Mercedes "sonda" l'ingegnere CostaL’ex responsabile tecnico della Ferrari F.1 è nei piani di riorganizzazione della squadra anglo-tedesca diretta da un altro ex ferrarista, Ross Brawn
Nei piani della Mercedes Grand Prix c’è una ristrutturazione profonda della squadra, con l’obiettivo di ottenere un organico all’altezza, anche numericamente, di Ferrari e McLaren. Quella che adesso si chiama Mercedes Grand Prix è in realtà la ex Brawn GP – a sua volta sorta dalla ceneri della Honda F1. – campione del mondo costruttori e piloti nel 2009 con Jenson Button.
Ross Brawn aveva dovuto tagliare quasi metà dello staff per ridurre i costi e adesso ogni sviluppo costa una fatica tremenda. Solo per risolvere i problemi di raffreddamento, ha spiegato Ross, si è perso un sacco di tempo nella prima metà della stagione. Attualmente il team ha un centinaio di uomini in meno rispetto a McLaren, Red Bull e Ferrari. L’ingegnere inglese avrebbe anche approfittato della presenza ai box del Nurburgring del capo del gruppo Daimler, Dieter Zetsche, per convinceròlo che i risultati deludenti sono anche il frutto di un organico troppo ridotto rispetto ai team concorrenti.
Per cui avrebbe ricevuto il via libera per una campagna di assunzioni volta a potenziare la squadra Oltre a Bob Bell — ex Renault — come direttore tecnico, si cercano nomi importanti. È stato fatto anche il nome dell'ingegnere Aldo Costa, dal prossimo anno. L'ingegnere Costa, 50 anni, è stato capo tecnico della Ferrari fino allo scorso maggio: costretto a dimettersi, e sostituito dal tecnico inglese Pat Fry, ha poi deciso di uscire dalla scuderia modenese.
Il polmone inventato dai motoristi Mercedes è solo una delle soluzioni studiate per il futuro. Così come Ferrari, McLaren e Force India che sta mostrando risultati lusinghieri in qualifica – anche la squadra di Nico Rosberg e e Michael Schumacher sta cercando di copiare quegli assetti “rake”, cioè “picchiati”, che dall’anno scorso fanno volare le Red Bull. È l‘ultima tendenza e richiede, guarda caso, un accurato lavoro sugli scarichi, proprio per fare in modo che il flusso d’aria sotto la vettura non si distacchi, facendo stallare il diffusore.