Indycar Series 2009

GP2 Series, Rally, Nascar, Cart, IRL, Superbike, MotoGP etc etc

da Elio11 » 30/07/2009, 21:16


Indycar - "Il momento di dire addio"


"La gara di Edmonton segna la fine della mia collaborazione con Conquest Racing.
Abbiamo lavorato veramente tanto e con assiduità per approntare una vettura che si rivelasse sempre più competitiva in occasione di ogni appuntamento che il calendario ci  presentava davanti. A Toronto siamo riusciti quasi a vincere. Purtroppo le prestazioni ottime riscontrate allora non si sono ripetute in Alberta.
Lascio, con sei gare all'attivo, incluse le due della trasferta nel Canada, il mio paese, eventi che non volevo assolutamente perdere. Sin dall'inizio ero ben a conoscenza che non avrei corso una stagione intera a tempo pieno. All'inizio non mi importava molto perchè volevo sentirmi cosciente di far parte del progetto "Conquest".

Cosi' non è stato.

Giorno dopo giorno mi accorgevo sempre di più della incomunicabilità tra le parti, un muro ci divideva, invalicabile. Mi sentivo un corpo estraneo, non veniva elargita nei miei confronti alcuna gratificazione, a fronte, invece, del mio voler dedicare loro anima e corpo per far si che la scuderia progredisse per il meglio. Nessun segnale. Nessuna certezza per il futuro. Ed è stato cosi' che progressivamente il loro atteggiamento mi ha quasi contagiato.  Ho incominciato a pensare che dopotutto  non sentivo di condividere nulla, nessuna compartecipazione emotiva, con una scuderia che aveva una visione limitata dei progetti a lungo termine. Sentivo il fiato sul collo di essere un pilota part-time. Addirittura non c'è stato sviluppo della vettura, la continuità del nostro lavoro ne ha fortemente risentito, la consistenza da parte nostra  assente. Ad un certo punto, presto, tutto ciò che potevamo fare era  recarci alle gare e tentare di fare del nostro meglio. Con il tempo diventava frustrante.

La decisione di dire addio è maturata di scatto, covata a lungo sottoterra, ma disotterrata e germogliata improvvisamente. Non potevo rischiare di investire ancora del tempo e del denaro con questa squadra. Soprattutto per via dell' età avanzata che mi invita anno dopo anno a cercare di pretendere qualche soddisfazione in più prima del mio ritiro dalle corse.

Ad Edmonton siamo giunti rinfrancati dalle buone cose mostrate a Toronto. Comunque, visto che non potevamo beneficiare del simulatore, era stato chiaro, anzi  concordato, che avevamo bisogno di apportare alcune modifiche di regolazione al set-up. Dopo aver lavorato davvero duramente, tuttò ciò di cui necessitavamo veramente non era stato fatto. La conseguenza è stata sotto gli occhi di tutti, la mancanza assoluta di velocità. La vettura era nervosa e difficile da guidare. Quando hai l'occasione di assaggiare la sensazione di stare davanti, è dura da mandar giù una gara del tutto in salita fra gli ultimi. Addirittura alcuni piloti sono venuti a parlarmi ed a riferirmi che anche a loro la vettura sembrava andasse lenta. E' stata una vicenda triste e imbarazzante.

Con Conquest il rapporto è stato privo di dialogo, costituito soprattutto da imposizioni unilaterali, decisioni prese non di comune accordo. Non mi è mai sembrato che Conquest lavorasse "per Tagliani". Da parte loro era alquanto tangente un comportamento denotante pura rassegnazione al corso degli eventi. Non voglio che ciò mi accada negli anni a venire. Ho appreso che faranno correre un pilota in Giappone, un altro diverso gareggerà in altri due eventi. Offrono il sedile a pagamento. Non è questo un sintomo di  mentalità vincente.

Per quel che mi riguarda in queste settimane mi sono arrivate alcune offerte e, senza rivelare dettagli troppo precisi, posso dire di confidare in un sedile da titolare per la prossima stagione. Un impiego a  tempo pieno per giunta. Guardandomi indietro, pagine belle ci sono state in questa annata. Sono orgoglioso ad esempio di aver corso bene a Toronto e ad Indianapolis. Proprio grazie a queste prestazioni mi si sono aperte quelle porte di cui sopra discorrevo. Ora non posso rivelare ancora nulla, ma un importante annuncio è prossimo dall'essere ufficializzato. Per ora la mia attenzione è rivolta alle gare del Quebec. Ho confermato da poco la mia partecipazione al "Grand Prix de Trois-Rivieres" che si terrà il sedici Agosto. E' importante per me esserci, sia per i miei tifosi in quella regione, sia per venire incontro alle esigenze di marketing: alcuni sponsors locali contavano sulla mia presenza e mi hanno offerto la loro collaborazione. Ho in programma anche una gara Nascar in Canada con l'aiuto di uno sponsor statunitense. Mi hanno dato via libera per poter partecipare al campionato Nascar  anche il prossimo anno con quella vettura che utilizzerò a breve. Tutto dipende dai miei impegni in Indycar nel 2010. Se sarà impegnato sul fronte delle ruote scoperte darò l'occasione a qualche pilota locale del Quebec di mettersi in mostra.

Alex Tagliani

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da marcostraz » 30/07/2009, 21:53

Spero di rivederlo full-time l'anno prossimo, insieme a 2/3 vetture in più di quest'anno...
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da Elio11 » 31/07/2009, 8:19

Una curiosità.

Gli americani hanno sempre voglia di scherzare su anche sulle cose serie. L'altro giorno Tony Kanaan stava andando flambè e non riusciva ad uscire fuori dall'abitacolo (meno male che c'erano gli uomini della Penske e della Panther ad aiutarlo).

Bene, Tony Kanaan si è già guadagnato un nuovo soprannome che puntualmente compare sulla livrea della sua vettura  :D

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da Elio11 » 31/07/2009, 15:29

Giorno di lutto oggi.... Milwaukee l'ovale più antico della storia abbandona il circus....

http://auto-racing.speedtv.com/article/indycar-2010-calendar-revealed
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da marcostraz » 31/07/2009, 17:14

[quote="Elio11"]
Giorno di lutto oggi.... Milwaukee l'ovale più antico della storia abbandona il circus....

http://auto-racing.speedtv.com/article/indycar-2010-calendar-revealed
[/quote]
Si era intuito visti i problemi finanziari...
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da Elio11 » 31/07/2009, 19:19

Si hai ragione, era da almeno un mese che la storia andava avanti, però ogni volta che la notizia è ufficiale è sempre triste...
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da Uitko » 31/07/2009, 19:58

No! Il Milwakee Mile!  :(
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da Elio11 » 01/08/2009, 18:05

Da 422race.com gli ultimi due pezzi di Alessandro Abramo Carretti:

Analizzati Toronto ed Edmonton.

Toronto: CART Shadow

Potremmo provare un destabilizzante dejá-vù questa sera durante la visione della gara dell’Ontario. Anche la griglia parla chiaro. Dario Franchitti ha conquistato una pole che per Ganassi vale doppio viste le posizioni in cui partiranno due dei tre alfieri Penske. Se Will Power ha conquistato la seconda piazza dietro l’italo-scozzese, CastroNeves e Briscoe partiranno decimo ed undicesimo, alleggerendo non poco l’animo del buon rubicondo Chip. Anche Dixon, seppur sensibilmente indietro, partirà, col suo ottavo posto, davanti alle Penske. A vederla così, considerata la tortuosità del tracciato canadese, potremmo dire che le Ganassi daranno l’ennesimo colpo di coda alle vetture del Generale. Su tutto e tutti peserà l’ombra della storica CART che a Toronto ha corso per ben 22 stagioni ininterrottamente. Anche la griglia di partenza conta nella top-10 cinque piloti ex-CART e altri quattro che ci hanno corso in passato. I driver tradizionalmente Indy sono rimasti tutti piuttosto arretrati, anche se un pilota come Carpenter è riuscito a mettersi dietro gente che avrebbe i numeri per stargli davanti su un tracciato misto non-permanente. Gente come Dan Wheldon, per esempio.

In oltre venti anni Toronto, come Long Beach in California, ha rappresentato IL Grand Prix canadese per eccellenza della CART. Lo USAC/IRL iniziò a correre in Canada dagli anni ’60. Il tracciato, neanche a farlo apposta, è Mosport, dove la F1 era approdata dall’inizio degli anni ’60 correndovi per quasi tutto il decennio e alternandosi con Mont-Tremblant St. Jovite negli ultimi anni del decennio. Evidentemente entrambi i tracciati rispondevano bene sia per pubblico che per organizzazione, tanto che anche il Campionato Americano vide la possibilità fin da subito di farci correre le proprie monoposto senza problemi. Ed eccoci allora nel biennio 1967-1968 sia in Ontario che in Québec. Lo USAC ritornerà a Mosport in Ontario un decennio dopo, ancora un biennio nel 1977-1978. Per tutti gli anni Settanta anche la F1 tiene banco a Mosport mentre sul finire del decennio Montreal ‘ruberà’ la corsa all’Ontario portandosela in terra francofona. Per la F1 sarà un viaggio senza ritorno, mettendo radici nel Québec, mentre lo USAC chiuderà nel 1978 i rapporti canadesi fino al nuovo millennio. La CART nata nel 1979 stringerà rapporti sempre più forti con il Canada a cominciare dal 1984. Sanair ospiterà la prima gara canadese per tre stagioni, ma a cominciare dal 1986, Toronto diventerà la sede stabile canadese del Campionato Automobilistico per Scuderie da Corsa. Già dal 1990 Vancouver si affiancherà a Toronto e nel 2002 una terza gara, quella di Montreal, si aggiungerà alle altre due facendo del Canada la periferia più importante della CART. Chiusi i rapporti con Vancouver nel 2004, l’anno seguente sarà Edmonton in Alberta a rimpiazzare la gara del British Columbia. Nel 2004 la NASCAR strapperà Montreal alla CART e per restare in Québec la formula di Gurney ‘ripiegherà’ al St. Jovite di Mont-Tremblant. Durerà comunque un solo anno. A dicembre la CART conclude il suo 29° anno di vita e a gennaio 2008 Kalkhoven dichiara bancarotta e chiude i giochi.

Lo stesso anno grazie al ripescaggio di Edmonton nel calendario, il Campionato Americano dopo trent’anni torna in Canada. Quest’anno lo USAC/IRL torna anche in Ontario; ultimo stato canadese dove disputò una gara decenni fa riallacciandosi con il passato.

Grazie alla CART Toronto ha una lunga lista di nomi che ne hanno costellato di gloria le strade cittadine. All’Exhibition Place molti campioni titolati hanno impresso il proprio nome sull’asfalto, oggi un po’ accidentato, di questa classica non-permanente. E’ Michael Andretti ad averci vinto più di tutti. Sette trionfi in tanti anni di partecipazioni. E pensare che stasera le sue 4 vetture in griglia partiranno da posizioni talmente imbarazzanti da gridare al disastro! Dei piloti ancor oggi in pista, ben quattro hanno trionfato a Toronto. Paul Tracy, che qui ha vinto due volte nel 1993 e nel 2003 (anno del suo titolo), partirà piuttosto arretrato addirittura 15°. Dario Franchitti ne conquistò la coppa nel 1999, l’anno in cui duellò per il titolo con Montoya. Titolo che perse a fine stagione a parità di punti ma con meno vittorie all’attivo una delle quali qui in Ontario. E guarda il caso l’italo-scozzese di Ganassi partirà in pole position. Il reduce della vittoria di Watkins Glen, Justin Wilson vinse nel 2005 mentre staserà scatterà dalla quarta posizione. Infine l’aussie Will Power. Il ‘canguro’ vinse l’ultima Toronto di CART nel 2007 e anche lui in griglia è piazzato decisamente bene. Seconda piazza, rinfrancando una Penske che qui ha fatto schiettamente schifo! Volendo essere pignoli anche un quinto pilota ha vinto a Toronto e ha corso oggi. Si tratta di Sébastien Bourdais, e nell’odierno GP di Germania sul Nürburgring ha forse scritto l’ultima (?) sua pagina di F1 ritirandosi mestamente anzi tempo. Curiosamente Bourdais su 4 titoli conquistati in CART, ha vinto a Toronto soltanto nel 2004.

La situazione in campionato vede le due Ganassi di Dixon-Franchitti davanti a tutti, staccate le Penske di Briscoe-CastroNeves con la prima delle AGR in quinta posizione, quella di Danica Patrick tentare di inseguire i primi quattro. Se qui anche una Ganassi dovesse vincere, per la scuderia di Chip sarebbe un titolo già ipotecato, per la Penske sarebbe una bastonata sonora senza riserve. Quello che vedremo sarà un morso al cuore con atmosfera molto CART ed effetti di ricordi decisamente pesanti, ma purtroppo, non sarà la CART.

Su tutto quanto, dobbiamo dire che: dopo l’uscita di Montreal dal calendario di F1, la chiusura della CART con la sua triade di gare canadesi, di cui Edmonton e Toronto ripescate dal Campionato Americano, la gara dell’Ontario diventa il primo e più importante Gran Premio canadese al livello internazionale. Pertanto da quest’anno fino a data da destinarsi dobbiamo considerare Toronto, anche in virtù della sua lunga storia, IL GP del Canada a livello mondiale oltre che quello dello stato di cui è capitale per il Campionato Americano. CART permettendo, lunga vita a Toronto.

Albo d’oro: GP del Canada di F1

1961 Peter Ryan (CDN)
1962 Masten Gregory (USA)
1963 Pedro Rodríguez (MEX)
1964 Pedro Rodríguez (MEX)
1965 Jim Hall (USA)
1966 Mark Donohue (USA)
1967 Jack Brabham (AUS)
1968 Danny Hulme (NZ)
1969 Jacky Ickx (B)
1970 Jacky Ickx (B)
1971 Jackie Stewart (GB)
1972 Jackie Stewart (GB)
1973 Peter Revson (USA)
1974 Emerson Fittipaldi (BR)
1976 James Hunt (GB)
1977 Jody Scheckter (ZA)
1978 Gilles Villeneuve (CDN)
1979 Alan Jones (AUS)
1980 Alan Jones (AUS)
1981 Jacques Laffite (F)
1982 Nelson Piquet (BR)
1983 René Arnoux (F)
1984 Nelson Piquet (BR)
1985 Michele Alboreto (I)
1986 Nigel Mansell (GB)
1988 Ayrton Senna (BR)
1989 Thierry Boutsen (B)
1990 Ayrton Senna (BR)
1991 Nelson Piquet (BR)
1992 Gerhard Berger (A)
1993 Alain Prost (F)
1994 Michael Schumacher (D)
1995 Jean Alesi (F)
1996 Damon Hill (GB)
1997 Michael Schumacher (D)
1998 Michael Schumacher (D)
1999 Mika Häkkinen (SF/FIN)
2000 Michael Schumacher (D)
2001 Ralf Schumacher (D)
2002 Michael Schumacher (D)
2003 Michael Schumacher (D)
2004 Michael Schumacher (D)
2005 Kimi Räikkönen (SF/FIN)
2006 Fernando Alonso (E)
2007 Lewis Hamilton (GB)
2008 Robert Kubica (PL)

Albo d’oro: Ontario USAC/IRL

1967 heat 1 Bobby Unser (USA-Colorado)
1967 heat 2 Bobby Unser (USA-Colorado)
1968 heat 1 Dan Gurney (USA-New York)
1968 heat 2 Dan Gurney (USA-New York)
1977 A. J. Foyt (USA-Texas)
1978 Danny Ongais (USA-Hawaii)

Albo d’oro: Québec USAC/IRL

1967 heat 1 Mario Andretti (USA/I)
1967 heat 2 Mario Andretti (USA/I)
1968 heat 1 Mario Andretti (USA/I)
1968 heat 2 Mario Andretti (USA/I)

Albo d’oro: Québec CART

1984 Danny Sullivan (USA-Kentucky)
1985 Johnny Rutherford (USA-Kansas)
1986 Bobby Rahal (USA-Ohio)
2002 Dario Franchitti (GB)
2003 Michel Jourdain Jr. (MEX)
2004 Bruno Junqueira (BR)
2005 Oriol Servià (E)
2006 Sébastien Bourdais (F)
2007 Robert Doornbos (NL)
2008 cancellato

Albo d’oro: Ontario CART

1986 Bobby Rahal (USA-Ohio)
1987 Emerson Fittipaldi (BR)
1988 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1989 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1990 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1991 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1992 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1993 Paul Tracy (CDN-Ontario)
1994 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1995 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1996 Adrián Fernández (MEX)
1997 Mark Blundell (GB)
1998 Alessandro Zanardi (I)
1999 Dario Franchitti (GB)
2000 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
2001 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
2002 Cristiano Da Matta (BR)
2003 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2004 Sébastien Bourdais (F)
2005 Justin Wilson (GB)
2006 A.J.Allmendinger (USA-California)
2007 Will Power (AUS)
2008 cancellato

Albo d’oro: British Columbia CART

1990 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1991 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1992 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1993 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1994 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1995 Al Unser, Jr. (USA-New Mexico)
1996 Michael Andretti (USA-Pennsylvania)
1997 Mauricio Gugelmin (BR)
1998 Dario Franchitti (GB)
1999 Juan Pablo Montoya (COL)
2000 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2001 Roberto Moreno (BR)
2002 Dario Franchitti (GB)
2003 Paul Tracy (CDN-Ontario)
2004 Paul Tracy (CDN-Ontario)

Albo d’oro: Alberta CART

2005 Sébastien Bourdais (F)
2006 Justin Wilson (GB)
2007 Sébastien Bourdais (F)
2008 cancellato

Albo d’oro: Alberta USAC/IRL

2008 Scott Dixon (NZ)




Edmonton: Andata e Ritorno

Ultima tappa in Canada per il Campionato Americano, che disputa la sua seconda gara in Alberta nella sua storia. Dopo avervi raccontato le vicende canadesi nell’ambito di tutte e tre le massime ruote scoperte, per Edmonton facciamo un quadro generale per una stagione estremamente equilibrata per i piloti, ma sensibilmente pendente a favore delle Ganassi. Nelle ultime due settimane non vi sono state grandi rivoluzioni nei team, ma la IndyCar ha perso un altro uomo chiave in favore della NASCAR: Joie Chitwood, vice-presidente di Indianapolis dal 2004, passato alla concorrenza dei France e delle ruote coperte. Ennesima manovra di ristrutturazione da parte dei capi IRL o manovra dai risvolti ancora misteriosi? E intanto la Honda chiede i nuovi regolamenti dei propulsori per dicembre prossimo. La casa giapponese che ha mollato la F1 per concentrarsi sull’USAC, si ritroverà dal 2011 a ballare con ben tre motoristi europei e si profila una competizione tutta da seguire considerando che Honda dovrebbe partire avvantaggiata dai tanti anni di militanza.

Il Grand Prix di Edmonton è un evento nuovo che ha preso il via nel 2005 con la CART, quando la gara nel British Columbia è venuta meno. La CART ‘ripiegò’ sullo stato dell’Alberta per mantenere la triade canadese riscotendo un successo sul cittadino di Edmonton che in pochi si aspettavano. In quattro edizioni a farla da padrone è stato Sébastien Bourdais, che al debutto del tracciato vinse, ripetendosi nel 2007 e detenendo ancor oggi il record di vittorie. Il 2006 poteva essere l’anno in cui il francese, appiedato prima dell’Ungheria dalla Toro Rosso, avrebbe potuto trovare un avversario di valore. Justin Wilson vinse ad Edmonton ma quell’anno il vero antagonista del transalpino sarebbe stato A.J. Allmendinger. Nonostante un’unica vittoria, Wilson si piazzò secondo in campionato mentre Allmendinger con ben cinque trionfi giunse terzo. Come sempre Bourdais stralciò tutti a fine stagione.

Nel 2008, chiusa la CART, rilevato Edmonton dalla IndyCar, Scott Dixon impose subito il suo dominio anche in Alberta con una gara da manuale tenendo costantemente dietro Castro-Neves, che negli ultimi giri si stava riavvicinando al neozelandese tenta l’ultima carta del sorpasso azzardato. Ma Scott Dixon è il più grande pilota neozelandese della storia, emulo di Hulme in F1 ed il maestro vivente di Watkins Glen. Dixon chiude, Helio scansa ma la ‘spadellata’ sui freni lo spedisce fuori pista, rientra ma ormai il kiwi è lontano e va a festeggiare l’ennesimo trionfo che lo porterà a vincere il titolo su Castro-Neves a fine stagione. Gara bellissima che ritrova un Paul Tracy giunto 4° dopo mesi e mesi di appiedamento.

Ci troviamo al fine al 12 luglio scorso. Toronto, Ontario, la gara dello stato omonimo dopo l’interruzione per cancellazione dalla chiusura della CART, ritorna e regala dopo 10 lunghi anni la vittoria a Dario Franchitti allora in CART ed in lotta con Montoya per il titolo che perderà a fine stagione a pari punti, ma per un numero di vittorie inferiore nei confronti del colombiano. Darione partito dalla pole regola la concorrenza nonostante un pit difficoltoso che a metà gara lo aveva relegato in mezzo al gruppo. Chi stupirà ancora sarà il solido Briscoe che, partendo undicesimo, taglia il traguardo dietro all’italo-scozzese, precedendo il compagno di squadra Power secondo in griglia alla partenza. Dixon che partiva ottavo si porta al 4° posto arginando la bella prestazione degli australiani Penske. Ancora da segnalare Paul Tracy. Il canadese in una rimonta da antologia aggredisce Castro-Neves passato poco prima dallo stesso Franchitti. Il brasiliano, in netta difficoltà in Ontario, chiude la porta al campione CART 2003. Tracy si ritrova schiacciato fra le barriere e la Penske del brasiliano. Entrambi si ritirano per danni alle vetture. Peccato per Tracy che stava ancora una volta disputando una gara di carattere.

Arriviamo alle libere di ieri in Alberta. Se nella prima sessione il solo Power era davanti alla Luczo-Dragon di Matos, nel secondo turno tutte e tre le Penske occupano i primissimi posti della griglia provvisoria. Dixon da solo a difendere la bandiera Ganassi si piazza subito dietro le vetture del Generale, mentre Franchitti si ritrova là dietro in 13° piazza. Le qualifiche di oggi ci daranno la ‘cartina al tornasole’ di queste libere, che potrebbero concretizzarsi nella risposta Penske al dominio Ganassi della stagione. A questo punto della stagione, in Ganassi devono capire se puntare sul veterano oppure decidere di dare carta bianca a Briscoe e lanciarlo all’assalto scoto-zelandese del patron Chip.

Albo d’oro:

2005 Sébastien Bourdais (F)
2006 Justin Wilson (GB)
2007 Sébastien Bourdais (F)
2008 Scott Dixon (NZ)
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da Elio11 » 03/08/2009, 17:49

Indycar - La pioggia cancella libere e qualifiche in Kentucky

La pioggia ha portato alla cancellazione delle qualifiche per la Meijer Indy 300 sul Kentucky Speedway. La griglia di partenza è stata così composta seguendo la classifica delle vetture iscritte (e non dei piloti, quindi ci sono alcuni piloti che partono più avanti dei punti che hanno in classifica, ad esempio la Duno, perché la posizione è determinata dai punti della vettura conquistati da tutti i piloti che si sono alternati al volante). Dalla prima fila partiranno così i due piloti di Ganassi, Scott Dixon e Dario Franchitti. “E’ un risultato fantastico per il nostro team poter partire dalla prima fila“, ha detto Dixon, vincitore in Kentucky nel 2008. “Purtroppo, non è il modo in cui volevamo ottenere questo risultato. Il fatto di aver provato poco è un vantaggio per il nostro team. Abbiamo vinto qui l’anno scorso e la macchina sembra essere abbastanza buona negli ovali di questo tipo. La pista è un po’ cambiata rispetto allo scorso anno a causa del nuovo asfalto, e non sappiamo bene cosa ci troveremo davanti.” “Non è colpa di nessuno se è arrivata una pioggia torrenziale“, ha detto Franchitti. “Nessuno può fare molto per risolvere il problema. Spero che domani vedremo l’acqua andare via e il sole tornare.” Da questa gara i piloti della IndyCar Series potranno usufruire di una serie di aggiustamenti aerodinamici, oltre al Push To Pass, un sistema che garantisce un surplus di potenza per qualche secondo, al fine di aumentare la spettacolarità delle gare e aumentare i sorpassi. Il sistema del Push To Pass sarà attivabile dai piloti attraverso un pulsante sul volante. Per il Kentucky, i piloti avranno la possibilità di utilizzare per 20 volte il Push To Pass per una durata di 12 secondi per ciascuna volta. Rispetto alle ultime gare c’è qualche cambiamento nello schieramento: Tagliani e Tracy hanno concluso la stagione con le due gare in Canada, mentre c’è il ritorno di Sarah Fisher, la presenza di tre vetture del Dreyer&Reinbold Racing e la sostituzione, per le gare su ovale, di Antinucci con Jacques Lazier sulla vettura del Team 3G.

Griglia di partenza:

Pos Driver Team

1. Scott Dixon Ganassi

2. Dario Franchitti Ganassi

3. Ryan Briscoe Penske

4. Helio Castroneves Penske

5. Danica Patrick Andretti Green

6. Marco Andretti Andretti Green

7. Dan Wheldon Panther

8. Justin Wilson Dale Coyne

9. Tony Kanaan Andretti Green

10. Graham Rahal Newman/Haas/Lanigan

11. Hideki Mutoh Andretti Green

12. Robert Doornbos Newman/Haas/Lanigan

13. Raphael Matos Luczo Dragon

14. Ed Carpenter Vision

15. Milka Duno Dreyer & Reinbold

16. Mario Moraes KV

17. Ryan Hunter-Reay Foyt

18. EJ Viso HVM

19. Mike Conway Dreyer & Reinbold

20. Will Power Penske

21. Jaques Lazier 3G

22. Sarah Fisher Sarah Fisher

23. Tomas Scheckter Dreyer & Reinbold



Indycar - Kentucky: Briscoe beffa Carpenter in volata

Dopo un weekend tormentato dalla pioggia e dalla difficoltà di drenaggio dell’asfalto del Kentucky Speedway, che aveva sconvolto il calendario degli eventi portando alla cancellazione di libere e qualifiche e ad una sessione di prove libere straordinarie il giorno di gara, la corsa si rivela una delle più spettacolari della stagione e forse della storia. Una sola interruzione con bandiere gialle, 20 cambiamenti di leadership, la seconda gare più veloce della storia della Indycar Series, ed un incredibile finale in volata (appena 0.0162 di secondo). Ryan Briscoe riesce a beffare all’ultimo istante Ed Carpenter, che fino alla fine ha pensato possibile la sua prima vittoria in carriera. Il tutto grazie alle nuove modifiche aerodinamiche ed al nuovo sistema Push To Pass adottati per la prima volta in questa gara. “Non so se sono mai stato così emozionato al termine di una gara“, ha detto Briscoe. “E’ stata una battaglia molto dura. E’ una grande vittoria per me. Sono molto felice di aver ottenuto un’altra vittoria per il Team Penske. All’inizio mi ero trovato un po’ in difficoltà a causa della temperatura fresca, ma poi le cose sono andate meglio. Mi sono tenuto tutti i Push To Pass per le fasi finali. Quando sono salito in seconda posizione, a 19 giri dalla fine, a quel punto Roger (Penske) mi ha detto: ‘Usa il Push To Pass ogni giro da adesso, e vediamo che cosa si può ottenere.’ Ho pensato che la cosa migliore per me era tenermi all’esterno. Ed era ancora un po’ avanti nelle curve 3 e 4, ma sono stato bravo a cogliere il mio momento, mi sono tenuto verso l’esterno e sono stato in grado di tenere lui verso l’interno. Ora so come si sentiva Hornish tutte le volte che vinceva le gare in questo modo. Oggi tutto ha lavorato alla perfezione.” “Ho cercato di spingere il più possibile per stare davanti“, ha detto Carpenter, al primo podio della sua carriera. “Finora è stato un anno difficile, e avevo voglia di dare una svolta a questa stagione. Ho usato il mio ultimo Push To Pass all’ultimo giro. Credo di averli utilizzati al meglio, ne ho lasciati la maggior parte per l’ultimo stint dopo l’ultimo pit stop.“

La prima parte della gara è stata dominata da Scott Dixon, che dopo essere partito dalla pole position è rimasto in testa per 95 dei primi 100 giri. Dopo il via, alle sue spalle imperversa una accesa lotta tra Danica Patrick ed Helio Castroneves per il quarto posto, a cui in seguito si aggiunge pure Marco Andretti. Da dietro risalgono molto velocemente Carpenter, che al giro 33 è già capace di portarsi al quarto posto, Kanaan e Will Power, che partiva ventesimo. Una collisione con Mike Conway e Ryan Hunter-Reay durante il primo pit stop blocca ancora una volta la buona gara di Mario Moraes, capace nelle prime fasi di corsa di salire fino al quinto posto. Dopo il secondo pit stop Briscoe riesce a prendere la leadership della corsa. Fino a quel momento Dixon non segnala alcun problema alla sua macchina, mentre Dario Franchitti lamenta un notevole sottosterzo, che il suo team ha cercato di migliorare ad ogni fermata. La prima ed unica bandiera gialla della serata arriva al giro 122, quando Justin Wilson rallenta a causa di un problema al cuscinetto della ruota posteriore destra. In regime di bandiere gialle Power, che sta cercando una diversa strategia di soste ai box, si ritrova in testa davanti ai compagni di squadra Briscoe e Castroneves.

Ma quando la corsa riprende è il momento di Carpenter. Scavalca Dixon e Castroneves e, approfittando di un rallentamento di Briscoe che finisce troppo alto vicino al muretto, si porta al secondo posto. A quel punto va all’attacco di Power, con cui ingaggia un lungo duello fianco a fianco finchè l’australiano non effettua il suo ultimo pit stop al giro 156. A quel punto Carpenter si trova in testa alla corsa, con entrambi i piloti Penske, Dixon e Kanaan alle spalle. Il pilota americano mantiene la leadership anche dopo l’ultima fase di pit stop, con Kanaan che sale al secondo posto e Briscoe al terzo. Kanaan cerca in tutti i modi di attaccare Carpenter negli ultimi 15 giri, ma deve a sua volta guardasi dal ritorno di Briscoe. Anche se ce la mette tutta, Kanaan non riesce a resistere a Briscoe, e il pilota di Penske si lancia così all’attacco anche di Carpenter. Negli ultimi giri il pilota del Vision Racing (entrambi alla ricerca della prima vittoria) cerca di resistere all’interno, ma all’esterno Briscoe ha un miglior spunto e riesce così a conquistare la sua seconda vittoria stagionale, che gli permette di salire in testa al campionato con otto punti di vantaggio su Dixon. Tony Kanaan termina al terzo posto, dopo lo spavento di domenica scorsa ad Edmonton, davanti a Castroneves. Graham Rahal chiude al quinto posto, precedendo i due piloti di Ganassi, Franchitti e Dixon. Completano la top ten la Patrick, Power e Andretti.

Classifica finale:

Pos  Driver            Team                      Time/Gap

1.  Ryan Briscoe      Penske              1h28m24.3246s
2.  Ed Carpenter      Vision                  +  0.0162s
3.  Tony Kanaan        Andretti Green          +  0.1614s
4.  Helio Castroneves  Penske                  +  0.2728s
5.  Graham Rahal      Newman/Haas/Lanigan    +  0.6346s
6.  Dario Franchitti  Ganassi                +  1.7670s
7.  Scott Dixon        Ganassi                +  3.2512s
8.  Danica Patrick    Andretti Green          +  4.7231s
9.  Will Power        Penske                  +  6.1424s
10.  Marco Andretti    Andretti Green          +  6.9963s
11.  Dan Wheldon        Panther                + 12.7597s
12.  Sarah Fisher      Sarah Fisher            + 15.9732s
13.  Hideki Mutoh      Andretti Green          + 27.9705s
14.  Ryan Hunter-Reay  Foyt                    +  3 laps
15.  EJ Viso            HVM                    +  3 laps
16.  Raphael Matos      Luczo Dragon            +  4 laps
17.  Mike Conway        Dreyer & Reinbold      +  8 laps
18.  Mario Moraes      KV                      +  12 laps
19.  Robert Doornbos    Newman/Haas/Lanigan    +  15 laps
20.  Milka Duno        Dreyer & Reinbold      +  35 laps



Ritiri:


    Justin Wilson      Coyne                120 laps
    Tomas Scheckter    Dreyer & Reinbold    59 laps
    Jaques Lazier      3G                  43 laps
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da Elio11 » 03/08/2009, 17:51


Indycar -  Barber Motorsports Park, Birmingham-Alabama entra in calendario; Richmond è fuori; Watkins Glen e Kentucky confermati; forse una seconda gara in Brasile


Gli organizzatori della serie Indycar Series hanno concesso il via libera a Barber Motorsports Park. Il circuito stradale permanente di Birmingham, Alabama ospiterà quindi a partire dal 2010 una gara del campionato sulla base di un accordo contrattuale avente durata di tre anni.  Scelta dettata soprattutto da una precisa strategia di marketing.

“Sapevamo che ci sono molti appassionati della categoria nel Sud-Est” - fa sapere Terry Angstadt - ” Sicuramente è una scelta oltrechè obbligata da parte nostra, anche ottima vista la qualità del circuito”.  La IRL farà comunque un annuncio ufficiale sul calendario 2010 solo in occasione del fine settimana di gara a Sparta, Kentucky, in programma il primo Agosto.

Barber Motorsport Park, tracciato di circa 2.3 miglia è una delle new entry del calendario 2010 ed ha ospitato i tests pre-stagionali nel 2008 e 2009. All’incirca dovrebbe secondo le prime stime, collocarsi verso la metà di Aprile, dopo l’appuntamento di St.Petersburg, se questo sarà confermato come apripista. Barber inolstre sarà l’unica gara nel Sud-Est dopo che Nashville è stato abbandonato. Nel Sud si è corso nel 2009 anche a Richmond, Texas Forth Worth e St.Petersburg. Alcune voci recenti ed autorevoli, quella Curt Cavin in primis, sono pronte a giurare che Richmond sarà il prossimo evento destinato ad abbandonare il circus. Tutto ciò a riprova della volontà di ridurre drasticamente gli ovali a vantaggio di un campionato misto. Angstadt ha infatti detto che probabilmente ci sarà un calendario di diciassette gare.


L’ ovale corto di Richmond, che ha ospitato una gara in IRL dal 2001 in poi, non sarà presente a partire dal 2010. Gli organizzatori della serie infatti hanno perso l’appoggio dello sponsor “Sun Trust” che dava la nomenclatura all’evento (”Sun Trust Indy Challenge”). Si presenta  quindi una situazione simile a quella di Milwaukee, dove il management non è in grado di versare la tassa di organizzazione per il prossimo anno. Richmond non rimarrà però inutilizzato perchè sarà comunque parte del campionato Nascar, che qui continuerà a corrervi fra  Sprint Cup, Nationwide, Truck Series ed altre categorie minori.

Un evento che si correrà in Brasile ci sarà comunque, quello di Riberao Preto, città natale di Helio Castroneves (http://www.eracemotorblog.it/2009/06/24/indycar-un-circuito-cittadino-in-brasile-cleveland-out-barber-e-cina-in-forse-prime-novita-del-calendario-2010.html), resta da vedere quali saranno i restanti programmi degli organizzatori della serie. Infatti si è manifestata l’intenzione di portare la Indycar due volte in Sudamerica, e la scelta potrebbe cadare nuovamente su un evento careca. Molti sono i piloti provenienti da questo continente che corrono in Indycar, e gran parte di loro sono appunti di nazionalità brasiliana. Fermo restando anche il legame con APEX. Si parla al proposito di un circuito a Campinas, vicino San Paolo. Se non dovesse andare in porto l’operazione sarebbe pronto addirittura un “piano B” secondo il quale si spera di portare le Dallara tra le strade di Rio de Janeiro a Marzo.
Sul fronte delle conferme sembrerebbe una formalità l’ok dato a  Watkins Glen, che ha chiesto però di essere spostato dal 4 Luglio, Kentucky Speedway. Gli unici ad aver firmato un prolungamento del contratto (o almeno lo si sa per certo) sono per ora soltanto Iowa e Chicagoland.
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da Elio11 » 03/08/2009, 17:58

Riguardo la gara del Kentucky, all'inizio ero anche indeciso se guardarla o meno. Dopo una decina di giri mi sono detto che ne valeva la pena, alla fine ne sono rimasto davvero contento come una Pasqua. Forse "storica" non so (su questo non mi sento di concordare con l'articolo di "marcostraz"), però innegabilmente una delle migliori delle ultime stagioni. Contando poi che c'è stata una sola caution in 200 giri causata poi non da un vero e proprio incidente di gara. Una bella ventata fresca ...
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da marcostraz » 04/08/2009, 10:03

[quote="Elio11"]
Riguardo la gara del Kentucky, all'inizio ero anche indeciso se guardarla o meno. Dopo una decina di giri mi sono detto che ne valeva la pena, alla fine ne sono rimasto davvero contento come una Pasqua. Forse "storica" non so (su questo non mi sento di concordare con l'articolo di "marcostraz"), però innegabilmente una delle migliori delle ultime stagioni. Contando poi che c'è stata una sola caution in 200 giri causata poi non da un vero e proprio incidente di gara. Una bella ventata fresca ...
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Beh, qualche elemento di storicità ci poteva essere...poteva essere sia la gara più veloce che la prima senza caution...
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da Elio11 » 04/08/2009, 12:12

Doornbos non è più un pilota della Newman Haas.

http://www.robertdoornbos.com/news.asp?id=581
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da marcostraz » 04/08/2009, 12:33

[quote="Elio11"]
Doornbos non è più un pilota della Newman Haas.

http://www.robertdoornbos.com/news.asp?id=581
[/quote]
Bourdais?
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da Elio11 » 04/08/2009, 12:36

[quote="marcostraz"]
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Doornbos non è più un pilota della Newman Haas.

http://www.robertdoornbos.com/news.asp?id=581
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Bourdais?
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Non si sa. Potrebbero anche continuare con una sola vettura, oppure c'è lo stesso Junqueira che preme (d'altronde è rimasto in buoni rapporti con Carl Haas). In più Tracy aveva detto chiaramente, a proposito del licenziamento di Bourdasi dalla Toro Rosso, che  il francese non gli avrebbe dovuto "rompere i ********"  (uso le parole testuali)  nell'eventualità di trattative che lo riguardassero per un ingaggio a tempo pieno, come a dire che la precedenza sarebbe spettata a lui...

Una cosa è certa. Prima dell'inizio del campionato Doornbos era stato vicinissimo a HVM. Ora potrebbe addirittura rimpiazzare Viso. E poi NHL doveva schierare una sola vettura. Tant'è vero che soltanto con i soldi di Doornboos sono riusciti a schierarne due, e con quelli di Milka Duno ne avrebbero messe  tre (9 milioni di dollari portava in dote la venezuelana). La vettura se ricordate era bella che pronta e girò anche nei tests con livrea ufficiale. Quindi credo torni almeno per quest'anno una scuderia monopilota.
Ultima modifica di Elio11 il 04/08/2009, 12:39, modificato 1 volta in totale.
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