Gianni Brera (e gli altri)

Estratti della carta stampata e suggerimenti sui libri relativi al mondo dei motori

da Pedro59 » 27/06/2012, 10:57

Grazie Sunny,
leggerò volentieri questa "cronaca interpretata" delle polemiche/discussioni/dissapori fra quelli che erano un autentico poker d'assi del giornalismo sportivo italiano del dopoguerra.
Il mio preferito, per motivi stilistici, era e resta il gran Giuan, ma il più lucido nell'analizzare (a priori, perché dopo è molto più facile...) il calcio era senz'altro Gualtiero Zanetti. Ghirelli e Palumbo - "i napoletani" come li chiamava Brera - erano altrettanto bravi (consiglio a tutti la "Storia del calcio italiano" di Ghirelli, un piccolo capolavoro).
Ghirelli era molto acuto, sottile addirittura in certe finezze che spesso sfuggivano invece a Palumbo e allo stesso Brera ed aveva una grande preparazione extracalcistica (quasi come Brera, ma senza eccedere nell'etnologia...) tant'è che sarebbe stato capo Ufficio Stampa (o come si chiama) nientemeno che del Presidente Pertini.
Detto questo è altrettanto vero che erano, oltre che grandi giornalisti, immensi personaggi. Si schierarono, io penso solo all'inizio istintivamente su i due fronti contrapposti quelli di "difensivismo"  e "offensivismo" quanto mai strumentali e strumentalizzati e che avevano come alfieri, da una parte Viani e Rocco e dall'altra Fulvio Bernardini. Brera scelse Rocco per imporre la sua visione di gioco che era quella dell'Uruguay del '50 e '54 ed è per questo che "el Paròn"  divenne  (ed è rimasto) l'icona del deprecato "catenaccio". Un'ingiustizia incredibile per un allenatore che vinse una finale di Coppa Campioni schierando insieme Hamrin, Sormani, Rivera e Prati !  Discutibile anche l'etichetta di "offensivista" affibbiata a Bernardini la cui Fiorentina aveva nella difesa il punto di forza e che poi vinse lo spareggio Bologna-Inter schierando un terzino, Capra, al posto del bomber Pascutti e mandando in confusione Herrera. Ma tant'è, la vis-polemica funziona solo se gli schieramenti sono netti e le posizioni tutt'altro che sfumate. E allora Nord contro Sud, attacco contro difesa, e vai così che vai bene. Naturalmente, prima o poi la faccenda avrebbe toccato i calciatori e toccò al più bravo, Rivera, che Brera a mio avviso per convenienza) scelse come avversario. Tutto cominciò in una partita delle qualificazioni Mondiali del '66, un'Italia-Polonia finita 6-1 (mi pare) al termine della quale Rivera sottolineò come il povero Picchi si fosse limitato a prendere freddo nella desertificata metà campo difensiva dell'Italia capace di dominare a suo piacimento. Da allora i due schieramenti battagliarono senza esclusione di colpi. Per i Mondiali di Londra ebbe la meglio la "scuola napoletana" che sosteneva Fabbri e impose la difesa del Bologna invece di quella dell'Inter  , nel '70 ci fu la rivincità dei difensivisti che fecero fuori Rivera cui pilatescamente Valcareggi concesse la staffetta. Comunque sia, nel bene, ma soprattutto nel male, questi giornalisti, autentici titani, mi mancano. Tanto.
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da sundance76 » 20/10/2012, 22:21

Un'altra puntata dei "quattro duellanti".

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"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da sundance76 » 27/01/2015, 15:27

sundance76 ha scritto:Gianni Brera è noto come grande giornalista (e anche grande scrittore) di calcio e di ciclismo. Tuttavia aveva un particolare pallino per Enzo Ferrari, e alcune volte scendeva a Maranello per incontrarlo.

Una di queste volte in cui Brera "lasciò perdere per una volta le pedate di Boniperti e le ossa di cristallo di Coppi" per incontrare il futuro Drake fu qualche settimana dopo la vittoria di Monza '51, anzi quello fu proprio il primo incontro tra Brera e Ferrari.

Ne uscì un pezzo memorabile sulla Gazzetta, di cui ho solo ritrovato qualche frammento su alcuni libri di Cesare De Agostini.

Se qualcuno conosce o conoscerà il modo di poter leggere il testo completo di quell'articolo, faccia un fischio qui.


Riporto in alto la richiesta, magari qualcuno tra i nuovi utenti ha la possibilità di recuperare quel pezzo...
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da sundance76 » 10/12/2016, 22:03

Nel recente librone di Luca Dal Monte "Ferrari Rex", ho trovato un dato molto importante per la mia ricerca.

In una nota c'è infatti scritta la data esatta del numero de "La Gazzetta dello Sport", dove fu pubblicata l'intervista di Brera a Ferrari che sto cercando da 25 anni.

L'intervista si intitola "Il Diavolo tra gli olmi" e fu pubblicata il 14 ottobre 1951.

Ora tutto sta a trovare un'emeroteca dove poter ricopiare l'intervista.
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da sundance76 » 08/09/2017, 20:09

sundance76 ha scritto:Gianni Brera è noto come grande giornalista (e anche grande scrittore) di calcio e di ciclismo. Tuttavia aveva un particolare pallino per Enzo Ferrari, e alcune volte scendeva a Maranello per incontrarlo.

Una di queste volte in cui Brera "lasciò perdere per una volta le pedate di Boniperti e le ossa di cristallo di Coppi" per incontrare il futuro Drake fu qualche settimana dopo la vittoria di Monza '51, anzi quello fu proprio il primo incontro tra Brera e Ferrari.

Ne uscì un pezzo memorabile sulla Gazzetta, di cui ho solo ritrovato qualche frammento su alcuni libri di Cesare De Agostini.

Se qualcuno conosce o conoscerà il modo di poter leggere il testo completo di quell'articolo, faccia un fischio qui.


Dopo anni e anni di ricerche infruttuose, un caro amico mi ha inviato l'articolo in questione.

Godete:
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da jackyickx » 08/09/2017, 21:23

Grazie Sun! :dance:
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da 330tr » 08/09/2017, 21:47

Grazie.
Di tutto il pezzo, ciò che rimane è lo sconcerto per come siano mutate, anzi, invertite le priorità a Maranello.
Dall'uomo con un sogno, con le auto da gran turismo vendute per finanziare le vetture sport competizione, si passa al manager che cerca di creare spottoni attraverso la formulauno per ricavare appeal e vendere merci di vario genere, comprese auto, seguendo le richieste del mercato.
L'esatta antitesi del Ferrari-pensiero.
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da Powerslide » 08/09/2017, 21:54

Bello!! Grazie sun :clap: :clap: :clap:

Comunque questo salto nel passato induce ad alcune considerazioni.
Quando Brera parla degli occhi di Ferrari, lo classifica come "anziano". All'epoca il futuro Drake aveva 53 anni: invecchiamento precoce? No, all'epoca per essere considerati anziani erano sufficienti 53 anni, sia per l'aspettativa di vita, sia perché ci si vestiva veramente da "vecchi" quando al giorno d'oggi con 20 anni di più si portano i jeans.
Ferrari che accoglie Brera in stazione (Modena?) e lo porta a Maranello: non conoscevo questo lato .... democratico del Vecchio 8-) Comunque la macchina non doveva essere tanto modesta perché nel '51 con un milione si acquistava il top di gamma.
Strano comunque che Ferrari parli delle sue auto nominando i 6 milioni, perché, 400 Superamerica a parte, nessuna raggiungeva quella cifra neppure 10 anni più tardi :shock: Inflazione negativa? Prezzi Ferrari in discesa? Esagerazione di Ferrari o misunderstanding di Brera? Chissà, comunque tutto molto interessante :dance:
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