Quando nel 2005 dopo Imola dissi ad un collega che Alonso sarebbe diventato una stella di prima grandezza mi presi dell'esagerato, perchè, secondo l'amico, le qualità avevano bisogno di conferme.
Dopo quella domenica, che illuse la Rossa, l'asturiano piazzò 2 campionati del mondo di fila che nella mia mente, e non solo, sembrarono confortare la mia previsione.
Il 2007 doveva essere l'anno del 3° titolo in sella ad una splendida Mecca, ma aldilà spy-story che destabilizzò il team, fù l'essere stato messo alle strette dall'esordiente compagno che dettero una colorazione sbiadita alla sua fama.
Tornato in Renault fece due stagioni dignitose per quanto il mezzo poteva permettere.
Infine l'approdo in Ferrari dove venne accolto come il salvatore della patria, colui che avrebbe rinverdito le stagioni di Schumacher.
Non si può dire che ciò sia successo, ma non gli si possono neppure imputare troppe colpe.
Vengono però un po' di dubbi.
E' capace di dare un contributo, per quanto oggi possa il pilota, allo sviluppo della vettura?
Perchè nel finale di stagione si plafona sul passo di Massa che è tanto simpatico, ma non è un fuoriclasse?
Da quel 2005 sono passati 8 anni: non è che il meglio l'abbia già dato?
Forse se fossi (e comandassi) a Maranello per la prossima stagione avrei scelto una coppia giovane e arrapata tra Hulk, Grossjean e Perez.
Per 2 motivi:
1° avrei una buona scusa per non aver vinto i mondiali pilotì e costruttori;
2° a me non servono i soldi del Banco
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)