Si l'ho vista. E' praticamente una copia di un'Audi e una BMW.
Mentre, in origine, l'Alfa non copiava gli altri, casomai era lei ad essere copiata.
Tweet della Mercedes: Tedeschi Popolo Eletto, non c'è niente da fare.
Produzione Automobilistica
In tutta questa storia, la cosa migliore è questa 
Alfa Romeo, parte il grande rilancio:
nuovo marchio, riapre il museo di Arese
Torna sotto i riflettori in occasione del 105° compleanno dell'azienda una delle collezioni di auto più ambite del pianeta, un'esposizione che fa invidia a tutti i grandi costruttori globali.
MILANO - Alfa Romeo festeggia i suoi 105 anni aprendo al pubblico il proprio Museo storico di Arese. Denominato “La macchina del tempo”, è dotato di bookshop,caffetteria, centro documentazione, pista prove, spazi per eventi e show-room con delivery area.
Inaugurato il 24 giugno in occasione dell’anteprima mondiale della nuova Giulia, “La macchina del tempo - Museo storico Alfa Romeo” aprirà al pubblico il 30 giugno e sarà visitabile tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 10 alle 18, con prolungamento orario fino alle 22 il giovedì (http://www.museoalfaromeo.com). Il Museo ospita i pezzi più significativi della collezione storica Alfa Romeo, costituita a partire dalla prima metà degli anni '60. Inaugurato nel 1976 e visitabile solo su prenotazione, in seguito alla dismissione del sito produttivo e alla conseguente perdita della funzione direzionale del Centro, il museo è stato chiuso nel 2009.
A fine 2013 l'architetto Benedetto Camerana è stato chiamato a proporre un nuovo progetto che integrasse gli obiettivi del rilancio e le esigenze di tutela sull'edificio. I lavori sono partiti nell'estate 2014 e in meno di 12 mesi è stato completato un importante intervento di riqualificazione sull'intero complesso realizzato da Fca Partecipazioni. L'elemento chiave del progetto è rappresentato dalla struttura rossa che attraversa il complesso: dalla pensilina che accoglie i visitatori, passando dall'area d'ingresso, fino all'inizio del percorso espositivo con il nuovo volume della scala mobile.
Quest'ultimo innesto architettonico, ben visibile dall'autostrada nel suo “rosso Alfa”, è il simbolo della rinascita del Museo: un segno moderno, incastonato nell'architettura degli anni '70, che risolve il rapporto necessario tra storia e contemporaneo. Lungo il percorso sono esposti i 69 modelli che maggiormente hanno segnato non solo l'evoluzione del marchio, ma la storia stessa dell'auto. Dalla prima vettura A.L.F.A., la 24 HP, alle leggendarie vincitrici delle Mille Miglia come la 6C 1750 Gran Sport di Tazio Nuvolari, dalle 8C carrozzate Touring alla Gran Premio 159 “Alfetta 159” campione del Mondo di Formula 1 con Juan Manuel Fangio; dalla Giulietta, vettura iconica degli anni '50, alla 33 TT 12.
L'essenza del marchio è condensata in tre principi: la Timeline, che rappresenta la continuità industriale; la Bellezza, che unisce stile e design; la Velocità, sintesi di tecnologia e leggerezza. A ogni principio corrisponde un piano del Museo. La Timeline occupa l'intero piano 1, con una selezione delle 19 auto più rappresentative dell'evoluzione del marchio, ciascuna accompagnata da un pannello informativo multimediale. L'esposizione è completata da una 'memoria interattivà, postazione smart-tech da cui i visitatori possono accedere a un sistema interattivo che approfondisce la storia dei modelli.
L'installazione “Quelli dell'Alfa Romeo” racconta come in più di 100 anni sia nata una leggenda grazie al lavoro di migliaia di uomini che hanno contribuito alla crescita dell'azienda: dagli operai ai meccanici, dai collaudatori ai disegnatori, dagli ingegneri agli impiegati. La seconda parte del percorso è la “Bellezza”, che occupa l'intero piano zero con diverse aree tematiche. L'allestimento è pensato con linee dinamiche e fluide che richiamano il segno dei grandi carrozzieri italiani: da “I maestri dello stile”, che riunisce 9 grandi esempi di design di ogni epoca, a “La scuola italiana”, dove sono esposte le auto realizzate negli anni '30 e '40 dalla carrozzeria Touring con il marchio Superleggera.
Al centro del percorso “Alfa Romeo nel cinema”. Seguono “Il Fenomeno Giulietta” e “Giulia: disegnata dal vento”, con i modelli che accompagnano la crescita economica e del gusto dell'Italia degli anni '50 e '60. La terza parte è dedicata alla Velocità, che occupa l'intero piano interrato: da “Nasce la leggenda”, spettacolare spazio multimediale che riunisce le interpreti delle epiche competizioni tra le due guerre, fino all'esordio nella F1, al “Progetto 33” e “Le corse nel Dna”. Si entra poi nel “Tempio delle vittorie”, che presenta i 10 più grandi trionfi della storia Alfa.
Il viaggio attraverso il mito si chiude con un finale ludico e spettacolare: le “bolle emozionali” dedicate all'esperienza del mondo Alfa Romeo, con filmati a realtà virtuale a 360 gradi, e una sala immersiva in cui il visitatore, seduto su poltrone interattive, può assistere alla proiezione 4D di filmati dedicati ai leggendari successi Alfa.
da Il Messaggero Motori
Alfa Romeo, parte il grande rilancio:
nuovo marchio, riapre il museo di Arese
Torna sotto i riflettori in occasione del 105° compleanno dell'azienda una delle collezioni di auto più ambite del pianeta, un'esposizione che fa invidia a tutti i grandi costruttori globali.
MILANO - Alfa Romeo festeggia i suoi 105 anni aprendo al pubblico il proprio Museo storico di Arese. Denominato “La macchina del tempo”, è dotato di bookshop,caffetteria, centro documentazione, pista prove, spazi per eventi e show-room con delivery area.
Inaugurato il 24 giugno in occasione dell’anteprima mondiale della nuova Giulia, “La macchina del tempo - Museo storico Alfa Romeo” aprirà al pubblico il 30 giugno e sarà visitabile tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 10 alle 18, con prolungamento orario fino alle 22 il giovedì (http://www.museoalfaromeo.com). Il Museo ospita i pezzi più significativi della collezione storica Alfa Romeo, costituita a partire dalla prima metà degli anni '60. Inaugurato nel 1976 e visitabile solo su prenotazione, in seguito alla dismissione del sito produttivo e alla conseguente perdita della funzione direzionale del Centro, il museo è stato chiuso nel 2009.
A fine 2013 l'architetto Benedetto Camerana è stato chiamato a proporre un nuovo progetto che integrasse gli obiettivi del rilancio e le esigenze di tutela sull'edificio. I lavori sono partiti nell'estate 2014 e in meno di 12 mesi è stato completato un importante intervento di riqualificazione sull'intero complesso realizzato da Fca Partecipazioni. L'elemento chiave del progetto è rappresentato dalla struttura rossa che attraversa il complesso: dalla pensilina che accoglie i visitatori, passando dall'area d'ingresso, fino all'inizio del percorso espositivo con il nuovo volume della scala mobile.
Quest'ultimo innesto architettonico, ben visibile dall'autostrada nel suo “rosso Alfa”, è il simbolo della rinascita del Museo: un segno moderno, incastonato nell'architettura degli anni '70, che risolve il rapporto necessario tra storia e contemporaneo. Lungo il percorso sono esposti i 69 modelli che maggiormente hanno segnato non solo l'evoluzione del marchio, ma la storia stessa dell'auto. Dalla prima vettura A.L.F.A., la 24 HP, alle leggendarie vincitrici delle Mille Miglia come la 6C 1750 Gran Sport di Tazio Nuvolari, dalle 8C carrozzate Touring alla Gran Premio 159 “Alfetta 159” campione del Mondo di Formula 1 con Juan Manuel Fangio; dalla Giulietta, vettura iconica degli anni '50, alla 33 TT 12.
L'essenza del marchio è condensata in tre principi: la Timeline, che rappresenta la continuità industriale; la Bellezza, che unisce stile e design; la Velocità, sintesi di tecnologia e leggerezza. A ogni principio corrisponde un piano del Museo. La Timeline occupa l'intero piano 1, con una selezione delle 19 auto più rappresentative dell'evoluzione del marchio, ciascuna accompagnata da un pannello informativo multimediale. L'esposizione è completata da una 'memoria interattivà, postazione smart-tech da cui i visitatori possono accedere a un sistema interattivo che approfondisce la storia dei modelli.
L'installazione “Quelli dell'Alfa Romeo” racconta come in più di 100 anni sia nata una leggenda grazie al lavoro di migliaia di uomini che hanno contribuito alla crescita dell'azienda: dagli operai ai meccanici, dai collaudatori ai disegnatori, dagli ingegneri agli impiegati. La seconda parte del percorso è la “Bellezza”, che occupa l'intero piano zero con diverse aree tematiche. L'allestimento è pensato con linee dinamiche e fluide che richiamano il segno dei grandi carrozzieri italiani: da “I maestri dello stile”, che riunisce 9 grandi esempi di design di ogni epoca, a “La scuola italiana”, dove sono esposte le auto realizzate negli anni '30 e '40 dalla carrozzeria Touring con il marchio Superleggera.
Al centro del percorso “Alfa Romeo nel cinema”. Seguono “Il Fenomeno Giulietta” e “Giulia: disegnata dal vento”, con i modelli che accompagnano la crescita economica e del gusto dell'Italia degli anni '50 e '60. La terza parte è dedicata alla Velocità, che occupa l'intero piano interrato: da “Nasce la leggenda”, spettacolare spazio multimediale che riunisce le interpreti delle epiche competizioni tra le due guerre, fino all'esordio nella F1, al “Progetto 33” e “Le corse nel Dna”. Si entra poi nel “Tempio delle vittorie”, che presenta i 10 più grandi trionfi della storia Alfa.
Il viaggio attraverso il mito si chiude con un finale ludico e spettacolare: le “bolle emozionali” dedicate all'esperienza del mondo Alfa Romeo, con filmati a realtà virtuale a 360 gradi, e una sala immersiva in cui il visitatore, seduto su poltrone interattive, può assistere alla proiezione 4D di filmati dedicati ai leggendari successi Alfa.
da Il Messaggero Motori
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Niki - Team Manager
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Nel frattempo ho già scritto al Museo. Non credo che mi haheranno di striscio, ma insomma... 
Vediamo chi trova il primo errore, a parte Sun
Vediamo chi trova il primo errore, a parte Sun
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Niki - Team Manager
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Azz, allora ogni tanto qualcosa di buono succede.
Email e relativa risposta dal Museo:
Da: me
Inviato: giovedì 25 giugno 2015 09:36
A: Info Museo AlfaRomeo (FCA)
Oggetto: immagine errata
Buongiorno.
Scrivo per segnalarvi un errore all'interno del sito.
Nella sezione "Velocità" dove è il riquadro "Campione del Mondo", l'immagine che ritrae Vittorio Brambilla su Alfa Romeo T177 inseguito da Niki Lauda su Brabham Alfa Romeo BT48 nel 1979, è al contrario.
L'immagine giusta è la seguente:
Non so se la modifica verrà apportata ma, vista l'onda mediatica relativa al "ritorno" dell'Alfa e le relative aspettative, credo che anche il contorno debba usufruire di tutta l'attenzione possibile.
Nella attesa di venire a visitare il Museo nel prossimo futuro, invio distinti saluti,
firma
Il 25/06/2015 12:34, Info Museo AlfaRomeo (FCA) ha scritto:
La ringraziamo molto per la segnalazione, purtroppo ci è scappata… Provvediamo subito a sistemare la foto
Sperando di averla presto tra i visitatori del museo, la salutiamo con cordialità
Lo staff del museo
Email e relativa risposta dal Museo:
Da: me
Inviato: giovedì 25 giugno 2015 09:36
A: Info Museo AlfaRomeo (FCA)
Oggetto: immagine errata
Buongiorno.
Scrivo per segnalarvi un errore all'interno del sito.
Nella sezione "Velocità" dove è il riquadro "Campione del Mondo", l'immagine che ritrae Vittorio Brambilla su Alfa Romeo T177 inseguito da Niki Lauda su Brabham Alfa Romeo BT48 nel 1979, è al contrario.
L'immagine giusta è la seguente:
Non so se la modifica verrà apportata ma, vista l'onda mediatica relativa al "ritorno" dell'Alfa e le relative aspettative, credo che anche il contorno debba usufruire di tutta l'attenzione possibile.
Nella attesa di venire a visitare il Museo nel prossimo futuro, invio distinti saluti,
firma
Il 25/06/2015 12:34, Info Museo AlfaRomeo (FCA) ha scritto:
La ringraziamo molto per la segnalazione, purtroppo ci è scappata… Provvediamo subito a sistemare la foto
Sperando di averla presto tra i visitatori del museo, la salutiamo con cordialità
Lo staff del museo
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Niki - Team Manager
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Niki ha scritto:Azz, allora ogni tanto qualcosa di buono succede.
Email e relativa risposta dal Museo:
Da: me
Inviato: giovedì 25 giugno 2015 09:36
A: Info Museo AlfaRomeo (FCA)
Oggetto: immagine errata
Buongiorno.
Scrivo per segnalarvi un errore all'interno del sito.
Nella sezione "Velocità" dove è il riquadro "Campione del Mondo", l'immagine che ritrae Vittorio Brambilla su Alfa Romeo T177 inseguito da Niki Lauda su Brabham Alfa Romeo BT48 nel 1979, è al contrario.
L'immagine giusta è la seguente:
Non so se la modifica verrà apportata ma, vista l'onda mediatica relativa al "ritorno" dell'Alfa e le relative aspettative, credo che anche il contorno debba usufruire di tutta l'attenzione possibile.
Nella attesa di venire a visitare il Museo nel prossimo futuro, invio distinti saluti,
firma
Il 25/06/2015 12:34, Info Museo AlfaRomeo (FCA) ha scritto:
La ringraziamo molto per la segnalazione, purtroppo ci è scappata… Provvediamo subito a sistemare la foto
Sperando di averla presto tra i visitatori del museo, la salutiamo con cordialità
Lo staff del museo
Praticamente teutonici nella loro efficienza, serietà, sobrietà e cordialità
"E' l'eterno e sempre presente pericolo della morte a rendere sublimi le corse automobilistiche" (S. Moss)
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echoes - Team Manager
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Io la vedo così 
Sembra bella. E discretamente "ignorante" .... Se associata ad un programma sportivo SERIO, potrebbe diventare bellissima. Mi piace la trazione posteriore / integrale (indipendentemente dalla tradizione).
Ovviamente il primo pensiero è andato al turismo e DTM (aspetto i primi rendering ).
Finalmente torniamo a correre insieme. Bentornata @Alfa_romeo !
Sembra bella. E discretamente "ignorante" .... Se associata ad un programma sportivo SERIO, potrebbe diventare bellissima. Mi piace la trazione posteriore / integrale (indipendentemente dalla tradizione).
Ovviamente il primo pensiero è andato al turismo e DTM (aspetto i primi rendering
)." Ferrea Mole, Ferreo Cuore "
" Unguibus et rostro "
" Chi osa vince "
" Mai discutere con un idiota (coglione), ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. "
... 
" Unguibus et rostro "
" Chi osa vince "
" Mai discutere con un idiota (coglione), ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. "
... -
Pennywise - Team Manager
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" Ferrea Mole, Ferreo Cuore "
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Pennywise - Team Manager
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" Ferrea Mole, Ferreo Cuore "
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Pennywise - Team Manager
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Mi sono sempre vantato di saper riconosce le Ferrari, in special modo quelle degli anni 60 (questione d'età ), al primo sguardo.
Questa foto trovata per caso mi ha fatto faticare un poco e ho trovato la cosa intrigante.
Qualcuno si vuole cimentare ?
), al primo sguardo.Questa foto trovata per caso mi ha fatto faticare un poco e ho trovato la cosa intrigante.
- b0e300a17f2ae040994255f6b139d65e.jpg (185.09 KiB) Osservato 6559 volte
Qualcuno si vuole cimentare ?
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Powerslide - Team Manager
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Niki - Team Manager
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Vista il rigonfiamento sul cofano stavo per sparare 400 superamerica, ma mancano i rilievi laterali e non si vede il paraurti davanti, per cui mi associo anch'io e confermo 250 gt berlinetta lusso
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330tr - Team Manager
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Bravi ragazzi, è prorpio una 250 Berlinetta Lusso o GTL che dir si voglia.
Ciò che la rende immediatamente riconoscibile è il cruscotto.
Inspiegabilmente Pininfarina decise di disporre la strumentazione al contrario: temperatura e pressione olio, temperatura acqua, livello carburante e orologio vennero posti dietro al volante, mentre tachimetro e, soprattutto, contagiri furono relegati al centro e un po' in basso, leggermente orientati verso il guidatore.
Non tutti, giustamente, gradirono questa stranezza ed esiste qualche esemplare con la disposizione canonica.
Strano destino quello della 250 Berlinetta Lusso.
Nata per sostituire l'insostituibile 250 SWB (l'ultima macchina, si diceva, con cui si potesse andare alla prima della Scala e poi a correre a LeMans, per esaltarne la versatilità) non ebbe un'accoglienza troppo calorosa. Contro i 280 CV della SWB, la Lusso ne dichiarava solo 250 ed anche la velocità massima era data di 30 km/h inferiore al modello che l'aveva preceduta. In verità per la 250 GTL furono forniti i valori "stradali", mentre per la SWB la Casa dichiarava quelli del modello competizione
Non fu sufficiente la coda tronca, piuttosto bassa e sovrastata da un enorme lunotto posteriore, a darle un alone di sportività quando molti si sarebbero attesi i fari anteriori carenati e una cintura vetrata più alta e contenuta.
In produzione per soli due anni per un totale di circa 350 pezzi, fu presto dimenticata e scomparve per vent'anni anche dal mercato dei collezionisti. Curiosamente di lei apparivano spesso inserzioni di vendita della sola carrozzeria
Era successo che la GTL avesse lo stesso telaio della GTO con i supporti motore arretrati di qualche centimetro rispetto alla SWB. Ecco quindi che si prestava splendidamete ad essere usata come base per le GTO-fake prodotte a go-go negli '80 e '90.
Oggi ha riacquistato il posto che le compete (meglio una GTL vera che una GTO falsa) e il valore si misura a sei zeri
Ciò che la rende immediatamente riconoscibile è il cruscotto.
Inspiegabilmente Pininfarina decise di disporre la strumentazione al contrario: temperatura e pressione olio, temperatura acqua, livello carburante e orologio vennero posti dietro al volante, mentre tachimetro e, soprattutto, contagiri furono relegati al centro e un po' in basso, leggermente orientati verso il guidatore.
Non tutti, giustamente, gradirono questa stranezza ed esiste qualche esemplare con la disposizione canonica.
Strano destino quello della 250 Berlinetta Lusso.
Nata per sostituire l'insostituibile 250 SWB (l'ultima macchina, si diceva, con cui si potesse andare alla prima della Scala e poi a correre a LeMans, per esaltarne la versatilità) non ebbe un'accoglienza troppo calorosa. Contro i 280 CV della SWB, la Lusso ne dichiarava solo 250 ed anche la velocità massima era data di 30 km/h inferiore al modello che l'aveva preceduta. In verità per la 250 GTL furono forniti i valori "stradali", mentre per la SWB la Casa dichiarava quelli del modello competizione
Non fu sufficiente la coda tronca, piuttosto bassa e sovrastata da un enorme lunotto posteriore, a darle un alone di sportività quando molti si sarebbero attesi i fari anteriori carenati e una cintura vetrata più alta e contenuta.
In produzione per soli due anni per un totale di circa 350 pezzi, fu presto dimenticata e scomparve per vent'anni anche dal mercato dei collezionisti. Curiosamente di lei apparivano spesso inserzioni di vendita della sola carrozzeria
Era successo che la GTL avesse lo stesso telaio della GTO con i supporti motore arretrati di qualche centimetro rispetto alla SWB. Ecco quindi che si prestava splendidamete ad essere usata come base per le GTO-fake prodotte a go-go negli '80 e '90.
Oggi ha riacquistato il posto che le compete (meglio una GTL vera che una GTO falsa) e il valore si misura a sei zeri
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Powerslide - Team Manager
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Qualche anno fà leggevo che le quotazioni in salita eponenziale erano quelle delle Gto '64 perchè stavano diventando sempre più rare per via del fatto che molti le trasformavano in Gto del '62.
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Niki - Team Manager
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Niki - Team Manager
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Sul mercato una elettrica pura Chevrolet, 30.000 neuri, 320 km autonomia.
http://www.quattroruote.it/news/novita/2016/01/07/chevrolet_bolt_ces_2016_ecco_l_elettrica_da_30_mila_dollari_e_320_km_di_autonomia.html
http://www.quattroruote.it/news/novita/2016/01/07/chevrolet_bolt_ces_2016_ecco_l_elettrica_da_30_mila_dollari_e_320_km_di_autonomia.html
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330tr - Team Manager
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