A spasso in città con una Sport da 600 CV

GP2 Series, Rally, Nascar, Cart, IRL, Superbike, MotoGP etc etc

da sundance76 » 03/02/2010, 15:06

Ragazzi, eccovi un articolo davvero singolare che ho riesumato dalla mia libreria:

A spasso con una Sport da oltre seicento cavalli

Crisi delle Sport. Che fine faranno tutte quelle meravigliose vetture da corsa? Una soluzione c’è. Viene dalla Germania. Costa, ma può dare delle soddisfazioni inimmaginabili: girare in città con un bolide da pista. Protagonista della vicenda una Porsche “956” numero 101: la prima a essere consegnata a un privato (per la cronaca, fu il team Kremer di Colonia) dopo che la Casa ne aveva costruite dieci per la squadra ufficiale. Correva l’anno 1983 e la nostra Porsche otteneva un prestigioso terzo posto nella “24 ore di Le Mans”, affidata alle mani di Philippe Alliot, Mario e Mike Andretti. Un anno dopo, la vettura è terza a Monza, nona al Nurburgring, quarta a Brands Hatch. Cambiano i regolamenti e, nell’inverno 1984-85, la “956” diventa una “962”. Grazie alle modifiche, le gambe del pilota non superano più le ruote anteriori: una soluzione che ne garantisce l’incolumità in caso di impatto. Ancora qualche corsa in Giappone, poi il meritato riposo nel garage di un collezionista.

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Ma il bello, per la “962”, deve ancora venire. Due commercianti tedeschi, Herbert Engel, Peter Saturski, la acquistano per un milione di marchi, oggi circa 850 milioni di lire (1992, n.d.s.). L’idea è di farne una straordinaria vettura sportiva stradale. Non è semplice. Interviene il preparatore Ekkehard Zimmermann, poi ci sarà bisogno anche dello specialista dei motori Hermann Finette. Il TUV, organismo che sovrintende in Germania alla sicurezza dei veicoli e delle strade, è severo. La sua relazione sulla “962” consta di 18 pagine: 200 modifiche da apportare al modello se lo si vuol far circolare su strada. Per esempio, portare i fare a un’altezza di 50 cm, ampliare il campo visivo anteriore modificando i montanti del parabrezza. Poi abbassare l’alettone posteriore e adottare un impianto di riscaldamento. E così via. Zimmermann non si lascia scoraggiare. Soddisfa le esigenze del TUV e, al tempo stesso, riesce a non snaturare gli aspetti corsaioli della biposto.

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Sotto il cofano, tuttavia, non batte più l’originale boxer da 2.8 litri, impossibile da modificare per l’uso stradale. Il nuovo propulsore da 3.3 litri è raffreddato a aria, sovralimentato mediante due turbo e, meraviglia finale, regolarmente catalizzato, come impone la legge per le auto di nuova omologazione. Dal punto di vista della potenza, non è andata male. La “962” vantava 650 CV, la sua derivata ne ha ancora oltre 600 CV a 7000 giri/min. Bastano per arrivare a una velocità massima dichiarata di 340 km/h. Se sono troppi, si può ridurre, con una manopola, la pressione del turbo, solitamente fissata su 1,2 bar. La vettura pesa soltanto 1040 kg.

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Guidare un’auto così è un’esperienza unica. A bassa velocità, com’è facilmente immaginabile, si fa soprattutto fatica. L’abitacolo è caldo, il rumore assordante, i sedili scomodi. Ma basta un tratto, sufficientemente lungo, di strada libera per vivere attimi entusiasmanti. Scalando una marcia e schiacciando a fondo l’acceleratore, si libera la forza dei turbo: in un attimo, l’ago del tachimetro oscilla tra i 250 e i 300 km/h. Qualche problema viene dal cambio, “pesante” come tutti quelli delle vetture da corsa. Ma è giusto che sia così, visto il tipo di auto dal quale la “962” stradale deriva. Quando poi viene il momento di fermarsi, non bisogna farsi prendere dal panico. Parcheggiare significa compiere un vero e proprio capolavoro. Ma la soddisfazione di essere circondati da una folta schiera di curiosi è garantita.
Il trapianto, insomma, è perfettamente riuscito. E Zimmermann si augura di trovare altre persone disposte a seguirlo. Ai clienti offre la possibilità di acquistare altre “962” modificate al prezzo di 1 miliardo e 300 milioni di lire.                                                                                                                                                             
[Quattroruote Speciale Sport, dicembre 1992]
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Eagle » 03/02/2010, 15:54

Veramente spettacolare!
Sono sicuro che un'operazione simile fosse giù riuscita per altre 2 auto da corsa straordinarie:
Una Ferrari P3 in Inghilterra (servizio su un As d'annata) e una Porsche 917 k, ma di quest'ultima avevo letto la notizia, ma non ricordo ci fossero foto.
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da Racer Cek » 03/02/2010, 23:09

L'avevo letto su Grace quest'estate...da non credere!!!! :o pensa te far manovra nei parcheggi dell'Ikea..... :asd:
"A Buenos Aires c'era una parabolica che in prova si prendeva col pedale del gas a fondo corsa,in gara forse:dipendeva dal carico di benzina a bordo e da quanto quel giorno ti importasse sopravvivere davvero" (J.Watson)
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da Jackie_83 » 03/02/2010, 23:22

Un matto giapponese ci era riuscito con una Reynard F3000  :asd:

Girava per la città coi parafanghi sulle ruote con dei fanali avvitati sopra  :o
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da Powerslide » 04/02/2010, 0:38

Ricordo che una dozzina d'anni fa era comparsa una factory che le produceva in piccola serie (ed alto prezzo  8) ).

Avevo letto una prova, credo di Siegfried Stohr, che ne esaltava come ovvio le prestazioni, ma che spiegava come farla andare diritta in una stradina a schiena d'asino fosse un'impresa improba.

Terribili poi le foto che correlavano l'articolo: pilota e passeggero erano praticamente incollati. Insomma, pensandoci bene: a volte potrebbe essere un pregio  8)  :D
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Pisy » 04/02/2010, 12:40

Ricordo il conte Rossi di Montelera, che era il "padrone" della Martini e il fautore delle prime sponsorizzazioni delle Porsche 917, possedeva infatti una di queste biposto di Stoccarda, che guidava abitualmente sulle autostrade, soprattutto nel tragitto Torino-Parigi. Sicuramente l'aveva adattata alla circolazione stradale, ma comunque aveva sotto al sedere una belva da 600cv.
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da Eagle » 04/02/2010, 12:45

[quote="Pisy"]
Ricordo il conte Rossi di Montelera, che era il "padrone" della Martini e il fautore delle prime sponsorizzazioni delle Porsche 917, possedeva infatti una di queste biposto di Stoccarda, che guidava abitualmente sulle autostrade, soprattutto nel tragitto Torino-Parigi. Sicuramente l'aveva adattata alla circolazione stradale, ma comunque aveva sotto al sedere una belva da 600cv.
[/quote]

Pensa quando ti sfanala il classico prepotente con super BMW... con un'accelerata gli incenerisci il frontale  :drool:
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da Jackie_83 » 04/02/2010, 20:28

Power parli della Ultima GTR? Mi pare sia uscita nel '95

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Non molto felice come nome... :asd:
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da Powerslide » 04/02/2010, 20:32

No, era proprio una 962. Memoria permettendo  :blush:
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da Racer Cek » 05/02/2010, 0:05

[quote="Jackie_83"]
Power parli della Ultima GTR? Mi pare sia uscita nel '95

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Non molto felice come nome... :asd:
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E' una delle più veloci al mondo cmq..... :scared:
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da Racer Cek » 09/02/2010, 19:24

Visto che ve lo avevo detto ecco cosa scriveva “Grace” a riguardo nel numero di Luglio 2009:

“La Stradale”

Fino agli anni ’60 ricavare una versione stradale da un modello sportivo non era poi così complicato. Nella maggior parte dei casi bastava attaccare due targhe e il gioco era fatto. Ma negli anni ’80,la feroce competitività negli sport motoristici aveva reso le cose ben più complesse. Nonostante questo,Porsche decise di dare un seguito “civile”alle 962 da corsa. Che,dal canto suo, grazie alle doti di velocità ed affidabilità,fu prodotta in 150 esemplari dedicati a tutta una serie di team privati. La fama dell’auto da corsa spinse molti preparatori a cimentarsi nella creazione di una 962 in grado di circolare liberamente sulle strade. Tra questi c’era anche quello della Dauer Sportwagen GmbH,fondata da quel Jocher Dauer che si era laureato Campione Europeo Sports Cars nel 1988 proprio per la produzione di 962 stradali. L’azienda tedesca presentò la versione definitiva al Salone di Francoforte del 1993. Il numero di 962 prodotte ad oggi é molto basso,ma fin dai primi esemplari ,si riuscì a soddisfare le esigenze dei clienti anche grazie all’appoggio non ufficiale di Porsche che supportò l’attività della Dauer. Quest’ultima acquistava le 962 da corsa e le trasformava poi in stradali. Le modifiche riguardavano principalmente l’abitacolo,completamente riprogettato per ospitare due persone, i freni,con i dischi Brembo da 330 mm e i cerchi in lega,Speedline da 18”. A richiesta era fornita anche una telecamera per la retromarcia. Le sospensioni,inoltre,erano dotate di un meccanismo in grado di sollevare la vettura alla pressione di un tasto,per superare eventuali dislivelli. Meccanicamente le modifiche riguardavano il cambio,con levette al volante, e il motore,che oltre ad un impianto di scarico con catalizzatori,offriva la possibilità di regolare il turbo su tre diverse tarature di funzionamento. La 962 stradale per quanto “addomesticata” e più pesante,erogava 730 CV a 7400 giri,scattava da 0 a 100 in 2”6 e raggiungeva un’impressionante velocità di 400 Km/h (252 mph).Il record per una vettura stradale fu stabilito sulla pista prova Ehra-Leissen della Volskswagen. Per una 962 stradale ci volevano,più o meno, 850.000 dollari.
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