Indycar Series 2009

GP2 Series, Rally, Nascar, Cart, IRL, Superbike, MotoGP etc etc

da Elio11 » 12/07/2009, 9:23

Indycar - Toronto - Qualifiche - Franchitti davanti, sopresa Tagliani, naufragio “Andretti Green”


Dario Franchitti conquista la sua terza pole position stagionale. Lo scozzese guida una prima fila targata Ganassi-Penske”, dietro di lui infatti nè Briscoe nè Castroneves , bensi’ il protagonista finora del fine settimana di gara , Will Power.

Lo schieramento di Toronto presentava un parco  scuderie veramente competitivo, qualsiasi vettura  poteva agguantare la prima piazzola in griglia, sei differenti teams  entrati nella “Fast Six” la fase finale Q3. Franchitti e Power gli unici due rappresentati delle rispettive squadre ( un totale di cinque piloti per Ganassi e Penske). L’italo-scozzese ha chiuso il suo miglior giro in 1′01”0249 (quasi tre secondi più lento della pole Champ Car del 2007), con l’australiano subito dietro a 1′01”2851.

“Ha dato tutto oggi” - si rivolge cosi’ ai microfoni un sorridente Franchitti indicando la sua Dallara, tornando poco dopo serio - “E’ stato veramente difficile fare un giro pulito e veloce. Eravamo tutti ravvicinati con i tempi. Per fortuna ci è andata meglio di quanto credessimo, anzi con il passare del tempo e delle sessioni di qualifiche ci rendevamo conto di potercela alla fine fare. Con soltanto sei vetture in pista, hai un’autrostrada davanti a te”. Franchitti, due poles qui nel biennio 1997-1998, gara vinta nel 1999.

“Siamo veramente soddisfatti di essere secondi, sarebbe stato forse meglio essere primi” - l’opinione di Power - “Non correvo da Maggio, è bello fare un ritorno cosi’”. L’ex-alfiere di KV Racing ha tenuto alto l’onore della Penske, la vettura numero 3 e la 6 nono sono state capaci di agguantare l’ultima sessione di qualifiche, decimo Castroneves, undicesimo il connazionale di Power, Ryan Briscoe. Anche Scott Dixon non è stato capace di eguagliare il suo primo avversario, il compagno di squadra, partirà ottavo. Il traffico è stato la causa del loro rallentamento, Helio in particolare è apparso alquanto alterato al termine della prova. Si è formato verso la fine della sessione Q2 un trenino capeggiato da una vettura con al seguito proprio Dixon e la Penske.

“Tre giri buttati a causa del traffico. Non so perchè i più lenti non ci abbiamo fatto passare. Per molti favoriti alla vigilia le carte si sono rimescolate, vedremo in gara” - dice Castroneves. ” Sono dispiaciuto per quel che è accaduto a Helio, mi scuso anche io per aver fermato il suo giro veloce, d’altronde non ero nelle condizioni di fare un giro pulito. Un paio di decimi in più e saremmo stati sul podio entrambi”.

Graham Rahal partirà terzo con Newman-Haas, un casco speciale oggi per lui, per celebrare il padre Bobby che vinse la gara inaugurale di Toronto nell’ormai lontano 1986. Il compagno di scuderia Robert Doornbos, davanti in entrambe le libere disputate (la terza prova è stata annullata per pioggia nella mattinata di Sabato), partirà “solo” in settima posizione. Il vincitore di Watkins Glen con la rivelazione Dale Coyne, Justin Wilson, è quarto, a completare  la seconda fila con colui che è stato il suo compagno di scuderia nel 2008. La Conquesti di Alex Tagliani è in quinta posizione, Mike Conway, sesto, quotazioni in risalita, si sta facendo valere su questa tipologia di circuiti, stradali e cittadini.

Disastro assoluto per il team di Kim Green e Michael Andretti: nessuno dei quattro alfieri è riuscito ad agguantare le seconde qualifiche! Una regressione inaspettata quella di quest’anno che è culminata con questo risultato alquanto imbarazzante. Marco Andretti è il “migliore” in diciassettesima posizione, Danica Patrick subito dietro, Tony Kanaan ventesimo e Hideki Mutoh ventiduesimo. Laconimo il commento di Kim Green - “La scuderia non c’è stata oggi, siamo meglio di quanto mostrato”.  Un vero e proprio incubo per Kanaan: un crash nella mattinata nelle libere bagnate poi annullate, riparazione difficile per la Dallara n°11; in qualifica poi un testacoda alla curva otto, fortunato nel non essere preso in pieno da Mutoh che sopraggiungeva. “Non so che razza di stagione stia attraversando, magari è un brutto sogno, svegliatemi per favore. Tengo duro fino alla fine, chissà che non ne riesca a cavare qualcosa di positivo” - dice uno sconsolato Kanaan all’ennesima disavventura targata “2009″.

Anche Paul Tracy ha faticato non poco, partirà quindicesimo, proprio il numero della sua vettura. Un decimo scarso e sarebbe stato in Q2, il set-up approntato la mattina non è servito per il pomeriggio, sole alto nel cielo e asfalto asciutto.  “Possiamo fare sicuramente meglio. Eravamo veloci sul bagnato, non sull’asciutto. Però mi sono divertito oggi. In gara punto almeno all’ottava posizione”.

Griglia Classifica http://www.eracemotorblog.it/2009/07/12 ... green.html

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Per chi volesse vederla la gara è attorno alle 19.00
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da marcostraz » 13/07/2009, 10:07

Lungi da me voler riaprire vecchie polemiche, ma comunque a "casa mia" posso dire quello che voglio...ma ieri il paragone tra il GP del Nurburgring e la Indycar a Toronto è stato impietoso...cioè qui c'è gente che supera all'esterno su di un cittadino!!! I commentatori erano un pò addormentati, ma Dixon ha fatto una manovra pazzesca su Wilson!!! Poi magari verrà qualcuno e dirà che rispetto alla Formula 1 le gare Indycar saranno noiose (e ce ne vuole di faccia a dirlo), ma io dico "dateci" a noi Valencia e Singapore (circuiti di Formula 1 molto criticati lo scorso anno) e vedrete che vi combiniamo...
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da Powerslide » 13/07/2009, 10:40

Il problema è tutto in queste F1 troppo "precisine" che lasciano poco o nulla all'inventiva dei piloti.

Ieri "sognavo": anche se per assurdo venisse organizzato un GP di F1 sul vecchio Ring, con ingaggi stratosferici e premi finali faraonici, assisteremmo ad una gara noiosa con zero sorpassi (se non nelle retrovie) e qualche brutto incidente ai folli che volessero inventare qualcosa.

Quando si vedono scaldare le gomme in rettifilo ad oltre 250, significa che si è toccato il fondo  >:(
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Elio11 » 13/07/2009, 13:25

E' stata una gara fantastica, forse la migliore della stagione. E' successo proprio di tutto in tutti i sensi. Tracy che fa il funambolo con certi sorpassi in staccata su Conway mi pare due volte, e Dixon, il duello con il coltello fra i denti con Castroneves finito poi come tutti sappiamo. Paul Tracy andava veramente fortissimo, la gara poteva essere ben sua. Tagliani anche ha fatto una gara fenomenale peccato poi per l'incidente una volta imbottigliato nel traffico. Scheckter lo ha aspettato prima di essere portato via quasi a forza dai commissari, e gli ha lanciato appresso dei detriti della sua macchina mentre ripassavano tutti in fila.
Franchitti è stato velocissimo fin dall'inizio però ripeto , se Tracy fosse stato della partita fino alla fine chissà... Ottimo anche Power che ha recuperato dall'ultima posizione dopo l'incidente al via. Gran bella gara davvero. Ancora una volta onboard dalla pedaliera di Patrick.
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da Elio11 » 13/07/2009, 13:38

Intanto la preview di aleabr su 422race

Toronto, preview: CART shadow

Potremmo provare un destabilizzante dejá-vù questa sera durante la visione della gara dell’Ontario. Anche la griglia parla chiaro. Dario Franchitti ha conquistato una pole che per Ganassi vale doppio viste le posizioni in cui partiranno due dei tre alfieri Penske. Se Will Power ha conquistato la seconda piazza dietro l’italo-scozzese, CastroNeves e Briscoe partiranno decimo ed undicesimo, alleggerendo non poco l’animo del buon rubicondo Chip. Anche Dixon, seppur sensibilmente indietro, partirà, col suo ottavo posto, davanti alle Penske. A vederla così, considerata la tortuosità del tracciato canadese, potremmo dire che le Ganassi daranno l’ennesimo colpo di coda alle vetture del Generale. Su tutto e tutti peserà l’ombra della storica CART che a Toronto ha corso per ben 22 stagioni ininterrottamente. Anche la griglia di partenza conta nella top-10 cinque piloti ex-CART e altri quattro che ci hanno corso in passato. I driver tradizionalmente Indy sono rimasti tutti piuttosto arretrati, anche se un pilota come Carpenter è riuscito a mettersi dietro gente che avrebbe i numeri per stargli davanti su un tracciato misto non-permanente. Gente come Dan Wheldon, per esempio.

In oltre venti anni Toronto, come Long Beach in California, ha rappresentato IL Grand Prix canadese per eccellenza della CART. Lo USAC/IRL iniziò a correre in Canada dagli anni ’60. Il tracciato, neanche a farlo apposta, è Mosport, dove la F1 era approdata dall’inizio degli anni ’60 correndovi per quasi tutto il decennio e alternandosi con Mont-Tremblant St. Jovite negli ultimi anni del decennio. Evidentemente entrambi i tracciati rispondevano bene sia per pubblico che per organizzazione, tanto che anche il Campionato Americano vide la possibilità fin da subito di farci correre le proprie monoposto senza problemi. Ed eccoci allora nel biennio 1967-1968 sia in Ontario che in Québec. Lo USAC ritornerà a Mosport in Ontario un decennio dopo, ancora un biennio nel 1977-1978. Per tutti gli anni Settanta anche la F1 tiene banco a Mosport mentre sul finire del decennio Montreal ‘ruberà’ la corsa all’Ontario portandosela in terra francofona. Per la F1 sarà un viaggio senza ritorno, mettendo radici nel Québec, mentre lo USAC chiuderà nel 1978 i rapporti canadesi fino al nuovo millennio. La CART nata nel 1979 stringerà rapporti sempre più forti con il Canada a cominciare dal 1984. Sanair ospiterà la prima gara canadese per tre stagioni, ma a cominciare dal 1986, Toronto diventerà la sede stabile canadese del Campionato Automobilistico per Scuderie da Corsa. Già dal 1990 Vancouver si affiancherà a Toronto e nel 2002 una terza gara, quella di Montreal, si aggiungerà alle altre due facendo del Canada la periferia più importante della CART. Chiusi i rapporti con Vancouver nel 2004, l’anno seguente sarà Edmonton in Alberta a rimpiazzare la gara del British Columbia. Nel 2004 la NASCAR strapperà Montreal alla CART e per restare in Québec la formula di Gurney ‘ripiegherà’ al St. Jovite di Mont-Tremblant. Durerà comunque un solo anno. A dicembre la CART conclude il suo 29° anno di vita e a gennaio 2008 Kalkhoven dichiara bancarotta e chiude i giochi.

Lo stesso anno grazie al ripescaggio di Edmonton nel calendario, il Campionato Americano dopo trent’anni torna in Canada. Quest’anno lo USAC/IRL torna anche in Ontario; ultimo stato canadese dove disputò una gara decenni fa riallacciandosi con il passato.

Grazie alla CART Toronto ha una lunga lista di nomi che ne hanno costellato di gloria le strade cittadine. All’Exhibition Place molti campioni titolati hanno impresso il proprio nome sull’asfalto, oggi un po’ accidentato, di questa classica non-permanente. E’ Michael Andretti ad averci vinto più di tutti. Sette trionfi in tanti anni di partecipazioni. E pensare che stasera le sue 4 vetture in griglia partiranno da posizioni talmente imbarazzanti da gridare al disastro! Dei piloti ancor oggi in pista, ben quattro hanno trionfato a Toronto. Paul Tracy, che qui ha vinto due volte nel 1993 e nel 2003 (anno del suo titolo), partirà piuttosto arretrato addirittura 15°. Dario Franchitti ne conquistò la coppa nel 1999, l’anno in cui duellò per il titolo con Montoya. Titolo che perse a fine stagione a parità di punti ma con meno vittorie all’attivo una delle quali qui in Ontario. E guarda il caso l’italo-scozzese di Ganassi partirà in pole position. Il reduce della vittoria di Watkins Glen, Justin Wilson vinse nel 2005 mentre staserà scatterà dalla quarta posizione. Infine l’aussie Will Power. Il ‘canguro’ vinse l’ultima Toronto di CART nel 2007 e anche lui in griglia è piazzato decisamente bene. Seconda piazza, rinfrancando una Penske che qui ha fatto schiettamente schifo! Volendo essere pignoli anche un quinto pilota ha vinto a Toronto e ha corso oggi. Si tratta di Sébastien Bourdais, e nell’odierno GP di Germania sul Nürburgring ha forse scritto l’ultima (?) sua pagina di F1 ritirandosi mestamente anzi tempo. Curiosamente Bourdais su 4 titoli conquistati in CART, ha vinto a Toronto soltanto nel 2004.

La situazione in campionato vede le due Ganassi di Dixon-Franchitti davanti a tutti, staccate le Penske di Briscoe-CastroNeves con la prima delle AGR in quinta posizione, quella di Danica Patrick tentare di inseguire i primi quattro. Se qui anche una Ganassi dovesse vincere, per la scuderia di Chip sarebbe un titolo già ipotecato, per la Penske sarebbe una bastonata sonora senza riserve. Quello che vedremo sarà un morso al cuore con atmosfera molto CART ed effetti di ricordi decisamente pesanti, ma purtroppo, non sarà la CART.

Su tutto quanto, dobbiamo dire che: dopo l’uscita di Montreal dal calendario di F1, la chiusura della CART con la sua triade di gare canadesi, di cui Edmonton e Toronto ripescate dal Campionato Americano, la gara dell’Ontario diventa il primo e più importante Gran Premio canadese al livello internazionale. Pertanto da quest’anno fino a data da destinarsi dobbiamo considerare Toronto, anche in virtù della sua lunga storia, IL GP del Canada a livello mondiale oltre che quello dello stato di cui è capitale per il Campionato Americano. CART permettendo, lunga vita a Toronto.

Albo d’oro: GP del Canada di F1

1961 Peter Ryan (CDN)
1962 Masten Gregory (USA)
1963 Pedro Rodríguez (MEX)
1964 Pedro Rodríguez (MEX)
1965 Jim Hall (USA)
1966 Mark Donohue (USA)
1967 Jack Brabham (AUS)
1968 Danny Hulme (NZ)
1969 Jacky Ickx (B)
1970 Jacky Ickx (B)
1971 Jackie Stewart (GB)
1972 Jackie Stewart (GB)
1973 Peter Revson (USA)
1974 Emerson Fittipaldi (BR)
1976 James Hunt (GB)
1977 Jody Scheckter (ZA)
1978 Gilles Villeneuve (CDN)
1979 Alan Jones (AUS)
1980 Alan Jones (AUS)
1981 Jacques Laffite (F)
1982 Nelson Piquet (BR)
1983 René Arnoux (F)
1984 Nelson Piquet (BR)
1985 Michele Alboreto (I)
1986 Nigel Mansell (GB)
1988 Ayrton Senna (BR)
1989 Thierry Boutsen (B)
1990 Ayrton Senna (BR)
1991 Nelson Piquet (BR)
1992 Gerhard Berger (A)
1993 Alain Prost (F)
1994 Michael Schumacher (D)
1995 Jean Alesi (F)
1996 Damon Hill (GB)
1997 Michael Schumacher (D)
1998 Michael Schumacher (D)
1999 Mika Häkkinen (SF/FIN)
2000 Michael Schumacher (D)
2001 Ralf Schumacher (D)
2002 Michael Schumacher (D)
2003 Michael Schumacher (D)
2004 Michael Schumacher (D)
2005 Kimi Räikkönen (SF/FIN)
2006 Fernando Alonso (E)
2007 Lewis Hamilton (GB)
2008 Robert Kubica (PL)

Albo d’oro: Ontario USAC/IRL

1967 heat 1 Bobby Unser (USA-Colorado)
1967 heat 2 Bobby Unser (USA-Colorado)
1968 heat 1 Dan Gurney (USA-New York)
1968 heat 2 Dan Gurney (USA-New York)
1977 A. J. Foyt (USA-Texas)
1978 Danny Ongais (USA-Hawaii)

Albo d’oro: Québec USAC/IRL

1967 heat 1 Mario Andretti (USA/I)
1967 heat 2 Mario Andretti (USA/I)
1968 heat 1 Mario Andretti (USA/I)
1968 heat 2 Mario Andretti (USA/I)

Albo d’oro: Québec CART

1984 Danny Sullivan (USA-Kentucky)
1985 Johnny Rutherford (USA-Kansas)
1986 Bobby Rahal (USA-Ohio)
2002 Dario Franchitti (GB)
2003 Michel Jourdain Jr. (MEX)
2004 Bruno Junqueira (BR)
2005 Oriol Servià (E)
2006 Sébastien Bourdais (F)
2007 Robert Doornbos (NL)
2008 cancellato

Albo d’oro: Ontario CART

1986 Bobby Rahal (USA-Ohio)
1987 Emerson Fittipaldi (BR)
1988 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1989 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1990 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1991 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1992 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1993 Paul Tracy (CDN-Ontario)
1994 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1995 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1996 Adrián Fernández (MEX)
1997 Mark Blundell (GB)
1998 Alessandro Zanardi (I)
1999 Dario Franchitti (GB)
2000 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
2001 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
2002 Cristiano Da Matta (BR)
2003 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2004 Sébastien Bourdais (F)
2005 Justin Wilson (GB)
2006 A.J.Allmendinger (USA-California)
2007 Will Power (AUS)
2008 cancellato

Albo d’oro: British Columbia CART

1990 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1991 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1992 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1993 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1994 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1995 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1996 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1997 Mauricio Gugelmin (BR)
1998 Dario Franchitti (GB)
1999 Juan Pablo Montoya (COL)
2000 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2001 Roberto Moreno (BR)
2002 Dario Franchitti (GB)
2003 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2004 Paul Tracy (CDN-Ontario)

Albo d’oro: Alberta CART

2005 Sébastien Bourdais (F)
2006 Justin Wilson (GB)
2007 Sébastien Bourdais (F)
2008 cancellato

Albo d’oro: Alberta USAC/IRL

2008 Scott Dixon (NZ)
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da Elio11 » 13/07/2009, 20:47

Indycar - A Toronto Franchitti vince una gara movimentata

Dario Franchitti vince un rocambolesco e spettacolare Honda Indy Toronto disputato sulle strade cittadine di  Toronto, decima prova della Indycar Series, esattamente dieci anni dopo la sua prima vittoria su questo circuito. “E’ bello essere di nuovo in Canada, e portare la macchina in Victory Lane“, ha detto Franchitti, che ha fatto registrare la sua terza vittoria stagionale. “E’ stata una gara difficile. A metà della corsa, ho pensato che era già tanto se avessi potuto ottenere un buon risultato. Ho perso tempo dietro ad alcuni piloti più lenti, come ad esempio Moraes, che non faceva mai la stessa cosa nello stesso punto due volte di fila. Grazie ad una buona strategia, una macchina veloce e spingendo come un inferno, siamo riusciti a vincere.” Il pilota di Ganassi ha preceduto i due piloti di Penske, Ryan Briscoe, al quinto secondo posto nelle ultime sei gare, e Will Power, al rientro per un mini programma di 5 gare. “Terminare al secondo posto in un giorno come questo, con una foratura al primo giro, è un grande risultato“, ha detto Briscoe. “Credo che Dario abbia avuto un po’ di fortuna con le bandiere gialle, a me è capitato in passato e ho dovuto effettuare il pit due volte!” Quarto ha terminato il compagno di squadra, Scott Dixon. Con questo risultato, Franchitti si riporta in testa al campionato, con due punti di vantaggio su Dixon e tredici su Briscoe.



La gara è stata complicata e movimentata sin dal via. La partenza vede infatti subito il contatto tra Graham Rahal e Power, col risultato che Power fora una gomma e Rahal rompe l’alettone anteriore, ed entrambi sono costretti a fermarsi ai box, così come Briscoe che fora passando sui detriti. Davanti Franchitti mantiene la leadership davanti ad un sorprendente Alex Tagliani. La prima caution arriva all’ottavo giro per un contatto tra Dan Wheldon e Richard Antinucci, seguita subito da una nuova interruzione per un testacoda di Ed Carpenter in ripartenza. Al giro 25 Franchitti effettua il suo primo pit stop; un problema al fissaggio della ruota posteriore sinistra lo blocca però ai box qualche secondo di troppo, facendolo scivolare indietro in classifica. Per un paio di giri resta in testa un duo canadese, grazie al risparmio di carburante, con Tagliani che precede uno scatenato Paul Tracy, protagonista di alcuni sorpassi spettacolari. Proprio per resistere ad uno di questi sorpassi di Tracy, Mike Conway perde il controllo della sua vettura e tocca il muro rompendo la sospensione posteriore destra, e mettendo fine alla sua ottima gara che lo aveva portato ad occupare a lungo la quarta posizione.



Una volta effettuato il pit da parte di Tagliani, in testa si ritrova Tomas Scheckter, che aveva effettuato il suo pit stop durante la prima caution. Il sudafricano precede Helio Castroneves, anch’esso fermatosi in quella occasione, e Power. Quando entrambi effettuano il pit, Tagliani torna in testa. Il momento decisivo della corsa arriva al giro 59 (sugli 85 in programma): un contatto tra Carpenter e Rahal provoca la terza caution della giornata. Proprio in quel momento Franchitti stava rientrando ai box per il suo secondo pit stop. La mossa è al limite del regolamento (la pit lane viene chiusa immediatamente all’uscita delle bandiere gialle), ma i commissari la considerano regolare. Con gli altri protagonisti che sono costretti a fermarsi un giro dopo, Franchitti si ritrova così secondo alle spalle di Castroneves (che non effettua il pit) e davanti a Tracy. Alla ripartenza, Franchitti approfitta di un lungo di Castroneves alla prima curva per riportarsi in testa. Quando il giro dopo tenta il sorpasso anche Tracy, i due si toccano e la corsa di entrambi è finita. Franchitti si ritrova così primo davanti a Briscoe, Power, Justin Wilson, Danica Patrick e Dixon. Quando la gara riprende il neozelandese è scatenato e in due giri supera sia la Patrick che Wilson, portandosi al quarto posto. L’ultima bandiera gialla arriva a 10 giri dalla fine, per un contatto multiplo tra Scheckter, Tagliani e Mario Moraes. Al restart Franchitti scappa di nuovo via e va a vincere con un margine di circa un secondo e mezzo su Briscoe, con Power che gli guarda le spalle dagli eventuali attacchi di Dixon. Wilson completa la top five.



Classifica finale:



Pos  Driver            Team                          Gap

1.  Dario Franchitti  Ganassi              1h43m47.1408

2.  Ryan Briscoe      Penske                +  1.6745s

3.  Will Power        Penske                +  2.1355s

4.  Scott Dixon        Ganassi                +  2.4803s

5.  Justin Wilson      Coyne                  +  2.9230s

6.  Danica Patrick    Andretti Green        +  6.4095s

7.  Ryan Hunter-Reay  Foyt                  +  7.1837s

8.  Marco Andretti    Andretti Green        +  8.2552s

9.  Alex Tagliani      Conquest              + 13.4745s

10.  Raphael Matos      Luczo Dragon          + 16.0983s

11.  Mario Moraes      KV                    + 19.0141s

12.  Hideki Mutoh      Andretti Green        +    1 lap

13.  EJ Viso            HVM                    +    1 lap

14.  Dan Wheldon        Panther                +    1 lap

15.  Ed Carpenter      Vision                +  3 laps



Ritiri:



    Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold    74 laps

    Tony Kanaan        Andretti Green        70 laps

    Helio Castroneves  Penske                65 laps

    Paul Tracy        KV                    65 laps

    Graham Rahal      Newman/Haas/Lanigan  57 laps

    Richard Antinucci  3G                    41 laps

    Mike Conway        Dreyer & Reinbold    32 laps

    Robert Doornbos    Newman/Haas/Lanigan  26 laps
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da Elio11 » 14/07/2009, 20:38

Entra Barber in calendario dal 2010... un'indiscrezione di Robin Miller (spesso sottovalutato ma ci ha azzeccato quasi sempre negli ultimi tempi). Comunque se dovesse essere vera era nell'aria.
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da marcostraz » 24/07/2009, 17:30

Io spero che l'anno prossimo Bourdais decida di tornare a varcare l'oceano e venga a correre in Indycar...dove ricordo sarebbe sostanzialmente un rookie, avendo corso solo una edizione della 500 Miglia di Indianapolis (dove tra l'altro andò molto bene)...penso che qualche team che l'anno prossimo possa dover sostituire un qualche suo pilota potrebbe farci un pensierino (anche se effettivamente ora come ora sembra un delitto non dare un sedile importante a Justin Wilson)...
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da Elio11 » 24/07/2009, 19:59

Indycar - “La 500 Miglia? Interessante, ma non sono pronto”

Lewis Hamilton, il nome che non ti aspetti. In una recente intervista rilasciata alla stampa ha parlato di una sua “potenziale” carriera lontana dai riflettori della Formula Uno. Stavolta però la lotta  “FIA-Fota” intestina alla serie non c’entra, perchè  il giovane anglo-caraibico si è concentrato esclusivamente su sè stesso e sui propri desideri. Lo ha fatto “a lungo termine”, pensando a quando arriverà l’età giusta per provare nuove esperienze. Questo ovviamente in ottica futura, perchè davanti a lui si apre un avvenire ricco di potenziali successi e trionfi nella categoria che finora  lo ha visto protagonista indiscusso.

“Sono un appassionato di tante categorie, le seguo un pò tutte, come Michael Schumacher” - ha risposto cosi’ ad una domanda pubblicata sul “The Sun” - ” Vorrei provare una moto da corsa della MotoGP,  mi piacerebbe  anche tentare un’esperienza diversa con una vettura da rally, una di quelle di Malcolm Wilson. Forse un giorno anche la Nascar. Se la Mercedes-Benz volesse debuttare a Le Mans e magari decidere di portarmi con sè in quella nuova avventura, io non declinerei affatto. Circa la possibilità un giorno di vederlo nel mese di Maggio tentare la qualifica alla 500 Miglia di Indianapolis, la gara più famosa e ricca di storia, il pilota, nonostante le parole d’elogio espresse,  ha  tentennato  rispondendo però con molta sincerità  - “La 500 Miglia? Dovrei fare una preparazione assidua per potervi partecipare, sarebbe irragionevole da parte mia credere di poter vincere compiendo solo qualche giro di adattamento. Ci vorrebbe una intera stagione per fare esperienza giusta finalizzata ad  imparare a gareggiare  al meglio con delle vetture a ruote scoperte totalmente differenti.  No, devo dirvi la verità, per adesso tutto ciò è lontano dai miei pensieri”.


Indycar - “Fernandez Racing” ritorna?

Adrian Fernandez è l’ ‘homo novus’ del mercato Indycar. Il messicano, ex-pilota Cart e proprietario di un team in Cart ed IRL nei primi anni di questo decennio, è da qualche anno impegnato con la scuderia che reca il suo nome,  nel campionato ALMS. Per “Fernandez Racing”, alla guida lo stesso Adrian e Luis Diaz, il 2009 si sta rivelando una stagione ricca di successi e soddisfazioni. Il team  ha infatti trionfato nei primi quattro eventi della categoria “LMP2 Prototipi”. Tuttavia ci sono alcuni interrogativi, da parte del diretto interessato, relativamente alla sua volontà, in un futuro alquanto prossimo, di continuare ad impegnarsi  in prima persona sul fronte vetture “Sport Cars”. La scuderia, relativamente giovane - il debutto in ALMS risale al 2007 - non è ancora sicura di prendere parte al campionato il prossimo anno. Un pensiero che attanaglia molti teams privati ed ufficiali delle vetture Sport in America, a causa della famigerata crisi economica che ha messo in ginocchio molte case motoristiche presenti attivamente nell’American Le Mans Series.
Un budget quello di “Fernandez Racing” quantificato sugli otto milioni di dollari annuali, troppi secondo  il proprietario della scuderia - “E’ tutto eccessivamente costoso, ma d’altra parte è una opportunità unica per i costruttori per mettersi in mostra. Devi avere una sede dove poter sviluppare le vetture, provare nuove tecnologie … Ci sono sicuramente posti dove i costi sono ridotti, però alla luce della situazione reale cosi’ complicata non so neanche io cosa sia giusto e cosa no”.

Fernandez è anche conscio che dopo aver corso nelle ruote scoperte per oltre dieci anni, recedere dalla ALMS significherebbe per lui non avere opportunità di potersi mettere al volante e dunque  “appendere il casco al chiodo”, come  la locuzione del gergo comune suggerisce. “Io spero di continuare per ancora alcuni anni, mi piace il concetto di intendere le corse che è il sostrato vero di questa categoria, la ricerca tecnologica avanzata. Per piloti come me che non hanno più stimoli nel correre su ovali è il posto giusto, non voglio tornare a calcare gli “anelli”. Se ci fossero solamente circuiti misti in Indycar avrei una idea totalmente diversa della serie”.
Nel mese di Maggio, lo stesso Fernandez si era mostrato molto possibilista su una sua uscita anticipata dalla ALMS, e soprattutto circa la volontà di schierare due vetture a tempo pieno nel campionato IRL. Un ritorno di fiamma dunque. Il motivo? I costi contenuti della serie a ruote scoperte.

Adrian Fernandez, per la cronaca, ha debuttato nella Cart nel 1993 dopo aver trionfato nella categoria propedeutica da debuttante assoluto ben quattro volte, il primo pilota a riuscire in quella impresa. Il primo trionfo nel campionato Cart è datato 1996, Toronto per la precisione, gara resa più che altro famosa da un evento spiacevole, la morte di Jeff Krosnoff. Nel 1998 passa a “Patrick Racing”.  Nella 500 Miglia di Michigan a causa di un suo incidente in pista perdono la vita tre spettatori. Il lato positivo della stagione è rappresentato dalle due vittorie ottenute a fine stagione e da un quarto posto finale in classifica. Nel 1999 altri due trionfi , una frattura al polso rimediata a Detroit gli fa perdere le gare seguenti. Nel 2000 giunge ad un soffio dal titolo, una vettura che non gli permette di partire fra i primi, ma comunque di ottenere punti in ben diciassette gare sulle venti totali disputate iridate. Nel 2001 fonda il suo team omonimo con Tom Anderson. Shinji Nakano, un passato recente in F1, approda alla guida della seconda vettura. La prima vittoria giunge a Portland nel 2003, la prima in assoluto dopo quella di Bobby Rahal nel 1992, per quanto concerne la statistica “piloti team manager al volante”. Nel 2003 la scuderia debutta anche in IRL, la serie rivale della CART, una sola vettura per il progetto “Formula Dream” della Honda, il pilota scelto è Roger Yasukawa. Il team è chiamato “Super Aguri-Fernandez Racing” dal momento che partner è Aguri Suzuki, prossimo team owner in F1 qualche anno più tardi. Tre vittorie nella stagione 2004 non permettono ad Adrian Fernandez di vincere il titolo da pilota. Di fatti la scuderia si è ormai trasferita direttamente in IRL abbandonando la Cart. L’anno del trionfo di Tony Kanaan è anche l’ultimo anno da pilota per Adrian che non potendo reperire fondi a sufficienza, decide di fondere il team con il “Kelley Racing-Delphi”  dando vita al “Fernandez-Delphi Racing”. Uno dei drivers designati è ovviamente l’esperto Scott Sharp, l’altro, imposto dalla Honda, è Kosuke Matsuura. Abbandonerà la direzione della scuderia a fine 2006, quando si scioglie definitivamente la collaborazione.  Scott Sharp passerà nel team Rahal-Letterman, il progetto “Formula Dream” si legherà ad Andretti-Green Racing, e lo sponsor “Delphi” a “Panther Racing”.

Nella foto Adrian Fernandez taglia il traguardo della gara di Chicagoland  davanti a Bryan Herta su Andretti Green Racing.
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da Elio11 » 24/07/2009, 20:01

Lo spero anche io, moglie permettendo (sembra che non le piaccia vivere negli States)...

Di teams che lo vorrebbero ce ne sarebbero tanti credo visto il potenziale. Non so perchè ma ho la sensazione che al di là di Newman-Haas anche Andretti Green potrebbe farci un pensierino ...
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da marcostraz » 25/07/2009, 11:29

[quote="Elio11"]
Lo spero anche io, moglie permettendo (sembra che non le piaccia vivere negli States)...

Di teams che lo vorrebbero ce ne sarebbero tanti credo visto il potenziale. Non so perchè ma ho la sensazione che al di là di Newman-Haas anche Andretti Green potrebbe farci un pensierino ...
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Infatti io pensavo proprio a loro...a proposito di speranze, spero che Fernandez torni in Indycar...mi è sempre stato simpatico...
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da Elio11 » 25/07/2009, 12:02

Indycar - Edmonton - Libere 1 - Penske davanti, Matos si inserisce fra i primi

Will Power  batte per ora i compagni di squadra Ryan Briscoe ed Helio Castroneves su un tracciato a lui congeniale. L’australiano ottiene la prima posizione parziale al termine delle prime libere del venerdi’, davanti di circa quattro decimi di secondo nei confronti della “Luzco Dragon” di Raphael Matos, team che nonostante non sia più la squadra satellite della “Penske Racing” è comunque sotto la supervisione di Jay Penske. Soddisfazione anche in casa KV Racing dal momento che l’idolo di casa Paul Tracy, reduce da una fenomenale personale gara, quella corsasi a Toronto, si piazza in quinta posizione. Per lui anche escursioni fuori pista ed alcuni testacoda. Mike Conway con Dreyer&Reinbold continua ad impressionare sui tracciati stradali, sesto, davanti al connazionale Justin Wilson con Dale Coyne. Storce il naso Ganassi, basso profilo adottato finora per il duo Dario Franchitti - Scott Dixon : rispettivamente undicesimo e dodicesimo. Ancora peggio Andretti Green, il migliore dei quattro è Tony Kanaan con un imbarazzante sedicesimo posto.

La sessione è stata caratterizzata da numerosi incidenti: fermo restando che di Tracy si è parlato, sono da evidenziare un testacoda con impatto sulle barriere protettive da parte di Ryan Hunter-Reay (ABC/Foyt), un testacoda di Robert Doornbos, alcune uscite di pista da parte di Dan Wheldon.

Classifica ->
http://www.eracemotorblog.it/2009/07/25 ... primi.html



Indycar - Edmonton - Libere 2 - Castroneves, Briscoe, Power

La Penske fa tris. Helio Castroneves  comanda la sessione numero due delle prove libere, ed è seguito a ruota dalla vettura n°6 e dalla n°12. Il brasiliano, secondo fino a pochi minuti dal termine, ha fatto segnare 1′01”5467, un tempo, quello dell’ultimo giro a sua disposizione, che gli è valsa la prima posizione.

“E’ un ottimo viatico per la gara, l’intero team è in forma strepitosa. Il nostro tris mostra che quando si lavora insieme si ottengono risultati migliori, è un lavoro di squadra il nostro”. Migliora uno dei contendenti al titolo, Scott Dixon, quarto, Raphael Matos è quinto, Mike Conway si conferma in sesta posizione. Retrocede di cinque posizioni Paul Tracy, che ha lottato per la “pole” del venerdi’ nella prima mezz’ora. Bandiere gialle per un crash di Dan Wheldon all’uscita della curva 3: dopo l’impatto con il muro interno c’è stata una collisione  con  Danica Patrick che sopraggiungeva. Dan Wheldon si è comunque addossato tutte le colpe per l’incidente avvenuto -  “Ho toccato il cordolo ed ho perso il controllo della vettura, gli pneumatici sono andati sull’erba ed ecco la ragione per cui ho toccato le protezioni esterne. Pensavamo di aver compiuto dei miglioramenti rispetto alla prima sessione, ma questo è uno degli imprevisti che potevano potenzialmente capitare. Danica è stata soltanto sfortunata, non ha colpe”.

Altri inconvenienti sono accorsi a Thomas Scheckter, che ha rotto il suo alettone posteriore dopo un trecentosessanta gradi alla curva 7, ed a Ryan Hunter-Reay alla curva 4. Inconvenienti anche per Will Power e Dario Franchitti.

Classifica -> http://www.eracemotorblog.it/2009/07/25 ... power.html
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da Elio11 » 30/07/2009, 11:08


Indycar - Target Ganassi ammette l’interesse verso Danica Patrick


Target Chip Ganassi, dopo mesi di speculazioni, ammette l’interesse verso Danica Patrick. La possibilità che Chip Ganassi si augura è che Danica intenda correre ancora a lungo in Indycar Series, ed in tal caso sembra proprio che a farne le spese possa essere proprio Scott Dixon, per molti in procinto di accettare l’offerta dell’ancora etereo team “De Ferran Motorsports”. Altrimenti si potrebbe operare una collaborazione, similmente a quanto accaduto lo scorso anno per Dario Franchitti, valida per il campionato Nascar, la categoria “Nationwide Series” per la precisione. Anche se lo stesso Ganassi non sembra del tutto convinto sull’eventualità di quest’ultima ipotesi, come tende a precisare di persona.

“Se mentissi  alla stampa circa i contatti avuti con Danica, sarebbe un errore imperdonabile ed un tentativo di nascondere qualcosa che è ormai alla luce del sole. Abbiamo avuto colloqui, siamo interessati effettivamente a metterla sotto contratto” - afferma senza mezzi termini Chip Ganassi, che però aggiunge - “Come d’altronde molte altre scuderie. Anche per loro dicasi lo stesso. Danica è sul mercato, è prossima a compiere un ulteriore passo nella sua carriera per quanto concerne la competitività. Ovunque vada, il risultato si risolverà comunque in un grande cambiamento per lei”.

Ganassi si ritrova anche a parlare della eventualità “Nascar” - “Noi schieriamo nella Sprint Cup, Juan Pablo Montoya e Martin Truex, non credo che il team EGR sia il meglio per lei per incominciare questa nuova esperienza, del tutto differente dalle ruote scoperte. Se vuole correre a tempo pieno nella Nascar, le suggerisco di cercare altrove, noi non siamo nella posizione di poterla aiutare ad emergere al meglio”.



Indycar - Baltimora prossimo “cittadino”?

Una cordata di Baltimora è in una fase avanzata  per quanto concerne la trattativa intavolata con la Indycar Series per portare il circus del massimo campionato a ruote scoperte fra le strade della metropoli a partire dal 2011. “Baltimore Racing Development” propone infatti un contratto di cinque anni per quel che potrebbe essere denominato “Baltimora Grand Prix”, una gara iridata programmata tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. I rappresentanti della compagnia si sono incontrati nei primi giorni di questo mese con le alte autorità della città e dello stato, inclusi gli assessori e consiglieri del sindaco Sheila Dixon, e con gli organizzatori della serie Indycar.

Secondo uno studio condotto da “The Baltimora Sun”, la gara con eventi relativi connessi, potrebbe avere un impatto positivo a livello economico per la città, quantificato sui cento milioni di dollari di entrate aggiuntive. Circa quaranta in più della “Preakness Race”, il gran premio ippico che si tiene annualmente nella città del Maryland e che rappresenta il più grande e lucroso evento sportivo dello stato.

“L’evento potrebbe portare circa centocinquantamila spettatori a Baltimora e generare un flusso di capitali di circa cento milioni di dollari in soli quattro giorni, fermo restando che al di là del prezzo del biglietto ci sono giri di affari aggiuntivi generati dal turismo”.
Un addetto stampa del consiglio comunale, Ian Brennan, ha però riferito alla stampa che a tutt’oggi non è stata presa nessuna decisione definitiva da parte del sindaco - “Abbiamo interesse al chè  due eventi sportivi si tengano, il concetto di fondo ci interessa e lo stiamo valutando opportunatamente” - non si specificano però quali sia l’altro evento sportivo aggiuntivo al “Preakness” da parte di Brennan - “Quel che è certo che le corse motoristiche tra le strade cittadine alzano numerose questioni da valutare attentamente”.

L’evento sarebbe il coronamento di quattro giorni di piena attività, incluse gare di go-kart, concerti ed altri eventi. Per non parlare del flusso di persone che potrebbero riversarsi per ben quattro giorni, e non per uno soltanto come nella gara ippica, nella città. Dalle quaranta alle settantamila unità al giorno secondo le prime stime, il tutto soltanto nelle giornate precedenti la domenica di gara.
Il layout del tracciato  cittadino potrebbe interessare le strade vicino al  “Maryland Science Center” e “Oriole Park at Camden Yards”, forse parte di queste strade : Pratt,Light,Conway,Camden e Russell. Per un totale di circa 2.4 miglia di percorso.

Tra i consulenti che stanno lavorando per portare il circus della Indycar a Baltimora c’è anche Al Unser Jr.  Si dice entusiasta dello scenario offerto dall’ “Inner Harbor”, il quale potrebbe fare da sfondo panoramico al circuito - “Vorrei chiamarla “East Coast Long Beach”. Long Beach ha appena avuto il suo trentacinquesimo gran premio, spero che per Baltimora inizi presto l’avventura”.
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da Elio11 » 30/07/2009, 11:10

Indycar - Tripletta Penske in qualifica ad Edmonton

Tripletta Penske nelle qualifiche ad Edmonton per l’undicesima prova della Indycar Series. Will Power ha conquistato la seconda pole position della stagione in 1:01,0133, e ha preceduto i compagni di squadra Ryan Briscoe ed Helio Castroneves. “La posizione di partenza ti dà un vantaggio, ma ma poi devi saperlo usare“, ha detto Power. “Come si è visto, in queste gare, tutto può succedere. Mi auguro solo di avere una gara pulita. Mi piacerebbe vincere una delle prossime gare che avrò la possibilità di disputare. Sono molto felice della tripletta per il nostro team. Tutto ciò dimostra in che buona squadra sono. Nessuno di noi ha davvero dovuto fare troppe modifiche questo fine settimana. Le vetture sono davvero a posto.” “Mi sarebbe piaciuto partire in pole, ma la cosa importante è che siamo davanti e che la macchina è molto veloce“, ha detto Briscoe, che aveva fatto registrato il giro più veloce del week-end nella fase di qualifiche che portano al Firestone Fast Six. “Abbiamo una buona guidabilità su questo circuito, e ci sentiamo molto bene in vista della corsa. Speriamo di poter portare a casa la vittoria.” Il team Penske è stato costantemente il più veloce in tutte le prove del weekend, e cercherà così di sfruttare la gara di Edmonton per riavvicinarsi al duo Ganassi in campionato. I due piloti di Ganassi scatteranno dalla quarta (Scott Dixon) e dalla sesta posizione (Dario Franchitti). In mezzo si è qualificato Graham Rahal, quinto. Quarta fila per Mario Moraes e il migliore dei rookie, Raphael Matos. “L’ottavo posto va bene, ma onestamente mi aspettavo di entrare tra i primi sei, così sono un po ‘deluso“, ha detto Matos. “Ho rovinato uno dei miei giri veloci perché ho preso del traffico, ma comunque avremo una buona vettura per la gara. Si tratterà di una lunga corsa, molto fisica. Noi piloti dobbiamo essere fisicamente preparati e io mi sento bene.” Un testacoda ha bloccato Paul Tracy, che partirà nono, ma che avrebbe potuto qualificarsi tra i primi sei, mentre l’altro canadese, Alex Tagliani, partirà ancora più indietro, soltanto diciassettesimo. “Siamo sicuramente più indietro di quanto ci aspettassimo sulla griglia di partenza,” ha detto Tagliani. “Questi ultimi due giorni sono stati duri, ma io sono ancora fiducioso in vista della corsa. Nelle ultime gare ci eravamo qualificati bene ma poi abbiamo avuto delle sfortune in gara. Speriamo che sta volta vedremo la fortuna girare e ottenere un buon risultato in gara.”

Griglia di partenza:

Pos  Driver            Team                  Time

1.  Will Power        Penske                1m01.0133s
2.  Ryan Briscoe      Penske                1m01.1232s
3.  Helio Castroneves  Penske                1m01.2033s
4.  Scott Dixon        Ganassi              1m01.2046s
5.  Graham Rahal      Newman/Haas/Lanigan  1m01.6952s
6.  Dario Franchitti  Ganassi              1m01.8344s
7.  Mario Moraes      KV                    1m01.5337s
8.  Raphael Matos      Luczo Dragon          1m01.5685s
9.  Paul Tracy        KV                    1m01.6768s
10.  Robert Doornbos    Newman/Haas/Lanigan  1m01.6844s
11.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold    1m01.9064s
12.  Hideki Mutoh      Andretti Green        1m02.1678s
13.  Tony Kanaan        Andretti Green        1m02.2723s
14.  EJ Viso            HVM                  1m02.4240s
15.  Justin Wilson      Coyne                1m02.4009s
16.  Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold    1m02.4280s
17.  Alex Tagliani      Conquest              1m02.6459s
18.  Marco Andretti    Andretti Green        1m02.5059s
19.  Richard Antinucci  3G                    1m02.8364s
20.  Danica Patrick    Andretti Green        1m02.5184s
21.  Ryan Hunter-Reay  Foyt                  1m02.9996s
22.  Dan Wheldon        Panther              1m02.8369s
23.  Ed Carpenter      Vision                1m03.4342s



Indycar - Dominio Penske a Edmonton

Dopo aver dominato l’intero weekend, il Team Penske domina anche la gara ad Edmonton. Will Power conquista la prima vittoria della sua carriera in Indycar, precedendo il compagno di squadra Helio Castroneves. La tripletta, che sarebbe stata la prima dal 1994, è sfumata grazie a Scott Dixon, che si inserito in terza posizione e ha preceduto il terzo pilota di Penske, Ryan Briscoe. “Questo è vicino ad essere un week-end perfetto, una pole position e una vittoria. Sono davvero molto felice per i ragazzi“, ha detto Power. “Sono davvero contento di essere una parte del Penske Racing. Non soffro la pressione. Sto solo prendendo una gara alla volta e facendo del mio meglio. Devo ringraziare Roger (Penske) per l’opportunità che mi sta dando. Oggi è stato un grande giorno.” Per Castroneves si è trattato invece del miglior risultato del 2009 su un circuito stradale. “Quando è entrato nella nostra squadra, non abbiamo mai avuto dubbi che lui fosse un ottimo pilota e che avrebbe potuto darci una mano nel campionato“, ha detto Castroneves. “E’ stata una vittoria meritata. La squadra ha fatto un lavoro incredibile“. La terza posizione finale consente invece a Dixon di tornare in testa alla classifica.

Tony Kanaan ha invece subito ustioni sulle mani e sul viso a causa delle fiamme sprigionatisi durante un pit stop. Il problema si è verificato al giro 34, quando il tubo del rifornimento è rimasto aperto dopo la sosta, inondando tutta la vettura e l’abitacolo. Dopo pochi metri si sono così sprigionate le fiamme, ma il pronto intervento dei membri del Team Penske e del Panther Racing hanno permesso di spegnere le fiamme e aiutare Kanaan ad uscire indenne dalla macchina. “Sono lieto di stare bene, ma sono stati momenti di paura“, ha detto il brasiliano. “Devo ringraziare tutte i ragazzi delle altre squadre, Penske e Panther in particolar modo, e tutti coloro che mi hanno aiutato. Ci diamo battaglia durante tutto il fine settimana, ma alla fine siamo una grande famiglia e quando qualcuno ha bisogno di aiuto c’è subito qualcuno pronto a dargli una mano. Sono lieto di stare bene, ma avrei voluto finire la corsa. E’ un peccato perché stavamo facendo una buona corsa, in crescendo.” Kanaan sarà valutato dai medici della Indycar in vista della prossima gara, in Kentucky.

Al via Power prende la leadership sui due compagni di squadra. Dietro, una toccata tra Mike Conway e Raphael Matos rovina la gara di entrambi i rookie, che continueranno la gara ma molto attardati. Dietro, un toccata con il compagno di squadra Tracy mette ko Mario Moraes. Power mantiene il controllo della gara fin dall’inizio, allungando costantemente su Briscoe e Castroneves nei primi giri, col duo di duo Ganassi nella loro scia, come bene. Al primo pit stop Castroneves riesce a superare Briscoe mentre la corsa di Power continua senza problemi fino a metà gara. A quel punto l’australiano perde molto tempo nel doppiare il duo dell’Andretti Green Racing Danica Patrick e Marco Andretti, rallentamento che permette a Castroneves, Briscoe e Dixon di riavvicinarsi e formare un trenino di quattro vetture. Una volta sbarazzatosi dei doppiati però Power riesce ad allungare di nuovo. Si infiamma invece la lotta per il secondo posto. Dixon, grazie ad un grande pit stop, riesce a salire in seconda posizione, ma Briscoe lo super immediatamente approfittando della gomme fredde del neozelandese. L’australiano poco dopo tocca però un muretto, danneggiando lievemente la vettura e scendendo al quarto posto. Tocca così a Castroneves attaccare Dixon, attacco che va a buon fine a pochi giri dalla fine, approfittando del doppiaggio di Carpenter e Hunter-Reay, grazie ad uno spettacolare sorpasso. L’unica bandiera gialla della corsa arriva al penultimo giro, quando Tomas Scheckter finisce a muro. Sotto la bandiera a scacchi, il primo non Penske e Ganassi è così Paul Tracy, sesto alla fine. Migliore dei rookie Robert Doornbos, nono, che torna in testa alla classifica degli esordienti.

Classifica finale:

Pos Driver Team Time/Gap

1. Will Power Penske 1h42m42.3773s
2. Helio Castroneves Penske + 1.0936s
3. Scott Dixon Ganassi + 1.3213s
4. Ryan Briscoe Penske + 1.8266s
5. Dario Franchitti Ganassi + 4.4652s
6. Paul Tracy KV + 6.3941s
7. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan + 26.5700s
8. Justin Wilson Coyne + 26.9169s
9. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan + 1 lap
10. Marco Andretti Andretti Green + 1 lap
11. Danica Patrick Andretti Green + 1 lap
12. EJ Viso HVM + 1 lap
13. Alex Tagliani Conquest + 1 lap
14. Hideki Mutoh Andretti Green + 1 lap
15. Dan Wheldon Panther + 1 lap
16. Ed Carpenter Vision + 2 laps
17. Ryan Hunter-Reay Foyt + 8 laps
18. Raphael Matos Luczo Dragon + 10 laps
19. Tomas Scheckter Dreyer & Reinbold + 22 laps
20. Mike Conway Dreyer & Reinbold + 32 laps

Ritiri:

Tony Kanaan Andretti Green 34 laps
Richard Antinucci 3G 20 laps
Mario Moraes KV 0 laps
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da Elio11 » 30/07/2009, 11:12

Indycar - Tagliani-Conquest: addio definitivo?

Secondo una testata giornalistica canadese, Alex Tagliani avrebbe deciso di rompere definitivamente “tutti i ponti” con il team di Eric Bachelart. Il pilota si dice sicuro di poter rientrare nel giro della Indycar Series anche nel 2010. La causa dell’addio è da ricondurre alla mancanza cronica di budget da parte della scuderia Conquest Racing. Tagliani, pur riconoscendo il valore del lavoro profuso fin dall’inizio della stagione, ha rifiutato qualsiasi prolungamento del contratto in ottica futura.

Sembra infine che Conquest abbia terminato il  programma della stagione Indycar Series 2009, e salvo cambiamenti dell’ultim’ora  il team non sarà  in pista nei prossimi sei eventi conclusivi del campionato.





Negli ultimi giorni è tornata in auge la questione motoristi nella IndyCar Series. Il presidente di Honda Performance Development Erik Berkman he di recente chiesto che si riaprissero i tavoli di discussione per accelerare i tempi di decisione per quello che riguarda i nuovi motori. “Dobbiamo decidere tutto entro il primo trimestre del prossimo anno, altrimenti non saremo in grado di essere pronti per il 2012“, ha detto Berkman. “La cosa migliore sarebbe sapere tutto entro Natale in modo che possiamo pianificare il budget. C’è stata una certa comunicazione, ma il nostro ultimo incontro è stato un po’ di tempo fa. Vorrei dire che è tempo per noi di averne un altro.” Uno dei principali ostacoli nelle discussioni precedenti è stato il tipo di motore da utilizzare. La Honda spinge per un V6, mentre altri costruttori spingono per un propulsore quattro cilindri. Adesso il presidente di Honda Performance Development Berkman ritiene necessario agire immediatamente. “Nessuno dei cinque costruttori che sono stati precedentemente individuati nella tavola rotonda processo si sono tirati fuori o hanno mostrato nervosismo“, ha detto Berkman. “Ma il nostro ultimo incontro è stato molto tempo fa. Ci sono state alcune comunicazioni tra le varie aziende e con la Indycar. A quanto ne so io, sono ancora tutti interessati. Anzi almeno una di esse ha mostrato un maggior interesse. E’ stata una sorpresa per me che mi ha incoraggiato. Il mio suggerimento per la categoria è di rimetterci di nuovo tutti insieme e fare del nostro meglio. Così ognuno potrà sentire tutte le domande e tutte le risposte e conoscere lo stato delle cose. Dobbiamo entro l’anno arrivare ad un accordo in vista del 2012. Per il 2011 non vi è più tempo ormai, non solo per un nuovo design, ma anche per una questione di costi.”

Brian Barnhart, presidente della sezione competizioni della IRL della concorrenza, ha fornito un aggiornamento delle prospettive della IndyCar Series. “Abbiamo già confermato da tempo che cinque costruttori di motori hanno espresso interesse a partecipare alla IndyCar Series in futuro. Honda, Audi, Fiat, Porsche e Volkswagen continuano a mostrare grande interesse“, ha detto Barnhart. “I piani per l’introduzione di nuove specifiche per il motore, partendo dalla nostra posizione di leader per l’uso di biocarburanti. Prevediamo di finalizzare le nuove specifiche per i motori nei prossimi mesi.” Barnhart ha accennato anche al tipo di telaio che verrà utilizzato, e ha suggerito che ci potrebbero essere cambiamenti radicali a riguardo, non escludendo la possibilità di aprire nuovamente alla concorrenza dopo anni di monopolio Dallara. “Abbiamo davanti a noi due progetti“, ha detto Barnhart. “Essi sono significativamente differenti l’uno dall’altro e sono anche significativamente diversi da quello che abbiamo attualmente. E’ difficile per me entrare troppo nei dettagli su di esso, posso dire che si è partiti, sempre con un occhio di riguardo alla sicurezza, da una base di dati verso l’evoluzione dell’attuale tipo di auto, una significativa porzione dei quali non saranno poi applicabbili, in quanto le nuove vetture sono così radicalmente diverse. Esse prevedono un motore molto diverso, in quanto i due concetti sono così radicalmente diversi. Con l’importanza e la priorità da dare in materia di sicurezza, servirà il giusto tempo per costruire e testare le nuove vetture. Servirebbero 17 o 18 mesi a partire dal gennaio del 2010, quindi il calendario non è così comodo per poter essere a posto per il via della stagione 2011. Il nostro obiettivo più realistico è il 2012.”

Indycar - Si torna a parlare dei nuovi motori

Negli ultimi tempi, parallelamente alle nuove specifiche che vedono l’utilizzo di un V4 Turbo di due litri, sono uscite voci di altre possibili vie. Una di queste parlava di utilizzare le stesse specifiche utilizzate fino al 2007 dalla Champ Car, ovvero motori V8 Turbo di 2.6 litri. Questo, tra l’altro, permetterebbe anche di “riciclare” i motori Cosworth utilizzati nella ormai defunta categoria, che la Cosworth ha offerto ai team della ChampCar con un contratto di leasing per meno di un milione di dollari a stagione.



Indycar - Wheldon potrebbe abbandonare Panther Racing

E’ quanto emerge da un’ indiscrezione lanciata da Robin Miller, giornalista che  spesso e volentieri è stato additato come autore di bluffs, ma che d’altra parte è anche stato in prima linea nel lanciare anteprime bollenti come ad esempio  l’annuncio della riunificazione fra IRL e Champ Car World Series, o l’ imminente dipartita da parte di Tony George concretizzatasi qualche settimana or sono.

Sembrerebbe che Wheldon, nonostante i due anni di contratto con il team Panther-Delphi National Guard, scuderia che tra l’altro ha avuto il merito di  farlo conoscere al grande pubblico della serie ( seppur per poche gare, nel 2002 in IRL)  sia impaziente di concludere la stagione per trovare un nuovo accordo contrattuale con una nuova squadra.

Per molti suoi fans ed appassionati di questa categoria la scelta di tornare in Panther è stata giudicata deleteria in quanto un passo indietro importante che potenzialmente avrebbe, ed ha infatti segnato un regresso rispetto ad un potenziale proseguio vincente della  carriera personale nella serie. Una scelta che però è stata più obbligata che voluta, dal momento che lo scorso anno, proprio tra Luglio ed Agosto, Target Ganassi, scuderia di primissimo piano in cui ha gareggiato per ben tre stagioni, aveva già intavolato delle trattative per sostituirlo (prima con Tony Kanaan, poi con Dario Franchitti). Allora a quel punto dell’annata,  gran parte delle più importanti operazioni di mercato in ottica futura erano state concordate e sedili “importanti” della Indycar erano già stati occupati. L’addio di Wheldon al team Ganassi si rivelò un fulmine a ciel sereno, ed il ritorno nel campionato di Franchitti altrettanto. Fu cosi’ che la scelta ricadde per cause di forza maggiore proprio su Panther Delphi, scuderia dalle ristrette finanze  che per giunta non poteva più garantire quell’alta competitività caratteristica peculiare posseduta nei primi anni di questo decennio.

Tornando al presente, sembrerebbe che Wheldon sia insofferente del clima di sfiducia che attornia il team intero. Robin Miller parla di un colloquio avuto con il pilota circa due settimane fa. Riferisce che alla domanda postagli a riguardo dell’eventualità di un ritorno nel team Andretti Green, Dan abbia risposto solamente con un sorriso quasi di rassegnazione, aggiungendo di dover rispettare il contratto firmato con la sua scuderia attuale. In più viene riferito che i suoi managers incontratisi a Toronto con i responsabili della scuderia  in occasione della gara disputata ad inizio Luglio,  abbiano contestato il mancato pagamento dello stipendio con tono abbastanza alterato. Si parla addirittura di contatti avviati proprio con la scuderia di Kim Green e Michael Andretti, mentre notizia abbastanza datata ma che torna di forte attualità è il possibile impiego di Scott Sharp. A fine giugno si ipotizzava di schierare due vetture per alcune gare nel 2009, la situazione districata potrebbe concludersi, ipotizziamo lontanamente noi, con un licenziamento anticipato di Wheldon da parte del team, ed a quel punto il nome dell’ex pilota della Kelley Racing Delphi non sarebbe più una chimera.
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