Auguri !!!

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da Elio11 » 31/12/2018, 20:55

Auguri a tutti Voi!!
E adesso mi leggo con calma il regalo di 'Powerslide' ... :P
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da Niki » 31/12/2018, 21:35

Auguri e buon anno a tutti. E un grazie grosso come una casa a Power (tu sai perchè)
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da sundance76 » 31/12/2018, 22:25

Il "regalo" di Powerslide andrebbe "salvato" a stretto giro nell'apposita sezione. Ma avete ragione, attendiamo prima il 2019, buon anno a tutti, vi voglio bene!
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Pennywise » 01/01/2019, 11:50

Power :clap: :clap:

Auguri a tutti !
" Ferrea Mole, Ferreo Cuore "

" Unguibus et rostro "

" Chi osa vince "

" Mai discutere con un idiota (coglione), ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. " :clap: :bow-blue: ... 8-)
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da Powerslide » 01/01/2019, 13:22

Grazie ragazzi! :oops:
Felice vi sia piaciuto, ma andateci piano con i complimenti che mi monto la testa :mrgreen:
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da luigi_1111 » 01/01/2019, 14:21

Auguri a tutti e un grosso grazie a Power!
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da Laffite26 » 02/01/2019, 0:33

Buon 2019 a tutti
"A special hello to our dear friend Alain, we all miss you Alain."
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da sundance76 » 24/12/2019, 17:47

Buon Natale a tutti i matti dalle gare, per fortuna il peggio per GPX è passato.
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da 330tr » 24/12/2019, 19:14

Auguri a tutti, amici, buon Natale e buone feste!!

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da duvel » 24/12/2019, 20:39

Auguri a tutti di Buon Natale! :occasion-xmas:
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da Powerslide » 24/12/2019, 23:38

Ferrari premette l'interfono: "Olga, faccia passare il cavalier Gandini, grazie."
Flavio Gandini non aveva dovuto far troppa anticamera, non più di una quindicina di minuti, per due buone ragioni che il Vecchio aveva visto arrivare mentre guardava dalla finestra del suo ufficio,. La prima si manifestò al seguito del cavaliere: una splendida mora di non più di vent'anni che, sfilata una pelliccia di volpe argentata, sfoggiò una gonna di seta nera molto fasciante e una camicetta rosso fuoco abbondantemente slacciata.
"Questa è nuova – pensò Ferrari – Ma quante ne cambia e dove le trova!", sghignazzò dentro di sé.
Il secondo buon motivo lo si poteva intravedere nel cortile: una 400 Superamerica Coupe blu notte con interno perla chiarissimo.
- Salve Gandini! E' un piacere la sua visita – e attese che l'altro gli presentasse la compagna, cosa che puntualmente non avvenne.
- Salve Ferrari, spero di non disturbarla.
- No, per lei e per i suoi amici del tempo si trova sempre. E devo dire che è sempre in ottima compagnia. - Lasciò un attimo la frase in sospeso, ma nulla accadde; quindi riprese: - E poi è un piacere parlare con un appassionato di auto come lei!
Non credeva assolutamente a quanto aveva appena asserito, ma Flavio Gandini era un ottimo cliente e, soprattutto, un ottimo ambasciatore del Cavallino nella Brianza più benestante. Si occupava di carpenteria metallica per l'edilizia e il decennio della ricostruzione post bellica gli aveva fruttato una fortuna e il titolo di cavaliere del lavoro.
Ferrari come detto non lo considerava un appassionato di auto, ma solo un appassionato dell'apparire: Superamerica e ragazza erano lì a dimostrarlo.
- Troppo buono Ferrari e come si fa a non appassionarsi alle sue creature!
Quella parola piacque molto al Vecchio che sorrise compiaciuto.
- A cosa debbo la sua visita? Si è forse stancato di questo gioiello?
Per un attimo la ragazza pensò si riferisse a lei, ma poi si accorse che Ferrari stava indicando l'auto in cortile. Non se ne dette pena e riprese a fissare lo smalto sulle unghie.
- Beh, sono ormai due anni che l'ho presa e penso sia arrivato il momento di cambiarla. Cosa mi propone?
- Sarò sincero con lei, Gandini, in questo momento nulla!
L'altro lo guardò perplesso e Ferrari continuò:
- La 250 Lusso è un ottimo prodotto, ma non la trovo alla sua altezza. Intendiamoci, è un capolavoro, ma dopo la Superamerica potrebbe apparire un passo indietro. A Parigi presenteremo una nuova berlinetta con specifiche molto molto innovative, un gioiello di tecnica, però altrettanto spartana e non credo che ciò incontri i suoi gusti, casomai la vedrei meglio per suo figlio. "Idem dicasi per la moretta!" - pensò.
- Non mi parli di mio figlio, – fece l'altro – quel lazzarone con tutti i sacrifici che ho fatto per dargli una laurea!
Ferrari continuò:
- A Ginevra invece, fra un mese, farà il debutto la più potente e lussuosa coupe che sia mai stata concepita: sembra tagliata su misura per lei. – e accompagnò la frase con un sorriso mefistofelico.
Gandini lo guardava rapito: la più potente e la più lussuosa continuava a ripetere fra sé.
Ferrari aveva aperto il cassetto centrale della scrivania e stava frugando tra le carte.
- Ecco - disse estraendo un foglio colorato e patinato – ecco come sarà!
Il disegno era su carta intestata della Pininfarina e mostrava una vettura di un celeste carico vista di trequarti un poco dall'alto, come se ci si affacciasse da un piano rialzato. La voltò verso gli ospiti tenendola dritta con le due mani mentre gli occhi brillavano.
Quelli guardavano: lei con aria distratta, lui incantato.
- Stupenda – fu l'unica cosa che riuscì a dire.
– Stupenda – ripeté con lo sguardo scivolato a leggere la didascalia: Ferrari 500 Superfast e in basso a destra la sigla AB di chi ne aveva ideato la linea.
Il muso ricordava la sua Superamerica, un po' meno picchiato e senza la presa d'aria sul cofano circondata di cromato; la coda cominciava ad anatra seguendo la linea del lunotto, ma poi s'interrompeva a trequarti con un taglio tronco. In generale sembrava molto più grande del modello che l'aveva preceduta. Molto più grande, ma anche più slanciata.
- Bella vero? – disse il Vecchio abbassando la foto e lasciandola sulla scrivania tra il basamento in onice del Cavallino e il grosso telefono in bachelite.
- E quando posso averla? – fece il Gandini.
- Penso subito dopo l'estate, sempre che l'ordiniate adesso.
- Così tardi? Non si riesce a fare almeno per fine luglio? - Stava pensando agli amici del mare, quelli che come lui svernavano a Santa Margherita.
Ferrari finse di pensare e si mise a contare sulle dita portandole una alla volta contro il labbro inferiore:
- Vedo cosa si può fare, ma solo perché è lei! Ovviamente passerà da Crepaldi per formalizzare l'ordine, l'acconto invece lo può lasciare adesso al rag. Viola nell'ufficio difronte a quello di Olga.
- Certo, commendatore. Quanto debbo lasciare?
- Al solito: un terzo all'ordine e un terzo alla conferma. In questo caso consideri la conferma cosa fatta. Quindi otto sono sufficienti.
L'altro sorrise:
- Perché, c'è la consegna immediata? – fece con l'aria di chi non capisce.
Ferrari prese un foglietto, tolse il cappuccio alla stilografica e in inchiostro viola scrisse: "12". Poi lo girò e l'allungò verso Gandini.
L'atro lesse, ma sembrò ancora non capire.
- E' il prezzo finale - disse Ferrari – Più o meno, Crepaldi sarà più preciso.
- Ma …
- Sì, lo so, un po' di più del solito, ma la macchina è veramente speciale e faccio fatica già a quel prezzo. Ma credo che questa non sia una preoccupazione per lei, cavaliere.
- No, certo che no, ma dire un po' più del solito mi sembra abbastanza riduttivo: è il 50% in più della Superamerica!!
- Le avevo detto che la Superfast sarebbe stata molto, molto speciale. Sennò non gliela avrei consigliata.
- Sì, certo, certo – fece l'altro in modo un poco confuso.
- Ci vuole pensare?
- Ma no, certo che no! – ribatte il cavaliere punto nell'orgoglio.
- Pensi Gandini che il motore di quello che sarà il suo gioiello è stato realizzato esclusivamente per questo modello, il che significa dover fare ex-novo gli stampi di colata e poi buttarli via. Inutile che spieghi proprio a lei cosa ciò comporti.
Questo era vero solo in parte. Per il basamento infatti era stato riutilizzato lo stampo che otto anni prima Lampredi aveva approntato per la 410 SA, il resto era stato adattato ai dettami di Colombo. Ne era nato un ibrido con uno sproporzionato interasse tra i cilindri contigui di cui 60 anni più tardi si sarebbe ancora disquisito immaginando i più fantasiosi perché e percome di una tale commistione.
Anche il telaio era tutto fuorché originale in quanto era paro paro quello della coeva 330 GT 2+2 che stava per nascere e con un passo tanto abbondante per una due posti secchi c'era tutto lo spazio per arretrare un motore di almeno quattro dita più lungo del necessario. Insomma la Superfast era una delle vetture, finiture a parte, fatte più in economia in quel di Maranello, ma era anche la stradale più potente e questo doveva essere sufficiente per gli acquirenti.
"E poi un modello che tiri la baracca occorre con quello che costano le corse" – pensava il Vecchio guardando il suo interlocutore come fa il gatto col topo dopo averlo immobilizzato all'angolo.
L'altro annuiva con l'aria un po' preoccupata di chi teme di aver fatto una figura non confacente all'immagine che da anni coltiva per sé.
Il silenzio che era calato fu squassato improvvisamente da un rombo ed apparve una vettura rossa che andò a fermarsi accanto alla Superamerica del Gandini.
- Caspita, c'è chi porta una GTO al di fuori degli autodromi! – esclamò sorpreso il cavaliere.
Ferrari sorrise.
- Sembra, sembra.
L'altro lo guardò perplesso.
- Sembra una GTO, ma, lei non ci crederà, è la gemella della sua attuale.
- Della Superamerica?
- Sì, è una SA carrozzata da GTO.
- Da non credere! – esclamò Gandini.
- Se per questo abbiamo fatto anche il contrario! – Ferrari parlava ormai a ruota libera – Avevamo approntato un paio d'anni fa una GTO 4 litri che debuttò alla 1000 Km del Nurburgring con un primo di classe e secondo assoluto dietro a una nostra vettura sport. Peccato che poco tempo dopo il nostro pilota ufficiale Willy Mairesse pensò bene di dividerla in due in un botto pazzesco praticamente qui fuori!
Il cavaliere ascoltava a bocca aperta.
- Salvammo il salvabile e ne ricavammo una macchina uguale alla sua.
- E il pilota? – chiese la ragazza facendo udire per la prima volta la voce.
- Mo ben, finché non vidi la macchina l'era ancora illeso – chiosò Ferrari imitando Peppone anche nella mimica e scoppiando poi a ridere.
- Immagino che quella SA sia stata venduta con un forte sconto. – fece il Gandini che come tutti i ricchi era attento alle questioni economiche.
- Sconto? Ma no, fu venduta a prezzo pieno: col palmares che vantava! Sì, insomma … mezzo palmares. – rise ancora e poi divenne serio e continuò – Ovviamente l'acquirente è stato messo al corrente di tutta la storia e gli è stato anche garantito per iscritto che se un giorno dovesse essere riconvertita a GTO verrebbe concesso il certificato d'originalità. Vedrà che un giorno chi avrà conservato le mie creature, come lei ha avuto la bontà di definirle, si ritroverà ad aver fatto un buon affare. E questo vale anche per lei Gandini che già pensa di rifilare a qualche suo amico la SA o di lasciarla a Crepaldi in conto vendita!
Il cavaliere appariva dubbioso. Poi disse:
- E lei Ferrari le conserva le sue macchine, le mette da parte, almeno le più belle, le più vittoriose?
Il Vecchio non si aspettava una domanda tanto diretta e prese del tempo come sempre faceva quando il discorso diventava serio.
- Vede Gandini, Enzo Ferrari è già troppo ricco, ma è la Ferrari ad essere povera, né l'industria italiana le dà una mano. Tranne la Magneti Marelli e la Borletti con il marchio Veglia, tutta l'accessoristica siamo costretti ad acquistarla all'estero, soprattutto in Inghilterra, e le assicuro che i sudditi della Corona si fanno pagare cari. Per fortuna qua attorno ci sono realtà artigiane con le mani d'oro, così con carrozzerie e telai siamo veramente a posto, altrimenti non sapremmo a quale santo votarci. No, non possiamo permetterci a fine stagione di non cedere le nostre vetture ai privati o alle scuderie che le richiedono, né a non utilizzarne alcune come base per i modelli che andranno a sostituirle. Non posso permettermi di fare una speculazione che si concretizzerà tra vent'anni: primo perché difficilmente ci sarò ancora per quell'epoca, secondo perché la cosa mi mette addosso un senso di tristezza. Quindi mi limito a dare consigli agli amici e, tenga conto, che spesso le mie previsioni s'avverano.
Il cavaliere aveva seguito facendo sì col capo. Si guardò attorno e realizzò un aspetto che era davanti agli occhi di tutti, ma che nessuno coglieva al volo a causa del carisma del Capo: quell'ufficio era di una semplicità che quasi sfociava in sciatteria, in squallore.
- Mammamia starei ore ed ore ad ascoltarla.
Poi cambiò tono:
- E invece per questa – disse indicando con lo sguardo la simil GTO parcheggiata di fianco alla sua – cosa vi ha spinto ad un trattamento di tanto riguardo.
- Si tratta di un industriale francese che fa anche parte del nostro consiglio di amministrazione, non gli si poteva dire di no. Voleva una GTO adatta all'impiego stradale e noi gliel'abbiamo costruita! – esclamò felice il Vecchio.
- Siccome poi questo signore è alto più di un metro e novanta, abbiamo pensato di utilizzare il telaio della SA che è un poco più lungo. Come motore abbiamo lasciato il 4 litri, ma con le specifiche della 330 TR che ha trionfato a Le Mans due stagioni orsono, anche se un poco addolcito per l'utilizzo in strada. Insomma un bel ibrido di cui si discuterà ancora fra qualche decina d'anni. – e sghignazzò immaginando le elucubrazioni in cui si sarebbero avviluppati i futuri storici del Cavallino.
- Un bel pezzo unico – fece il Gandini con aria di latente invidia.
- Vede sono certo che il nostro amico francese ben presto si stancherà del nuovo giocattolo. Mi risulta abbia già preso contatti per rivenderla in Inghilterra tramite la Maranello Concessionaires del colonnello Hoare.
- Perché la guida a destra, l'ha voluta lui?
- Sì, ha detto che faceva più vettura corsaiola.
- Non vorrei dire, ma secondo me pensava già di rivenderla in Inghilterra e farci magari una buona speculazione. – fece Gandini con aria maliziosa.
- Questo l'ha detto lei Gandini, io non mi permetterei mai un simile dubbio su un mio cliente perdipiù nel consiglio d'amministrazione della mia società. – poi strizzò un occhio e rise di gusto scoprendo l'incisivo in oro bianco. O forse in acciaio, pensò il cavaliere suo ospite che però si guardò bene dal chiedere.
- Ne vuole una anche lei? Vuole che proviamo a farle una 500 Superfast carrozzata da GTO?
- No no per carità! Bella, ma non è il mio genere.
- Per suo figlio?
- Le ho già detto che Federico non merita nulla. E' un gran lazzarone e a volte mi sento in colpa pensando di averlo viziato.
Quando si parlava di figli Ferrari diventava serio e lo sguardo per un attimo vagava nel vuoto.
- Di che colore la vuole? La Superfast intendo.
- Mi dia lei qualche consiglio, commendatore.
- Sa che sono il meno adatto. – poi guardò la ragazza e proseguì – Lei come la vedrebbe signorina?
La mora parve svegliarsi come strappata all'improvviso da chissà quali pensieri. Si guardò attorno spaesata e fissò il Gandini in cerca di un permesso.
- Nera con interni rossi! – disse tutto d'un fiato. Poi voltò lo sguardo nelle quattro direzioni in attesa del castigo.
- Mi pare una scelta molto bella! – esclamò Ferrari – Un bel contrasto, come adesso i suoi abiti.
L'altra realizzò due cose: la prima che una sua opinione aveva inaspettatamente ricevuto un'approvazione, la seconda che il Vecchio l'aveva osservata con più attenzione di quanta lei avesse fino a quel momento percepito.
Ringalluzzita fece per proseguire:
- Credo ….. – ma fu interrotta dal cavaliere:
- Devo decidere adesso il colore o c'è ancora tempo?
- Può farlo tranquillamente fra un mese. Lo comunichi a Crepaldi. – e scostò la sedia dalla scrivania nel gesto di alzarsi.
Il tempo concesso era scaduto, Gandini lo capì ed anche la ragazza che s'inchinò lentamente a raccogliere la borsetta appoggiata al pavimento mettendo così in mostra due seni piccoli, ma perfetti.
Quando Ferrari ne incrociò lo sguardo vi colse un'espressione di complice sorriso: era stato il suo modo di dire grazie per l'approvazione ricevuta.
Gandini ovviamente non si accorse di nulla, avvolto com'era nei dubbi sul colore da scegliere. Per adesso la vedeva ancora in bianco e nero parcheggiata d'innanzi al Covo con due ruote sullo stretto marciapiede e tanto gli bastava immaginando gli sguardi deliziati dei passanti e quelli invidiosi di amici e conoscenti.
- Andiamo Monica che il commendatore avrà certamente cose più importanti da fare.
- Signorina Monica – fece il Vecchio porgendole la mano – è stato un piacere conoscerla.
Poi si rivolse a Gandini:
- Torni presto a trovarci Gandini, è sempre un piacere parlare con lei della nostra comune passione.
Uscirono e Ferrari percepì per la prima vota il profumo della ragazza: molto più adatto e discreto di quello dolciastro abusato dal cavaliere.
Ripensò un attimo ai seni di Monica e al suo sguardo - "Peccato non rivederla più." - Poi osservò la strana GTO e si chiese se potesse avere un qualche futuro sviluppo.
Ripensò all'ultimo trionfo a Le Mans: sei vetture ai primi sei posti! E quelle per la nuova stagione, delle 250P modificate nella cilindrata e nel passo, oltre che ovviamente nella sigla, lasciavano presagire molto di buono; soltanto la classe granturismo gli dava qualche preoccupazione, ma tra 250 LM, sempre che fosse riuscito a farla omologare, e 275 GTB in fase finale di progetto, si stava ponendo rimedio O almeno così sperava.
Gozzi bussò alla porta e la socchiuse.
- Entri Gozzi, mi dica le novità.
- Buongiorno Ferrari. Dunque: Chinetti ringrazia per le congratulazioni che gli ha inviato dopo il successo a Daytona. Da Monza la informano che dopo le prime due ore le prove stanno andando molto bene sia per la 3 litri e 3 che per la 4 litri; purtroppo confermano che non potremo provare col buio: per motivi di sicurezza la pista verrà chiusa alle 17. Dragoni la ragguaglierà telefonicamente a prove concluse.
- Bene, c'è altro?
- Al momento no.
Il suono della Superamerica del Gandini che usciva dal cortile attirò la sua attenzione. La guardò allontanarsi.
Ferrari prese il telefono e compose un interno:
- Salve ragioniere, il cavalier Gandini ha versato l'acconto?
- Sì certo, ho già provveduto ad avvisare Crepaldi.
- Bene, provveda affinché l'assegno venga versato in banca stamane.
Il rombo della strana GTO ruppe l'aria e Ferrari la guardò allontanarsi velata dal fumo bianco che usciva dai quattro Snap.
Ora il cortile era vuoto e il Vecchio ripensò alla macchina blu notte del Gandini:
"Molto bella la SA prima serie, più bella anche della seconda e più della futura Superfast!. Non sempre la macchina migliore è quella che ancora deve nascere!"
Il camion di Scaglietti con due scocche ancora grezze della GTO nuovo tipo stava entrando in quel mentre e una 250 LM con gran parte della carrozzeria stuccata veniva spinta verso il reparto verniciatura.
"Niente da fare, gli ingegneri possono dire quello che vogliono, ma il motore davanti riesce a conferire una aggressività ed una eleganza che quello dietro sempre si sognerà" – rimuginava Ferrari combattendo una vecchia guerra.
Un raggio di sole illuminava le pareti azzurre dell'ufficio.
Il Vecchio restò ancora un minuto a osservare fuori perso nei suoi pensieri, poi si voltò: sulla scrivania molti biglietti di auguri ricevuti e a cui doveva ancora rispondere.
Era in ritardo di quasi un mese e si sentì in colpa: prese la stilografica e cominciò ad apporre le firme dopo aver vergato in violetto: FELICE 1964 !!!
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da 330tr » 25/12/2019, 1:49

Anche quest'anno un regalo MERAVIGLIOSO..
Sommo Power:
Grazie
Grazie
Grazie..
:clap: :clap: :clap:
:clap: :clap: :clap:
Forza Ferrari!!!
:auto-car: :auto-layrubber:
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da sundance76 » 25/12/2019, 10:09

Stupendo, stupendo!!! E' molto più di un regalo!!
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da leon_90 » 25/12/2019, 22:41

Grazie Power per il bel testo :-)
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da 330tr » 31/12/2019, 20:01

Auguri a tutti, un felice 2020!
Tiriamoci su con un gran pilota e due carrozzerie da favola.. :drool:
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