Vero, all'epoca il Gran Premio era considerato un evento "sacro" che doveva incoronare il Pilota migliore. Monza che proponeva un Ghetin vincitore su Stewart era quasi sacrilego..come vedere Palmer trionfare su Hamilton; ma se oggi si potrebbe pure accettarlo nell'economia di un campionato infinito che inflaziona la singola gara, all'epoca per l'Italia da corsa c'era l'evento annuale di Monza..e poi qualche altra corsa secondaria.
In ogni caso, gran parte di quello spirito europeo che vede nell'esaltazione del gesto del campione il massimo fine della corsa è rimasto. Molto diverso negli States, dove vittorie al fotofinish con vincitori inaspettati sono all'ordine del giorno e ben graditi.