Indycar Series 2009

GP2 Series, Rally, Nascar, Cart, IRL, Superbike, MotoGP etc etc

da DanieleSkywalker » 21/06/2009, 20:07

DARIONE FRANCHITTI!  :D

Comunque per vedere le gare basta andare qui

http://www.channelsurfing.net/

Basta scegliere cosa si vuole vedere (ci sono praticamente tutti gli sport, anche la Nascar)...e vedere!  ;)
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da Aloisioforever » 22/06/2009, 10:10

Interessante articolo su Danica.



Il futuro di Danica Patrick
di marcostraz

 

Dove correrà Danica Patrick nel 2010? Il contratto di Danica Patrick con l’Andretti-Green Racing scade alla fine di questa stagione, e come prevedibile visto il personaggio, con l’arrivo dell’estate sono partite le speculazioni riguardo il suo futuro. Le opzioni sono tre: restare in Indycar o muoversi verso la NASCAR o la Formula 1.

Quest’ultima opzione in realtà appare abbastanza fumosa, sia per lo storico rifiuto della Formula 1 alle donne in pista, sia per le caratteristiche di Danica, più portata alla guida sugli ovali che non sugli stradali, sia soprattutto perché il suo nome è stato affiancato sostanzialmente soltanto all’abbastanza misterioso e poco chiaro progetto US F1. In pratica, le opzioni restano due: Indycar o NASCAR.

La Patrick qualche settimana fa ha concluso terza la sua quinta Indianapolis 500, ottenendo il miglior risultato personale e per una donna sul catino dell’Indiana.

Dopo la 500 Miglia, sono subito incominciate le speculazioni e i giri di opinioni su quello che attualmente è il personaggio di spicco dell’automobilismo americano.

Soprattutto, quello che vende di più e attira più sponsor, particolare che ovviamente in un periodo di così seria crisi del mondo dell’auto a stelle strisce è un particolare tutt’altro che secondario.

Anche se è ormai diventata la categoria automobilistica più potente negli USA e probabilmente al mondo, anche la NASCAR ha sofferto il sopraggiungere della crisi. Anche più della Indycar, che meno potente e ricca ha meno da perdere.

La NASCAR quest’anno sta soffrendo un abbassarsi delle presenze sia dal vivo che davanti alla tv (anche se resta da entrambi i punti di vista la numero 1, 500 Miglia di Indianapolis a parte) oltre che una seria difficoltà a reperire sponsorizzazione che ha portato alla scomparsa di alcuni team o alla fusione di altri.

Per un team quindi, la presenza di una calamita come Danica rappresenterebbe quindi una occasione unica. La Patrick con tutta probabilità potrebbe aprire nuove strade di sponsorizzazione per la Nascar, ad esempio con prodotti orientati femminile o portare in Nascar alcuni suoi sponsor attuali, come ad esempio il celebre GoDaddy.com, sito di e-business da anni suo sponsor personale.

Al momento la Patrick non ha espresso un chiaro intento di dove voglia andare, ma prima dell’ultima prova della Indycar in Texas ha dichiarato come un "pilota che guida ad alto livello in una categoria negli Stati Uniti, o in Nord America, prima o poi sente il bisogno di cimentarsi in una nuova avventura. Se questa sarà la direzione da prendere alla fine la prenderò, ma non sono così ingenua da non essere aperta ad altre opportunità e altre idee."

Per tutta una serie di ragioni la NASCAR guarda quindi con interesse alla possibilità dell’arrivo della Patrick.

"Danica sicuramente attira molta attenzione. Qualsiasi sport trae beneficio da un atleta che la stampa ritiene interessante e che segue con attenzione", ha detto Andrew Giangola, direttore dell’area comunicazione della NASCAR.

"La Nascar è uno sport aperto a tutti i migliori piloti del mondo. Alcuni piloti di grande talento provenienti da altre categorie hanno tentato il salto. E' un diverso tipo di corsa rispetto a quello a cui è abituata. Se l’eventuale salto possa essere un successo o no, questo non posso dirlo."

Le difficoltà incontrate da altri colleghi nel passaggio alla NASCAR, come ad esempio il fallimento dell’ex compagno di squadra Dario Franchitti, suggerirebbe inoltre alla Patrick un inserimento graduale, magari partendo dalla Nationwide Series piuttosto che direttamente dalla Sprint Cup, come suggerito anche da alcuni campioni NASCAR quali Jimmie Johnson e Mark Martin.

"Non c'è alcun modo di sapere se si è pronti fino a quando non si prova" ha detto la Patrick sempre la settimana scorsa al Texas Motor Speedway.
"Ma posso dirvi che starò ad esplorare tutti i tipi di opzioni per il prossimo anno, e anche oltre. Non so in quale direzione andrò. Penso che dobbiamo valutare quali sono i programmi più interessanti per noi. Cosa comporta un certo accordo? Che cosa vogliono loro? Cosa voglio io? E poi tutti i vari dettagli. La cosa più importante per me è guidare per un team che crede in me ed è competitivo per vincere. Qualsiasi cosa accada questo è il mio obiettivo. C’è solo da aspettare e vedere."

Ovviamente un passaggio in NASCAR comporterebbe tutta una serie di questioni.

Come si comporterebbe in una categoria complicata e dall’approccio alle gare completamente diverso rispetto a quello su una monoposto?
E il presunto vantaggio che Danica trae dal suo peso inferiore alla media, sarebbe tale anche su una vettura NASCAR?
E come si adatterebbe a passare da un calendario a 17 gare come quello Indycar ad uno a 36 come quello NASCAR?

Al riguardo il padre TJ, un po’ la sua guida, non ha dubbi: "Il suo programma è occupato in ogni caso. Forse sarebbe un po’ più pieno, ma alla fine anche adesso ha solo un mese libero all’anno."

La Indycar dal canto suo subirebbe certo un colpo duro dalla partenza di un centro di attrazione come la Patrick. La categoria, dopo la reunion dello scorso anno, sta pagando anch’essa i danni della crisi, con diversi team che devono fare i salti mortali per reperire i fondi.

L’attuale situazione di monopolio tecnico Dallara-Honda (con un pacchetto che è sostanzialmente invariato da ormai 7 anni, aggiustamenti a parte) attrae poco, e finchè non si concretizzerà l’arrivo di nuovi motoristi (è previsto l’arrivo di Alfa Romeo, Porsche e Audi-Volkswagen per il 2011 o 2012), la serie dovrà scontare una sensazione di plafonatura tecnica che non esalta di certo chi deve investire del denaro in un periodo così difficile.

Negli ultimi tempi però si sono infittite speculazioni sul possibile arrivo anche di altri protagonisti. La recente lotta tra FIA e FOTA in Formula 1, anche se al momento sembra improbabile, potrebbe però aprire scenari sorprendenti.

Di recente, sia il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo che il due volte campione del Mondo Fernando Alonso hanno espressamente citato la Indycar e Indianapolis come possibili porti di approdo nel caso il castello della Formula 1 crolli definitivamente.

Al momento sembra quasi fantascienza, ma se fra uno o due anni la Indycar si presentasse al via con la Ferrari o con un Alonso, di certo che l’appeal crescerebbe, portando così nuova aria, nuovi interessi, e maggiore capacità di attrarre sponsor e trattenere i propri pezzi pregiati.

E certamente vedere magari la Patrick alla guida di una Dallara-Ferrari battagliare con un Alonso alla guida di una Dallara-Honda e un Castroneves alla guida di una Dallara-Porsche sarebbe qualcosa di unico e fantastico. Ma al momento siamo appunto alla fantascienza.

La realtà dei fatti è che da un punto di vista strettamente agonistico Danica Patrick avrebbe tutto l’interesse a rimanere in Indycar. Per quanti progressi abbia potuto fare dal 2005 ad oggi, la Patrick resta ancora un pilota non affidabilissmo, troppo spesso incostante anche all’interno della stessa gara.

Oggi come oggi è un buon pilota, ma non vale i top driver della categoria quali Dixon, Franchitti, Castroneves, Briscoe, Kanaan o Wheldon.

E se al passaggio dalla Indycar alla NASCAR hanno incontrato grosse difficoltà anche campioni affermati come Sam Hornish jr e Dario Franchitti, a maggior ragione c’è da pensare che un pilota tutto sommato di seconda fascia possa andare incontro ad una debacle: se si è trovato in difficoltà uno come Hornish, vincitore di decine di gare, tre campionati ed una Indy 500, cosa può succedere ad un pilota come la Patrick che sostanzialmente non ha vinto nulla?

Dovrebbe ricominciare daccapo, buttare a mare tutto i progressi, annullare qui piccoli passi che ha compiuto in questi anni, e ripartire da zero. Probabilmente sarebbe un peccato.

Ma è anche vero che molto dei successi di un pilota dipendono dalle motivazioni, e se scatta una scintilla in testa poi è difficile spegnerla.

Questi mesi dovranno spiegare quindi cosa vuole diventare Danica: se continuare con i suoi progressi, coi suoi piccoli passi, per affermarsi nella categoria che le ha dato la popolarità, o azzerare tutto e cercare una nuova sfida che magari potrebbe anche rivelarsi più soddisfacente dal punto di vista dei risultati (lo sarebbe presumibilmente dal punto di vista economico) di quella che è stata finora.
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da Elio11 » 22/06/2009, 11:42

Indycar - Franchitti conquista l’Iowa

Dario Franchitti conquista la sua seconda vittoria stagionale all’Iowa Speedway. Il pilota scozzese di Ganassi è riuscito a beffare ancora una volta Ryan Briscoe, che per la terza gara consecutiva domina la corsa ma si deve accontentare della seconda posizione finale. Franchitti riconosce il merito della sua vittoria ai meccanici di Ganassi che gli hanno permesso, dopo l’ultimo pit stop, di uscire davanti a Briscoe con 50 giri ancora da percorrere, permettendogli di andare via senza rimanere in mezzo al traffico. La vittoria gli permette di salire al secondo posto in classifica a tre punti da Briscoe. “I ragazzi oggi sono stati fenomenali“, ha detto Franchitti. “Avere questo tipo di vantaggio nei confronti della concorrenza in pitlane è una cosa incredibile. Dopo l’ultima sosta la vettura è stata fantastica, e sono stato in grado di andare via ed accumulare un buon divario su Ryan. Lui ha spinto ma io sono stato capace di destreggiarmi bene in mezzo al traffico veramente. Si spera sempre di avere una buona vettura in tutte le condizioni, ed è quello che i ragazzi mi hanno dato oggi, facendo un buon lavoro con il set-up. La macchina è stata buona in tutte le condizioni, e ci sembrava di avere sicuramente un vantaggio per i pneumatici freddi, durante le ripartenze. La macchina è stata ottima per tutta la gara, dal primo all’ultimo giro.”

La prima metà della corsa è stato complicata da numerosi incidenti, a partire da quello del primo giro che ha messo ko Viso, Doornbos e Ryan Hunter-Reay, alla prima gara “in prestito” all’AJ Foyt Racing. Alla ripartenza Scott Dixon attacca il duo Penske, partito in prima fila dopo che la griglia era stata stabilita in base alla classifica del campionato a causa della pioggi che aveva portato alla cancellazione delle qualifiche. Inizia una lotta a due tra Dixon e Helio Castroneves che si conclude al giro 16, quando i due si toccano, con la conseguenza che Dixon fora una gomma e Castroneves rompe il musetto, provocando la seconda caution della giornata. Alcuni piloti rientrano al pit, e così Briscoe si ritrova in testa davanti a Tomas Scheckter, autore di un grande start dalla sedicesima posizione.

La terza bandiera gialla arriva al giro 35, quando a muro finisce Justin Wilson. Briscoe e Scheckter vanno al pit e in testa si ritrova Danica Patrick, che si era fermata al pit dopo la prima caution. Diciannove giri dopo esce la quarta caution, per l’incidente che coinvolge Matos e Moraes. In testa si ritrova Tony Kanaan, la cui leadership dura fino al giro 108, quando anche lui finisce a muro a causa delle gomme fredde, causando la quinta e ultima caution di giornata. Briscoe prende così la leadership, per lasciarla al giro 200, quando durante l’ultima sequenza di pit stop deve lasciare la leadership a Franchitti, che allunga sull’australiano e controlla gli ultimi 50 giri andando a vincere con 5.0132 secondi di vantaggio sul pilota di Penske. Terzo termina Hideki Mutoh, che conquista il miglior risultato stagionale in quello che è evidentemente il suo circuito (l’anno scorso fu secondo).  Quarto finisice Dan Wheldon, autore di un’altra ottima gara, davanti a Dixon, Scheckter e Castroneves.

Classifica finale:

Pos  Driver            Team                      Time/Gap

1.  Dario Franchitti  Ganassi              1h39m47.9077s
2.  Ryan Briscoe      Penske                  +  5.0132s
3.  Hideki Mutoh      Andretti Green          + 10.9769s
4.  Dan Wheldon        Panther                + 17.5807s
5.  Scott Dixon        Ganassi                +    1 lap
6.  Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold      +    1 lap
7.  Helio Castroneves  Penske                  +    1 lap
8.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold      +    1 lap
9.  Danica Patrick    Andretti Green          +    1 lap
10.  Ed Carpenter      Vision                  +  2 laps
11.  Graham Rahal      Newman/Haas/Lanigan    +  5 laps
12.  Marco Andretti    Andretti Green          +  6 laps
13.  Jaques Lazier      3G                      +  13 laps



Ritiri:

    Tony Kanaan        Andretti Green      108 laps
    Robert Doornbos    Newman/Haas/Lanigan  58 laps
    Raphael Matos      Luczo Dragon        53 laps
    Mario Moraes      KV                  52 laps
    Justin Wilson      Coyne                33 laps
    Ryan Hunter-Reay  Foyt                2 laps
    EJ Viso            HVM                  0 laps
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da Elio11 » 23/06/2009, 8:45


Indycar - Kosuke Matsuura in rampa di lancio per Motegi


Kosuke Matsuura potrebbe tornare a calcare le scene del campionato che lo ha reso famoso, la IRL. Almeno questi i propositi in vista di una gara soltanto, quella di Motegi, che si terrà quest’anno a Settembre. Il giapponese, classe 1979, ha corso in Indy Racing League per quattro stagioni, inizialmente per il team Super Aguri -Fernandez Racing, poi per Panther Racing. Secondo in classifica generale nel campionato di F3 Tedesco nel 2002, dopo alcune ottime prestazioni l’anno successivo nella Formula Renault Campionato Europeo, è approdato nelle ruote scoperte d’ oltreoceano con il compito di sostituire a partire dal 2004 il connazionale Roger Yasukawa, tra l’altro anch’egli in lizza per un sedile per l’edizione 2009 della gara di Motegi. Il pilota di Aichi è’ stato fra l’altro nominato “rookie of the year” del campionato IRL 2004, oltre ad aver conquistato il premio omonimo  in occasione della  edizione dello stesso anno della 500 Miglia di Indianapolis. Lo sponsor “Panasonic”  lo ha supportato per l’intero arco delle quattro stagioni (2004-2007), per poi abbandonarlo a fine 2007 quando un altro giovane promettente, Hideki Mutoh, ha compiuto il salto di categoria dalla Pro Series alla serie regina.

Sembra che Matsuura, ora impegnato in Formula Nippon e Super GT, abbia trovato fondi necessari per partecipare alla gara di casa e che sia stato avvistato nel paddock di Iowa a colloquio con alcuni team managers delle scuderie Indycar Series. Come poi tiene a precisare lui stesso - ” Voglio guardarmi attorno e conoscere le potenzialità di scuderie che partecipano al campionato. Sono passati neanche due anni che ho bisogno di  orientarmi per avere una chiara opinione di ognuno di essi. Le squadre che c’erano hanno rivoluzionato il loro staff, poi ci sono teams del tutto nuovi a me sconosciuti. Con alcuni di essi sono in trattative, Dale Coyne, Luzco Dragon Racing e KV Racing. Forse posso farcela in tempo”.
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da Elio11 » 23/06/2009, 10:17

Una notizia interessante, o meglio una indiscrezione:

Mutoh potrebbe trasferirsi a fine anno con il suo sponsor "Panasonic" dalla Andretti Green ad un team nuovo.Probabilmente il team che verrà fondato da Gil De Ferran (dalle ceneri della Roth Racing) perchè si parla di Takuma Sato come compagno di scuderia.

Questa notizia fa il paio con quella di Danica che si sussegue da giorni. Patrick potrebbe infatti trasferirsi addirittura in Ganassi in sostituzione proprio di Dixon anche lui, sembra, in trattative con Gil De Ferran.

Ci sono alcune ipotesi, fermo restando che:

- Tre De Ferran Racing sono troppe (Dixon,Mutoh,Sato)
- Tre Ganassi anche sono improbabili (Franchitti,Dixon e Patrick)

1) - Due Ganassi con Patrick e Franchitti; due De Ferran con Dixon e Sato (questa la notizia dei giorni scorsi)
2) - Due Ganassi con Patrick e Franchitti, due De Ferran con Mutoh e Sato (questa la notizia recente): ne viene fuori che Dixon sarebbe senza volante, d'altra parte AGR si ritroverebbe con due posti liberi, forse uno è proprio per il bi-campione.

3) La stessa AGR nel caso in cui perdesse Mutoh e Patrick potrebbe o ridurre il suo parco vetture (due,tre??) oppure ingaggiare proprio Dixon. Probabilmente, questa è una mia impressione, ci saranno solo tre Andretti Green l'anno prossimo. Kanaan e Andretti sono sicuri di restare, gli unici punti fermi.
Ultima modifica di Elio11 il 24/06/2009, 19:25, modificato 1 volta in totale.
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da marcostraz » 23/06/2009, 10:39

[quote="Elio11"]
Una notizia interessante, o meglio una indiscrezione:

Mutoh potrebbe trasferirsi a fine anno con il suo sponsor "Panasonic" dalla Andretti Green ad un team nuovo.Probabilmente il team che verrà fondato da Gil De Ferran (dalle ceneri della Roth Racing) perchè si parla di Takuma Sato come compagno di scuderia.

Questa notizia fa il paio con quella di Danica che si sussegue da giorni. Patrick potrebbe infatti trasferirsi addirittura in Ganassi in sostituzione proprio di Dixon anche lui, sembra, in trattative con Gil De Ferran.

Ci sono alcune ipotesi, fermorestando che:

- Tre De Ferran Racing sono troppe (Dixon,Mutoh,Sato)
- Tre Ganassi anche sono improbabili (Franchitti,Dixon e Patrick)

1) - Due Ganassi con Patrick e Franchitti; due De Ferran con Dixon e Sato (questa la notizia dei giorni scorsi)
2) - Due Ganassi con Patrick e Franchitti, due De Ferran con Mutoh e Sato (questa la notizia recente): ne viene fuori che Dixon sarebbe senza volante, d'altra parte AGR si ritroverebbe con due posti liberi, forse uno è proprio per il bi-campione.

3) La stessa AGR nel caso in cui perdesse Mutoh e Patrick potrebbe o ridurre il suo parco vetture (due,tre??) oppure ingaggiare proprio Dixon. Probabilmente, questa è una mia impressione, ci saranno solo tre Andretti Green l'anno prossimo. Kanaan e Andretti sono sicuri di restare, gli unici punti fermi.
[/quote]
Mmm...perchè Dixon via da Ganassi, e peridippiù ad un team nuovo? Non mi convince...così come due giapponesi nello stesso team...piuttosto penso che De Ferran potssa portarsi Pagenaud in Indycar e fare una coppia Pagenaud-Mutoh...la Patrick effettivamente è una incognita...anche secondo me, se pure dovesse rimanere in Indycar, sarebbe meglio cambiasse team, sia per lei che per il team...
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da Elio11 » 23/06/2009, 13:36

Contatti con De Ferran pare ce ne siano già stati, anche se dovrei ritrovare le fonti dove ho letto di ciò, d'altronde se non sbaglio qualche gara nel programma ALMS il neozelandese la fa con il team di Gil. Mi pare quest'anno Sebring?

De Ferran ha poi già comperato tutto (motori, pneumatici, telai ed anche accessori perlomeno per la sola n°25) e sta preparando un team che in teoria avrebbe dovuto debuttare in questa stagione, forse qualche gara di rodaggio la farà verso fine stagione (anche se dirlo ora è improponibile).

Anche io rivorrei Pagenaud in Indycar, d'altronde quando ci fu la fusione anche lui partecipò in veste di pilota KV Racing (assieme a Power) nella conferenza famosa del 22 Febbraio. Cosi' come è una incognita il futuro della AGR.

Da quando Wheldon è passato da Ganassi alla Panther Delphi e Franchitti da AGR a Nascar e poi da Nascar in Ganassi Indycar non mi stupirebbe il passo più lungo della gamba da parte  di Dixon e Patrick...
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da Elio11 » 24/06/2009, 19:17

Indycar - Un circuito cittadino in Brasile, Cleveland out, Barber e Cina in forse: prime novità del calendario 2010

Siamo a metà stagione 2009 e già iniziano a trapelare i primi dettagli sul calendario Indycar Series 2010. Assodato il fatto che la serie si sta orientando sempre di più su una equa ripartizione fra le varie tipologie di circuiti, con l’effetto di far perdere a quella degli “ovali” la naturale egemonia e preponderanza  conservata fino a qualche stagione fa (ricordiamo che la IRL nasce come campionato di “anelli” ndr), per il 2010 sono stati fissati alcuni punti fermi, tra cui alcune novità assolute che andremo ad analizzare ivi sotto.

Innanzitutto l’approdo in Brasile, dove la IRL non ha mai messo piede a differenza della CART - quest’ultima vi ha corso nel 2000  l’ultima gara, disputata allora nell’ovale  da 1,8 miglia di Rio de Janeiro. Non sarà infatti il circuito dedicato ad Emerson Fittipaldi lo scenario della gara della Indycar Series l’anno venturo, quanto invece un tracciato stradale.

Terry Angstadt ha infatti confermato ufficialmente, proprio in data Martedi’ 23 Giugno, l’entrata nella serie di una gara in terra carioca. Il luogo predestinato è Riberao Preto,  si tratterà di un circuito cittadino che si disputerà nel mese di Marzo. La città in questione è  distante circa duecento miglia dalla capitale San Paolo ed ospiterà quella che probabilmente sarà la gara inaugurale della prossima stagione.

“Siamo stati lontani dal Sudamerica per troppo tempo, ad Aprile abbiamo avviato i primi contatti. Non potevamo inserire la gara come appuntamento della corrente stagione dal momento che avevamo già  rinunciato ad inserire una tappa sostitutiva di Detroit Belle Isle :  la candidatura del Brasile era arrivata con alcuni mesi di ritardo rispetto e noi avevamo già preso la decisione definitiva. Il Brasile è una nazione che ha dato tanto alle nostre due serie motoristiche, sia in termini di piloti che di sponsors, ed è ancora una isola felice dal punto di vista economico”.

Una nota: questa mossa da parte degli organizzatori della Indycar Series è abbastanza comprensibile se si pensi che oggettivamente parlando vi è una precisa stretegia di marketing alle spalle. La compagnia “APEX”, originaria proprio della nazione più estesa del continente, ha abbracciato la serie Indycar a partire da quest’anno in qualità di unica  fornitrice di etanolo e sta spendendo molto in termini di campagna pubblicitaria grazie ai continui spots promozionali in onda con frequenza costante sulle emittenti televisive. Gli sports motoristici sono poi molto popolari in Brasile,terra, si è già detto, di piloti che hanno scritto la storia degli ultimi venticinque anni delle corse d’oltreoceano. Basti pensare ad Helio Castroneves, tre volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis, oppure a Tony Kanaan, campione IRL 2004, entrambi punte di diamante della Cart e della IRL, oppure ai giovani promettenti Raphael Matos e Mario Moraes per limitarci a considerare solamente la stagione in corso.

“Si tratterà di un circuito stradale semi-permanente, nel senso che come Fundidora Park e Montreal si correrà all’interno di un parco cittadino. E’ una città all’avanguardia, moderna, cosmopolita ed al centro di una zona economicamente florida per la coltivazione delle canne da zucchero”.

Angstadt ha fatto poi sapere che il progetto è di portare a ben diciotto le gare in programma in calendario, una in più rispetto al 2009, e di operare un giusto compendio fra ovali e gare stradali.

Il Brasile non è l’unica novità per la prossima stagione. Si sta anche organizzando di avere un evento anche in Alabama, nel circuito di Birmingham, Barber Motorsport Park. Lo stesso che era stato candidato ufficialmente a sostituire Detroit. Il tracciato ospita da due anni a questa parte i tests pre-stagionali delle scuderie.

A raffreddare gli animi, però, una costantazione, di fatti conseguenziale, che ci riporta con i piedi per terra - “A fronte dell’aggiunta di nuove gare, siamo costretti ad annunciare anche che una di queste  presenti tuttora non ci sarà più”. Nessuna indiscrezione  sul nome del tracciato sulla quale testa pende la “spada di Damocle”. Non sarà di certo Iowa, recentemente confermata per il 2010 proprio in occasione della gara domenica scorsa.

Si pensa addirittura di far entrare anche la Cina nel calendario, ma a lungo termine, forse nel 2011 o nel 2012. In questo caso la città interessata è Qingdao, famosa per aver ospitato alcune competizioni valide per le Olimpiadi estive di Pechino nel 2008.

Le speranze invece di rivedere l’aeroportuale di Cleveland svaniscono come neve al sole. Ken Silliman, membro del consiglio municipale della città, fa sapere che lo staff del sindaco Frank Jackson si era mossa in anticipo già dallo scorso anno per avere indietro la gara, ma che al giorno d’oggi , non è ancora stato intrapreso nessun dialogo in tal senso. Cleveland, rinunciato dunque ad un posto in prima fila per il 2010, punta decisamente al calendario della stagione successiva.
Ultima modifica di Elio11 il 24/06/2009, 19:23, modificato 1 volta in totale.
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da Elio11 » 27/06/2009, 16:53

Indycar - Richmond - Qualifiche-  Franchitti in pole

Dario Franchitti continua nel suo buon momento conquistando la pole position sul piccolo ovale di Richmond, precedendo il compagno di squadra Scott Dixon di 0,3 secondi circa nei quattro giri di qualifica. “Mi piacciono gli ovali corti“, ha detto Franchitti, alla seconda pole position della stagione. “Mi piace la tecnica di corsa sugli ovali corti, il modo in cui è necessario impostare il set-up della macchina. E’ un momento molto divertente della stagione, mi piace molto.” In seconda fila partiranno i due piloti di Penske, con il vincitore di Indianapolis Helio Castroneves che ha preceduto il leader del campionato Ryan Briscoe. Ancora in difficoltà il team Andretti-Green, col giapponese Hideki Mutoh migliore dei suoi in qualifica con l’ottavo tempo.

La media di Franchitti sull’ovale della Virginia è stata di 167.315 miglia orarie. Si tratta della ottava pole position ottenuta in carriera nella IRL/Indycar, la seconda stagionale.

“Ho tenuto il fiato sospeso nel corso degli ultimi tre giri, quando ho tagliato il traguardo ero sfinito” - racconta cosi’ i momenti vissuti - “E’ stata dura. La vettura soffriva di sottosterzo all’uscita della seconda curva e di sovrasterzo in curva quattro, quindi ho dovuto guidare con molta accortezza e precisione . Ottenere velocità elevate in quattro tornate qui è abbastanza difficile, e questa è la difficoltà del nuovo format di qualifica”. Alla domanda che gli veniva posta - se avesse voluto prendersi il bis con una nuova vittoria a Richmond - l’italoscozzese si dimostrava cauto - “Ci sono mille concause che possono darti il trionfo qui : avere una buona vettura veloce è una di queste, poi c’è la strategia anch’essa da mettere a punto, ragionare al momento di operare  sorpassi ed allo stesso tempo stare attenti al traffico visto che è un ovale molto corto. Anzi, qui, sembra tutto miniaturizzato, anche le distanze fra vetture…”

Scott Dixon completa la prima fila tutta Ganassi con una velocità di 166.638 mph. “Mi sono letteralmente mangiato la pole. La vettura era perfetta e sicuramente migliore sotto ogni punto di vista rispetto alle annate precedenti. Abbiamo però sofferto di alcuni inconvenienti alla fine delle prove libere, tutte problematiche che avevano risolto in extremis. Peccato, perchè quando si ha una vettura cosi’ prestante, è abbastanza agevole  guidare come vorresti”.

Dietro di loro il duo Penske, con Helio davanti a Ryan in seconda fila. Il tre volte campione di Indianapolis ha fatto segnare un crono di 165.931 miglia orarie di media - “Amo questo tracciato perchè è uno dei pochi in cui può davvero accadare qualunque cosa tutto d’un colpo senza neanche accorgertene. Fai un lungo respiro, inali, mantieni l’aria nei polmoni, chiudi gli occhi e pensi  nella tua mente - “Vai!”. E’ veramente divertente quando si ha una macchina cosi’”.

Dello stesso avviso anche Briscoe - “Non ero molto convinto di potercela fare a piazzarmi cosi’ davanti in griglia, però sono stati quattro giri perfetti. Non ero affatto contento del bilanciamento stamani, abbiamo operato molti cambiamenti prima delle qualifiche. Quand’è cosi’ e non sei sicuro di aver posto fine ai tuoi interrogativi, non puoi far altro che affidarti alle ultime modifiche apportate, nel bene e nel male. Speri che la vettura tenga e questo è stato il caso. Ho avvertito comunque gli pneumatici consumarsi alla fine del quarto giro, questo è un segnale d’avvertimento che su qualcosa si deve ancora lavorare su”.

Il giovane pilota della Newman Haas, Graham Rahal, è quinto con una media di 165.218 miglia orarie. “Siamo stati veloci come al solito in qualifica, quest’anno dimostriamo di poter competere costantemente se non Ganassi e Penske almeno con Andretti Green, sono veramente contento dei progressi fatti finora in meno di due anni. Ora concentriamoci in vista della gara di domani, abbiamo ancora molte cose da mettere a punto”.

Il debuttante Raphael Matos, con Luzco Dragon, si qualifica in sesta piazza, a seguire Viso con HVM e Hideki Mutoh, il primo dello squadrone AGR, in ottava. A completare la Top Ten una Dreyer, quella dell’ottimo Scheckter e poi in decima posizione Danica Patrick, sempre più pressante le voci che la vorrebbero in Nascar il prossimo anno. Altri piazzamenti interessanti : Dan Wheldon è tredicesimo, Marco Andretti sedicesimo e il vincitore 2008 di Richmond Tony Kanaan, solamente diciottesimo. Un brutto momento attraversato in questo periodo dal brasiliano, che rimedia una nuova prestazione deludente dopo l’ennesimo ritiro in gara ad Iowa la scorsa settimana.

Griglia di partenza:

1. Dario Franchitti Ganassi 167.315
2. Scott Dixon Ganassi 166.638
3. Helio Castroneves Penske 165.931
4. Ryan Briscoe Penske 165.749
5. Raphael Matos Luczo Dragon 164.928
6. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan 165.218
7. EJ Viso HVM 164.629
8. Hideki Mutoh Andretti Green 164.575
9. Tomas Scheckter Dreyer & Reinbold 164.441
10. Danica Patrick Andretti Green 164.197
11. Mike Conway Dreyer & Reinbold 164.129
12. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan 164.071
13. Dan Wheldon Panther 163.843
14. Ed Carpenter Vision 163.824
15. Justin Wilson Coyne 163.506
16. Marco Andretti Andretti Green 162.780
17. Tony Kanaan Andretti Green 162.634
18. Ryan Hunter-Reay Foyt 162.506
19. Mario Moraes KV 160.895
20. Jaques Lazier 3G 153.176
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da Elio11 » 01/07/2009, 12:04

Indycar - Richmond - Gara - Dominio Ganassi

Dominio del team di Ganassi al SunTrust Indy Challenge disputato sul Richmond International Raceway sabato notte. Scott Dixon ottiene la diciannovesima vittoria in carriera, precedendo il compagno di squadra Dario Franchitti di 0.3109 di secondo. La vittoria a Richmond consente a Dixon di eguagliare il record di Sam Hornosh come pilota più vincente nella storia della Indycar Series. “Ogni volta che si può ottenere un guadagno sul duo Penske bisogna fare di tutto per ottenerlo“, ha detto Dixon, alla terza vittoria stagionale. “Questa notte abbiamo ottenuto un grande vantaggio e questo potrebbe essere un punto cruciale della stagione“. Infatti entrambi i piloti di Penske sono finiti a muro, perdendo numerosi punti in classifica (dove ora Franchitti e Dixon si ritrovano in testa, separati da un solo punto).

“E’ stato ovviamente deludente non aver vinto“, ha detto Franchitti. “Io e Scott abbiamo avuto le stesse prestazioni per tutta la gara. Egli era davanti. Sfortunatamente, il mio errore è stato di usare troppo carburante per tentare di passare Mutoh (che in quel momento si trovava in testa). Ad un certo punto della gara ho cercato di mettere del gap tra me e Scott, cercando di porre alcune vetture tra di noi. Purtroppo quando avevamo necessità di effettuare il pit sono uscite le bandiere gialle e la pit-lane è stata chiusa. Una volta che Scott è passato davanti, abbiamo fatto del nostro meglio. E ho provato in tutti i modi a spingere per passarlo, ma non abbiamo potuto farlo.” Molti piloti si sono infatti lamentati della difficoltà ad effettuare sorpassi, specialmente in questa tipologia di ovale, il che dovrebbe portare a rivedere alcune regole. “L’unica cosa che si può fare è seguire l’auto che hai davanti“, ha detto Dixon.

La gara parte subito con una bandiera gialla, a causa dell’incidente che ha messo ko Jacques Lazier alla prima curva. All’inizio Ryan Briscoe è in grado di stare vicino a Franchitti e Dixon, ma la corsa del pilota di Penske dura solo 27 giri prima di finire a muro. Tutti i piloti vanno al pit durante la caution tranne Mutoh e Patrick, che salgono in prima e seconda posizione. Al restart la Patrick attacca il suo compagno, ma senza successo, ed anzi viene suprata a sua volta da Franchitti. Hideki Mutoh è invece in grado di resistere allo scozzese, rimanendo in testa fino al suo primo pit stop, al giro 105. Il momento decisivo della corsa arriva al momento del secondo pit, attorno al giro 140. Entrambi i piloti di Ganassi devono ancora andare al pit quando Mike Conway si gira e finisce a muro alla curva 4 causando la terza caution di giornata. Franchitti, al limite col carburante, è costretto ad un rabbocco con la pit-lane chiusa per non rimanere a secco, e poi secondo le regole è costretto ad effettuare il pit stop vero e proprio. In questo modo, Dixon passa davanti. Allo stesso modo, Graham Rahal sale al terzo posto, essendo riuscito a rimanere fuori fino a quando sono uscite le bandiere gialle. Al restart il quartetto formato da Dixon, Franchitti, Rahal e Mutoh riesce ad andare via. Anche l’ultimo pit stop viene effettuato, per i primi tre, con le bandiere gialle, quando anche Helio Castroneves finisce a muro ad una quarantina di giri dalla fine. Al restart Dixon riesce a resistere agli attacchi di Franchitti e ottiene così la sua terza vittoria stagionale. Rahal termina terzo, mentre completano la top five i due piloti dell’Andretti-Green Racing, Mutoh e Danica Patrick.

Classifica finale:

Pos Driver Team Time/Gap

1. Scott Dixon Ganassi 1h48m02.4703s

2. Dario Franchitti Ganassi + 0.3109s

3. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan + 2.4085s

4. Hideki Mutoh Andretti Green + 13.5302s

5. Danica Patrick Andretti Green + 14.1111s

6. Tony Kanaan Andretti Green + 1 lap

7. Marco Andretti Andretti Green + 1 lap

8. Raphael Matos Luczo Dragon + 1 lap

9. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan + 1 lap

10. Dan Wheldon Panther + 1 lap

11. Tomas Scheckter Dreyer & Reinbold + 1 lap

12. EJ Viso HVM + 1 lap

13. Ed Carpenter Vision + 1 lap

14. Justin Wilson Coyne + 2 laps

15. Ryan Hunter-Reay Foyt + 2 laps

16. Mario Moraes KV + 3 laps

Ritiri:

Helio Castroneves Penske 245 laps

Mike Conway Dreyer & Reinbold 135 laps

Ryan Briscoe Penske 26 laps

Jaques Lazier 3G 0 laps
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da Elio11 » 01/07/2009, 12:05

Questa è la notizia bomba della giornata:

Indycar - Si dimette Tony George


Tony George ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di direttore dell’Indianapolis Motor Speedway e della IndyCar Series a seguito di una riunione del consiglio di amministrazione della società Hulman George, proprietaria dello Speedway e del campionato. George rimarrà nel consiglio di amministrazione e continuerà a seguire il suo team Vision Racing nella IndyCar Series. Il suo posto come presidente e direttore esecutivo sarà preso da W Curtis Brighton, attuale vice presidente e consulente legale. All’inizio di questo mese era stata rilasciata una dichiarazione in cui si smentivano le voci di una esclusione di Goerge, riconoscendo però che gli era stato chiesto di elaborare un piano per la gestione delle aziende familiari “che gli consentisse di concentrarsi sulle attività che richiedono la sua massima attenzione”. Il presidente del consiglio della società, Mari Hulman George, ha detto che alla fine il fondatore della Indy Racing League ha deciso di farsi da parte. “Il nostro consiglio ha chiesto a Tony di strutturare l’esecutivo in modo da creare una maggiore efficienza nella nostra struttura aziendale e di concentrare gli sforzi sulla Indy Racing League“. “Lui ha deciso che, vista sia la recente reunion che  il team di esperti che ormai gestisce l’Indianapolis Motor Speedway, era ormai giunto il momento di concentrarsi sulla sua squadra di proprietà, la Vision Racing, e sui suoi altri interessi commerciali e della sua famiglia. Tony rimarrà nel Consiglio di Amministrazione di tutte le nostre imprese, e continuerà a lavorare con l’intera organizzazione per promuovere gli interessi di tutte le nostre compagnie.” Mari Hulman George si è detta ottimista riguardo alla nuova direzione, vista la loro conclamata esperienza.

Dopo i dubbi sulla posizione di Tony George, i team della IndyCar hanno rilasciato una dichiarazione in cui esprimono il loro pieno sostegno a George, a fronte anche delle speculazioni secondo le quali le modifiche al vertice della compagnia possano compromettere il futuro del campionato e secondo cui  fossero scontenti per la quantità di soldi spesi per la serie. Ma la Hulman George ha insistito sul fatto che la società rimarrà impegnata nella IndyCar Series. “Questi cambiamenti sottolineano l’impegno della nostra famiglia sul futuro e la crescita della Indy Racing League e dello sport delle corsa a ruote scoperte“, ha detto. “Riteniamo che la storia della nostra famiglia, con la gestione dell’Indianapolis Motor Speedway a partire dal 1945,  il nostro investimento significativo nello Speedway e nella IRL, dimostra  che  da una parte abbiamo piena fiducia in tutte le nostre imprese e che dall' altra abbiamo intenzione di crescere per il futuro.“
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da marcostraz » 01/07/2009, 12:08

Adesso voglio vedere che succede...
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da Elio11 » 01/07/2009, 17:34

Già me lo chiedo anche io, comunque era più o meno ipotizzabile visto che il "sogno" di George, quello di ricostituire un campionato di soli anelli era pressocchè tramontato con la chiusura della Cart.

_______________

Vi linko direttamente all'articolo perchè il corpo del testo è abbastanza irrisorio ed in più sono le foto ad essere le "protagoniste" indiscusse delle due righe di commento.


Indycar - Livrea d'acero per Tracy

Nella prossima gara di Watkins Glen sarà presente anche Paul Tracy, vi sveliamo con quale livrea. La KV Racing del canadese, sia nel Glen che nelle gare di Toronto ed Edmonton, trasferta canadese della stagione 2009, sarà sponsorizzata da due sponsors principali: la “Ontario Honda Dealers Association” e dalla “Wounded Warriors.ca”. L’accordo è stato raggiunto nella scorsa settimana. Nella prossima gara vedrà anche la partecipazione di Milka Duno sulla n°23 della Dreyer&Reinbold al posto di Scheckter, e di Richard Antinucci, assoluto debuttante nella massima serie, sulla 3G al posto di Jaques Lazier, pilota che ha corso nei recenti appuntamenti di Milwaukee,Texas,Iowa e Richmond.
http://www.eracemotorblog.it/2009/07/01/indycar-livrea-dacero-per-paul-tracy.html
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da Elio11 » 03/07/2009, 7:30

Indycar - Penske Truck Rental-Will Power presenti a Toronto

E’ ufficiale la notizia secondo cui Will Power tornerà al volante della Penske nella stagione Indycar Series 2009 in altri appuntamenti. Per ora confermata la data del 12 Luglio, cittadino di Toronto. Il team Penske aveva annunciato una prosecuzione della collaborazione con l’australiano dopo la gara di Indianapolis, come premio di riconoscenza per gli ottimi risultati raggiunti nei tre eventi disputati dall’ex-pilota KV Racing, St.Petersburg,Long Beach e la 500 Miglia appunto. La Penske  n°12 probabilmente, come lasciato intendere da alcune indiscrezioni di persone vicine al  pilota stesso, correrà queste altre quattro gare:  Edmonton (26 Luglio), Kentucky (1 Agosto), Sonoma Sears Point (23 Agosto) e Miami (10 Ottobre).
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da groovestar » 03/07/2009, 8:40

Certo che Scheckter appiedato dalla Duno...
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