Facciamo allora un esercizio di fantasia.
Diciamo subito che l'effetto delfino era tipico delle wing-car minigonnate.
Ricordiamo che le vetture Usac-Cart-Irl-Indycar e chi più ne ha più ne metta hanno "sempre" usato i condotti Venturi. La F1 è invece passata per il fallimentare e pericoloso fondo piatto, con creazione di pericolosi cuscini d'aria che non trovavano sfogo in alcun canale e sollevavano tutta la macchina, con brutte instabilità e incidenti vari al '94.
Detto ciò cimentiamoci in questo ideale volo pindarico.
Le vetture tutta-ala fallirono: perché? Principalmente perché andavano più lente delle vetture "miste" che univano i pregi dei due sistemi e ne mitigavano i difetti.
Ma se eliminiamo le ali mettiamo tutti nelle identiche condizioni.
Partiamo dalla Dallara.
Il fondo, molto largo, presenta due scanalature che generano l'effetto suolo. Al contrario delle wing-car '70-'80 la parte esterna fino alle gomme posteriori è piatta, non si è in presenza di canali dritti con saracinesche laterali. L'aria può "sfuggire" lateralmente, l'effetto suolo è mitigato e la risonanza innescata dal bumping non si verifica.
L'alettone anteriore non c'è. Il flusso Y250 non esiste. Si potrebbero limitare ali e alettine laterali, in modo da evitare le minigonne virtuali. L'assenza di alettone posteriore diminuisce l'efficacia di estrazione di aria dal fondo, diminuendo ulteriormente l'effetto suolo. Si passerebbe, molto semplicemente, dalle quasi 3 tonnellate di carico attuali a poche centinaia di kg.
Carico solo del fondo che aumenta alle alte velocità (giusto per gli speedway) e diminuisce alle basse, linearmente. La velocità massima aumenterebbe notevolmente, e diminuirebbe di molto in curva, creando un grande differenziale tra curva e rettilineo. I (assurdi) 6 g laterali sarebbero un ricordo, le alte velocità di punta non verrebbero più istantaneamente decelerate dal drag orrendo delle F1 alate attuali, si tornerebbe a frenare in spazi ben più lunghi, permettendo duelli in frenata.
Dulcis in fundo, la rimozione delle ali porterebbe ad avere scie molto meno turbolente, e in ogni caso le vetture ne diverrebbero insensibili, lavorando solo il fondo a pressione, e non più le ali disturbate. Le macchine potrebbero stare in scia e combattere ravvicinate.
In conclusione andrebbero di certo molto più lente sul giro, ma sarebbero più veloci, con maggiore possibilità di sorpasso, più difficili avendo poco downforce a velocità medio-basse (sbandate d'ordinanza) assolutamente neutre e aerodinamicamente piatte come i sigari anni '60, con in più l'aiutino del fondo a garantire prestazioni degne degli anni attuali.
Ultima cosa, si tornerebbe a giocare con le regolazioni base, con le rifiniture d'assetto, essendo l'aerodinamica non più preponderante si tornerebbe a parlare di cose d'automobile, convergenze, differenziali ecc, tutte cose ormai dimenticate..e in tutto questo il pilota tornerebbe ad essere il vero protagonista, l'autentico domatore, non più passeggero di mostri su rotaie.