Tuffi dalle grandi altezze

[Niki]

Oggi stavo guardando la finale dei tuffi dalle grandi altezze ai mondiali di Kazan. 27 metri per gli uomini, 20 per le donne.
Non ricordo di aver visto un'atmosfera simile da anni, o forse non l'ho mai vista. Ogni tuffatore dopo aver eseguito il suo tuffo, si sedeva di lato e guardava e tifava quello che veniva dopo. Erano tutti insieme a guardare e tifare il prossimo. Alla fine un'aria totale di festa, si abbracciavano e complimentavano tutti, felicità vera non di rito. Si sono abbracciati anche con i giurati.
Una cosa mai vista. Da scolpire nella pietra e mostrare a chiunque voglia fare sport, ad iniziare da 1 anno di età in poi.
Chiaro che fanno uno sport più che pericoloso, per cui la consapevolezza dei grossi rischi unisce, ma non sono rischiose anche le corse?
Negli spezzoni finali, uno dei matti tuffatori che si è buttato con il mantello di Superman. Veramente uno spettacolo, vero questa volta, di livello eccelso.

[Jackie_83]

È poi quello che dovrebbe essere ogni sport, divertimento, competizione e amicizia... Poi sono arrivati i soldi

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[Niki]

E proprio per controbattere lo scritto sopra, stavo guardando la semifinale, credo, di pallanuoto tra Olanda e Italia.
Le squadre sono finite ai rigori e mentre si apprestava al tiro una olandese i due imbecilli tifosi travestiti da telecronisti dicevano "...per oggi ha segnato abbastanza..." ma non in tono scherzoso, portando anche sfiga tant'è che ha sbagliato. Fortunatamente l'Olanda ha vinto e l'italia se l'è presa dove deve.
A me la pallanuoto piace, piace la squadra italiana come tutte le altre. Ma questi sarebbero capaci di farti odiare anche San Francesco e la sua compagine sportiva.
Ne ho piene le tasche di sti miserabili pagati per fare il tifo in televisione.

[Powerslide]

Sinceramente non vedo nulla di male che ci sia del tifo per la squadra della nazione cui si appartiene, l'importante è che non vengano giustificati gli eventuali errori e che non s'inveisca contro le decisioni arbitrali. E su questi aspetti i commentatori sono stati nel giusto.
Commentare senza un sano tifo renderebbe l'evento asettico.

E non mi dire che non hai mai sperato in un errore di Hunt

[Niki]

L'unica gara nella quale avrei potuto sperare che arrivasse dietro è stata il Fuji. E per quello che si è scoperto decenni dopo, sarebbe anche stato giusto.
Ma una cosa è quello che tifo o non tifo io, nella sfera personale della mia casa, un'altra è se tifa chi viene pagato per raccontare un evento.
Infatti la telecronaca dovrebbe essere perfettamente asettica.
E di giornalisti con i contro** ce ne sono, due su tutti Tommasi e Clerici.
Ma c'era anche quello che commentava l'atletica su SKy molti anni fà, poi sparito. Probabilmente perchè in occasione della festa finale delle Olimpiadi di Atene aveva detto che gli organizzatori avevano distribuito preservativi a gogò agli atleti. Essendo in un paese finto-catto-bigotto lo avranno fatto segare seduta stante.
C'è anche Bizzotto. Insomma di giornalisti che fanno bene il proprio lavoro ce ne sono. Sono gli altri, sicuramente raccomandati, che rendono odiosi gli eventi e le squadre o i singoli che ci partecipano. Come la "divina" Pellegrini. Meno male che c'è quella super fia di Tania. Tanto di cappello.

[Niki]

...l'importante è che non vengano giustificati gli eventuali errori e che non s'inveisca contro le decisioni arbitrali...

Con questo passo mi sa che la televisione la segui poco. Alla marea di scuse accampate, sempre dai giornalisti (sembra che gli atleti italiani siano quasi sempre acciaccati quando c'è qualche manifestazione), segue sempre la frase "l'arbitro ha decretato" o "l'arbitro ha deciso" seguita a sua volta con il parere del commentatore.
Già i calciofili sono notoriamente cerebrolesi all'ultimo stadio, ma per come viene pronunciata la frase "per l'arbitro è fallo" è facilmente interpretabile con "l'arbitro ha deciso che è fallo, sbagliando". Poi vengono fuori gli ultras che si ammazzano.

[Powerslide]

Capisco quello che vuoi dire e in gran parte lo condivido.

Alcune cose danno veramente fastidio. Faccio un esempio. Nell'ultima giornata di nuoto si sono giustificate delle prestazioni sottotono di alcuni azzurri con la frase: bisogna capirli, hanno una settimana di gare sulle spalle. Come se gli atleti delle altre nazioni per i primi sei giorni se li fossero grattati invece di gareggiare.

Oppure nelle amichevoli di calcio agostane di squadre italiche contro straniere: bisogna capirli, gli altri sono più avanti con la preparazione. Questo poteva andare bene 40 anni fa quando il nostro campionato iniziava ad ottobre, ma non certo oggi dove la variante è al massimo una settimana.

Ma questo non ha a che vedere col tifo, si tratta solo di lecchinaggio perchè loro in quel mondo ci vivono e più hanno "amici" più si sentono coperti.

Il tifo sano invece lo condivido: quando l'atleta che era davanti a Tania ha sbagliato l'ultimo tuffo i commentatori si sono lasciati andare ad un urlo di sfrenata goduria. Sarà poco sportivo ma ho goduto anch'io. E se eri davanti alla tv credo non ti sarai astenuto

[Niki]

Veramente quando guardo i tuffi non sento quello che dicono

Comunque i "commentatori" dei tuffi sono Stefano Bizzotto, che è uno dei migliori (commenta anche il calcio) ed Oscar Bertone, ossia l'allenatore di Tania.
Per essere il suo allenatore devo dire che è quasi totalmente imparziale. E' molto preciso, puntiglioso e critico verso tutti. Chiaro che essendo Tania la sua allieva un occhio di riguardo ci sta.
Devo dire anche che non urlano in modo idiota e vergognoso, oltre che da lecchinaggio totale, come fanno gli altri.
Insomma, come vedi sono molto meno estremista di quanto sembro.

[Niki]

...Faccio un esempio. Nell'ultima giornata di nuoto si sono giustificate delle prestazioni sottotono di alcuni azzurri con la frase: bisogna capirli, hanno una settimana di gare sulle spalle. Come se gli atleti delle altre nazioni per i primi sei giorni se li fossero grattati invece di gareggiare...

è la fotografia precisa di quello che accade sempre. Purtroppo anche nell'atletica. Sono sempre acciaccati, hanno fatto altre gare, hanno bevuto acqua messicana e così via all'infinito.
Spesso sono gli stessi atleti eh. Hai mai sentito una intervista a Stefano Tilli? Quello che diventò famoso solo per essersi portato qui la Ottey, che prese subito l'andazzo tipico italiano. Non c'era una volta nella quale non avesse qualche problema. Mi chiedo cosa corresse a fare se era un lazzaretto vivente.