[quote=""sundance76""]Ehi, avete letto su Autosprint? E' stata compiuta la simulazione con una F2007 di oggi un giro di pista sul vecchio circuito di Monza del 1967, ebbene la media mostruosa è di 302 Km all'ora, con un tempo sul giro di 1'8"719, ben 13 secondi in meno della pole 2006. Ma il dato più impressionante è che il Curvone dopo il rettilineo di partenza genererebbe ben 5,4 G laterali, nessuno nella realtà resisterebbe!!!!
Ecco il resoconto di questo giro virtuale sul sito Drivingitalia:
http://www.drivingitalia.net/articoli.p ... uide&id=17[/quote]
Mi era sfuggito questo topic :? ma avevo letto su AS l'articolo di Giovanni Carlo Nuzzo che parlava di questa simulazione. Grazie a
sundance76 mi è tornato alla mente e sono andato a leggerene il resoconto di Nicola Trivilino su DrivingItalia.
Devo dire che se già l'articolo mi aveva destato qualche perplessità, il resoconto non ha fatto altro che aumentarne il numero.
La velocità massima, toccata all'ingresso della Curva Grande, superiore di solo 10 km/h a quella raggiunta quest'anno alla staccata della prima variante, mi sembra un po' bassa, ma questo è un dato che ci può anche stare: dipende da quanta ala si è scelta e Trivilino lo spiega correttamente.
Mi lascia invece molto più perplesso il fatto che il simulatore permettesse l'entrata in pieno al Curvone, a quasi 360 km/h. Ma di questo parlerò in seguito.
Le due Lesmo. Trivilino afferma che le percorreva entrambe a 260 in 5^ marcia.
Per la Seconda la velocità è sicuramente scarsa: Alesi nel 1993 con la F93A fu cronometrato a 293 in entrata e 285 in uscita.
Per la Prima invece, il discorso è opposto: i 260 si possono vedere in uscita, ma in entrata 200/210 sono già tanti.
Singolare anche il fatto che per ambedue sia stata usata la stessa marcia.
Trivilino afferma anche che nel '67, anno cui si riferisce la configurazione del circuito, la discesa che porta al sottopasso della Sopraelevata fosse molto più ripida e, di conseguenza, esistesse una compressione all'attacco dell'entrata dell'Ascari.
Falso :!: Lo sviluppo altimetrico della pista (almeno quello

) non è mai variato. Non si spiegano quindi le violente spanciate, con frequenti testacoda, che vengono descritte. Volendo dare per corretta la simulazione, saremmo costretti ad ammettere che anche oggi le F1 spancerebbero 8O
La pista viene poi descritta come piena di sconnessioni tali da procurare "scuotimenti incredibili per l'intero rettifilo". Certo, la qualità (come aderenza) dell'asfalto di oggi è certamente superiore a quella di quarant'anni fa, ma, per esperienza personale, posso garantire che il tracciato era perfettamente liscio.
Ma torniamo al Curvone.
Molti dicono che Fangio lo percorresse in pieno e la stessa Maria Teresa De Filippis, afferma che l'argentino glielo confidò, con molta cavalleria, per farle migliorare le prestazioni. Penso che sia una questione sul significato di "in pieno": di poter, cioè, riaffondare il piede sull'acceleratore, una volta che la curva fosse stata impostata.
Dico ciò perchè con la formula fino a 1500 cc., si staccava eccome, pur avendo queste macchine una tenuta di strada sicuramente molto superiore a quelle dell'epoca di Fangio. A sentire Lorenzo Bandini, il Curvone era il tratto di pista in cui si poteva guadagnare di più, se si aveva il coraggio di staccare (tanto), ma senza frenare.
Con l'avvento del motori 3 litri, le cose si fecero ancora più delicate e non era infrequente sentir anche buttar giù una marcia, se si era in gruppo.
Solo nelle prove del sabato del 1968, Hill, confidando nelle ali e nelle proprie palle, tentò di farla
flat: gran traverso sul filo dei 300, grande dimostrazione di coraggio e controllo del mezzo, ma unico e solo "esperimento"
Nessuno da allora e fino al '71 ci provò più. Poi, con l'avvento della prima variante, si cominciò a farlo in pieno, ma ad una velocità ovviamente nettamente inferiore e soprattutto in accelerazione, cosa che, come risaputo, si oppone alla forza centrifuga.
Ho difficoltà quindi ad accettare un'entrata, con velocità già plafonata e con i terribili scuotimenti descritti, a 360 km/h.
Certo, se così fosse, si dimostrerebbe che le attuali F1 sopportano accelerazioni laterali pari a 5,4 g. Di conseguenza bisognerebbe ammettere che in tutte le curve in cui questo valore non viene raggiunto, il pilota non sia al limite 8O
Per concludere: un grazie di cuore a tutti coloro di DrivingItalia che hanno voluto farci rivivere un'epoca da sogno, ricordando però che la realtà "vera" è molto diversa da quella virtuale.
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)