marcostraz ha scritto:Il "ai miei tempi era bellissimo, invece ora..." è uno sport molto diffuso e in cui anche io cado spesso, per carità...anche a me piacerebbe vedere 4 telaisti e 5 motoristi come una volta, ma sappiamo bene che siamo nel 2015 e non nel 1990...
PS: la caution di Filippi presumo l'abbiano messa perchè la vettura procedeva lentissima e sembrava stesse per fermarsi in un punto in salita ed in una curva cieca...eccesso di prudenza? Meglio direi, no?
L'eccesso non può essere una cosa positiva e non credo che quello di prudenza possa sfuggire a ciò.
La Indy poi troppe volte ha utilizzato la caution per ridestare gare che si andavano assopendo, anteponendo lo spettacolo allo sport. Se a chi piace va bene così non c'è problema, ma non è il caso di voler giustificare tutto trovando necessariamente un motivo diverso.
Lo stesso automobilismo europeo in nome della sicurezza ha tolto molto alle competizioni. Ha tolto agli stessi piloti, un tempo mix di abilità e coraggio, di sopperire alla prima col secondo. Mi vengono in mente, così in ordine sparso, i Mansell, i Regazzoni, gli Alesi ed anche Piedone Andretti o James Hunt. Oggi che di coraggio ne occorre molto meno credo non sarebbero altrettanto competitivi.
Anche il pubblico è stato defraudato di parte dello spettacolo, ma non, come spesso si dice a vanvera, perchè cerca il morto, ma perchè è l'animo umano che da sempre apprezza e da valore al coraggio altrui. Gettarsi col paracadute dalla stratosfera è una cosa di un'inutilità spaziale, eppure milioni di persone hanno seguito l'impresa.
Io credo che tra sicurezza e dover partire sotto SC in caso di pioggia ci sia un abisso, ma i reggitori della F1 la pensano diversamente. E non perchè siano preoccupati della vita dei piloti, ma perchè una morte in diretta potrebbe far calare le sponsorizzazioni.
Io ho sempre detto che occorre diminuire il rischio, mantenendo però l'idea che sia sempre presente.
Oggi sembra che la cosa funzioni al contrario.