Certo che ho voglia: come tutti i nonni (anche se io non lo sono)
Pensieri sparsi.
Il biglietto era costato 3.000 lire + 300 di prevendita. Un quotidiano costava 50 lire, fate voi i conti. Ricordo però che all'epoca lo considerai caro senza essere eccessivo.
Il mio concerto era quello del 24 pomeriggio: oggi scrivono che c'erano solo 7.000 spettatori. A me sembrarono molti di più
Ricordo un caldo bestiale e molti ragazzi che avevano la parrucca. Non apprezzai.
Ero andato al concerto con mio cugino Gianni ed, ovviamente, eravamo arrivati con molto anticipo. Nell'attesa gironzolammo dietro il palco e, approifittando di un servizio d'ordine inesistente, vi salimmo anche per sbirciare la batteria. Sul rullante Ringo aveva incollato un foglietto con la scaletta delle canzoni. Gianni si avvicinò e tamburellò con le dita. Poi scese e vedendo un gruppo di ragazzine gridò: "Ho toccato la batteria di Ringo con questa mano!" Scomparve nel mucchio selvaggio per riapparire seminudo e con le mani sbausciate da baci e morsi. "Queste sono pazze!" commentò, ma aveva l'occhietto vispo.
Quando infine i Fab Four uscirono, il Vigorelli esplose. Gianni, insieme a molti altri, scattò verso il palco. Io restai al mio posto in settima fila che mi bastava e avanzava.
Erano vestiti in giacca e cravatta: un vestito scuro e molto molto pesante.
Paul si avvicinò al microfono e leggendo da un foglietto incollato dietro il suo Hofner, bofonchiò un saluto che si concludeva col nome storpiato di Bengiamino Ghigli.
Poi .... attaccarono.
Nonostante la vicinanza a delle casse all'epoca gigantesche, le grida coprivano suoni e parole. La cosa m'infastidì e la ragazza accanto a me se ne accorse: "Qui si viene per partecipare. Per sentire basta un disco." Mi sentii un po' pirla e feci sì col capo.
Ormai, per vedere, eravamo tutti in piedi sulle sedie. Le ragazze gridavano, piangevano e gettavano in aria le borsette. Queste si aprivano e ricadevano spargendo soldi, rossetti, pettinini, chiavi e tutto ciò che anche 50 fa era contenuto in una borsetta.
Una mamma tentava di tenere ferma la figlia che si strappava i capelli: vista l'inutilità del gesto si mise a piangere in silenzio.
Qualcuna svenì, qualcuna finse di svenire. Nessuna si spogliò e non volarono nè reggiseni nè mutandine.
Dopo mezz'ora gridarono "Ciao!!" e scesero dal palco.
S'intravide un po' di trambusto e subito si sparse la voce che qualcuno aveva strappato una spallina dalla giacca di John. L'indomani a Milano c'erano cento spalline in vendita e tutte originali
Era tutto finito e nessuno poteva immaginare che era stato l'ultimo concerto dei Beatles in Italia.
Tornando a casa mi ricordai che era giovedì, il giorno d'uscita di Auto Italiana. Mi fermai a comprarla. La domenica prima la Ferrari aveva vinto la 24h. Nessuno poteva immaginare che sarebbe stato l'ultimo successo della Rossa a Le Mans