groovestar ha scritto:Vettel ha parlato di azienda formula 1 e, come quasi sempre, ha ragione.
Quando lo sport diventa azienda, l'interesse passa ai profitti e le strategie vengono orientate per massimizzarli.
Il mercato europeo è fidelizzato, per cui val la pena vendere per il mercato USA una serie TV che racconti quello che qualsiasi appassionato già conosce.
Drive to survive è un ottimo prodotto televisivo, ma totalmente inutile per chi ha seguito l'intera stagione e, purtroppo, anche mal fatto in termine di review, dato che a volte è incomprensibile la linea temporale.
Insomma, si segue il modello Nascar, dove conta la popolarità del pilota e le auto passano in secondo piano.
Di contorno a tutto questo, l'azienda formula 1 acchiappa soldi dai paesi più disparati, soldi veri in un momento complicato.
A livello di business funziona tutto alla grande: piloti con le tasche piene, team storici che sopravvivono abbondantemente e fondi di investimento pronti a rilevare i team in difficoltà e tribune spesso più che piene.
A conti fatti, si può dar loro torto?
Si sta passando dall'elitarismo di Ecclestone alla globalizzazione finanziata dal medio oriente, con buona pace dei puristi che vorrebbero parlare di sport.
Alla fine forse il problema diventa più nostro che loro, dato che alla fin fine, centrano sempre il risultato prefisso.
Purtroppo il mondo dello sport inteso come competizione agonistica è stato sostituito dal puro e semplice intrattenimento televisivo a pagamento.
Io penso che si sia estremizzato l'elitarismo di Ecclestone.
Ormai a stretto contatto con la F1 ci sono solo "Billionari"; i tifosi sono molto distaccati e, come si fa oggi giorno, si da loro l'illusione della vicinanza e della partecipazione con sondaggi inutili e iniziative mediatiche.
Non sono cosi' sicuro che stiano centrando i risultati dato che ogni anno si inventano mosse disperate, cercando di creare qualcosa di decente.
Forse chi comanda ha le tasche piene ma non dimentichiamoci che:
- I circuiti fanno fatica ad ospitare la F1 e spesso sono in perdita
- Meta' dei team rasenta la bancarotta ed e' tenuta in vita dagli Stroll di turno o da regole ad-hoc.
- Anche i team che vincono sono comunque in perdita dati gli assurdi costi di queste monoposto.
A me sembra che siano su una lastra sottilissima di ghiaccio, tenuti in piedi da pochi danarosi amici.
Fino ad ora sta funzionando ma il modello che stanno seguendo (chiedere ogni anno piu' soldi a tutti) e' insostenibile e quando qualcuno si stanchera' per qualsiasi motivo sara' dura tenere in piedi la baracca.