Sport Prototipi anni '60-'70 e Gruppo C

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da Pedro59 » 12/05/2015, 20:43

(...continua)
"Dopo la vittoria di Digione le cose cambiarono nell'ambiente dell'Alfa Romeo.
Chiti riuscì a ritornare in sella a pieno titolo e credo che la cosa non dispiacesse a Willy Khausen che automaticamente si ritenne sollevato dal ruolo di sovvenzionatore della campagna mondiale, oltretutto aveva trovato uno sponsor italiano: la "CAMPARI".Presto si tornò agli usati costumi della gestione Chiti, passando le nottate a cambiare i motori...A Monza ce la vedemmo brutta per colpa delle gomme che durante le prove "dechappavano".
Risolvemmo con il solito colpo di genio italico utilizzando delle gomme ...stagionate, meno prestazionali, ma che resistevano meglio. Non mancarono comunque i problemi con un incidente, fortunatamente senza conseguenze, a Merzario cui si tranciò il mozzo della ruota posteriore destra nel rettilineo che porta alla "Parabolica". In griglia Laffite ci portò comunque in prima fila, dietro alla sorprendente Mirage di Mass e Schencken e davanti all'altra Alfa di Pescarolo-Bell e alla Renault turbo di Larrousse e Jabouille.
L'avvio della gara fu favorevole ai nostri avversari, presto la Mirage e la Renault presero un vantaggio consistente anche per la tattica conservativa che avevamo impostato per ridurre il rischio pneumatici, puntando sulla carente affidabilità delle nostre concorrenti. Dopo una settantina di giri, infatti sia l'Alpine battistrada che la Mirage cominciarono ad accusare noie meccaniche e Merzario ebbe via libera, mentre anche Pescarolo e Bell furono costretti ad una lunga sosta per sostituire gli ammortizzatori che di fatto li mise fuori gioco.Sfruttando le debolezze altrui riuscimmo a vincere una corsa sofferta molto più di quanto reciti la classifica che vide vittoriosal'Alfa di Merzario-Laffite, davanti alla Porsche di Joest-Casoni e alla Renault che aveva progressivamente perso potenza al turbocompressore, mentre la Mirage si era fermata per il cedimento della trasmissione.Per chi, come me, vedeva le cose dall'interno e con la chiarezza necessaria, ancora c'era poco da festeggiare: le nostre avversarie si erano dimostrate più veloci e una delle nostre macchine aveva ceduto finendo nelle ultime posizioni mettendo in dubbio le nostre certezze sulla superiore affidabilità.Le prossime gare, Spa e Pergusa avrebbero risposto all'interrogativo che da un po' mi ponevo: "Le nostre macchine erano davvero nel complesso prestazioni/robustezza superiori alla concorrenza oppure, come cominciavo a temere, le avevamo sopravvalutate ?"A Spa la Renault e la Mirage non si presentarono e furono due forfait pesanti.
Per quanto riguarda il team francese questo mi confermò quello che avevo pensato dopo il Mugello, ovvero che quella vittoria schiacciante aveva fatto più male a loro che a noi spingendoli a sviluppare il motore per la F.1. aumentando la potenza specifica anziché la rosbustezza. La casa inglese si giustificò con il fatto che la Cosworth impegnata nella più remunerativa F.1 non era riuscita a revisionare i motori del team, in realtà c'era stata anche la grana di Mass che non voleva correre a Spa, tracciato messo al bando dalla GPDA di cui faceva parte. Anche da noi non mancarono i problemi, ma a parte quello solito delle gomme, il peggiore non riguardò le macchine, bensì i piloti."
(continua...)
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da Pedro59 » 14/05/2015, 12:05

(...continua)
Domingo Piedade aveva ingaggiato per la 1000 Km il miglior pilota possibile: il belga Jacky Ickx che a Spa era in grado di fare la differenza specialmente in caso di pioggia, evenienza tutt'altro che remota sul circuito delle Ardenne. Ickx si trovò affiancato a Merzario, mentre l'altra macchina restò alla coppia tradizionale Pescarolo-Bell.Fra Ickx e Merzario c'era della ruggine dai tempi della Ferrari quando avevano corso assieme anche in Formula 1 e dove il belga aveva fatto valere il suo ruolo di prima guida. Ora che, all'Alfa Romeo, era Merzario a sentirsi prima guida, voleva mettere le cose in chiaro. [glow]("Alla Ferrari lui era il primo pilota ed io dovevo accettare tutto. Adesso primo pilota sono io e lui dovrà adattarsi a me" aveva dichiarato Merzario prima di Spa a Franco Lini su Autosprint ndR).[/glow]Già in prova c'era una certa tensione sugli assetti da tenere e sulle gomme da impiegare: Ickx la voleva in un modo, Merzario in un altro, e alla fine la spuntò il belga che avrebbe preso il via per il primo turno di guida. La prima fila era tutta per noi: Pescarolo aveva fatto la pole, Ickx il secondo miglior tempo (a 4", ma con la pista bagnata ndR). Dopo un avvio combattuto fra Ickx e Pescarolo era cominciato a piovere ed Ickx aveva preso la testa. Al primo rifornimento Ickx era ancora al comando ed il belga mantenne il volante allungando il suo turno di guida, mentre Pescarolo l'aveva ceduto a Bell che sul bagnato andava fortissimo, tanto da recuperare addirittura su Ickx, penalizzato forse dalle coperture che lui stesso aveva imposto (vedi AS ndR). Il guai grosso avvenne al cambio: Merzario ripartì in seconda posizione, ma andava lentissimo. La pioggia era aumentata parecchio, ma non si spiegava un simile divario di tempi fra Bell e Arturo. Uscimmo al muretto segnalando a Merzario di accelerare, ma non ottenemmo risposta, allora decisi di farlo rientrare per cedere il volante ad Ickx che scalpitava, ma lui non se ne diede per inteso. Ero furibondo, perché era chiaro che un pilota veloce come Merzario non poteva perdere così tanto terreno da Bell a meno che non lo ...facesse apposta! Infine era per me inconcepibile che un pilota disubbidisse ad un ordine del muretto. Ne parlai con Chiti che però non volle dar seguito alla faccenda. Fatto sta che al momento del cambio Pescarolo ripartì con un giro di vantaggio su un Ickx verde di bile e al traguardo la doppietta non servì a farmi passare la rabbia per quella faccenda decisamente antipatica, che in un certo senso cambiò il mio rapporto con Chiti.Chiti era un personaggio molto particolare, capace di terribili sfuriate per questioni futili, ed al tempo stesso tollerante verso mancanze anche gravissime, a seconda dei casi e del personaggio che aveva davanti e a quanto potesse essergli utile in quella circostanza. Era un motorista geniale, forse il migliore con cui ho lavorato, ma non era facile, con un carattere come il mio andarci d'accordo. Vi racconto un episodio che può servire ad inquadrare il nostro rapporto non sempre disteso.
Durante una delle tante 24 Ore di Le Mans cui ho partecipato con l'Alfa Romeo, nel pieno della notte si verificarono su tutte le macchine problemi ai freni, pertanto una ad una le nostre "33" rientrarono per le riparazioni. Era un affare decisamente rognoso, i nostri meccanici dovevano smontare le pinze con i freni ancora caldissimi e non era una faccenda piacevole, c'era come minimo da bruciarsi le mani, nonostante le protezioni. Io avevo organizzato su due piedi una procedura per rendere efficiente e sicura l'operazione e cercavo al tempo stesso di dare una mano, quando Chiti, preoccupato dal trambusto che stava accadendo, irruppe sulla scena strillando ordini a destra e a manca. Gli chiesi di mettersi da parte, ma lui, impulsivo com'era non mi ascoltò nemmeno continuando a dare ordini ai meccanici che, confusi, non sapevano più che fare. Allora, un po' per la stanchezza, un po' per la rabbia di veder sfumare un bel risultato e molto per aver visto invadere il mio campo di responsabilità, mi saltò la mosca al naso. Avevo in mano una pinza dei freni Brembo, un oggettino di qualche chilo di metallo e brandendolo gli strillai:-"Ingegnere se non se ne va gliela tiro in testa". Lui, sorpreso, mi squadrò e mi urlò:-"Severi è licenziato!"- "Benissimo !" dissi e lasciai cadere la pinza del freni e avviandomi all'uscita. "Severi, venga subito qua!" mi gridò, "No, ingegnere, lei mi ha licenziato ed ora vado dove mi pare !"- Lo sentivo moccolare mentre uscivo dal box e c'era "Sissi" Manfredini, il nostro meccanico, che mi inseguiva dicendomi "Su ingegnere che c'è bisogno..."- Una scena comica.
Quando poi tornai indietro e rammentai a Chiti del mio licenziamento e lui mi rispose qualcosa tipo: "Ovvia, oh Severi, le son cose che si dicono !"
Carlo Chiti era fatto così...
(continua...)
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da sundance76 » 24/09/2015, 21:58

Aspettando la continuazione del lavoro di Pedro, una foto "d'atmosfera" della Targa Florio mondiale...

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"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Niki » 23/10/2015, 16:39

Le Mans 1977, Porsche 936.
Quando non c'erano ancora le chicanes.
https://www.youtube.com/watch?v=UBzgRT2AIys
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da Pennywise » 25/10/2015, 7:48

" Ferrea Mole, Ferreo Cuore "

" Unguibus et rostro "

" Chi osa vince "

" Mai discutere con un idiota (coglione), ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. " :clap: :bow-blue: ... 8-)
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da Pedro59 » 28/01/2016, 17:46

Torno con la seconda parte del racconto del Mondiale dell'Alfa Romeo nelle parole dell'Ing. Gherardo Severi che visse quei giorni con le mani in pasta e può davvero testimoniare l'ultima grande vittoria del biscione. Buon lettura, se vorrete.

"A Monza, come ho detto, ci era andata un gran bene, a Spa le cose si erano raddrizzate, ma certe faccende non avevano certo aiutato a mantenere un bel clima in seno alla squadra. La faccenda Merzario-Ickx non era andata giù a me più di quanto fosse andata giù a Ickx, ma Chiti, tornato ormai al posto di comando, lasciò cadere la questione a mio avviso anche per paura della reazione della stampa in caso di esclusione da parte di un Team italiano di quello che tutti indicavano come il pilota numero uno in Italia proprio quando la prossima prova in calendario era a Pergusa.
Il circuito di Pergusa, per chi non lo conosce, è un circuto abbastanza lungo, quasi cinque chilometri, che segue il periplo di un lago ed ha una forma pittosto regolare più o meno ellittica. Dopo qualche anno le traiettorie vennero interrotte da diverse chicane, all'epoca, mi pare di ricordare, ce n'erano meno ed era pertanto un tracciato da 200 Km/h di media, con poche vie di fuga e parecchi guard rail a doppia e tripla lama a filo della pista, insomma tutt'altro che una passeggiata. Oggi sarebbe stato impensabile correre in quelle condizioni, ma allora non ci si guardava più di tanto. La corsa era una 1000 Km ed aveva la titolazione di "Coppa Florio", mentre la Targa quell'anno non era inserita nel calendario.
Si correva a metà maggio ed in Sicilia era già estate piena, inoltre non c'era il clima montano delle Madonie a dare sollievo. Nonostante il caldo, tuttavia, oltre 50.000 spettatori assiepavano le tribune e il clima era di festa. La Renault confermò il suo disimpegno inviando una sola macchina per le due ragazze terribili: Lella Lombardi e Marie Claude Beaumont, l'altra avversaria potenzialmente pericolosa era la Porsche di Joest e Casoni, ma la verità è che non ci fu gara. L'Alpine non prese neppure il via per un incidente durante le prove libere del mattino, Casoni si mantenne per oltre metà gara in terza posizione per poi cedere nel finale mentre Merzario-Mass e Pescarolo-Bell mantennero sempre il comando senza problemi. Partiti in prima fila tagliarono il traguardo con una corsa "da bandiera a bandiera", impreziosita, per Merzario, dalla "pole" e dal giro più veloce. Con la quarta vittoria consecutiva, ed una Renault "distratta" dal progetto Formula 1, ormai le uniche potenziali avversarie erano le Porsche private che tuttavia sapevamo essere nettamente inferiori. A conferma, tuttavia, di un clima difficile in seno al nostro Team ci fu la richiesta (che non condividevo) di Chiti agli organizzatori di ridurre la durata da 1000 a 750 Km senza che ve ne fosse una ragione come nei casi precedenti di Digione e Spa. Gli organizzatori, naturalmente risposero picche, ma Chiti addirittura durante la corsa mandò Merzario, che aveva appena ceduto il volante a Mass, a reiterare l'assurda richiesta, naturalmente senza successo.
Un comportamento davvero bizzarro, legato al terrore di "rompere" e magari perdere la corsa. Credo che Chiti avesse pressioni molto pesanti dall'IRI che aveva accettato di rimetterlo in pista solo dietro l'assicurazione di una vittoria nel Mondiale e quindi cercava di ridurre al minimo le possibilità di imbarazzo suo personale.
Ai box i rapporti fra me e lui erano sempre tesi, ma le vittorie sono l'antidoto migliore alle tensioni e Willy Khausen con cui all'inizio c'erano stati parecchi attriti era ormai contento del ritorno di Chiti che gli permetteva di scucire ancora meno soldi.
La gara successiva era un'altra 1000 Km, ma su un tracciato assai più impegnativo di quello di Pergusa, il Nurburgring ! "
[continua]
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da Pedro59 » 29/01/2016, 13:16

"In quella stagione è importante anche parlare dei piloti e parlandone si capiscono tante cose.
L'ingaggio era demandato a Domingo Piedade che agiva per conto di Willy Khausen, che era molto attento ai soldi e alla possibilità che portassero qualche spicciolo dagli sponsor, ma erano veramente tempi diversi e il denaro cominciava a vedersi solo in Formula 1 grazie ad Ecclestone e agli sponsor attirati dalle televisioni.
A conti fatti Merzario, Pescarolo e Bell parteciparono a tutte e otto le gare in cui fummo al via e Pescarolo e Bell fecero coppia fissa vincendo tre volte, mentre Merzario fece la parte del leone con quattro vittorie e quattro secondi posti, facendo coppia due volte con Ickx (senza mai vincere...), tre con Laffite (altrettante vittorie ...) una con Mass, una con Vittorio Brambilla e una con Mario Andretti, a casa sua, a Watkins Glen.
Andretti, Brambilla e Scheckter fecero una sola apparizione, Mass due mentre con Ickx, dopo Spa, si chiuse ogni rapporto e il belga si tolse la soddisfazione, assieme a Bell, di vincere la 24 Ore di Le Mans con la Mirage. La corsa francese non era in calendario, ma era sempre un bel vincere...
Scheckter e lo stesso Mass corsero anche per la concorrenza proprio per il fatto che Piedade e Khausen li ingaggiavano di gara in gara con un'asta... alla rovescia.
Dopo Pergusa la situazione era messa decisamente bene, ma dai miei appunti si ricavano dati oggettivi sul fatto che l'Alpine sarebbe stata un osso parecchio duro. Per cinque volte partirono in "pole" e per quattro fecero il giro più veloce e occorre ricordare che presero il via in sole sei gare...
Tornando ai piloti se devo esprimere la mia opinione i miei preferiti erano Pescarolo, Mass e Laffite.
Soprattutto di Mass ho un bel ricordo di grande professionalità e di rispetto per il lavoro altrui.
Mi ricordo una volta durante delle prove con i box gremiti di giornalisti i meccanici lo avevano fatto ripartire con un cacciavite nell'abitacolo che si era andato a cacciare sotto la pedaliera creandogli qualche serio problema ad una frenata con un "lungo", per fortuna in una zona con una bella via di fuga. Mass rientrò ai box per verificare gli eventuali danni, che erano poca roba, e fu subito accerchiato dai giornalisti.
Rispose vagamente alle domande, poi scese e mi prese sottobraccio portandomi lontano da occhi ed orecchi indiscreti e mi mise in mano il cacciavite incriminato.
Qualche altro suo collega mi avrebbe assalito sotto gli occhi dei giornalisti per giustificarsi del "lungo" e avrebbe messo in croce il sottoscritto e i meccanici dell'Alfa Romeo a taccuini aperti !
Laffite era il più veloce, almeno per come mi ricordo io, ma nell'ambiente delle corse è comune che ognuno si ricordi e racconti le cose a modo suo...e probabilmente io non faccio eccezione.
Qualcuno si affida ai giri più veloci ed alle "poles" conquistate per stabilire che il tal pilota era più o meno veloce del tal altro, chi ha fatto il mio mestiere guarda altre cose: la continuità, la capacità di migliorare la macchina dandoci indicazioni precise sul comportamento del motore o del telaio.
Jacques, ex meccanico, era così. Magari non faceva il record sul giro o la "pole" ma si può essere certi che sulla media dei dieci migliori giri era senz'altro il più veloce e sui venti ancora di più.
Soprattutto era prezioso per le indicazioni sul comportamento della macchina: non tirava mai le conclusioni, ma ti descriveva minuziosamente e con chiarezza quello che aveva percepito e non c'è stata volta che non siamo riusciti a tirare giù quel pugno di decimi che poi hanno permesso al suo compagno di strappare il giro record o la "pole".
Qualcun altro arrivava e magari dopo aver fatto il miglior tempo ti diceva:-"La macchina va bene, Severi. State lontani che se no sciupate tutto...". Poi un compagno di squadra o un avversario abbassava quel tempo di un secondo e allora tornava con una lista di problemi che non finivano più e che dieci minuti prima non c'erano. La cosa mi mandava in bestia ed era una delle principali cause di attrito con Chiti..."
(continua)
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da Pedro59 » 29/01/2016, 17:00

"Dopo la divagazione necessaria sui piloti del WKRT, parliamo del Nurburgring.
Era tornato Laffite, e la cosa mi fece piacere.
Meno piacere il fatto che fu accoppiato, con il benestare di Chiti, a Merzario che invece ne fu contento.
Si disse che era per non dividere la coppia Bell-Pescarolo.
Quel giorno c'era anche un'altra Alfa dipinta in rosso-bleu per Scheckter e Mass sponsorizzata dalla Redlefsen una marca di distribuzione alimentare legata a Khausen. Uno dei suoi sponsor-fantasma che c'erano e poi non c'erano più.
I motivi tecnici erano gli stessi delle gare precedenti.
In prova l'Alpine fece il record rifilandoci distacchi da sveglia, ma rispetto ad altre volte nella nostra vigilia c'era più serenità.
Tanto era il vantaggio dei nostri avversari che, per una volta, alle otto e trenta di sera chiudemmo i garage e andammo a cena con il presidente Cortesi, mentre, sempre per una volta, vedemmo fare le ore piccole ai meccanici Renault... Segno che non era tutto oro...
Si correva di giugno, ma il caldo di Pergusa era uno sbiadito ricordo.
Faceva un freddo da inverno padano ad Adenau e ci scaldammo, Chiti in particolare, con il vino rosso il che contribuì a rasserenare non poco gli animi.
Il giorno della gara tutti si aspettavano, noi per primi, una cavalcata indisturbata e solitaria dell'Alpine. Per noi la corsa cominciò come peggio davvero non poteva. Un sorprendente avvio di Mass aveva messo dietro l'Alpine tallonata anche da Pescarolo che dopo nove chilometri trovò la strada bagnata scivolando a oltre 200 Km/h e distruggendo il mozzo posteriore contro il guard rail. Corsa finita.
Dopo qualche giro l'Alpine, all'inizio sorpresa dal nostro avvio brillante, prese la testa dando l'impressione di non mollarla più. Poco dopo metà gara però la vettura gialla cominciò a rallentare, tanto da perdere il comando. Captammo dalle voci ai box che non entrava più la quinta marcia, ed anche il turbo aveva perso pressione. In pratica la corsa era riaperta.
Era però riaperta anche la frattura fra il sottoscritto e Merzario, ricompostasi solo formalmente dopo Spa. Merzario fin dalle prove aveva la luna storta e si lamentava delle gomme, della regolazione delle sospensioni, insomma di tutto. Per fortuna Laffite aveva fatto davvero una gara strepitosa risalendo posizioni su posizioni e sobbarcandosi due turni consecutivi.
Con tre macchine da seguire, invece delle solite due, vennero anche a galla i nostri problemi organizzativi e a tratti la confusione regnava sovrana. Il bel clima del venerdì e del sabato era terminato con il vino rosso...
Nonostante tutto, grazie ai guai capitati ai nostri avversari arrivammo ad essere primi e secondi a una dozzina di giri dalla fine, ma un freno incollato sulla macchina di Mass e il rifornimento di Merzario sembrarono regalare la vittoria alla Mirage.
Mentre Chiti già sbraitava, Laffite inanellò cinque giri velocissimi e quando la macchina inglese si dovette fermare per un rabbocco volante le strappò il comando andando poi a vincere con 30" di distacco che in una 1000 Km sono davvero un soffio...
Dopo la gara i numeri ci sorridevano come non mai con l'Alfa ad un passo dalla certezza matematica del titolo costruttori, ma con i miei rapporti con Merzario sempre più tesi.
Non aiutava il fatto che Merzario per primo sapeva bene che Laffite era stato più decisivo di lui in quella vittoria e continuava a parlare di molle delle sospensioni morbide e dure che si adattavano più al compagno che a lui, di gomme con il diametro così e non così e altre giaculatorie con la stampa che lo sosteneva a spada tratta pronta a fargli da cassa di risonanza.
Purtroppo nessun pilota, e Merzario non faceva certo eccezione, accetta che un avversario, peggio ancora un compagno di squadra, si dimostri più veloce di lui. E' una regola del mondo delle corse.
Ma con tutte le polemiche, le arrabbiature, le discussioni infinite con Chiti, avevamo vinto la quinta gara di fila e ormai un esito diverso dalla conquista del titolo iridato era solo un esercizio matematico fine a se stesso. O sembrava ?
Lo avremmo scoperto presto.
A Zeltweg."
(continua)
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da Powerslide » 29/01/2016, 17:10

Wow!! doppia puntata :clap: :clap:

Trovo questi racconti "dal dentro" semplicemente fantastici!!!
Per me poi il '75 è un anno sconosciuto a causa della naia che se ne portò via più della metà :cry:

Grazie Pedro :clap: :dance: :clap: :dance:
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da Niki » 29/01/2016, 18:56

Vero. E' una fatica, ma cerca di pubblicare sempre e costantemente 8-)
E comunque, un'altra dimostrazione matematica, semmai ce ne sia bisogno, che Merzario è sempre stato uno ******* (mi auto censuro)
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da bschenker » 29/01/2016, 21:26

Personalmente non aveva mai problemi con Merzario pero non aveva mai direttamento da fare con lui.
Ci sono due cose che ho visuto in diretta, a Jarama 1971 F2 i mechanici del Team si lamentavano che era impossibile a contentarla con il mesapunto del Tecno. Praticamente come voleva lui nessuno riusciva a guidarla e cosi come i altri facevano i tempi per lui era inguidabile.
L'altro i 1000km in Austria nel 1973, il primo turno guidava Carlos Pace, io era impegnato pero mi sembrava che andasi bene. Veniva il primo turno di Merzario che praticamente dopo un giro veniva in box lamentandesi. A mia sorpresa ha fatto cambiare il mesapunto del Ferrari prima che riprendeva la corsa. Mai visto qualcosa del genere.

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da Pedro59 » 30/01/2016, 12:19

Quattro parole quattro mie personali su Merzario che in questi racconti (temo per colpa mia) appare in una luce molto negativa.
Ho avuto modo di conoscerlo ad una delle manifestazioni organizzate nel 2014 per il "Centenario del Circuito del Mugello Stradale". C'erano, oltre a lui, proprio l'ing. Severi, Sandro Munari, Mario Donnini, Gijs Van Lennep (me l'ero scordato :oops: ) Nanni Galli e Nino Vaccarella. Nell'occasione ebbi modo di parlargli a quattr'occhi in particolare sulla scelta di una foto che avevamo esposto e che lo ritraeva al volante dell'Abarth 2000 con cui aveva vinto nel '70, mentre lui avrebbe voluto avessimo esposto quella del '69. Si confermò un personaggio molto diretto, a qualcuno parve addirittura maleducato, ma la discussione e le sue battute ad alta voce attirarono un po' di persone che incuriosite sfogliarono il libro fotografico con le immagini di Nedo Coppini, fin lì quasi ignorato, e alla fine lo acquistarono.
Ne vendemmo una decina in un quarto d'ora, più che nei tre giorni della manifestazione ! Il che voleva dire tanto ossigeno per le asfittiche casse de "Il Paese delle Corse".
Quando se ne andò dopo aver vergato un "Non condivido !" autografato sulla foto esposta assicurandosi che nessuno guardasse mi fece l'occhiolino. Capii allora che aveva fatto apposta a montare su quella sceneggiata per darci una mano a vendere i libri. Sono però sicuro che non lo ammetterebbe mai !

P.S.: ho ritrovato qualche foto scattata nell'occasione che pubblico volentieri...
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Mario Donnini (qua Littlewomen] in occasione di Mugello Relives 2014
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Una foto scattata nell'occasione:(da sinistra)Sandro Munari,Remo Cattini (ex Direttore di Misano e del Mugello e pilota Abarth), Gijs Van Lennep e Nino Vaccarella.
IMG_6609.jpg (181 KiB) Osservato 7018 volte
Ultima modifica di Pedro59 il 30/01/2016, 15:37, modificato 1 volta in totale.
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da Niki » 30/01/2016, 13:40

Non preoccuparti Pedro, non è affatto per colpa tua che appare come appare.
Una cosa è l'essere diretti e se te lo dico io puoi crederci, come già fai, l'altra è essere maleducati o altro.
Anche per me, una volta che ho visto un servizio su di lui a Nuvolari, ha detto delle cose giuste. Ma per il resto è un personaggio che lascia il tempo che trova, un "vorrei ma non posso" come lo si può definire.
Non per niente dovrebbe baciare il suolo che ha calcato l'Immenso dato che l'80% della fama se le è costruita sulla sventura dell'Austriaco.
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da bschenker » 30/01/2016, 14:45

Non so che quella sia davero cosi. Non ho l'impressione se nel mondo si parla di Merzario vieni preso in ballo la storia con Lauda.

Penso che su di lui si puo dire qualcosa di piu negativo che su altri, pero non si deve mai dimenticare che per lui parlano sui tantissimi successi molto meritati.

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da Baldi » 30/01/2016, 15:18

Che poi fino a prova contraria "E' chi viene salvato semmai che dovrebbe baciare il suolo dove ha camminato il suo salvatore".
Tutto il resto son chiacchere che girano e girano e girano e dopo averle lette anche solo un paio di volte, rompono proprio.
GRAZIE!

Merzario e con lui tanti di quei piloti che nemeno ce lo immaginiamo, meritano il nostro rispetto per se stessi, con tutto il loro bene e cattivo o le buone o cattive prestazioni che hanno avuto.
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