da Niki » 12/03/2016, 17:15
Da "Rosemeyer - L'asso invicibile" di Cesare de Agostini.
Sulla vista eccezionale del suo biondo fidanzato, Elly farà rivivere, parola per parola, un esempio scioccante: "Viaggiavamo per la Germania, quasi sempre nella grande auto di Bernd. Una notte accadde qualcosa di singolare. Fu da qualche parte, in Sauerland. Dopo la mia conferenza volevo arrivare il più presto possibile ad Hannover. La nebbia era così fitta che gli alberi della strada erano visibili solo a un paio di metri di distanza e Bernd guidava a sessanta all'ora.
- Senti un pò, sei ammattito? Non si vede niente, se adesso trovi un'auto o un ciclista fermi ai lati della strada, vai a sbatterci in pieno.
Come se niente fosse, Bernd manteneva la sua velocità. "E' ovvio che ci veda, sciocca ragazzina - mi tranquillizzò - altrimenti non guiderei di certo così veloce".
Diventai furente. La mia vista era impeccabile e controllata, ogni due anni venivo sottoposta a un esame per il rinnovo del brevetto di volo. E io, di certo, non vedevo oltre i dieci metri. Era una spudoratezza da parte del signor pilota. In fin dei conti una strada di campagna in una notte nebbiosa non era un circuito chiuso al traffico normale.
- Bernd, non essere così pazzescamente incosciente - lo implorai - se a te della vita non importa niente, io non ho nessuna voglia di finire contro un albero.
"Dì un pò - Bernd all'improvviso divenne tutto serio - credi veramente che con te guiderei così se non fossi in grado di frenare in tempo nel caso si presentasse un ostacolo?".
Questo era veramente troppo. Gli gridai che non venisse a farmi credere che lui era in grado di vedere oltre l'albero successivo.
"Ovvio, vedo i tre successivi - replicò sorridendo - non ci credi? Aspetta un pò che te lo dimostro".
Continuammo a correre a quella velocità inquietante nel banco lattiginoso che ci circondava. All'improvviso Bernd frenò.
"lo vedi il ciclista davanti a noi?" mi chiese.
- Non dire sciocchezza. Puoi vedere esattamente ciò che vedo io, solo un albero tra la nebbia, risposi sgarbatamente.
Imperturbabile, Bernd accelerò di nuovo.
"Lo vedi adesso?"-
- No.
Ero assolutamente al limite della pazienza.
Rosemeyer proseguì ed ecco il ciclista. Non so esattamente quale fosse la distanza da quando Bernd l'aveva avvistato a quando ero riuscita anche io a vederlo. E' certo che nella nebbia ci vedo come una qualsiasi persona con la vista normale, forse anche un pò meglio. Ma la dimostrazione che Bernd mi diede quella notte, era un miracolo. Non mi ero mai trovata in una situazione simile in vita mia. Abbiamo ripetuto prove del genere ancora un paio di volte. Sempre lo stesso. Non aveva importanza che la nebbia avvolgesse la strada di giorno o di notte. Ogni volta Bernd mi annunciava con largo anticipo qualunque ostacolo non illuminato, prima che io potessi scorgerne anche la sola ombra".