Baldi ha scritto:groovestar ha scritto:E' stato molto sfortunato nella sua avventura in MotoGP, raccogliendo molto meno rispetto a quanto il suo talento cristallino gli avrebbe permesso.
I tanti incidenti lo hanno indubbiamente segnato, tuttavia la sua classe non può essere messa in discussione.
Probabilmente con un po' più di cattiveria, avrebbe potuto vincere di più...
Mi ricordo, tempo addietro, quando lo spagnolo aveva fatto vedere tutte le sue doti nelle cilindrate minori, che da moltio addetti ai lavori era considerato il fenomeno del futuro.
Aiutato e supportato dal costruttore, pareva aver la strada spianata per far man bassa anche nella categoria regina.
Dall'altra parte, molti lo consideravano quasi un "raccomandato" e che avrebbe avuto invece molte difficoltà con le moto più grandi e pesanti a causa delle sue caratteristiche fisiche.
La SUA storia è stata forse una via di mezzo. Costellata da gare stupende ma anche da tante difficoltà e sfortune.
Penso che in tanti addetti ai lavori (soprattutto nostrani) siano stati ingenerosi con Pedrosa, tanto da considerarlo un vero raccomandato.
Tutti giudizi affrettati alimentati dalle tante diatribe ingenerate dal burrascoso addio di Biaggi alla MotoGp.
Dani nella sua ultradecennale avventura in MotoGp ha palesato più limiti caratteriali/fisici, piuttosto che mancanze di natura tecnica.
A livello di guida e classe è sempre stato al livello dei migliori ed è stato in gradi di battere più o meno tutti, da Rossi a Marquez.
Ed a mio avviso non è cosa da poco, considerando che si parla di alcuni fra i migliori di tutte le ere.
Forse proprio una certa debolezza caratteriale, unita ad una struttura fisica diversa dagli avversari, gli ha impedito di ottenere un titolo nella categoria regina, tuttavia ha vinto tanto e di certo ha ripagato a pieno la fiducia accordata dalla Honda anche se, purtroppo, alla fine hanno sempre vinto gli "altri".
E occorre dire che, a parte lo sfortunato episodio con il povero Hayden, in tanti anni non si è mai reso protagonista diretto di polemiche, recriminazioni o accuse, ottenendo comunque il rispetto dei suoi avversari.