da sundance76 » 16/10/2013, 20:07
Comunque pare che per l'Italia possa valere l'argomento secondo cui sono i Costruttori impegnati nelle competizioni a favorire la nascita di una scuola di piloti in grado di affermarsi a livello mondiale.
Se parliamo di Gran Premi, è davvero incredibile constatare che per oltre 50 anni, cioè dagli inizi del 20° secolo fino a oltre la metà dello stesso, noi abbiamo avuto decine di campionissimi.
Lancia, Nazzaro, Minoia, Bordino, Materassi, Campari, Ascari padre, Brilli Peri, Varzi, Nuvolari, Fagioli, Borzacchini, Biondetti, Trossi, Taruffi, i fratelli Villoresi, Farina, Ascari figlio, Castellotti, Musso....
E infatti c'erano FIAT, Lancia, Alfa Romeo, Maserati, fino a Ferrari.
Poi, dopo Musso (1958 ), la luce quasi si spegne: poche eccezioni, Baghetti che dura poco, Bandini spezzato sul più bello, Brambilla, fino a quella effimera fiammata anni '80 con Patrese, De Angelis e Alboreto. Negli ultimi decenni solo Trulli e Fisichella.
Insomma, a partire dagli anni '60, quando in campo resta praticamente solo la Ferrari, la scuola italiana è di fatto scomparsa dai vertici dei Gran Premi.
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.
https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI