Spesso, il suo cognome viene scritto con una doppia "a", cioè "Waldegaard", ma fu un errore dei giornalisti francesi quando, semisconosciuto, vinse il suo primo Montecarlo nel 1969.
Da parte sua, Bjorn commentò così l'errore "di stampa" che lo accompagnerà per tutto il resto della carriera: "Non mi importa che si faccia un errore ortografico scrivendo il mio nome se questo si trova in alto, completamente in alto, alla classifica finale di un rally"
Il suo palmares parla di 16 vittorie nel Mondiale, ma è un dato che gli va stretto perchè il Mondiale è stato istituito solo nel 1973, mentre lui correva e vinceva già molto prima, in gare che erano le stesse che poi sono diventate grandi classiche del Campionato.
Tanto per dire: due Montecarlo (1969 e 1970), tre Svezia (1968-1969-1970) e un Alpenfarth (1970), tutte vittorie ottenute con la mitica Porsche 911, che proprio nel 1970 grazie a queste affermazioni vincerà il neonato "Campionato Internazionale Marche", che nel 1973 diventerà "Campionato Mondiale Costruttori", mentre il titolo piloti verrà istituito solo nel 1979 (e Waldegard lo vincerà con un sol punto su Mikkola).
Bjorn, oltre ad essere un re della savana (4 Safari e 3 Costa d'Avorio), è anche un re dei ghiacci (5 vittorie in Svezia).
Altre sue dichiarazioni:
"Ho incominciato molto giovane a perdere i capelli. Mia madre ha sempre sostenuto che ciò fosse legato al portare frequentemente un casco. Un suo modo per esprimere la sua disapprovazione oppure semplicemente i suoi timori."
"Non mi piacciono le ricognizioni. Non mi sono mai piaciute, ma fanno parte del nostro mestiere. Da loro dipendono i risultati e anche, in parte, il piacere della guida durante un rally".
"L'esperienza mi ha insegnato che è inutile analizzare una gara non tenendo conto delle proprie noie e quelle degli altri. E' più importante sapere che vincere un rally è difficile. Molto difficile. Ciò coinvolge la riuscita. Non si vincono sempre le gare che si meriterebbero di vincere".
"Lo dico con solennità: Cesare Fiorio è uno dei direttori di team più giusti che abbia incontrati. In tutta la mia carriera, ho ricevuto i miei primi ordini di scuderia nel gennaio 1976 al rally di Montecarlo. Con le nostre Stratos eravamo nettamente in testa, Munari e io. Fiorio ci chiese di smettere la lotta. Aveva ragione. Munari mi precedeva in classifica. Vinse. E' normale. Lo stesso anno, a Sanremo, Munari e io abbiamo preso il largo e i concorrenti sono rapidamente svaniti dietro di noi. Gli ordini sono arrivati velocemente: bisognava rallentare. Era convenuto che nella ultima speciale avremmo fatto cessare lo stato di parità. In quel momento possedevo per caso 4" di vantaggio su Munari. Al via della speciale, Fiorio (tramite Nick Bianchi, n.d.s.) mi ha trattenuto per esattamente 4", prima di lasciarmi andare. Sul momento era difficile da accettare, ma la sua decisione era giusta".
"Gli ordini di squadra al Sanremo '76 non sono stati affatto il motivo per cui sono passato alla Ford nel '77. Ero considerato uno specialista di vetture tutto-dietro e volevo dimostrare che potevo guidare anche una vettura classica: motore anteriore e ruote motrici posteriori."