da Powerslide » 17/09/2007, 13:28
Vorrei spezzare una lancia a favore di Niki: quando accecato dal suo "antiferrarismo laudiano" scrive fesserie (lo dico senza offesa), tutti a rispondere dandogli (quasi sempre giustamente) addosso; quando mette sul piatto argomenti interessanti come questo (dismostrando così di essere uno che di F1 ne capisce), nessuno se lo fila.
L'apporto dato al pilota tramite radio e telemetria, sta sempre più influenzando l'andamento delle gare e rendendo un Cavaliere del Rischio :?: sempre più simile ad uno scolaretto accompagnato per mano da "mamma-ingegnere".
I pochi team-radio che vengono trasmessi sono da far venire il latte alle ginocchia: scalda le gomme, usa la mappatura 3, nella curva 5 usa il ripartitore sul 2, quello che ti precede si fermerà al pit quindi non rischiare, ecc. ecc.
Oggi il pilota è talmente teleguidato da perdere la percezione di ciò che gli accade attorno: se non gli dicono che il semaforo è rosso, lui lo "vede" verde (Massa, Canada 2007); se non gli dicono che c'è olio in pista, lui le bandiere giallo/rosse dei commissari le ignora e perde un GP già vinto (Raikkonen, Francia 2002). Oppure, sempre il finlandese a un Montecarlo di qualche anno fa: "Purtroppo non sono rientrato al pit all'uscita della SC, perchè da Londra :!: non hanno fatto in tempo a comunicarci la situazione data in tempo reale dalle rilevazioni GPS :!:
Insomma, mettano pure cinquanta manettini sul volante, ma imparino ad usarli senza suggerimenti di mamma-box.
Telemetria: il modo più costoso ed ingombrante (decine di TIR a occupare i paddok e centinaia d'ingegneri ad esaminare dati) per teleguidare il pilota. Non basta! Anche per livellarne le qualità e la sensibilità. Una volta il limite lo cercavi da solo, magari seguendo per giri e giri uno più bravo; oggi vai a vedere i suoi dati e gli succhi senza abilità o rischio la metà di quello che lui si è costruito con fatica ed intuito.
Potrei andare avanti così per altre tre pagine, ma penso che anche le vostre palle abbiano un limite di sopportazione, quindi chiudo qui, aggiungendo solo un paio di righe.
Sono stato pilota (poco) e ingegnere (troppo).
Non posso negare che le nuove tecnologie mi abbiano aiutato e di molto nel mio mestiere (ingegnere), ma come soddisfazione, intuito nel capire ciò che i piloti tentavano di comunicarmi a fine giro, mi hanno tolto talmente tanto da convincermi a piantarla lì.
Ma nella mia passione (pilota), ho sempre provato una sensazione masochisticamente piacevole: calata la visiera, di essere solo. Solo con la mia auto, la mia abilità, il mio coraggio e le mie paure: un'occhiata alle tabelle esposte al muretto e poi via per un altro giro.
Da solo :!:
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)