da luigi_1111 » 14/11/2013, 14:11
C'era qualcosa che mi frullava in testa.. Mi ricordavo di Mauro ma non ricordavo perché.. Poi l'illuminazione:
[quote="Pedro59"]
Luglio 1970, un sacco di anni fa.
Si corre quella che, anche se ancora non è ufficiale, tutti sanno sarà l'ultima edizione del Gran Premio del Mugello.
Troppe cose sono cambiate e su quelle strade non è più possibile continuare a correre con i nuovi standard di sicurezza per piloti e spettatori. Quest'anno la corsa vale per il Campionato Europeo Sport 2 litri e per uniformare la lunghezza della prova agli standard del Campionato si disputa sulla distanza di soli cinque giri del circuito stradale di 66,2 Km.
Alla vigilia i favoriti solo le Lola, le Chevron e le Abarth 2000, queste ultime scese in forza sulle strade toscane.
La Casa dello Scorpione presenta quattro fiammanti barchette 2000, due, con motore centrale, affidate a Vaccarella e Kinnunen, altre due col classico motore "fuoribordo" per Merzario, vincitore dell'ultima edizione, e per l'olandese Gijs Van Lennep.
Nonostante l'imponente schieramento e la presenza dello stesso Carlo Abarth, c'è un altro pilota dell'Abarth profondamente deluso.
Si chiama Mauro Nesti.
Ha ormai 35 anni e in quella occasione, nella gara che forse ama di più, aveva sognato che la casa cui aveva regalato tanti successi nelle piccole cilindrate gli avrebbe assegnato una macchina per vincere, invece, per Mauro Nesti c'è la solita "piccola" Abarth 1000.
Nesti è amareggiato, e confida ad un amico la sua delusione.
Poi corre alla sua maniera. Con la piccola Abarth 1000 vola sui tornanti del Mugello e sulle curve in discesa della Futa. Per la vittoria di classe non c'è partita, ma Nesti fa di più, duella con il coltello fra i denti con i prototipi più potenti, in particolare con Munari che dispone della Lancia FM2, il prototipo su cui la Lancia conta per tornare a correre e vincere nelle prove di velocità. Il duello è sul filo dei secondi e si risolve a favore di Mauro Nesti da Bardalone, sull'Appennino pistoiese, un posto dove se ci nasci ed hai la passione dei motori il tuo destino è segnato: diventerai pilota da corsa.
Alla fine Nesti è ottavo assoluto, un risultato eccezionale.
Con lui si congratulano tutti, da Carlo Abarth, al Dottor Avidano, storico DS della casa dello scorpione, a Merzario che ha vinto d'un soffio sul compagno Kinnunen.Il pubblico, poi, gli tributa un autentico trionfo.
Nesti, però, sorride amaro, sa che avrebbe potuto vincere e che per l'ennesima volta non gli hanno dato la possibilità di misurarsi alla pari con gli avversari.
L'amico raccoglie uno sfogo amaro:-"...smetto di correre..."-
La notizia si diffonde nell'ambiente, poi qualcuno che la sa lunga, dice:-"...macché smettere, Mauro Nesti continuerà ancora per almeno due o tre anni..."-
Avrà al tempo stesso ragione e torto.
Mauro Nesti di Bardalone, che da ragazzo provava cento volte "la curva del ponte sul Limestre, che difficili così ce ne sono poche...", continuerà a correre, ma non per due o tre anni, bensì per più di trenta !.
In quegli anni conquisterà diciassette titoli italiani e nove Europei della Montagna, vincendo l'ultima corsa in salita a 64 anni suonati, nel 1999. Appena qualcuno gli affida una macchina "grossa", non ce n'è più per nessuno. Lo fa un imprenditore di Imola che lo incontra sulle tribune della 500 Km dove è andato da spettatore all'indomani della conquista del titolo italiano Prototipi 1000 ed aver nuovamente deciso di smettere:-"...stavolta sul serio..."-
Per evitare di trovarselo avversario nella classe 1600, un collega pilota con mezzi economici superiori e che lo conosce bene, gli compra un motore più potente.
Ancora oggi quando ci troviamo a parlare di questo o quel pilota del Circuito del Mugello o di qualche altra specialità non manca mai chi dice: "Sì bravi sono bravi, ma i' Nesti gli era meglio !"
E non sempre so dargli torto.[/quote]