da sundance76 » 22/05/2019, 8:47
Ogni epoca ha i suoi archetipi, e per me Niki Lauda era l'archetipo del pilota automobilistico. Un nome che corre veloce e diventa sinonimo della disciplina da lui praticata.
Sono nato il pomeriggio del 16 maggio '76, e guardacaso anche quel pomeriggio Niki era impegnato a vincere un Gran Premio, in Belgio.
Mia cugina tra il '78 e l'82 aveva una tartaruga in giardino, e l'aveva chiamata proprio "Niki Lauda". Forse anche per questo fin dalla primissima infanzia il suo nome mi era perfettamente familiare.
Nel lunghissimo ramadan ferrarista degli anni '80 e '90, nel mezzo di vent'anni di digiuno senza titolo mondiale, l'epoca vittoriosa di Niki in Ferrari a metà degli anni '70 rappresentava per me una sorta di paradiso mitico, l'ultimo periodo vincente della Rossa a cui tornare con il cuore e con la mente per curare le ferite e consolarsi delle sconfitte.
Poi si, vabbé, dal 2000 sono arrivati i Campionati vinti con Schumacher, ma era un'altra Ferrari (senza Enzo Ferrari), un altro mondo.
Niki è stato, a suo modo, l'ultimo dei piloti antichi e il primo dei moderni, come qualcuno disse a proposito di Nuvolari.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.
https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI