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Munari racconta: quel Sanremo del 1971

MessaggioInviato: 09/07/2008, 9:28
da sundance76
Ragazzi, volevo farvi leggere questo racconto postato da Munari alcuni anni fa su un sito: magari vi piacerà, e allora ne metterò altri....
La parola al "Drago" Munari:

"Non hanno ancora inventato un termine che sappia con efficacia raccogliere il sentimento di frustrazione che si prova dopo aver dominato per un’intera gara e, a pochi chilometri dalla vittoria, vedere che tutto svanisce come una nuvola di fumo. E’ esattamente ciò che mi è capitato nel 1971 in una competizione difficilissima, una competizione che univa due prove in una: Sanremo e Sestriere. Tradotto significa cinque giorni e cinque notti passati al volante senza mai perdere la concentrazione e oltretutto alternando l’asfalto allo sterrato, la neve alla pioggia. Quell’anno io e il mio navigatore, Mannucci, correvamo con la Fulvia HF, una macchina fantastica sotto tanti punti di vista. E che infatti ci aveva concesso di rimanere sempre in testa seguiti da un’altra Fulvia e, molto più dietro, dalla Alpine.

Arrivati al quinto giorno, stanchi, provati sia fisicamente che psicologicamente, dovevamo soltanto affrontare l’ultima prova prima di arrivare intorno alle 9 e 30 del mattino a Sestriere, dove avremmo tagliato per primi il traguardo. Quest’ultima prova era anche piuttosto semplice: una decina di chilometri in tutto senza particolari problemi, non dico da fare in relax ma quasi. Fatto sta che intorno alle cinque e trenta, quindi mentre stavamo ancora al buio, a un certo punto vedo la spia dell’alternatore che si accende. “Accidenti - dico a Mannucci - e adesso? Va beh, poco male, giusto il tempo di arrivare all’assistenza per vedere se è il caso di cambiare la batteria. Ma anzi forse è meglio continuare con questa..”. Insomma mentre ragionavamo sul da farsi, ma affatto preoccupati perché il vantaggio sugli altri era notevole, arriviamo all’assistenza. Dopo una breve consultazione con i ragazzi, decidiamo infine che sì, in fondo era meglio cambiarla la batteria. Tanto era questione di pochi minuti. Mentre ripartiamo rinfrancati e sicuri di avere la vittoria in mano, arriva la prima coltellata. Con terrore vedo che le luci dei fari si affievoliscono. Spengo gli abbaglianti e vado avanti. Ma dopo un po’ la seconda coltellata: anche gli anabbaglianti iniziano a fare cilecca. La terza coltellata nemmeno ve la vorrei raccontare: il motore si pianta. Fermi. Fermi come dei sassi. A cinque chilometri dalla fine. Ci credete se vi dico che Mannucci cominciò a vomitare per la rabbia? Io intanto tiravo pietrate contro gli alberi, perché sinceramente le forze di prenderli a pugni mi mancavano. Non ci fu nulla da fare. Vedemmo gli altri passarci, prima la Fulvia poi la Alpine e con loro anche la nostra vittoria, che fra l’altro consisteva anche in un premio di 5 milioni di lire (era il 1971…).

Volete sapere cosa era successo? Semplicissimo. Uno dei meccanici aveva preso da una scatola nuova una batteria, presumendo che anch’essa fosse nuova. Invece quella batteria era stata usata dall’assistenza per illuminare il campo di notte. Ovviamente scoppiò un putiferio, perché francamente perdere una gara in questo modo non può essere accettato. Poi le acque si calmarono e anche i responsabili della vicenda furono fra virgolette “graziati”. "

Re: Munari racconta: quel Sanremo del 1971

MessaggioInviato: 09/07/2008, 10:51
da Powerslide
Vai avanti Sun, sai bene che con me sfondi una porta aperta!!!!!!!

Quando mai Loeb potrà raccontare una storia simile? I rally erano fantastiche avventure ed i distacchi si misuravano arrotondati al secondo (tanto si calcolavano in minuti!). Oggi siamo ai decimi di secondo: sembra di essere in Q3  ;D

Se posso "perdonare" lo scempio fatto in F1, se posso ragionare sul "concetto di progresso" che molti avanzano a supporto della loro tesi sulla formula regina(?), sui rally sono più integralista del talebano più integralista.

Siano maledetti in eterno quelli che hanno ucciso questo sogno  :cursing: :cursing: :cursing:

P.S. Certo che l'errore della Ferrari a Silverstone è nulla a confronto di quello subito dal Drago  :001_tt1: