Shoya Tomizawa

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da Jackie_83 » 06/09/2010, 22:37

[quote="groovestar"]
Penso che le polemiche siano fuori luogo a prescindere,anche perchè una bandiera rossa...che cosa avrebbe cambiato?
Morto in pista o poco dopo non cambia,ed il modo migliore e meno ipocrita è quello di far andare avanti lo spettacolo rendendo onore ad un cavaliere caduto,come si è sempre fatto,come anche lui avrebbe fatto,perchè non c'è nulla di peggio di fermare tutto,perchè significherebbe che quello per cui è morto non esiste,ed indi sarebbe morto per nulla.

In questo caso penso sia veramente stupido cercare colpe specifiche in una dinamica in cui tutte le polemiche di oggi sono giunte a fatti consumati.
L'erba sintetica,ma anche in tentativo di recupero,hanno portato alla caduta,ma non ci fosse stata l'erba,un qualsiasi errore poteva portare a simili conseguenze,perchè quando un pilota ti cade davanti così vicino,alla fine è irrilevante il motivo della caduta,ma bisogna solo sperare.

[/quote]

quoto ogni parola  :thumbup1:
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da gilles67 » 06/09/2010, 23:36

[quote="Die Mensch-Maschine"]Ti quoto, sono d' accordissimo con tutto quello che dici, ed hai tutta la mia comprensione 
, anch'io ho avuto esperienze di corse e personali luttuose come le tue, le tue frasi riassumono senza dubbio lo spirito di quello che provano le persone sensibili e i veri sportivi, e bando alle polemiche sterili, questa è la vita. Onore a Tomizawa ed a te per quello che hai scritto.
Solitamente non seguo il motomondiale perchè non mi interessa. Ma questa volta vorrei spendere due parole per questo povero ragazzo, che non avevo mai neanche sentito nominare. Io penso che abbia avuto una delle morti migliori che gli potesse capitare. Mi spiego meglio: premettendo che la morte, soprattutto di un cinno di neanche 20 anni, è sempre e comunque una cosa orribile ed esecrabile, andersene così, di colpo, senza dolore (almeno così mi è parso di capire), facendo ciò che si è sempre sognato di fare, la propria passione più forte fin da quando si è bambini, con attestati di affetto da parte di milioni di persone da ogni parte del mondo, secondo me è un grande privilegio. Lo dico perchè nell'arco di poco tempo ho perso due persone a me molto care: uno dei miei più vecchi amici, trovato morto nell'indifferenza più totale dentro la sua macchina nel parcheggio di un centro commerciale con ancora una siringa piantata nel braccio, e mio padre, consumato da un tumore tra sofferenze allucinanti. Alla luce di quesi episodi dico che Tomizawa, nella tremenda sfiga che ha avuto, è stato in parte fortunato. E naturalmente non posso che essere vicino ai suoi famigliari.
Infine vorrei esprimere anche un pensiero per quei due poveracci (scusate, ma non conosco i nomi) che gli sono passati sopra, i quali dovranno convivere per tutto il resto della loro esistenza col terribile rimorso di avere ucciso una persona. A conti fatti, forse, è andata peggio a loro.
So che molti di voi non saranno daccordo, ma questo è il pensiero che mi sono fatto dalle esperienze che ho vissuto io, e che spero non dobbiate vivere anche voi.

[/quote]
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da Pennywise » 07/09/2010, 9:56

- Sul fatto che è giusto non dare bandiera rossa perchè la pista era praticamente libera, non sono d'accordo e non credo che nella realtà funzioni così (per fortuna aggiungo io).

- Sul fatto che la Bandiera Rossa non sarebbe servita, non sono d'accordo .... sia per il pilota caduto, ma per il personale medico ? ??? siamo sicuri che si opera con la necessaria tranquillità e serenità sapendo che hai le moto che ti passano a 100 km/h vicino ........ ? sarebbe da provare ! magari non è per quello, ma un barelliere si è inciampato ..... perchè fargli fare tutta la via di fuga in ghiaia quando si poteva far entrare l'ambulanza in pista ?  ho sempre invidiato chi ha certezze di questo tipo in fatto di sicurezza: nei rally ho visto macchine arrivare in posti impensabili.

- Parlarne dopo ha poco senso è vero, ma allora perde ogni utilità qualsiasi forum di discussione visto che alla fine si analizzano fatti già accaduti.  :001_rolleyes: :001_rolleyes:

- Avranno avuto i loro buoni motivi a non dare la B.R., ma fino a prova contraria c'è la libertà di critica ed occupandomi di sicurezza da un po di anni, certe cose le guardo con occhio critico. Tanto più che mi piacerebbe diventare e provare a fare il Direttore di Gara. Se ci fossi stato io, nel dubbio, davo la rossa. Ma stiamo scherzando ..... ? ??? vedo un pilota investito da due moto a quella velocità, nel migliore dei casi ha fratture e contusioni, blocco tutto. La sicurezza del pilota caduto PRIMA DI TUTTO !!!! Non è stata data, chi di dovere darà le sue spiegazioni/motivazioni e dovrà sperare di essere convincente (e non ho dubbi a riguardo). Io la mia idea del perchè non l'hanno data ce l'ho.


http://www.youtube.com/watch?v=r2RtAENnzEs

i primi 30 sec spiegano tutto.


P.S. un abbraccio ai due piloti che lo hanno travolto senza poter fare nulla. Non oso immagina quante volte rivedono quella scena.  :( :(

Ultima modifica di Pennywise il 07/09/2010, 10:01, modificato 1 volta in totale.
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da marcostraz » 07/09/2010, 10:05

[quote="groovestar"]
Penso che le polemiche siano fuori luogo a prescindere,anche perchè una bandiera rossa...che cosa avrebbe cambiato?
[/quote]
Scusami ma non sono d'accordo...innanzitutto su una questione "filosofica": le polemiche...io penso che sia sempre meglio dibattere, parlare e confrontarsi, anche aspramente e appunto polemicamente...altrimenti ci fossilizziamo nel solito "povero X" che sinceramente è abbastanza retorico (è ovvio che siamo tutti dispiaciuti per la morte di un ragazzo di neanche venti anni, ci mancherebbe, mica abbiamo la sensibilità di Goebbels)...e poi specialmente nel nostro paese, una sana e bella ***** ogni tanto farebbe bene...non sopporto che ogni volta che succede qualcosa c'è sempre chi dice "non è tempo per le polemiche", " le polemiche sono fuori luogo"...quand'è il tempo per le polemiche? Quanto deve passare? Una settimana? Un mese? Un anno?

Passando all'atto pratico, penso che sia patetico, nel 2010, vedere un pilota, chiaramente in condizioni gravissime, a terra e un modo di intervenire da anni '50, coi medici che corrono affannati, fanno tutto in fretta e furia, cercano di fare tutto in fretta, tant'è che si lasciano sfuggire pure il povero pilota e cadono in una scena che, se non fosse drammatica perchè trasportavano un morto, sarebbe degna di una comica di Buster Keaton...è impensabile vedere ancora scene del genere...la gara andava fermata subito...qua non stia parlando di una scivolata qualsiasi, stiamo parlando di un pilota fermo in pista dopo che in due gli sono passati sopra...come fai a stabilire le condizioni? Come fai a stabilire come intervenire, con le moto che ti sfrecciano accanto? E se un altro sicvolava in quel punto, che succedeva? Chi lo dice che quel pilota non andava intubato all'istante, che non andava imbracato con delle protezioni, che non aveva bisogno di restare il più immobile possibile? cos'è, si fa la diagnosi in due secondi, a occhio?
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da echoes » 07/09/2010, 10:50

[quote="marcostraz"]
[quote="groovestar"]
Penso che le polemiche siano fuori luogo a prescindere,anche perchè una bandiera rossa...che cosa avrebbe cambiato?
[/quote]
Scusami ma non sono d'accordo...innanzitutto su una questione "filosofica": le polemiche...io penso che sia sempre meglio dibattere, parlare e confrontarsi, anche aspramente e appunto polemicamente...altrimenti ci fossilizziamo nel solito "povero X" che sinceramente è abbastanza retorico (è ovvio che siamo tutti dispiaciuti per la morte di un ragazzo di neanche venti anni, ci mancherebbe, mica abbiamo la sensibilità di Goebbels)...e poi specialmente nel nostro paese, una sana e bella in*****atura ogni tanto farebbe bene...non sopporto che ogni volta che succede qualcosa c'è sempre chi dice "non è tempo per le polemiche", " le polemiche sono fuori luogo"...quand'è il tempo per le polemiche? Quanto deve passare? Una settimana? Un mese? Un anno?

Passando all'atto pratico, penso che sia patetico, nel 2010, vedere un pilota, chiaramente in condizioni gravissime, a terra e un modo di intervenire da anni '50, coi medici che corrono affannati, fanno tutto in fretta e furia, cercano di fare tutto in fretta, tant'è che si lasciano sfuggire pure il povero pilota e cadono in una scena che, se non fosse drammatica perchè trasportavano un morto, sarebbe degna di una comica di Buster Keaton...è impensabile vedere ancora scene del genere...la gara andava fermata subito...qua non stia parlando di una scivolata qualsiasi, stiamo parlando di un pilota fermo in pista dopo che in due gli sono passati sopra...come fai a stabilire le condizioni? Come fai a stabilire come intervenire, con le moto che ti sfrecciano accanto? E se un altro sicvolava in quel punto, che succedeva? Chi lo dice che quel pilota non andava intubato all'istante, che non andava imbracato con delle protezioni, che non aveva bisogno di restare il più immobile possibile? cos'è, si fa la diagnosi in due secondi, a occhio?
[/quote]

lo decidono i medici: io non lo sono e le mie opinioni sono figlie delle dichiarazioni di costa e dei suoi colleghi...

se i medici in pista hanno deciso di intervenire in un certo modo e non in altri un motivo ci sarà o si sono rincoglioniti tutti di colpo (considerando che in italia su queste cose abbiamo un approccio abbastanza conservativo...)?

ricordo che piu' o meno le stesse polemiche sui "barellieri" erano state fatte all'epoca dell'incidente di kato e anche li i medici avevano detto che certe pratiche vengono messe in atto in quanto prima si pensa alla pelle del pilota, poi eventualmente a tutto il resto

per quello che ho capito, il pilota è morto per le gravissime lesioni interne occorse: beh, tenerlo fermo sull'asfalto del tempo in piu' in attesa dell'arrivo dell'ambulanza non credo potesse migliorare la situazione: ma ripeto, non sono un medico, magari hai ragione te...e credo che nessun pilota di moto sarebbe mai scivolato li: al contrario di quei ..  omissis .. che corrono in f1, in moto con le bandiere gialle i ragazzi rallentano per davvero in quanto non avendo radio ne niente non possono sapere cosa si troveranno davanti.

sull'inciampo del barelliere: pazienza...capita anche nelle migliori famiglie...abbiamo visto piloti in f1 portar via le portiere alle safety car, safety car investire piloti, ecc ecc...purtroppo camminare in fretta sul ghiaione puo' capitare d'inciampare...dubito pero' che una cosa del genere (per quanto goffa) possa aver in qualche modo aver segnato la sorte di Tomizawa.

sulla bandiera rossa al nürburgring non so cosa dire: dalla sintesi si vede poco o nulla, non si vede se per caso ci sono stati dei danneggiamenti alle vie di fuga, moto rimaste in pista in traiettoria, ecc ecc...insomma, dal mio punto di vista prova tutto e non prova niente...
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da marcostraz » 07/09/2010, 11:05

Io non sto dicendo che Tomizawa potesse essere salvato...non è quello il punto...io non sto sindacando l'operato dei medici (ci mancherebbe, non sono medico neanche io, anche se in verità ho qualche medico in famiglia che sollevava perplessità sul fatto che perlomeno non gli avessero perlomeno rimosso il casco)...io sto dicendo che non si può, in casi di questa gravità, lasciare al medico pochi secondi per decidere...si dava la bandiera rossa così i medici avevano tutto il tempo per fare quello che ritenevano più opportuno...il che non significa nè che dovevevano aspettare 5 minuti per intervenire (loro comunque si dovevano fiondare sul pilota, come effettivamente) nè che dovevano rimanere in pista mezz'ora...ripeto, sono sicuro che la tempistica è stata quella giusta e che Tomizawa sarebbe stato portato fuori nello stesso tempo con cui è stato effettivamente portato fuori...ma non si può lasciare tutto al caso, al "possibilmente non succede niente"...ripeto, e se un altro pilota cadeva in quel momento nello stesso punto? Che succedeva? Stendeva due medici? Non è accettabile affidadasi al caso...

Come non è accettabile liquidare la caduta della barella con "sono cose che capitano"...ma che vuol dire? Non devono capitare, punto..."camminare in fretta sul ghiaione puo' capitare d'inciampare"? Appunto, non dovevano essere costretti a camminare in fretta, è quello il punto...anche io non penso che Tomizawa purtroppo rischiasse più niente in una caduta del genere...ma chi ce lo dice? E se invece Tomizawa non fosse stato così grave? Se una caduta dalla barella poteva provocare delle lesioni? Di nuovo, non possiamo affidarci al caso del "dubito potesse succedergli niente"...in casi come questi biosgna essere sicuri al 100% e operare nella massima tranquillità...e non dovere correre in fretta sul ghiaione col rischio di venire centrato da qualche pilota...
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da echoes » 07/09/2010, 11:22

[quote="marcostraz"]
Come non è accettabile liquidare la caduta della barella con "sono cose che capitano"...ma che vuol dire? Non devono capitare, punto..."camminare in fretta sul ghiaione puo' capitare d'inciampare"? Appunto, non dovevano essere costretti a camminare in fretta, è quello il punto...anche io non penso che Tomizawa purtroppo rischiasse più niente in una caduta del genere...ma chi ce lo dice? E se invece Tomizawa non fosse stato così grave? Se una caduta dalla barella poteva provocare delle lesioni? Di nuovo, non possiamo affidarci al caso del "dubito potesse succedergli niente"...in casi come questi biosgna essere sicuri al 100% e operare nella massima tranquillità...e non dovere correre in fretta sul ghiaione col rischio di venire centrato da qualche pilota...
[/quote]

sul fatto che non devono capitare certe cose siamo tutti d'accordo: non deve cadere il barelliere, come in altri casi non dovrebbero essere lasciate garze nell'addome della gente normale, o qualche pinza, o litigare in sala parto ecc ecc...ma la sicurezza al 100% non c'è da nessuna parte, in nessun luogo, specialmente quando devi fare interventi d'urgenza: nelle nostre professioni (qualunque essa sia, non solo medica...) capita di sbagliare in situazioni di calma, figurarsi in una situazione di forte stress...

una bandiera rossa non credo avrebbe risolto molto in quanto comunque il ragazzo necessitava di un trasporto urgentissimo quindi medici e barellieri avrebbero dovuto cmq fare le cose in frettissima: è piu' rapido portare a piedi il pilota passando sul ghiaione o aspettare l'ambulanza in pista??? questo non te lo so dire...

se poi vogliamo sagionare sui SE e su cosa poteva accadere, allora non ne usciamo piu'...
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da marcostraz » 07/09/2010, 11:38

[quote="echoes"]
sul fatto che non devono capitare certe cose siamo tutti d'accordo: non deve cadere il barelliere, come in altri casi non dovrebbero essere lasciate garze nell'addome della gente normale, o qualche pinza, o litigare in sala parto ecc ecc...ma la sicurezza al 100% non c'è da nessuna parte, in nessun luogo, specialmente quando devi fare interventi d'urgenza: nelle nostre professioni (qualunque essa sia, non solo medica...) capita di sbagliare in situazioni di calma, figurarsi in una situazione di forte stress...
[/quote]
Ok...al 100% non si può arrivare...ma almeno tendere al 100% quello si...non affiadarsi al "speriamo che nei prossimi X secondi nessuno cada altrimenti mi falciano"...

[quote="echoes"]
una bandiera rossa non credo avrebbe risolto molto in quanto comunque il ragazzo necessitava di un trasporto urgentissimo quindi medici e barellieri avrebbero dovuto cmq fare le cose in frettissima: è piu' rapido portare a piedi il pilota passando sul ghiaione o aspettare l'ambulanza in pista??? questo non te lo so dire...
[/quote]
Infatti anche io ho detto che non penso che Tomizawa sarebbe sopravvissuto nè che i medici dovevano aspettare la bandiera rossa per intervenire...i medici in sè si sono mossi nei tempi giusti e non hanno responsabilità...quello che dico io è che qualcun altro non ha permesso loro di operare nella maggior tranquillità e sicurezza possibile...

[quote="echoes"]
se poi vogliamo sagionare sui SE e su cosa poteva accadere, allora non ne usciamo piu'...
[/quote]
Appunto...quindi riduciamoli a 0 (o in prossimità di 0) quei "se"...facciamo in modo che la prossima volta nè noi ma soprattutto i medici in pista debbano pensare (anche incosciamente) a cosa succede "se" un altro pilota cadeva in quel momento oppure finiva fuori traiettoria...
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da chicco67 » 07/09/2010, 13:44

Personalmente concordo con gli ultimi interventi di Marcostraz e Pennywise: l'incidente è stato gestito con poca "lungimiranza": i morti o feriti in condizioni critiche, infatti, pottevano essere anche 3 e dubito che anche il più scafato dei medici possa a colpo d'occhio capire le condizioni di 3 potenziali (o certi) politraumatizzati.

la procedura corretta è, a mio avviso quella seguita in occasione del tragici crash di Craig Jones (Brands Hatch 2008), fr al'altro molto simile a quello di Tomizawa, con bandiera rossa e pilota soccorso e intubato in pista, come dimostrato dai video e foto che riporto sotto:

Video: http://www.liveleak.com/view?i=084_1217848178

Foto dei soccorsi: Immagine


Info su Craig Jones http://it.wikipedia.org/wiki/Craig_Jones_(motociclista)

Comunque, dato che è stata aperta una inchiesta contro ignoti per omicidio colposo dal PM di Rimini e disposta un'autopsia, vi sarà una valutazione dei periti delle parti che servirà a capire se l'intervento di soccorso è stato condotto con tutti i crismi o meno e se vi sono colpe o dolo. Suggerisco infine la lettura da pag. 31 in poi del seguente http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pa ... ID%3D24869 e a tenere conto che, dopotutto, il pilota è un lavoratore autonomo che presta servizio in una struttura soggetta al Decreto Legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 che sostituisce la 626 (e qui si esce dal romanticismo delle corse per entrare nella giurisprudenza dei rischi sul posto di lavoro...)
Ultima modifica di chicco67 il 07/09/2010, 14:05, modificato 1 volta in totale.
Rivoglio il regolamento tecnico F1 del '76!!
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da Powerslide » 07/09/2010, 16:51

Tenterò di riassumere il mio pensiero rispettando le opinioni di ognuno.

Non ero sul posto e quindi non mi pronuncio se fosse necessario dare la bandiera rossa o meno. Oggi tutti gli adetti sono in diretto contatto radio con la direzione corsa. Spero che tra questi ci fosse anche un medico. Non ne sarei però troppo sicuro: c'erano sicuramente paramedici preparati, ma un medico per ogni postazione non credo proprio. Nè un medico, senza le adeguate attrezzature, può fare molto, se non quasi nulla.
Se gli adetti ai soccorsi hanno ritenuta non necessaria la sospensione della gara avranno avuto i loro motivi che ritengo buoni fino a prova contraria.

Personalmente ritengo necessaria la bandiera rossa quando questa può essere d'aiuto a salvare una vita, nè considero valido il discorso circa la paura o il pericolo che possono correre i soccorritori. Se parliamo di paura, facciano un altro mestiere; in quanto al pericolo c'è di buono che in moto i piloti rispettano ancora le gialle (a differenza di quanto accade con le auto) forse proprio perchè non hanno contatto radio con i box.

Nel caso specifico però, essendo Tomizawa rimasto in pista (anche se non in traiettoria) e dovendo quindi essere necessariamente spostato in brevissimo tempo, avrei sospeso la gara. Attenzione però, ciò non per prestargli soccorsi più efficaci a salvargli eventualmente la vita, ma solo per prevenire l'insorgenza di danni irreversibili in caso di ferite non mortali, ma di lesioni a livello del midollo spinale.

Giusto non gli sia stato tolto il casco: si rischia solo di creare un danno maggiore.

Ho il sospetto che i primi soccorritori l'avessero già dato per spacciato: io che ho visto l'incidende passando casualmente davanti alla televisione di un bar ho avuto la sensazione di aver assistito in diretta ad un evento mortale. I soccorritori che erano con lui avevano tutti gli elementi per valutare meglio di me.

Il paragone con quanto accaduto poco prima in SBK non lo ritengo congruo: lì si era al primo giro, qui a circa metà gara. Dov'è la differenza? Per rispondere a questa domanda occorre fare un ragionamento che forse non piacerà a tutti, ma che, a mio parere, sta alla base delle competizioni motoristiche. Tutti i piloti rischiano per ottenere un vantaggio sugli avversari ed anche se oggi fortunatamente accade di rado, per fare ciò rischiano anche la vita. Le corse se vogliamo sono un rito pagano, ma, soprattutto per chi le pratica, hanno, devono avere, una loro sacralità sennò diventano un evento sportivo come tanti altri e perdono il loro alone d'eroismo che, scemo o divino che sia, è quello che li distingue nel bene e nel male. Purtroppo o per fortuna la sfida al rischio, il giocare con la morte, fa parte del carattere di alcuni di noi. Senza non ci sarebbero le gare a due o quattro ruote, ma neppure l'alpinismo o le discese libere o tanti altri eventi che ci rendono la vita meno monotona.

Stucchevole il voler stabilire il momento in cui è avvenuto il decesso. Dato per scontato che è facile fare illazioni di comodo (e probabilmete vere almeno in parte), è altrettanto vero che durante le pratiche di rianimazione appaiano nuovamente segni vitali. Solo quando i medici si arrendono all'ineluttabile viene stabilita l'ora del decesso. Se Costa ha detto alle 14:19 io voglio credergli.

Concordo con quanto espresso da Agostini che, simpatico od antipatico che possa essere, è certamente uno che le gare non le ha sempre guardate da un comodo divano.

Sul concetto di morte bella o brutta una sola cosa è sicura: che prima o poi accadrà a tutti noi. Dato per scontato che una vita lunga è sempre auspicabile, è forse ancora più importante che la morte avvenga con le minori sofferenze possibili sua fisiche che psicologiche. Se poi arriva mentre stai facendo qualcosa che ami, meglio.

RIP Shoya, spero che tutti abbiano fatto il massimo per te. Mi resta solo un dubbio: se non fosse stato invertito (chissà perchè) il senso di marcia di Misano forse saresti ancora tra noi.
O forse la Signora ti avrebbe ugualmente atteso a Samarcanda.   
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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da Pennywise » 07/09/2010, 17:05

Il paragone con quanto accaduto poco prima in SBK non lo ritengo congruo: lì si era al primo giro, qui a circa metà gara. Dov'è la differenza? Per rispondere a questa domanda occorre fare un ragionamento che forse non piacerà a tutti, ma che, a mio parere, sta alla base delle competizioni motoristiche. Tutti i piloti rischiano per ottenere un vantaggio sugli avversari ed anche se oggi fortunatamente accade di rado, per fare ciò rischiano anche la vita. Le corse se vogliamo sono un rito pagano, ma, soprattutto per chi le pratica, hanno, devono avere, una loro sacralità sennò diventano un evento sportivo come tanti altri e perdono il loro alone d'eroismo che, scemo o divino che sia, è quello che li distingue nel bene e nel male. Purtroppo o per fortuna la sfida al rischio, il giocare con la morte, fa parte del carattere di alcuni di noi. Senza non ci sarebbero le gare a due o quattro ruote, ma neppure l'alpinismo o le discese libere o tanti altri eventi che ci rendono la vita meno monotona.


E quindi, la differenza dove sta ???? nel numero di giri percorsi ????

chiedo perchè non l'ho capito !

edit:

ma il forum mette in automatico alcune faccine ?  :ohmy:

ri - edit:

se metti 3 punti di domanda --> ??? ...... forte !!!!  :D
Ultima modifica di Pennywise il 07/09/2010, 17:17, modificato 1 volta in totale.
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da Jackie_83 » 07/09/2010, 17:19

Che al primo giro sono ancora tutti lì, a metà la gara ha già una sua fisionomia definita che verrebbe stravolta totalmente da un'eventuale rossa...
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da Pennywise » 07/09/2010, 17:29

[quote="Jackie_83"]
Che al primo giro sono ancora tutti lì, a metà la gara ha già una sua fisionomia definita che verrebbe stravolta totalmente da un'eventuale rossa...
[/quote]

Ognuno la pensa come vuole e max rispetto per le opinioni altrui, ma in materia di sicurezza penso non sia una motivazione valida !!!! Fa parte del gioco e poi non credo si stravolga tutto.

*************************************************

Prova faccina ???
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da marcostraz » 07/09/2010, 18:59

[quote="Powerslide"]
Il paragone con quanto accaduto poco prima in SBK non lo ritengo congruo: lì si era al primo giro, qui a circa metà gara. Dov'è la differenza? Per rispondere a questa domanda occorre fare un ragionamento che forse non piacerà a tutti, ma che, a mio parere, sta alla base delle competizioni motoristiche. Tutti i piloti rischiano per ottenere un vantaggio sugli avversari ed anche se oggi fortunatamente accade di rado, per fare ciò rischiano anche la vita. Le corse se vogliamo sono un rito pagano, ma, soprattutto per chi le pratica, hanno, devono avere, una loro sacralità sennò diventano un evento sportivo come tanti altri e perdono il loro alone d'eroismo che, scemo o divino che sia, è quello che li distingue nel bene e nel male. Purtroppo o per fortuna la sfida al rischio, il giocare con la morte, fa parte del carattere di alcuni di noi. Senza non ci sarebbero le gare a due o quattro ruote, ma neppure l'alpinismo o le discese libere o tanti altri eventi che ci rendono la vita meno monotona.
[/quote]
Con tutto il rispetto ma non condivido assolutamente questa posizione...innanzitutto perchè mette l'evento sportivo davanti alla vita di un uomo...ed è innaccettabile...sia chiaro, sto parlando in generale e non del caso specifico di Tomizawa, ma davanti ad un uomo in fin di vita, chissenefrega del ventaggio che tizio aveva accumulato su caio...le corse sono rischio, sono eroismo, sono sfidare i limiti, non sono una carneficina in cui dobbiamo fregarcene di chi giace a terra moribondo in nome di non so quale principio di lealtà sportiva...i piloti rischiano di morire, non giocano a morire...sono due cose ben differenti...non c'è sacralità nel lasciare andare avanti un evento con a terra un uomo moribondo perchè c'è chi ha accumulato un vantaggio...non sono le corse automobilistiche (o motociclistiche) queste...
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da Powerslide » 07/09/2010, 19:34

[quote="marcostraz"]
[quote="Powerslide"]
Il paragone con quanto accaduto poco prima in SBK non lo ritengo congruo: lì si era al primo giro, qui a circa metà gara. Dov'è la differenza? Per rispondere a questa domanda occorre fare un ragionamento che forse non piacerà a tutti, ma che, a mio parere, sta alla base delle competizioni motoristiche. Tutti i piloti rischiano per ottenere un vantaggio sugli avversari ed anche se oggi fortunatamente accade di rado, per fare ciò rischiano anche la vita. Le corse se vogliamo sono un rito pagano, ma, soprattutto per chi le pratica, hanno, devono avere, una loro sacralità sennò diventano un evento sportivo come tanti altri e perdono il loro alone d'eroismo che, scemo o divino che sia, è quello che li distingue nel bene e nel male. Purtroppo o per fortuna la sfida al rischio, il giocare con la morte, fa parte del carattere di alcuni di noi. Senza non ci sarebbero le gare a due o quattro ruote, ma neppure l'alpinismo o le discese libere o tanti altri eventi che ci rendono la vita meno monotona.
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Con tutto il rispetto ma non condivido assolutamente questa posizione...innanzitutto perchè mette l'evento sportivo davanti alla vita di un uomo...ed è innaccettabile...sia chiaro, sto parlando in generale e non del caso specifico di Tomizawa, ma davanti ad un uomo in fin di vita, chissenefrega del ventaggio che tizio aveva accumulato su caio...le corse sono rischio, sono eroismo, sono sfidare i limiti, non sono una carneficina in cui dobbiamo fregarcene di chi giace a terra moribondo in nome di non so quale principio di lealtà sportiva...i piloti rischiano di morire, non giocano a morire...sono due cose ben differenti...non c'è sacralità nel lasciare andare avanti un evento con a terra un uomo moribondo perchè c'è chi ha accumulato un vantaggio...non sono le corse automobilistiche (o motociclistiche) queste...
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Io rispetto il parere di ognuno, ma tu non mettermi in bocca cose che non ho mai detto! Per favore.
Io nei miei anni da commissario di percorso ho rischiato almeno 3 volte la vita per soccorrere un pilota.

Se poi ti vai a rileggere tutto il mio post ti accorgerai che io avrei sospeso la gara per poter soccorrere Tomizawa in modo più appropriato.

Se invece la sospensione era da intendersi in segno di lutto, questa doveva riguardare tutto l'evento, MotoGP compresa e, se vogliamo, tutte le gare disputate sette giorni fa ad Indianapolis dopo la morte di un tredicenne in una gara di contorno (o la vita in queste gare vale di meno?).
Io non accetto che per trovare l’effetto suolo si debba strisciare per terra. Secondo me è assurdo, è immorale da un punto di vista tecnico. (Mauro Forghieri)
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