da Laffite26 » 13/06/2023, 1:45
La lezione che possiamo trarre da questa Le Mans 2023 è che ogni categoria del motorsport in definitiva possiede un'anima propria con le sue prerogative e caratteristiche peculiari.
Non bisogna fare nessun paragone tra la Formula 1 ed il WEC, sono mondi diversi, purtroppo distanti in quanto fino agli anni 70 erano due categorie praticamente complementari nell'universo dei motori. I gran premi servivano ad incoronare la vettura ed il pilota più veloce, l'endurance appunto stabiliva qual'era la macchina più duratura e resistente sulla distanza senza che dipendesse troppo dalle performance dei piloti. Ed inoltre c'erano tante altre classi e specialità in pista che avevano lo scopo di rendere qualsiasi corsa un impegno non banale.
Ora con la Formula 1 iper dominante a livello mediatico, e il mondo dei prototipi che ha vissuto anni di crisi con regolamenti fatti e poi disattesi senza trovare una sua stabilità interna, questi due mondi si sono irrimediabilmente allontanati l'uno dall'altro.
A Le Mans abbiamo visto innanzitutto grande varietà tra un costruttore e l'altro, tra la Ferrari, Toyota, Porsche, Cadillac, e Peugeot non c'erano quei vincoli che hanno reso le macchine di Formula 1 tutte uguali l'una dall'altra tranne solo nelle prestazioni. Non esiste una standardizzazione stretta ma libertà costruttive che farebbero un gran bene anche ai GP odierni. L'esempio di una Nascar approdata in Francia e adattata alle regole ACO fa bene intendere come sperimentare sia la base di ogni forma di competizione. In Formula 1 non avrebbero mai permesso l'introduzione di un telaio estraneo e non conforme alle loro regole anche solo per testare dei componenti, perchè sono troppo chiusi nel loro circolo privato, quasi, perdonate il termine, xenofobo a qualsiasi tentativo di introdursi nella loro elite, timorosi di proteggere il loro orticello e i loro interessi, vedi il caso Andretti.
Nel WEC non c'è nulla di tutto questo perchè al contrario vive e si nutre di ampie partecipazioni di case e costruttori e di team privati nelle classi minori. Solo così può andare avanti e solo così ha stabilito regolamenti che possano dare possibilità di vittoria a chiunque al di là del BOP o distribuzioni dei pesi, delle power unit, o di qualche tipo di aerodinamica adottata o meno.
In definitiva la grande forza del WEC sta nella sua ampia offerta ed è questo che trova i favori del pubblico e sempre più consenso, non ancora mediatico, perchè una gara di 6 ore non è propriamente un prodotto televisivo per un pubblico generalista che si annoia in fretta, ma va incontro al vero appassionato. Quello che ne vuole sapere e soprattutto vedere da vicino, quello che certamente ha competenze in materia e non si lascia andare al becero tifo. Quello che resta nell'ombra e non è appariscente. Non troverete mai attori o cantanti ai box di una gara endurance a farsi belli a favore di fotografi e telecamere e condividere tutto sui social. No, l'appassionato vero sarà riconoscere la genuinità di queste cose.
Inoltre un vero racer percepisce il senso della sfida che la La Mans sa offrire. Sono certo che gli attuali piloti di Formula 1 sarebbero ben lieti di correrla se dipendesse da loro, perchè sono alla ricerca di sfide. La presenza di Leclerc non è affatto un caso e magari alla luce della vittoria della P499 sta pensando di prenotare un posto in equipaggio nel 2024, darebbe un scossa non solo alla sua carriera ma anche fare da apripista ad alcuni suoi colleghi. Lasciamo stare Alonso, ha vinto due Le Mans con una Toyota al top delle condizioni per soddisfare l'ego di un pilota finito ai margini della F1, e non per una sincera attrazione verso la Sarthe. Avrebbe molto più senso trovare contemporaneamente in pista un Verstappen, un Norris, un Russell, e perchè no anche un Newgarden, un Palou o Pato O'Ward. La festa del motorsport in un solo luogo dove Le Mans diventa l'ombelico del mondo.
In conclusione sono davvero lieto per Antonio Giovinazzi il quale appone per sempre il suo nome nell'albo d'oro di una gara che lo ripaga di anni infelici di Formula 1 e si spera faccia capire anche ai suoi sponsor, ma soprattutto a coloro i quali insistevano a spingerlo di forza in Formula 1, che la carriera di un pilota non si subordina alle monoposto e che non si vive solo di Formula 1. Spero lo capiscano anche da quelle parti e la vittoria di Antonio è una lezione anche per questa gente.
Speravo di non trovare gente che tirasse per la giacca Antonello Coletta e di dirottarlo alla GES alla luce del suo successo. Se vogliono trovare il modo di rovinare questa vittoria è proprio questo, ma solamente chi non ha la minima cognizione di causa sul lavoro che c'è stato dietro può formulare questa richiesta così come sono abbastanza sicuro che dietro le congratulazioni di facciata di Elkann, il presidente nemmeno sapeva la composizione degli equipaggi. Vince la Ferrari ma non la Ferrari, e questo fa riflettere.
"A special hello to our dear friend Alain, we all miss you Alain."