70 ANNI FA LA PRIMA VITTORIA FERRARI A LE MANS
Luigi Chinetti, divenuto famoso col suo NART (North American Racing Team), aveva già vinto come pilota la 24 ore di Le Mans nel 1932 (come "secondo" di Sommer) e nel 1934 (con Etancelin), entrambe le volte su Alfa Romeo.
Nel 1949 andò a Maranello ad acquistare due Ferrari 166 MM, otto meccanici e due piloti da affiancare a lui e a Dreyfus, per partecipare alla prima Le Mans del dopoguerra.
Ma, come ricordò Franco Gozzi, Enzo Ferrari fu irremovibile: "Io le macchine le vendo, e uomini non ne ho perché voglio concentrare le risorse su Monza. Quello che posso fare è prestare due meccanici".
Chinetti insisteva, spalleggiato anche dai tecnici della Ferrari Gioachino Colombo e Aurelio Lampredi, che urlarono: "Non si accontenti di vincere al circuito di Vigevano o a Forlì, bisogna puntare più in alto".
Niente da fare. Comunque Ferrari fornì i due meccanici promessi, Adelmo Marchetti e Mario Guerzoni, mentre Chinetti trovò qualche finanziamento da Lord Selsdon, ingaggiò Dreyfus e Lucas, e per il personale svuotò per due settimane il suo garage-officina di New York.
In gara la coppia Lucas-Dreyfus si ritirò per rottura dello sterzo, mentre invece Chinetti rimase al volante ben 22 ore, lasciandone solo due a Lord Selsdon e vinse: 1° assoluto e 1° all'indice di prestazione.
Con questa vittoria, Chinetti indicò a Ferrari la strada "mondiale", smuovendolo dal provincialismo artigianale a cui era ancora legato.