Sport Prototipi anni '60-'70 e Gruppo C

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da sundance76 » 12/06/2014, 10:44

Speciale sull'edizione 1967 di Le Mans.

A 30:05 intervista a Forghieri dopo la sconfitta:

http://www.youtube.com/watch?v=Ng1558DUz6s
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

https://www.youtube.com/watch?v=ygd67cDAmDI
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da Powerslide » 12/06/2014, 16:58

sundance76 ha scritto: Speciale sull'edizione 1967 di Le Mans.

A 30:05 intervista a Forghieri dopo la sconfitta:



Nessun accenno al cronometraggio IBM :?

Semmai una velata, neppure tanto, accusa all'impegno dei piloti.
All'epoca circolava la voce di un crollo fisico di Scarfiotti all'alba o di una sua volontà di portare comunque la macchina al traguardo.
Di fatto sembra che i suoi stint della domenica fossero particolarmente lenti, ma che non lo si volle sostituire con Amon per rispetto degli Agnelli.

Ripeto: sono solo voci che circolavano all'epoca e non sono in possesso di alcun dato certo.
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da luigi_1111 » 03/07/2014, 19:07

Ho trovato questo video:
http://youtu.be/IJZiUyvQgaI
Ho notato le cinture blu ed ho pensato:"fosse quella guidata da Power?"
D'altra parte ho almeno 1/50 di possibilità di averci preso..
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da Powerslide » 03/07/2014, 23:05

luigi_1111 ha scritto: Ho notato le cinture blu ed ho pensato:"fosse quella guidata da Power?"
D'altra parte ho almeno 1/50 di possibilità di averci preso..


Non credo: la "mia" era una S modificata in M e poi riportata come in origine.
Di certo non c'era il rollbar e neppure ricordo un contagiri così ballerino sia come posizione che come lettura 8-)

Le cinture blu, e spesso anche i sedili, erano molto frequenti su prototipi e gt Ferrari.
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da Pedro59 » 04/07/2014, 13:58

Per quanto riguarda Le Mans 67...
... quando ho avuto modo di parlarne con Forghieri, sul cronometraggio IBM fu molto meno diplomatico.
Cito a memoria ma più o meno disse così:-
"Tutti mi mandarono a protestare alla Direzione di Corsa per quei quattro giri di distacco che erano comparsi dopo il black-out del contagiri IBM. Andai dal mio amico, sperando che con il suo aiuto la cosa si sarebbe potuta chiarire subito e gli contai, a quattr'occhi, le mie ragioni. Lui gentilissimo mi fece finire e poi quasi con compassione mi disse mettendomi una mano sulla spalla: << Mon ami Morò, c'est l'argent qui fait la victoire...>> . L'anno dopo il circuito venne ristrutturato e non mi chieda con i soldi di chi... le chicanes, comunque , le chiamarono Ford."
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da Niki » 04/07/2014, 15:42

Powerslide ha scritto:...Le cinture blu... erano molto frequenti su prototipi e gt Ferrari.


Anche sulle Formula 1. L'ultima è stata la 312 B3 del 1975 con le Willans
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da Pedro59 » 17/04/2015, 18:38

Quanto riportato di seguito è una elaborazione del racconto di vicende sportive di quarant'anni fa integrate dal redattore Francesco Parigi con notizie, giudizi, commenti tratti dalla stampa dell'epoca e dalle sue personali memorie. Pertanto il contenuto dei post non è necessariamente ed esclusivamente riferibile al racconto dell'Ing. Severi.

Salve amici, colgo l'occasione, che spero vi sia gradita, per un post sull'argomento che più mi affascina.
Da tempo l'Ing Gherardo Severi (ex Maserati 1957-'63, Porsche '64-'67 e Alfa Romeo '68-'75, scusate se è poco)mi aveva promesso di venire a raccontarci qualcosa della sua esperienza sui circuiti di tutto il mondo anche se di solito premette "di non sapere nulla".
Venerdì 10 aprile ha mantenuto la promessa raccontandoci, in una serata dedicata al 40° anniversario dell'ultimo Mondiale marche conquistato dall'Alfa Romeo, come, in quella stagione controversa, erano davvero andate le cose.
Di quel Mondiale, come penso anche voi, conservavo un ricordo smorto, sbiadito, come si trattasse di una vittoria minore, ottenuta contro nessuno. A sminuirne il ricordo contribuì in maniera decisiva la contemporanea conquista del Mondiale di F1 di Lauda con una Ferrari a digiuno da undici, interminabili anni, una vittoria celebrata come poche altre.
Invece quello è stato un Mondiale a suo modo unico, vinto contro gli avversari in pista e nella stessa azienda Alfa Romeo cui i dirigenti "di nomina politica" avevano negato i soldi per correre, dopo una stagione conclusa male e nella quale avevano partecipato non a tutte le gare del Mondiale, vincendo però la 1000 Km di Monza.


"Passai tre mesi, quelli che di solito erano di grande impegno nella preparazione della stagione, in ufficio a non far niente. Leggevo il Corriere della Sera dal primo all'ultimo rigo, facevo un passaggio in officina dove si faceva qualcosa per le GTA dei privati che pagavano, ma le 33TT12 erano malinconicamente coperte in un angolo" - racconta Severi -"fu una cosa terribile, il peggior periodo della mia vita, il più triste."
"Poi"-continua- "l'Alfa Romeo Deutschland che spingeva per correre, trovò Willy Khausen che da qualche anno gestiva una scuderia privata, e che si fece avanti, o lo tirarono dentro non saprei, offrendosi di contribuire a pagare la partecipazione alle gare del Mondiale Marche nelle quali l'Alfa Romeo avrebbe messo le macchine (le 33TT12 del '74), due tecnici, il sottoscritto e il francese Tetu, e due meccanici. Quando me lo dissero confesso che la cosa mi fece piacere, ma al tempo stesso capii che Khausen non aveva chiaro come andavano le cose. Poiché due meccanici li avrebbe messi (e pagati) lui avremmo dovuto gestire due macchine (e magari il muletto) con quattro meccanici. Secondo gli standard Alfa/Autodelta sarebbe stato impossibile. Khausen, infatti, era abituato a correre con le Porsche ed alla Porsche - io ci ho lavorato - le macchine venivano messe a punto in fabbrica e sulla pista di prova, sul circuito si provava, se non si guastava nulla nei tre giorni classici delle qualifiche, si faceva il pieno e si correva. All'Alfa non era così:il giovedì si provava con il motore che aveva fatto la gara precedente (se c'era), la sera lo smontavamo e lo cambiavamo con uno nuovo o revisionato con il quale provavamo il venerdì. La sera del venerdì, dipendeva da come erano andate le cose, poteva essere che si cambiasse di nuovo motore, oppure che con lo stesso provassimo anche il sabato, per poi sostituirlo comunque per la gara. E all'epoca cambiare un motore era un lavoro di diverse ore e spesso stavamo svegli fino alle due, le tre di notte. Questo naturalmente per ciascuna macchina. Detto questo era follia pensare di poter fare un traffico simile con quattro soli meccanici che, poveracci, avrebbero reso l'anima a Dio dopo il primo weekend.
Khausen si sarebbe occupato di pagare i piloti, tranne Merzario che era imposto dall'Alfa Romeo, e per questa faccenda aveva un DS molto sveglio, uno che ci sapeva fare con i piloti e con i soldi: Domingo Piedade che ad ogni gara avrebbe cercato i piloti più convenienti per completare gli equipaggi, anche se alla fine oltre a Merzario, furono abbastanza fissi anche Pescarolo e Bell.
In tutto questo Carlo Chiti, personaggio ingombrante non solo per la stazza, era stato tagliato fuori. Quasi un sacrilegio, soprattutto per lui, che cominciò a provarle tutte per rientrare in quello che era stato il suo ruolo. E alla fine ci sarebbe riuscito, facendo un piacere a Khausen che da quel momento smise di pagare anche quel poco che pagava visto che era ritornato Chiti...
Quando ci diedero il via dovemmo recuperare il tempo perduto e dopo non aver fatto nulla per tre mesi, per altri tre lavorammo sedici ore al giorno per farci trovare pronti all'inizio del Mondiale. Saltammo solo la 24 Ore di Daytona perché quello era un Mondiale particolare nel quale le gare più famose e prestigiose, vale a dire la 12 ore di Sebring, la 24 Ore di le Mans e la Targa Florio non erano prove valide per il campionato. Alle prime due non partecipammo e questo ci diede modo di preparare al meglio l'esordio nella prima gara europea: la 1000 Km del Mugello..."
(continua)
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da sundance76 » 17/04/2015, 19:22

:dance: :dance:
"Chi cerca di conoscere il passato capirà sempre meglio degli altri il presente e il futuro, e non soltanto nel nostro piccolo mondo di effimere quanto amate frenesie corsaiole." G. C.

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da Powerslide » 17/04/2015, 22:59

Ah, infine si torna a respirare la sana vecchia aria del tempo che fu :clap: :clap: :clap: :clap:

Anche se a pensarci bene sentire che da un Mondiale fossero escluse gare storiche e che il braccio politco dell'Alfa remasse corto, dovrebbe far capire che anche allora il motorsport puzzava :cry:
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da Pedro59 » 19/04/2015, 14:16

(continua)
"Al Mugello recitavamo la parte dei favoriti ed un po' l'ambiente se ne compiaceva pure. Non c'era Chiti, ed era la novità più grande.
Gli avversari erano sottovalutati, anche per superficialità, prima di tutti dalla stampa specializzata. Noi, invece, pensavamo di avere una macchina migliore di quella che si sarebbe dimostrata in realtà.
Prendemmo una scoppola indimenticabile.
L'Alpine Renault con il turbo di Jabouille e Larrousse ci salutò dopo pochi giri e la rivedemmo al traguardo. Non ci fu mai gara se non nelle prime battute: una differenza abissale come prestazioni.
E imprevista il ché ci faceva ancor più male.
Finimmo al secondo posto con Ickx-Merzario, ma ad un giro abbondante, ed al quarto con Pescarolo-Bell. La corsa fu limitata a 800 Km (in realtà 786 ndR)e fu un bene perché altrimenti il distacco sarebbe stato ancora maggiore.
All'Alfa Romeo la presero male, pensai che avremmo smesso di correre stabilendo così il nuovo record di brevità di partecipazione al Mondiale Marche.
La delusione enorme andava invece ridimensionata: in realtà era sbagliato il regolamento che equiparava i motori aspirati da tre litri con i sovralimentati di due. Con l'esperienza di lì a qualche anno si sarebbe dimostrata una follia, infatti, già il rapporto 1:2 in formula 1 si sarebbe dimostrato presto improponibile a sfavore degli aspirati, figurarsi il 2:3 !
Il pronostico sembrò pendere decisamente verso la casa francese, ma con il senno di poi quella vittoria facile, facile avrebbe fatto più male a loro che a noi, illudendoli di poter gestire il vantaggio tecnico pensando più a sviluppare le prestazioni del motore di Formula 1 che l'affidabilità di quello con cui gareggiavano.
Tornammo a casa a leccarci le ferite, soprattutto nell'orgoglio.
La gara successiva era prevista quindici giorni dopo in Francia, a Digione e non prometteva nulla di buono per noi.
Al Mugello, il 23 marzo, faceva freddo, ma quello che ci aspettava a Digione non ce lo saremmo mai immaginato.
Arrivammo con il camion e le macchine la sera di mercoledì e il giovedì mattina ci svegliammo sotto una copiosa nevicata.
Oggi ci avrebbero rimandato a casa subito, ma allora era diverso. Tutto il giovedì restammo sul camion a giocare a carte, poi venerdì mattina smise di nevicare, ma sembrava impensabile poter provare, invece con un vento da sud si alzarono le temperature e gli organizzatori, nel pomeriggio, diedero il via alle prove ufficiali.
Lo stesso accadde al sabato con due ore di qualifiche in un ambiente siberiano. Era difficile tirare, le gomme non andavano in temperatura, c'era il rischio di danneggiare le macchine e quindi di impoverire la griglia di partenza e magari anche di farsi male, pertanto gli organizzatori "taroccarono" la faccenda, aggiustando i tempi sul giro in maniera fantasiosa, anche se la stampa specializzata parlò di "contesa tiratissima" risolta sul filo di lana.
Alla fine, salomonicamente, i cronometristi addomesticati assegnarono alle nostre due auto e all'Alpine (praticamente le uniche auto "ufficiali" presenti in gara) lo stesso identico tempo che ricordo ancora: 1'00"9 e ancor più salomonicamente tirarono a sorte la distribuzione sulla griglia che, sorprendentemente, vide prima l'Alpine, seconda e terza le due Alfa.
In gara, la cui durata era stata prudenzialmente ridotta a 800 chilometri invece dei 1000 previsti, sembrò essere la solita storia del Mugello: pronti, via e la Renault, dopo qualche scaramuccia iniziale, prendeva il comando che mantenne saldamente fino ad un quarto di gara, quando il motore turbo salutò con una gran fumata.
Da lì alla fine Merzario-Laffite e Pescarolo-Bell si limitarono a gestire il vantaggio chiudendo al primo e al secondo posto.
Con quella vittoria, nella corsa più strana che abbia mai vissuto in tanti anni, eravamo tornati in testa al Mondiale."
(continua)

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da Niki » 19/04/2015, 18:53

Pedro59 ha scritto:(continua)
"...pertanto gli organizzatori "taroccarono" la faccenda, aggiustando i tempi sul giro in maniera fantasiosa, anche se la stampa specializzata parlò di "contesa tiratissima" risolta sul filo di lana.
Alla fine, salomonicamente, i cronometristi addomesticati assegnarono alle nostre due auto e all'Alpine (praticamente le uniche auto "ufficiali" presenti in gara) lo stesso identico tempo che ricordo ancora: 1'00"9 e ancor più salomonicamente tirarono a sorte la distribuzione sulla griglia...



:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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da Powerslide » 11/05/2015, 14:59

Il racconto di Pedro si è interrotto? :cry:
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da Niki » 11/05/2015, 17:12

E' troppo incostante quel ragazzo
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da Pedro59 » 12/05/2015, 10:11

Niki ha scritto:E' troppo incostante quel ragazzo


Grazie per la definizione "ragazzo", decisamente apprezzabile quanto inconsistente. Riprenderò prestissimo...
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da Niki » 12/05/2015, 10:21

;)
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