Donne (e uomini) di un tempo perduto

[eddie]

"L’ingegnere Mauro Forghieri e Gaetano Passarelli con dolore partecipano alla scomparsa della signora Fiamma Breschi, ricordando con tristezza e rammarico quando le gare si vivevano e vincevano con grande spensieratezza e allegria e con la presenza ai box di signore bellissime.".


Questo necrologio apparso sul Corriere ha contribuito ad aumentare il mio senso di nostalgia.

Certo, se, come me, si è dei nostalgici patologici, la cosa non è difficile. Basta poco: una foto, un titolo, una frase, una perdita e via, la mente parte senza poterla fermare e, fra un pensiero malinconico e un ricordo lontano che piano riaffiora, si rafforza quel sentimento di rimpianto per qualcosa che è stato e che mai più sarà.

Fiamma Breschi, protagonista di un’era in cui le donne dei piloti erano parte integrante del mondo delle corse, un’era in cui i piloti vivevano appieno la vita e se la giocavano ad ogni curva.

Fiamma Breschi, chiacchieratissima per il suo amore per Musso e per il suo personale rapporto con Ferrari.

Ma, e mi perdonerà Giorgio Terruzzi se riporto qui la bellissima chiusa del suo articolo per il Corriere, “ogni curiosità pare, adesso, un’invadenza. Meglio lasciar correre l’immaginazione e una nostalgica tenerezza. Sentimenti nel vento, a bordo di automobili preziose. Immagini di un uomo e una donna che volano via, con i loro misteri, dentro un tempo magnifico e perduto.”.

[avvocato]

Dopo avere letto anni fa "Gli Indisciplinati" e le dichiarazioni di Romolo Tavoni su Fiamma Breschi, e sulla madre, peraltro mai smentite da nessuno, credo sia giusto avere nostalgia dei tempi passati, ma senza alterarne la verità.
Quando si parla di rapporti "platonici" (non ricordo se lo scriva Terruzzi), tra Fiamma Breschi ed Enzo Ferrari si dice una cosa palesemente non vera. E sia chiaro non dò giudizi morali che non mi spettano e che nemmeno mi interessano.

[Baldi]

[Powerslide]

Dopo avere letto anni fa "Gli Indisciplinati" e le dichiarazioni di Romolo Tavoni su Fiamma Breschi, e sulla madre, peraltro mai smentite da nessuno, credo sia giusto avere nostalgia dei tempi passati, ma senza alterarne la verità.
Quando si parla di rapporti "platonici" (non ricordo se lo scriva Terruzzi), tra Fiamma Breschi ed Enzo Ferrari si dice una cosa palesemente non vera. E sia chiaro non dò giudizi morali che non mi spettano e che nemmeno mi interessano.

Nel 2009 lei lo negava.

http://www.lanazione.it/pisa/2009/06/29 ... lino.shtml

[avvocato]

Dopo avere letto anni fa "Gli Indisciplinati" e le dichiarazioni di Romolo Tavoni su Fiamma Breschi, e sulla madre, peraltro mai smentite da nessuno, credo sia giusto avere nostalgia dei tempi passati, ma senza alterarne la verità.
Quando si parla di rapporti "platonici" (non ricordo se lo scriva Terruzzi), tra Fiamma Breschi ed Enzo Ferrari si dice una cosa palesemente non vera. E sia chiaro non dò giudizi morali che non mi spettano e che nemmeno mi interessano.

Nel 2009 lei lo negava.

http://www.lanazione.it/pisa/2009/06/29 ... lino.shtml

Tavoni sosteneva il contrario. Raccontò che Fiamma con la madre, dopo la morte di Musso, si fosse recata presso lo studio di Enzo Ferrari, e che la madre avesse chiesto espressamente un aiuto lavorativo per la figlia e che per questo entrambe fossero disposte a tutto.
Poi Fiamma e quella bellezza strepitosa fecero il resto.
Sede degli incontri: Hotel Baglioni, in pieno centro a Bologna.

[Powerslide]

Quando al Salone di Parigi del 1964 venne presentata la 275GTB questa era di colore giallo. Era la piccola vendetta di Ferrari per mancata difesa della CSAI contro la non omologazione come gt della 250LM da parte della Federazione.
Era di un giallo molto particolare e differente dall'attuale Giallo Modena, una tonalità difficile da spiegare, ma certamente affascinante. A me ha sempre ricordato un colore che appare e scompare mentre si sbattono le uova
Aveva anche un nome specifico. Giallo Fly.
Gli appassionati della casa di Maranello ancora oggi si affannano con i differenti codici che quel colore ha assunto negli anni e, soprattutto, sul significato del nome.
La maggioranza concorda per l'acronimo di: Ferrari Light Yellow.
Sembra invece che la F stesse per Fiamma, colei che aveva immaginato quella tonalità e che aveva convinto il Drake a perpetrare la sua vendetta

[jackyickx]

http://ruoteclassiche.quattroruote.it/notizie/lultimo-appuntamento-con-fiamma-breschi/

[sundance76]

Per fortuna c'è chi ancora dedica del tempo a ricordare una persona che ci ricollega a epoche che ormai sembrano lontanissime. Con chi altri potrei parlare di Fiamma Breschi, di Luigi Musso, Mike Hawthorn?

[eddie]

Ciao Pilotino.

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[eddie]

C'è mai stata una coppia più bella?

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[eddie]

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[Pedro59]

“ogni curiosità pare, adesso, un’invadenza. Meglio lasciar correre l’immaginazione e una nostalgica tenerezza. Sentimenti nel vento, a bordo di automobili preziose. Immagini di un uomo e una donna che volano via, con i loro misteri, dentro un tempo magnifico e perduto.” (Terruzzi).

Fiamma Breschi è stata custode attenta e discreta di uno dei tanti grandi misteri del Sire di Maranello, credo che queste parole chiudano al meglio questa vicenda, una delle tante "gioie terribili" di Enzo Ferrari.

[eddie]

Collins, uomo d'altri tempi, in questo scatto sembra proiettato in un futuro che mai vedrà.

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[eddie]

E’ proprio un tempo perduto quello in cui si poteva organizzare una simile tavolata.

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25 giugno 1972 – Rouen
XX Grand Prix de Rouen-les-Essarts
Campionato Europeo di Formula 2 – round 7

Bellissimo e irripetibile scatto, in un’ambientazione a metà fra la gita domenicale fuori porta e “Le déjeuner sur l’herbe”.

A sinistra, in seersucker suit, Maria Helena Fittipaldi, sempre perfetta in ogni occasione, elegante nei modi e nel vestire. Donna di gran fascino, dote più rara e profonda della semplice bellezza, riferendosi al modo di essere più che al modo di apparire. E come la Dama di Edouard Manet, per una volta non indossa il cappello.

Sulla destra, nel gesto di chiedere un frutto, con il braccio teso come uno dei giovanotti del dipinto, cattura l’attenzione la contessa Christina de Caraman-Chimay, la compagna del momento di Cevert.

Sempre sulla destra, in primissimo piano, il caschetto biondo che appena si intravede appartiene a Jacqueline Cevert Beltoise.

Questo “bouffement de fortune” è stato allestito da Len Salés, capo relazioni pubbliche di Martini & Rossi (sullo sfondo si può notare il camioncino con il logo), che compare sulla foto fra i due Fitti. E in piedi, dietro a Pesca, c’è Serge, maitre d’hotel de La Terrasse Martini di Parigi, all’ultimo piano del numero 50 degli Champs Elysées, con vista su tutta la Ville Lumière. Sempre in giacca bianca, Serge negli anni 60 e 70 ha messo a tavola tutto il bel mondo internazionale, accogliendo gli ospiti con un gran sorriso di benvenuto e con un bicchiere di champagne per aperitivo. Se interessa, oggi il locale si chiama Terrasse 50, ma, come tante altre cose, ha perso il flair che lo caratterizzava in quegli anni.

Un primo piano di Maria Helena con Emmo, Wilsinho e Len Salés.

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In pieno stile 70’s, e molto simili, le pettinature dei due fratelli, anche se Emmo vince la battaglia delle basette.

Bellissimo come i piloti del mondiale di F1 (Emmo, oltretutto, quell’anno il mondiale l’avrebbe pure vinto) partecipassero a gare di categoria inferiore.

In questo caso, Emmo non solo ha partecipato, ha anche vinto la gara.

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E Maria Helena ha reindossato il suo classico cappello e ha trasformato un atteggiamento normalmente poco elegante in un gesto disinvolto che una donna come lei si può permettere sul podio.

Per capire il livello di questa gara di F2, snocciolo la classifica.

CL= E. Fittipaldi, Hailwood, Reutemann, Morgan, Watson, Cevert, Hill, Dolhem, Wollek, Ruesch
NC= Scheckter, Dal Bo, Purley
DNF= Lauda, W. Fittipaldi, Beltoise, Mass, Beuttler, Pescarolo, Jaussaud
DNS= Jabouille, Depailler
DNQ= Kazato, Gagliardi, Ikuzawa, Belso, Francisci, Wilkins, Scott, Surtees, Williamson, Westbury, Gethin, Potoki, Duarte, Stalder, Lunger, Bourgoigne, Walkinshaw
Iscritti, ma non presenti, anche per la concomitanza con il XIV Gran Premio della Lotteria a Monza= da Adamich, Pace, Hunt, Migault, Birrell, Werner

E Werner, ultimo pilota della lista, della scuderia Eifelland Wohnwagenbau, di nome fa Hannelore.

Eccola.

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1955, Gran Premio di Monaco, prove. La splendida (sigh.. ) Bella Darvi, che sta girando "The racers" con l'immortale Kirk Douglas, visita i piloti e viene (ovviamente) "accalappiata" da Castellotti.. (a destra il giovane -23 anni- pilota e amico Cesare Perdisa, prima gara in F1)



Bella Darvi e Castellotti seduti sulla Lancia D50 pronta a mordere l'asfalto




Aggiuntina: la Darvi sulla D50 di Chiron si fa dare un bacio (o ascolta qualcosa nel fragore?) da un meccanico..


..e nell'"ufficio" di Stirling Moss, con tanto di caschetto