da sundance76 » 22/07/2021, 20:01
OVALI E STRADALI
"Le Indycar sembravano fatte apposta per me, e più la pista era veloce, più pareva tagliata per il mio naturale stile di guida. Su quelle più lente dovevo imparare. Dovetti lavorarci. I circuiti che mi davano più problemi erano quelli stradali perché devi avere una presa sicura sul volante, devi sballottare la macchina qua e là, devi maltrattarla. Io ho avuto sempre la tendenza a guidare in punta di dita, non con il palmo delle mani. Era perfetto su uno speedway perché sei più delicato, più puoi avvicinarti al limite senza superarlo. [..]
Non era una questione di pensare alle conseguenze di un incidente. Ero molto meno preoccupato dal dolore sui circuiti stradali che sugli speedway. Quello che cambiava era lo stile di guida. Dovevi maltrattare davvero la macchina. Sui circuiti stradali c'è molto più spazio per gli errori. Quando scendi da una macchina su un circuito stradale sei fisicamente provato. Quando scendi da una macchina su uno speedway sei mentalmente provato, perché non c'è spazio per gli errori e trattieni il respiro a ogni curva, a ogni giro. Potevo togliere il due o il tre per cento senza che fosse un problema. Ma se vuoi correre veloce, devi andare al limite, devi uscire dalla scia giusta, devi liberare la potenza ed essere pronto a farlo in ogni istante. In pratica è come se ti qualificassi a ogni giro. Questa sensazione e la consapevolezza che se commetti un errore sarà devastante... è mentalmente stancante.
Invece sugli stradali è meglio. La differenza per me è era che dovevo essere più attivo in macchina. Ero abituato a cercare di fare tutto con grande delicatezza, in maniera precisa, lieve, mentre sulle strade dovevo imparare a darci dentro. Dovevo imparare a maltrattare la macchina, ma anche a lasciarla andare. Puoi prendere una curva troppo stretta, aspettare che sbandi e riprenderla. Su un circuito stradale guidi di riflesso. Su uno speedway devi imparare a cogliere la sensazione che la macchina ti dà poco prima che succeda, perché se aspetti dopo che è successo, è troppo tardi".
(Rick Mears)
Nella foto, Laguna Seca, ultima gara Indycar '89. Rick Mears con la Penske coglie la sua 26ma vittoria, ed è vice-campione dietro Fittipaldi. Per Rick è la prima vittoria su uno stradale dopo il grave incidente di Sanair '84. Con questa affermazione, Mears diventa il pilota Indycar più vincente degli anni '80, con 20 vittorie.
- Allegati
-

- EWJN-x2UcAAprKJ.jpg (291.57 KiB) Osservato 6780 volte
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.
https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI