le regole fondamentali:
- REAR WING AD ALTO
CARICO:
- 1- > il numero degli elementi a
3 sopra ed 1 sotto;
- 2- > la corda dei flaps e la
loro inclinazione (camber), soprattutto dellultimo;
- 3- configurare bene il 3
flap posto sopra il mainplane: configurazione a piu alette;
- 4- scegliere bene il corretto
posizionamento del 3 flap, rispetto al mainplane, sullasse x e y;
- 5- modificare la parte inferiore
degli endplates (inserendo unaletta orizzontale).
-
- REAR WING A BASSO CARICO:
- 1- < il numero degli elementi a
2 sopra ed 1 sotto;
- 2- < la corda dei flaps e la
loro inclinazione (camber), soprattutto dellultimo;
- 3- configurare bene il mainplane,
in modo da avere basso drag;
- 4- lasciare lo shape verticale
degli endplates originali (eliminando ogni variazione di forma).
- 7.10 i device
aerodinamici di una macchina normale: spiegazioni delle differenti configurazioni
possibili ed esempi reali.
-
- Bene, siamo ora
allultima parte: cio che accade al flusso passante attorno ad una macchina
normale.
- Andiamo per gradi:
- partiamo cioe dalla parte
anteriore.......
-
- Vi siete mai chiesti perche
le macchine da GT o semplicemente quelli piu audaci tra di voi, hanno uno spoiler
davanti?
- Certamente, molti che lhanno
inserito lo hanno fatto solo perche questo rende la macchina piu
cattiva, ma che cosa accade realmente?
-
- Nella figura sotto, vediamo una
volvo s40 da GT, dotata di spoiler anteriore standard.
-

-
- Possiamo notare subito 2 cose:
- 1- laltezza da terra della macchina viene ridotta dalla
presenza dello spoiler, accelerando cosi il flusso sotto la macchina;
- 2- esiste una zona, il piu lontanto dallo chassis,
perfettamente orizzontale, montata per creare dwf addizionale.
-
- Il flusso, approcciando la
macchina, si divide in 2 parti: la parte che va sopra e quella che va sotto.
- Non so se sapete che una macchina
di produzione normale, vista la sua configurazione (lo chassis) invece di creare dwf, crea
lift. Pensate bene infatti a come e costruita, vedendola di lato, una macchina: la
parte inferiore sostanzialmente diritta, mentre quella superiore, di superficie maggiore,
proprio come unala daereo (cioe, laria tente ad accelerare nella
parte con superficie maggiore, ossia la superiore, creando cosi una forza, il lift,
nella parte inferiore).
- Cio e molto
negativo........ovviamente!
- Ecco il perche di tanti
alettoncini posti nel posteriore: per creare dwf, contrastando la naturale creazione di
lift generato dalla macchina in se stessa.
-
- Ma ritorniamo al nostro
spoiler: la parte orizzontale che citavo prima serve non ad altro che a creare dwf gratis,
come abbiamo visto per le F1!!!!!!
- Vediamo un disegno chiarificatore:

-
- potete vedere questa zona dove
e scritto high pressure.
-
- E ovvio che piu
sara vicino a terra lo spoiler, piu il flusso accelerera sotto la
macchina, creando + P nella parte superiore del cofano.
- Ma come avevamo detto prima, le
macchine di produzione, anche con uno spoiler, pagano lo stesso un dazio: non avendo un
fondo piatto, la maggior parte della velocita del flusso si disperde in una zona
approssimativamente calcolabile nel 35-40%..
-
- Per cui, concludendo: se volete
piu dwf nella parte frontale, aggiungete uno spoiler con o senza aletta orizzontale
(come nel disegno). E evidente che se la aggiungete, avrete + dwf totale generata.
-
- Visto che in mezzo alla macchina
non possiamo aggiungere altri devices, andiamo direttamente nella parte posteriore:
-
- perche in molte macchine
vediamo unalettone posteriore piu o meno grande?
- Se questo e conformato tipo
ala da F1 (cioe, se e presente una vera e propria ala), abbiamo gia
visto cosa comporta......
- Ma se lo vediamo in una macchina
del genere, cosi configurato?
-

-
- ebbene, I casi sono diversi a
seconda che abbiamo una macchina con o senza parte terminale (il bagagliaio) diritta:
-

-
- analizziamo il 1 caso (il
disegno):
- lo spoiler, non avendo una
superficie piana finale dove poter essere fissato, e forzatamente piazzato nel punto
piu arretrato della macchina, subito dopo la discesa creata dallo
chassis.
- Questo non fa altro che provocare,
almeno in teoria, cio che abbiamo visto essere un effetto negativo sul flusso!
- Cioe una separazione
prematura.
-
- Ma perche vorremo avere un
tale fenomeno?
- Semplice! Perche in questo
caso, il flusso gia di per se non riesce a seguire il contorno della macchina,
separandosi a circa l80% dello chassis.
- Lo spoiler quindi, non fara
altro che far separare il flusso prima, davanti a se, creando una separation bubble
corta, che limitera leffetto della separazione gia avvenuta
(precedentemente per cause naturali), riducendo notevolmente la velocita del flusso
in quella zona, e quindi, aumentando notevolmente la dwf creata!
-
- Nel 2 caso, invece, si ha
semplicemente un alettone, stile gurney flap, che fa separare il flusso con le stesse
caratteristiche specificate sopra, ma in una zona piu arretrata rispetto al caso
precedente.
-
- Tenete conto, che normalmente,
laltezza di questi devices e molto bassa, visto che la dwf necessaria a
contrastare il lift generato dalla macchina alle velocita standard di produzione
(200 Km allora circa), non deve essere certamente notevole. (normalmente un'ala ha
dimensioni di 10-15 cm, mentre uno spoiler verticale, di 5-10 cm).