330tr ha scritto:Certo che quella Honda era clamorosa, a passo cortissimo.
Un pò come le Ferrari V12 piatto di Furia..chissà perché si andava alla ricerca del passo ipercorto, vedi Spazzaneve.
Nel libro "Capire la Formula Uno", scritto peraltro in collaborazione con Forghieri, c'è la risposta alla tua domanda. La "Spazzaneve", che fu un vero e proprio laboratorio tecnico, aveva un passo cortissimo poiché doveva "simulare" gli effetti del cambio trasversale che sarebbe venuto di lì a due anni sulla T. Il passo cortissimo rendeva però l'auto assai instabile. Si pensò che ciò fosse dovuto anche a causa della rigidezza del telaio, che fu così ammorbidito (eliminando specifiche rivettature), producendo sì un caso
avant-garde di scocca deformabile ma anche rendendo disastrosa la tenuta complessiva dell'auto. Tutto anche perché non si era capito bene a cosa si dovesse l'ottima aerodinamicità dell'auto. Forghieri la attribuì unicamente alla maggior superficie coperta dalla carrozzeria, similmente a una prototipo (312P(B)), senza rendersi allora conto di aver invece prodotto un embrionico effetto suolo con la parte inferiore dell'auto, dove la pancia del motore agiva addirittura da diffusore ("tutto a culo" ovviamente, si dice a Bari, ripeto per quanto riguarda il sotto).
Le auto F1 a passo cortissimo dell'epoca spiega fossero un risultato dato dalla necessità di rendere l'auto maggiormente prona ai cambiamenti di direzione, riducendo l'inerzia. Tutto ciò in conseguenza di una miriade di ragioni che non sto lì a spiegare perché non sono un tecnico ma un pappagallo e finirei col fare brutte figure
sul libro trovi tutto comunque