Nona parte e per il momento l'ultima:
A fine d’anno 1971 all’improvviso si faceva vivo un interesente per il Bellasi F1, non si trattava niente meno di Tom Wheatcroft, il collezionista inglese che aveva appena acquistato il terreno del circuito di Donnington, dove intendeva, con i tratti del vecchio circuito, creare un circuito nuovo, abbinato ad un museo. Questo che mi ha molto sorpreso che era interessato soltanto al Bellasi e nessun interesse al BT24-3, d’accordo per me il Bellasi ha qualcosa di particolare che credo possono capire tutti, pero realmente per il valore storica non ha nessun paragone. In ogni modo abbiamo sdoganato il Brabham BT24-3, che risultava nei nostri documenti doganali come proprietà della Brabham e passato dal racing team in mano della Signora Moser e depositato anche nella sua casa.
Il nostro Bellasi in un museo, in fondo la migliore soluzione, chi sa che fine abbia fatto in mano di qualcuno che l’usava per delle corse nazionali.
Durante la seconda metta di Marzo del 1972 sono partito con il Bellasi per l’Ingiltera. Tom Wheatcroft era un costruttore edile, costruiva case che vendeva, con sede a Leicester. All’interno dell’impressa l’aveva uno stabile nel quale si restaurava le vetture. Arrivato la ho dovuta fare un giro intorno a quello stabile cambiando tutte le marce e per il fine un pezzo in retromarcia, Wheatcroft voleva essere sicuro avere qualcosa funzionante, prima di ricevere uno cheque. Questi soldi ci servivano per pagare il nuovo Brabham BT38. Questo e il litigio con Bernie Ecclestone e pero un’altra storie, soltanto sono entrata in Ingiltera nel 22. Marzo, dove al 3. Aprile cera la corsa di Truxton al quale non potevamo partecipare, e ho lasciato l’Ingiltera con la nuova vettura al 15.aprile.
Tom Wheatcroft ha fatto un bel museo nel quale faceva parte fino al 1994 anche il nostro Bellasi F1.
Intorno degli anni 90 abbiamo (Signora Moser, Jim Moser ed io) deciso di restaurare il Brabham BT24-3 e mi sono rivolta a diversi posti per trovare il materiale necessario. Fra altro sono andato, nell’estate 1992 in Ingiltera e anche a Donnington, le mie impressioni del museo era un può misto. Sicuramente il materiale esposto e unico, aveva pero l’impressione che molte vetture erano lucidate all’esterno e del resto un può lasciato andare, in ogni modo era bello di rivedere la nostra vettura.
Sono per caso arrivato ad un giorno dove Wheatcroft e amici provavano delle vetture in pista, oltre promettere aiuto (e mai mantenuto) Tom m’invitava venire a vedere. In Box sono presente un Tyrell forse un 003, un BRM 2 o 2,2l come sono stati usati all’inizio della F1 3000, un Ferrari non è sicuro del modello mi ricorda del cambio a fianco del sedile, e un BRM 16V. Tutti giravano guidato da qualche invitato, credo piloti e giornalisti, in pista. Inoltre era presentato un Alfa Bimotore a termine del restauro, l’aveva fatto forse due giri, si tentava di trovare la regolazione giusto dei due motori.
Per commemorare i venti anni da quando ci ha lasciato Silvio Moser l’Esposauto organizzato nel 1994 anche il Bellasi da Donnington. L’accordo con il museo andava in porto soltanto con la garanzia d’averla indietro subito, sembra che cera qualcuno interessato all’acquisto. La vedova di Silvio chiedeva per il prezzo e decide di comprarla lei e cosi, la vettura rimaneva da noi.
Subito mi sono accorto che la mia impressione di Donnington era giusto, lavorava più di due mesi a lucidare l’alluminio per togliere l’ossidazione giallastra superficiale. Anche i sotto telai servivano molta cura a portarla di nuovo a splendere. Questo che mi ha più deluso era che tutto funzionante era tolto, motore, cambio ecc., come può un museo, che propaganda aver la più gran collezione di vetture della F1, non impegnarsi a tenerli funzionante. Non so se il nostro Bellasi sia stato usato in uno di quelli scampagnate, posso anche capire che non e uno degli più importanti esemplari del museo, in ogni modo se possiedi una vettura unica funzionante cerchi a conservarla funzionante. La mia impressione e che a Donnington abbiano smontato tutto quello che poteva essere utile come anche il nostro motore. Oggi sono convinto che la nostra vettura e stato comprato per il motore e il resto era più o meno un regalo. Il motore istallato e una cosa messa insieme da parti rovinati e il numero del blocco che mi da quest’idea, e il DFW703. Chi conosca la storia del Cosworth saprà di cosa si tratta, forse a Donnington non si rendeva conto del valore storico. Il DFW703 e nient’altro che il motore che nel 1967 a Zandvoort con Jim Clark ha vinto nel suo primo impegno il GP, con il numero DFV703. Al fine di quest’anno e stato modificato per la Tasmania in un 2,5l e rinumerato. Nella prima corsa a Pukekohe a Clark in testa la rottura di un ingranaggio della distribuzione ha fatto parecchio danno all’interno. Credo con le possibilità odierne questo motore si lascia riparare, non per la competizione pero per giri di demo. Questo motore poteva essere istallato soltanto in un Lotus 49, e sono convinto che il nostro motore serviva a fare quel Lotus di nuovo funzionante, per un motore nuovo o portato a stesso livello del 1968, la spesa sarebbe stato superiore che il prezzo acetato da parte nostro per il Bellasi.
Nel 1992 abbiamo acquistato da Heini Mader un Motore per il Brabham, che per mancanza di parti coretti per la variante 1968 in questa forma non poteva essere istallato senza trovare i parti giusti (pompe d’acqua e d’olio). Istallare questo motore nel Bellasi non creava problemi salva qualche tubatura e collegamento, cosi abbiamo deciso di montare quel motore nel Bellasi. Per il Brabham si avrebbe usato quel DFW703, in attesa di trovare il motore giusto. Nel fra tempo abbiamo trovato anche quello.
I sacchi mancanti per il carburante abbiamo lasciato produrle nuova, con una piccola variante, quello spazio dietro la schiena non funziona più come serbatoio. La modifica e un contenitore di recupero e un filtro supplementare primo della pompa da pressione, con la possibilità di un aggiunto di una pompa di benzina (tipo Bendix).
Dal 1969 sono rimasti sufficientemente materiale, per fare della cassa vuota del cambio, di nuovo una funzionante. Ho dovuto rifare i pezzi di fissaggio delle sospensioni sui mozzi anteriore, a Donnington non si è accorto di un perno di sicurezza e nel tentativo di smontarla hanno rovinato fino al punto di non poter più bloccarla e di toccarla sull’interno dei cerchi. Vista che il pezzo d’albero sul quale è fissato la ruota posteriore mi serviva per il Brabham, in ogni modo avrei dovuto fare delle copie, ho sfruttato la situazione a tirare fuori i vecchi disegni per il fissaggio con un dado centrale come anteriormente. Lavoro che nel suo tempo non e stato eseguita, per mancanza di soldi, so che non e 100% autentico, pero in ogni modo previsto nel 1970, penso che nessuno delle vetture storiche sono 100% autentica. Semplicemente perché le prime modifiche vengono gia fatti durante la prima uscita o immediatamente dopo, e perché in quelli tempi l’uso del computer non era ancora arrivato, i note con i cambiamenti fatto basano su ricordi o fotografie. Perciò cosa e originale.
Intorno del 1998 la restaurazione era avanzata ad un punto che la vettura stava di nuovo sulle proprie ruote. Ad una persona con poca conoscenza della meccanica poteva sembrare terminato, non sapendo che i molti piccoli lavori, di quali il progresso non e visibile prenda forse più tempo che tutto il resto. Fin qui i lavori sono stati eseguito nel locale, dove per tutto il tempo era anche depositato il BT24. Gia da parecchio tempo, la Signora Moser, doveva rifare il riscaldamento, il locale direttamente a fianco, e cerano necessario anche lavoro in questi locali cosi il Bellasi veniva spostato nella Garage di un fratello della Signora, mentre per il Brabham si trovava un box. In ambedue posti lavorare era impossibile.
Presto si creato la necessita di dover spostare il Brabham perché in quel box entrava umidità. In quella perioda veniva libera sotto casa mia un locale che si poteva usare anche da officina e si spostava tutto materiale in quel locale, eccetto il Bellasi che non trovava posto. Cosi il lavoro al Bellasi s’interrompeva in favore del Brabham, al quale il lavoro va avanti adagio anche per la difficoltà di recuperare del materiale necessario, che fa perdere molto del tempo a disposizione, anche se adesso lavoro soltanto mezzo giornata per lo stipendio. Il Bellasi si trova intanto in quel locale rifatto in ricordo di Silvio Moser.
Verso il fine dell’anno 2007 era contattato dall’ex pilota Fulvio Maria Ricardo Ballabio Crescenzi, forse a qualcuno di voi nota. Lui aveva con soci creato qualche anno fa il MCA Centenaire. Visto che in un nuovo progetto, il MCA Ala 50 era molto coinvolta Guglielmo Bellasi e suo figlio con l’ora ditta di prodotti composito, in parte gia coinvolta nel progetto precedente, nella presentazione ufficiale a Monte Carlo durante il GP Storico 2008 volevano il nostro Bellasi F1. Il Ballabio chiedeva addirittura di voler guidarla durante il GP. Noi vogliamo fare funzionante le due vetture, pero una partecipazione ad una corsa e assolutamente escluso, magari non tutti pensano in questo punto uguale, per noi sono troppi preziosi per rischiare la distruzione.
Ci siamo accordato per portarla allo Yacht Club di Monte Carlo dove di sabato il 10. Maggio veniva alla presenza del Principe presentato l’Ala 50. Avvenimento che a me sembra troppo pubblicato nella stampa per la cosiddetto elite e molto meno nella stampa automobilistica, e la maggioranza nel parco macchina non era a conoscenza. Adesso il Bellasi si trova di nuovo nel locale, fra le coppe vinti da Moser, nell’attesa di finire il lavoro.