da Laffite26 » 28/03/2024, 21:29
Vorrei invece fare una considerazione su Toto Wolff, e su come i soliti grandi esperti ed ex rallisti di dubbio talento, abbiano puntato a lui direttamente il dito contro, nelle loro seguitissime dirette social, per il fallimento e il brutto rendimento della Mercedes in questo inizio di stagione.
Bene, il fatto è che abbiamo un manager che ha vinto negli ultimi anni 15 titoli mondiali tra piloti e costruttori, e ora che da un paio di stagioni non riesce più a raggiungere risultati di rilievo, sembra che agli occhi di questi signori sia diventato improvvisamente un incapace, un inetto, uno che ha vissuto di rendita grazie ad Hamilton e Rosberg ed un comparto tecnico eccezionale. Ma adesso il re è nudo e non sa come uscirne avendo perso pezzi della sua infallibile corazzata.
Non è mia intenzione spezzare lance a favore dell'austriaco, ma vi sembra possibile imputare tutta questa serie di fallimenti ad una persona singola la quale ha certamente il know how per vincere in Formula 1 e poi si è trovato dalle stelle alle stalle? Non ci sono forse una serie di fattori che sarebbe meglio prendere con più calma in esame?
Nella storia dei motori, e dello sport in generale, sono molteplici gli esempi di grandi campioni e grandi squadre che hanno smesso di vincere per un motivo o per un altro. Quasi mai è responsabilità di un singolo individuo e bisogna saper fare dei distinguo. Esistono grandi cicli che in un modo o nell'altro volgono al termine, è come una sorta di legge naturale. Anche i grandi imperi nella storia sono crollati e ciò non dovrebbe essere possibile anche per un team di formula 1?
E' esattamente come la stessa parabola della vita di ciascuno di noi, gioie e sfortune, ed anche i grandi manager nel corso della loro carriera vanno incontro a strepitosi successi e a grandi delusioni. Ma per qualcuno, a coloro che sono sempre perfetti e danno lezioni non richieste seduti in poltrona nelle loro masserie, non vincere equivale ad essere dei falliti a prescindere. E' lo stesso metro di giudizio che hanno appicciato sulle spalle di molti piloti, grandi campioni un tempo, brocchi assoluti quando non hanno avuto più a disposizione un mezzo competitivo.
Dove erano questi signori quando Briatore ha lasciato andare Schumacher, Brawn e Byrne e lui non ha più vinto per alcuni anni? Qualcuno è mai andato a rinfacciagli queste scelte e dire che era un incapace? Sulla stampa italica figuriamoci, anche a regione della destinazione dei tre. Ma prima o poi anche il ciclo Red Bull sarà destinato a spegnersi e allora anche Horner passerà dalle forche caudine dei sapientoni o verranno fatti due pesi e due misure come questa gente è abituata a fare?
Altro esempio al volo. Quando Trapattoni vinse tutto con la Juventus e l'Inter negli anni 80 e poi emerse il grande Milan di Sacchi,e la Juventus arrivava seconda o terza in campionato era perchè gli avversari avevano migliorato oppure perchè aveva smesso di sapere come allenare? Solo persone in malafede possono propendere per la seconda ipotesi.
Ecco perchè incolpare Wolff non ha senso. E' normale e naturale che tecnici e piloti cambiano squadra accogliendo nuove offerte di lavoro e nuove sfide personali e a maggior ragione si è richiesti quando fai parte di un team vincente. Questo dovrebbe essere un vanto per Wolff perchè sa di aver costruito qualcosa di eccezionale ed altri vogliono carpire i segreti del suo successo. Se il prezzo poi è ritrovarsi con una vettura non eccezionale, lontana parente da quelle sfornate da Brixworth e con un comparto tecnico non più all'altezza e non più dotato delle stesse risorse non credo che ciò rientri nelle mansioni di Wolff. E' un normale avvicendamento che i soloni imputano come ad una incapacità di rinnovarsi, e proprio qui sta il bello. Mercedes se non rinnovava sarebbe "morta" comunque, mentre ora che le acque sono più agitate, e con qualche volto nuovo in fabbrica, hai fallito in egual misura.
Concludendo non posso fare altro che ricondurre questa specie di ragionamento ad una mal celata antipatia che si è sempre avuta verso un manager che parla una lingua che da queste parti evoca ritrosie e diffidenza, Niki sa di cosa parlo. Lo stesso atteggiamento di chi reputa Annalisa una popstar internazionale anche più di Taylor Swift e Scamarcio più meritevole di un Oscar rispetto a De Niro. L'italietta dei migliori che non sopporta il successo altrui e che sogghigna quando chi gli ha tolto la scena per anni è in cattive acque. Cattivi maestri travestiti come angeli salvatori e neo muse cinematografiche portate in processione come madonne pellegrine, quando la loro fama è stata di ottenere successi con sotterfugi essendo incapaci di farlo vis a vis con l'avversario.
Ho solamente disprezzo per questa gente a cui non concedo di insultare l'intelligenza altrui.
"A special hello to our dear friend Alain, we all miss you Alain."