70 anni fa violato il porto di Alessandria d'Egitto

Tutto quello di cui volete parlare e che non trova categoria, hardware, manifestazioni etc.

da Norisring » 18/12/2011, 18:39

Vorrei chiarire che di questa impresa non mi interessa la componente politica nè la propaganda che il regime fascista all'epoca produsse a esaltazione del fatto (peraltro, in linea coi suoi interessi).

Mi piace pensare a questi 6 uomini che si fanno immergere in un mare sconosciuto, a cavallo di tre siluri pieni di esplosivo, per piazzarlo sotto la chiglia di navi inglesi riparate in un loro porto, Alessandria d'Egitto.

Fu una delle rare imprese che nella SGM portarono il nome degli Italiani (in quanto soldati, militari) nel mondo con ammirato stupore.
Non che fu meno onorevole la resistenza italiana agli Inglesi in Africa, ai Russi nella steppa;soldati spediti a fare una guerra che molti non condividevano.
Ma non tutti furono, come vuole la storiografia estera sul tema, ''cattivi soldati''.
Anzi.
Mi ripeto: ci vuole un coraggio simile a quello del cavalieri del rischio, che ci piacciono alla guida delle F1 (in particolare di un tempo, parlo per me) ,per solo pensare a cose come questa di Alessandria, perfino riuscite!

Una sintesi per chi vuol saperne un pò di più:l'episodio avvenne esattamente 70 anni fa,all'alba del 19.12.1941.

Il sommergibile Scirè salpò dai moli spezzini nella notte del 3 dicembre 1941, al comando di Junio Valerio Borghese,e dopo alcune soste raggiunse- dopo una navigazione in zona ritenuta minata dalle forze navali britanniche - il mare antistante il porto di Alessandria d'Egitto «a 1,3 miglia nautiche, per 356° dal Fanale del molo di ponente del porto commerciale di Alessandria, in fondale di m.15» come ricorda lo stesso comandante della Decima Flottiglia MAS,Borghese, nelle sue memorie del 1950.

Il tenente di vascello Luigi De la Penne a questo punto assunse il ruolo per il quale si erano tutti preparati a lungo, anche a Spezia; così autorizzò la partenza della flottiglia di maiali (si tratta siluri a lenta corsa, cavalcati da due uomini di equipaggio, progettati per portare sottacqua l'equipaggio degli assaltatori sotto agli obiettivi,al fine di lasciare il mezzo carico di esplosivo sotto la chiglia delle navi)e lui stesso ne guidò uno.

In tutto, tre equipaggi di maiali,per un totale di sei fra specialisti ufficiali e sottufficiali (i maiali erano immatricolati con i numeri 221,il 222, il 223) attaccarono le navi inglesi, ancorate nel porto di Alessandria d'Egitto.
Gli specialisti operatori Antonio Marceglia e Spartaco Schergat affondarono la corazzata Queen Elizabeth,vanto della flotta britannica,mentre Vincenzo Martellotta e Mario Marino affondarono la petroliera Sagona, e danneggiarono pesantemente il cacciatorpediniere Jervis.

In seguito Winston Churchill,tornando sull'episodio, affermò che sei italiani, dotati di un materiale dal costo irrisorio, avevano seriamente spostato,in quei giorni di dicembre, l'equilibrio delle forze nel Mediterraneo a vantaggio dell'Asse...

Nell'occasione gli equipaggi furono catturati,chi subito e chi dopo alcuni giorni.
L'equipaggio di Shergat (morto per ultimo due anni fa) effettuò una missione perfetta ma giunto a terra fu riconosciuto dalle banconote inglesi, sterline fuori corso, a loro fornite dai ''geni'' del SIM (servizio informazioni militari) e ingabbiato subito.
Invece il De la Penne venne individuato all'emersione ed indicò ai comandanti inglesi la necessità di far allontanare in fretta gli equipaggi delle navi minate: venne rinchiuso con il suo secondo nella stiva della nave bersaglio della sua azione, nel vano adiacente al deposito munizioni, ma sopravvisse alla deflagrazione.

Le navi subirono danni severissimi anche se affondarono in pochissimi metri d'acqua; e vennero comunque escluse dall'impiego operativo per moltissimi mesi, la Queen Elizabeth per ben 17, spedita in Virginia (Norfolk) a farsi riparare....
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da Baldi » 18/12/2011, 19:43

Impresa eroica, scritta negli annali delle imprese spettacolari e tale rimarrà per sempre.
E di imprese del genere ce ne sono non tantissime indubbiamente... ma nemmeno pochissime.

Io credo che sia altrettanto gloriosa la Notte di Taranto (giusto per rimanere curiosamente nello stesso teatro operativo).
Quando una manciata di aereosiluranti inglesi... così vetusti... tanto da essere praticamente al livello della maggior parte degli aerei italiani dell'epoca (se non peggio) [e questo dovrebbe far riflettere si cosa è l'eroismo di chi era costretto a combattere in una situazione allucinante e con mezzi tragicamente inadeguati] riuscirono a penetrare nelle difese del porto di Taranto arrecando tali danni da costituire un colpo terribile, forse mai superato, alla flotta navale italiana.
E di questi altrettanto eroi, pochi poterono tornare a casa...




Alla fine penso che si debba aver rispetto e giustamente ricordare i tanti (si, sono tanti) che hanno sofferto le pene più atroci vincendo con il coraggio una paura folle!

Non oso ricordare quello che hanno vissuto i fanti nelle trincee della prima guerra mondiale... quello che si legge non potrà mai minimamente farci capire l'orrore di una guerra.
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da echoes » 19/12/2011, 14:18

A proposito della ritirata dal fronte del Don, per chi non l'avesse già letto, vi consigio di regalarvi un libro di Mario Rigoni Stern - Il sergente nella neve/Ritorno sul Don (non mi ricordo in quale edizioni sono stampati insieme, nello stesso libro).

Semplicemente toccante.
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da Uitko » 19/12/2011, 16:23

[quote="echoes"]
A proposito della ritirata dal fronte del Don, per chi non l'avesse già letto, vi consigio di regalarvi un libro di Mario Rigoni Stern - Il sergente nella neve/Ritorno sul Don (non mi ricordo in quale edizioni sono stampati insieme, nello stesso libro).

Semplicemente toccante.
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letti ;)
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da Baldi » 19/12/2011, 17:48

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A proposito della ritirata dal fronte del Don, per chi non l'avesse già letto, vi consigio di regalarvi un libro di Mario Rigoni Stern - Il sergente nella neve/Ritorno sul Don (non mi ricordo in quale edizioni sono stampati insieme, nello stesso libro).

Semplicemente toccante.
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letti ;)
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letto....
consiglio anche di leggere qualche libro sulla prima guerra mondiale... meglio ancora sulla battaglia di Verdun.

non toccante ma Devastante!
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da Norisring » 19/12/2011, 21:38

Ho letto questo grande libro e suggerirei dello stesso grande Autore ''l'ultima partita  a carte'', un libretto con una sorta di filosofia finale,come a concludere della sua lunga vita di reduce e letterato.

L'attacco di Taranto fu certo un episodio molto importante sotto molti punti di vista: innovativo, al punto che i Jap lo ''copiarono'' come un modello (di valido riferimento) per Pearl Harbour.

Ci furono come spesso avvenne anche tante, tante responsabilità dei vertici militari italiani.

Che vennero poi confermate in molte altre occasioni, fino alla drammatica,inconcludente gestione della strategia militare conseguente all'Armistizio.

Sembrava quasi non ci riguardasse, ma molti morirono per queste assurde omertà e reticenze.
Un esempio è la fine della corazzata RN Roma, affondata da un aereo tedesco dotato di una tecnologia nuovissima, ma a causa di comunicazioni dei vertici militari nascoste, imprecise, omertose, alla fine vigliacche.

Ho scribacchiato quattro ricordi su questa vicenda,partendo dal coinvolgimento di fatti storici dnel porto della mia città:se non sapete che fare dateci un occhio, tre minuti:

http://www.wikispedia.it/mediawiki/index.php?title=LA_FLOTTA,LA_SPEZIA,_L%278_SETTEMBRE_1943
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da Baldi » 19/12/2011, 21:51

letto.

forse posso solo "giustificare" l'incapacità dei comandi periferici di comprendere per davvero quell'ordine giunto da Roma di ostacolare i tedeschi, impedirgli il passaggio nei valichi appenninici o entrare nell'arsenale quando ancora l'armistizio non era stato firmato.

E la relativa richiesta di essere ben più precisi a riguardo...
(e mi domando se mai da Roma giunsero in qualche modo informative atte a chiarire effettivamente di cosa si stava parlando e del perchè, ovvero l'arrivo di un armistizio. Io credo di no per ragioni di segretezza.... tanta segretezza che mise in condizioni di NON sapere e di NON sapere come agire anche dopo l'8 settembre)
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da Norisring » 19/12/2011, 22:31

Sì, infatti.
Si può sintetizzare quella fase storica (cioè i famosi ''45 giorni'' dalla caduta del fascismo all'Armistizio) con un enorme gioco delle parti.

I tedeschi, inferociti con noi per aver fatto cadere Mussolini e rabbiosi  per la assoluta mancanza di reazione (i famosi battaglioni ''M'' preposti alla difesa del duce, dotati di carri tedeschi ''Tigre'', fuggono subito da Roma alla notizia dell'avvenuto arresto...) iniziano subito a predisporre ''Alarico'', l'operazione per invadere l'Italia.

Gli italiani vogliono firmare l'arnistizio, ma non sanno bene come e cosa fare, e secondo i più accreditati storici, tutto ruota intorno al re e a Badoglio che NON vogliono cedere il loro potere personale.

Di compromesso in compromesso, di ambiguità in ambiguità, di accordi semi seri, veri, presunti, di lettere e missive scomparse e riapparse è pieno il periodo, e perfino la notte sull'8 settembre si assiste al più clamoroso balletto: con due divisioni di paracadutisti USA (di quella 101° che sarà protagonista in Normandia) già sugli aerei per esser lanciati su Roma, Badoglio scongiura gli Americani di non lanciare nessuno, di non aizzare i tedeschi, e di non dare l'annuncio di alcun armistizio, che lui saprà come fare a risolvere tutto....ci vorrà a quel punto la fermissima determinazione di Eisenhower che darà il ''via'' ale agenzie di stampa americane e alleate che, dopo il loro annuncio dell'avvenuta firma, costringeranno il pavidissimo Badoglio a fare lo stesso.
Cosa che avverrà poco prima di dirigersi verso Sud col re per dar vita, nelle terre già occupate/liberate dagli Alleati, al Regno del Sud, continuazione -corretta - dello Stato legittimo, ma che nel caos causato da queste enormi inceretzze e ambiguità favorirà la avenuta realizzazione dei piani tedeschi, molto dolore e molti morti da ogni parte ( per quanto riguarda le terre italiche al di là della futura Linea  Gotica addirittura per altri  19 mesi...)
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da Pennywise » 20/12/2011, 18:03

Letto con estremo interesse ! Grazie Norisring !!!  :thumbup: :thumbup:
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da Mad » 20/12/2011, 22:12

Per tornare in team, fecero anche un film, se non ricordo male, l'affondamento della Valiant.
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da eddiesachs » 21/12/2011, 9:57

Restando in tema "sommergibilistico" voglio ricordare il bellissimo film "Uomini sul fondo" girato da De Robertis in piena guerra (1942) con attori non professionisti. Nel film ci sono alcune scene, probabilmente prebelliche, che sembrano girate all'Arsenale di La Spezia.

Saltando di palo in frasca, quest'estate all'Imperial War Museum di Londra ho visto esposto un "maiale" italiano. Sebbene il cartello indicatore lo descriva come un maiale standard italiano, in realtà si tratta di una versione sperimentale mai usata in azioni belliche, piuttosto diversa dal maiale che noi solitamente siamo abituati a vedere (come quello che avevo visto nel Museo Navale a La Spezia) in quanto gli occupanti, pur essendo a cavalcioni dell'ordigno, erano per così dire protetti da una capottina trasparente, tipo quella di un aereo.
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da Norisring » 21/12/2011, 23:12

Ragazzi, complimentoni a voi.

Uomini sul fondo
è stato addirittura indicato come il capostipite del filone del neorealismo.
Girato quasi tutto nel nostro Arsenale militare spezzino, con personale militare, veri marinai, veri sommergibilisti.
Una cosa davvero particolare per l'epoca la storia e la trama.


qui invece la locandina del film che cita Mad...

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Fil girato nel 1961 con discreta fedeltà storica ma grossissime imprecisioni sceniche: anche qui girato in gran parte a Spezia, la scena della decorazione di De La Penne ad esempio (in realtà avvenuta nel marzo '45 a Taranto) avviene con sullo sfondo navi del dopoguerra, inesistenti nell'epoca dei fatti....cose segnalatemi da gente tanto fanmatica di mare quanto noi di F1...( un pò come quando noi guardando quell'orribile film con Al Pacino inorridimmo, a vedere le F3 girare e duellare con la Brabham Alfa F1...)

Ciao a tutti, grazie a te Penny dell'attenzione!
Se ''frughi'' un pò sulla wiki spezzina (www.wikispedia.it) ci sono molti fatti storici - bellici come questo, perchè a Spezia la guerra passò severamente e non avrebbe potuto che andare così; la città era la prima piazzaforte marittima italiana, oggi è sempre sede del Comando Militare dell'Alto Tirreno ma dopo lo scempio bellico la flotta è prevalentemente spostata su Taranto.

Ciaooooooooooooooo
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