All'epoca avevo solo otto anni per cui i miei ricordi sono quelli di un bambino cui piacevano molto le auto con il motore scoperto !
Dopo, leggendo e ricercando, mi sono convinto che, almeno fino al 1967 le conoscenze relative all'aerodinamica erano piuttosto vaghe se si eccettua la penetrazione aerodinamica, ovvero la resistenza all'avanzamento che si cercava di ridurre riminuendo molto la sezione frontale delle monoposto.
All'epoca, specie nelle Sport che correvano a Le Mans furono prese delle solenni cantonate nel comportamento previsto in galleria del vento (chi ce l'aveva come la Ford non sempre la sapeva impiegare nella giusta maniera per gli studi di deportanza avendola sempre impiegata in quelli di portanza), la Ford GT 40, per esempio, appena uscita nella prima versione liscia e filante tendeva a perdere aderenza al posteriore, cosa che non si era evidenzaiata né negli studi a tavolino nè nelle simulazioni. La cosa fu risolta con il classico spoiler rivettato sulla coda e nel 1967 quasi tutte le auto vincenti (dalla P4 alla Ford Mk IV) avevano la coda tronca, per poi, negli anni successivi, passare alla coda lunga in un'alternanza che indicava come ancora non ci fosse univocità di pensiero sui vantaggi di una geometria o dell'altra.
La Matra 640 fu l'esempio massimo: disegnata per fendere l'aria e trovare deportanza e quindi carico aerodinamico prese il volo sulle Hunaudières. Basta leggere qualche articolo dell'epoca per avere la sensazione che su certi argomenti si andava per tentativi.
Non credo che in F1 le cose fossero diverse nel 1967 un anno nel quale fu introdotto il Cosworth e la ricerca della potenza era decisamente la prima preoccupazione degli assemblatori e dei costruttori. Non mi sembra che nessuno, per qualche anno ancora si presentasse con il cofano motore. La stessa Matra-Ford campione del Mondo con Stewart ed il Team Tyrrell nel 1969 aveva il motore "a vista", e anche la più evoluta Lotus 72 non ricordo avesse particolari soluzioni nel treno posteriore come copertura del motore.
Nel 1967, infine apparve la Lotus 49, una monoposto decisamente innovativa che avrebbe rappresentato lo "stato dell'arte" ancora per qualche anno se è vero che risultò competitiva nel ancora nel '68 e nel '69 (altri tempi...) e vinse l'ultimo GP a Monaco nel '70 !