altruismo in pista

Aneddoti, immagini, informazioni inerenti le vecchie stagioni

da Connacht » 18/04/2006, 18:01

Mi era capitato questo filmato che assolutamente non ricordavo e di cui non sapevo niente:

http://video.google.com/videoplay?docid ... enna&pl=tr

Dove Senna salvò Comas... e intanto mi venne in mente anche l'incidente di Lauda dove si salvò anche lui perché fu aiutato. Il filmato purtroppo è breve e di scarsa qualità, scusatemi per questo.
Ora mi chiedo, ma effettivamente quanti piloti hanno avuto le palle di accostare e dare una mano all'incidentato? Nell'ultimo trentennio. E se capitasse oggi secondo voi qualcuno farebbe altrettanto? Putroppo io ho la sensazione che la risposta sarebbe no, e spero di sbagliarmi.
Capisco che sia pericoloso e che nessuno è tenuto a rischiare per soccorrere qualcuno comunque.

Intanto proprio ora un mio amico su MSN mi ha detto che non sopporta quelli che fanno così perché nel 99% dei casi lo fanno solo per "sembrare eroi e fighi". Mah.
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da Emerson » 18/04/2006, 19:45

Ora sarebbe difficile per un pilota tentare di fare qualcosa per aiutare un suo collega in evidente pericolo per il semplice motivo che immediatamente un nugolo di commissari lo farebbero al suo posto senza che il pilota sventurato sia lasciato al suo destino.
Dei piloti che hanno tentato qualcosa vanno ricordati :
nel 1973
Mike Hailwood su Regazzoni a Kyalami (riuscito)
David Purley con Williamson a Zandvoort(fallito)
nel 1976
Ertl,Lunger e Merzario(mi manca uno :roll: ) su Lauda al Nurburgring(riuscito)
Non mi vengono in mente altri episodi.
Comunque a quell'epoca quasi sempre i primi ad accorrere e a estrarre i loro colleghi spesso gia' defunti erano proprio i piloti. Ho una serie lunga di immagini di Fittipaldi che cerca di fare qualcosa seppur inutilmente ormai. E mi domando come poi faceva tutte le volte a risalire in macchina e via....
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da Roberto82 » 18/04/2006, 21:20

Non sapevo di quell'episodio di Senna, certo è che pure ayrton rischiò molto nello scendere dalla macchina e correre verso Comas con ancora tutta quella polvere per aria. Qualcuno avrebbe potuto metterlo sotto
"In corsa bisogna essere in due: la macchina e il pilota. Se il pilota sbaglia sono guai", Niki Lauda
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da Jackie_83 » 18/04/2006, 22:12

l'altro dell'incidente d Lauda era Guy Edwards :wink:

Io ricordo anke Hunt ke armato d estintore spegne la Lotus d Peterson a monza '78, Pironi ke fa lo stesso con l'Osella del povero Paletti a Montrèal '82 e molto + recentemente Irvine ke tenta d liberare Burti dalla sua Prost a SPA 2001...ma si tratta d roba molto marginale, + ke altro aiutavano i commissari
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da groovestar » 19/04/2006, 11:03

[quote=""Emerson""] Ho una serie lunga di immagini di Fittipaldi che cerca di fare qualcosa seppur inutilmente ormai. E mi domando come poi faceva tutte le volte a risalire in macchina e via....[/quote]

Fittipaldi?
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da Emerson » 19/04/2006, 12:24

Si Fittipaldi Emerson. Quando lui correva in F1 spesso era tra i primi ad accorrere sul luogo delll'incidente,senza comunque essere mai stato protagonista di un salvataggio come il caso dei colleghi sopra detti. Non era certo uno di quelli che continuava a girare in pista disinteressandosi dell'incidente.
Insieme con Stewart fu il pilota di riferimento per la sicurezza. Famosa fu la sua protesta al GP di Spagna del 1975 corsa sul circuito cittadino ricavato nel parco del Montjiuch che sovrasta la citta' di Barcellona.
La pista era ritenuta una delle piu' pericolose in assoluto per l'inadeguata attenzione alle misure di sicurezza da parte degli organizzatori. Lui come pilota allora piu' esperto e titolato del lotto e insieme al fratello Wilson e pochissimi altri decise di prendere il via per poi effettuare il primo giro lentamente con il braccio alzato e poi rientrare ai box ritirandosi,nonostante fosse in lotta per il titolo mondiale con Lauda.I fatti gli dettero ragione quando la Lola-Hill di Stommelen usci' di pista finendo tra il pubblico che stava a ridosso del guard-rail. Ci furono diversi morti e feriti anche se il pilota tedesco fu miracolato.
Il problema era che comunque i piloti spesso se ne fregavano della sicurezza loro e del pubblico e correvano ugualmente non ascoltando il parere dei colleghi piu' anziani ed esperti e la F1 Drivers Association non fu quasi mai efficace.
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da Niki » 19/04/2006, 17:21

Il discorso sui piloti è complesso.
Sanno cosa rischiano, altrimenti sarebbero idioti o pazzi, ma si autoconvincono che un ipotetico incidente possa accadere solo agli altri. Però siccome sanno che è un'autoconvinzione forzata, ogni qualvolta succede qualcosa di grave evitano accuratamente di trovarsi nei paraggi o di fermarsi a vedere perchè verrebbero messi davanti alla verità che sbriciolerebbe la barriera che si creano.
Nei casi citati nel topic, i piloti che si sono fermati, un altro che lo fece fu Piquet in occasione del botto di Pironi ad Hockenheim o Hunt per Peterson a Monza, lo hanno fatto perchè il senso di cameratismo nei confronti dei colleghi è stato più forte del menefreghismo che per un motivo o per l'altro vige nell'ambiente. O perchè hanno dovuto fermarsi per forza. Nell'incidente di Lauda l'auto di Ertl, mi sembra, prese in pieno la Ferrari ferma in mezzo alla pista. Pironi rimase fermo in griglia quando venne colpito da Paletti.
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da empolese82 » 19/04/2006, 18:45

Per la cronaca era SPa 1992...
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da Emerson » 19/04/2006, 21:12

Beh insomma Niki mettila come vuoi. saranno anche barriere psicologiche che un pilota si crea ma a casa mia questo si chiama menefreghismo allo stato puro.
Niente di male intendiamoci. Ognuno affronta certe situazioni come meglio puo' e in base alle proprie capacita' e secondo coscenza.
Ma i piloti che se la girano in pista mentre un loro collega e' in evidente difficolta' io lo accetto poco.
Loro colleghi si prendevano la briga di proporre soluzioni per la sicurezza,protestavano se qualcosa non andava,quindi il "muro" psicologico non era per tutti. E non erano superuomini,ma piloti come tutti.
Certo un pilota e' un individualista allo stato puro. Pensa a se stesso e basta per sua natura.
Ma qualcuno si convinse che continuare a pensarla cosi' non portava vantaggi anzi.
E ha aperto gli occhi.
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da Niki » 20/04/2006, 10:20

Lo dici a me :lol: Indovina chi ha promulgato il primo sciopero dei piloti accaduto nell'...'82 mi sembra. Sudafrica.
:wink:
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da Emerson » 20/04/2006, 12:42

Immagino. :lol:
Nel 1976 al Fuji smise di correre perche' riteneva che le condizioni della pista erano assurde.
Tanti gli dettero del coniglio,soprattutto in Ferrari e fra i tifosi.
L'anno dopo dimostro' a tutti loro che tipo di "coniglio" fosse e poi gli fece il gesto del dito medio. :lol:
Ultima modifica di Emerson il 20/04/2006, 22:22, modificato 1 volta in totale.
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da DanieleSkywalker » 20/04/2006, 21:43

[quote=""Niki""]Lo dici a me :lol: Indovina chi ha promulgato il primo sciopero dei piloti accaduto nell'...'82 mi sembra. Sudafrica.
:wink:[/quote]

A proposito di proteste e richieste dei piloti in merito alla sicurezza: io ricordo un gran premio di Monecarlo sotto la pioggia di tanti anni fa (forse l'84?) dove i piloti per partire imposero di allagare il tratto sotto il tunnel.
Mi sembra di ricordare le autobotti che inondavano d'acqua quel tratto e mi sembra che il promotore fu proprio il "Santo".
Qualcuno è in grado di chiarirmi le idee?Allora ero molto piccolo e forse la cosa è solo frutto della mia immaginazione :roll:

Per quanto riguarda l'episodio di Senna si trattava delle prove libere del gran premio del Belgio del '92.
Sennà si catapultò fuori dalla sua macchina e riusci a spenere il motore dell'auto di Comas che era rimasto accelerato (il pilota invece aveva perso conoscenza).
Sicuramente un bel gesto però in verità credo che il brasiliano abbia commesso un errore perchè si è messo a correre in mezzo alla pista con scarsa visibilità a causa della polvere sollevata dal botto di Comas, e poi ha lasciato la sua McLaren in mezzo alla pista, almeno poteva fermarsi sull'erba!
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da giroob » 20/04/2006, 22:58

[quote=""DanieleSkywalker""]A proposito di proteste e richieste dei piloti in merito alla sicurezza: io ricordo un gran premio di Monecarlo sotto la pioggia di tanti anni fa (forse l'84?) dove i piloti per partire imposero di allagare il tratto sotto il tunnel.
Mi sembra di ricordare le autobotti che inondavano d'acqua quel tratto e mi sembra che il promotore fu proprio il "Santo".
Qualcuno è in grado di chiarirmi le idee?Allora ero molto piccolo e forse la cosa è solo frutto della mia immaginazione :roll:[/quote]

...si era monaco 84...
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da Baldi » 21/04/2006, 11:31

L'evoluzione della F1 ha interessato non solo la tecnica ma anche il comportamento di tutte le figure.
Piloti, tecnici, commissari politici e quant'altro.

Quando (come amo dire) in F1 correvano delle biposto con a bordo, oltre al pilota, anche la Morte... era tutto un'altro mondo.

I piloti erano già all'epoca una sorta di elite.
Magari pagata genericamente molto meno di adesso e senz'altro molto meno famosa.
Ma tra loro c'era un'amicizia (salvo eccezioni) e un cameratismo ormai scomparso.

Quei piloti brindavano assieme la sera prima e si salutavano prima del via, ben sapendo che avrebbero anche potuto non rivedersi più... quasi dei soldati al fronte.

Il rischio si conoceva tragicamente bene. Tutti lo ignoravano (sennò non sarebbero riusciti MAI a correre) o facendo finta di ignorarlo.
Chi esternando sicurezza, chi vivendo cupamente gli attimi prima dello start.

Ma alcuni hanno rivelato di aver corso da incoscienti incuranti del pericolo, autoconvinti di una sorta di indistruttibilità (forse una corteccia psicologica?) o delle proprie capacità.
Sicuri che sarebbe successo solo ad altri.

Molti erano "giovani e forti e sono morti..."

Alcuni si sono svegliati appena in tempo... e ne parlano adesso, da vechi, come una scellertezza impossibile da comprendere oggi.

Ma in caso di incidente, negli anni 50, 60 e 70 c'era ben poco da fare. Il fuoco era temuto e solo l'intervento dei piloti poteva salvare da morte certa. In caso di capottmenti, uscita di strada ecc... si poteva solo constatare i danni, sperando ell'intervento divino.

Stewart è statoi il pladino della sicurezza. Ha douto combattere ontro cinismo, apparente ineluttabilità degli eventi, interesi economici e scellertezza.

Anche di molti suoi colleghi.

Bati citare l'esempio del casco integrale che gente come Regazzoni tardò ad usare esternando gagliardia e coraggio...

Da dire infine che l'aiuto degli altri piloti ha avuto senso solo con l'inadeguatezza dei sistemi di soccorso.

Adesso farebbe solo più danno che altro (che ne sanno i piloti di medicina e traumatologia?) e accrescerebbe solo il rischio (altre auto ferme in pista...).

Sicurezza passiva, commissari, auto medica, safety car sono quanto di meglio si possa fare, la strada è quella.

Anche solo negli anni 80 le procedure e la competenza dei delegati alla sicurezza e tutti i meccanismi relativi al regolamento sportivo facevano ancora acqua da tutte le parti...
...fermo restando che avrebbero potuto salvare fior fiore di piloti se solo fossero stati in essere dagli anni cinquanta.
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da Emerson » 21/04/2006, 12:48

La F1 rispecchiava in questo il resto della societa'. Il valore della vita e' cresciuto con gli anni.
Ricordo ancora bene come stampa e tv trattavano certe problematiche come ad esempio gli incidenti stradali,rispetto al "peso" che gli viene riconosciuto oggi.
Del resto pensate ad esempio agli anni '50. La guerra era finita da pochissimi anni e la gente era assai abituata a vedere morti sparsi ovunque e se ogni tanto qualcuno "divertendosi" si schiantava da qualche parte non era poi un grande dramma......
Oggi e' impensabile in simile ragionamento ma comunque l'opinione pubblica non era superficiale o insesibile completamente a certi drammi,soprattutto quando ad essere coinvolto era il pubblico. Grandi furono le polemiche dopo l'incidente di De Portago alla Mille Miglia del 1957 che decreto' la fine dell' allora gara italiana piu' famosa,oppure quella ancor piu' grave della 24h di Le Mans che costrinse al ritiro dalle corse la Mercedes e con la Svizzera che mise al bando ogni forma di corsa motoristica.
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