Questa vettura ha una storia molto interessante da raccontare.
Partiamo dal racconto dettagliato come vissuto direttamente in pista, dal Gran Premio di Monaco 1960, dove il Nostro Inviato nel Passato (un certo Denis Jenkinson, un tipo strano con la barba, amico di Moss..) ce la descrive.
Le American Scarabs, le auto di F1 costruite e finanziate da Lance Reventlow e guidate da lui stesso e Daigh. Queste auto, splendidamente costruite e meticolosamente progettate, con il marchio di fabbricazione Indianapolis stampigliato su di esse, hanno semplici telai space-frame di tubi di piccolo diametro, su cui un motore a quattro cilindri è montato a lato con l'albero motore sulla sinistra del telaio. Accoppiata al motore è una scatola del cambio della Chevrolet Corvette, a quattro velocità, dal quale parte un albero di trasmissione all'asse posteriore montato sul telaio. Il pilota siede molto in basso, accanto all'albero, con i piedi che quasi toccano la parte posteriore della testata. Le sospensioni anteriori sono a doppio braccio oscillante e molle elicoidali, così come le sospensioni posteriori, le molle posteriori montate al di sopra del braccio oscillante superiore e inclinate verso l'interno in una struttura a telaio. Le ruote sono in lega e i freni tutti a disco Girling, un serbatoio del carburante è montato in coda e l'olio è in un serbatoio sulla sinistra. Il motore a quattro cilindri ha valvole desmodromiche similari a quelle usate da Mercedes-Benz sei anni fa, e viene utilizzata l'iniezione Hilborn, che inietta il carburante in tubi di aspirazione curvi collegati alla testata. Due magneti montati back-to-back mossi dal treno di ingranaggi che movimenta gli alberi a camme dalla parte anteriore del basamento, alimentano le otto candele. Con alesaggio e corsa di 95,5 x 86 mm, produce una potenza piuttosto modesta di 230 b.h.p.Curioso, penserà l'uomo della strada, che un motore così sofisticato produca appena 230 (altre fonti 220) cavalli contro i 280 di Ferrari e Maserati.
A tal proposito ci giunge in aiuto un'altra fonte. Che afferma:
Per molti anni il fallimento della Scarab Formula 1 è stato principalmente attribuito al layout arcaico del telaio e all'ossessione di Reventlow di utilizzare solo componenti americane. Molto più tardi Daigh scoprì che c'era un altro fattore che contribuiva. Mentre ricostruiva il motore dalla sua vecchia macchina, scoprì che i disegni richiedevano un gioco di valvole di 0,002 pollici e che i motori erano stati effettivamente costruiti con uno 0,012. Quando ha impostato correttamente il motore, ha immediatamente ottenuto fino a 265 CV. Quei 45 bhp in più avrebbero potuto rendere le Scarabs molto più competitive...La Scarab è un sogno tutto americano, sogno di riportare in alto il vessillo statunitense in terra europea; tuttavia pecca d'esperienza, e non tiene in dovuto conto le novità espresse in tempi recenti dai costruttori di vetture Grand Prix.
Fa impressione leggere che "La responsabilità dello sviluppo del telaio fu data al 23enne Marshall Whitfield, seppur non avesse mai disegnato prima un'auto.."
In quanto al propulsore, il celebre "Offy", si trattava di un motore completamente nuovo, approntato all'uopo, essendo il motore per le gare USAC di oltre 4 litri. Le valvole desmodromiche avrebbero dovuto bypassare le limitazioni di regime, ma la potenza, come visto, non arrivò mai.
Torniamo a Monaco. Denis ci racconta la competività della vettura.
Le due Scarabs erano lente in maniera deprimente, così, giusto per vedere se fosse colpa della macchina o dei piloti, Revendow ne fece provare una a Moss. Moss fece 1 min. 45 sec., che equivaleva al miglior tempo di Jimmy Clark con la Lotus-Junior, così la risposta ai problemi Scarab fu: vettura e piloti.
(Ps. Moss conquistò la pole in 1.36.3..)
I tempi dei piloti ufficiali furono:
Chuck Daigh 1m 47.000s
Lance Reventlow 1m 48.500s
Moss diede quindi oltre 2 secondi ai "piloti", ma arrivò a 9 secondi dalla prestazione con la sua Lotus 18.
(L'ultima F1 a motore davanti, la prima Ferrari a motore dietro nello stesso GP)
(fonti tradotte da: motor sport archive, Monaco 1960 e
https://www.ultimatecarpage.com/txt/644/3/Scarab-F1-Offenhauser.html https://primotipo.com/tag/1960-syracuse-grand-prix/)